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La confezione si presenta compatta, ma allo stesso tempo abbastanza robusta da proteggere perfettamente il NAS durante il trasporto. Come bundle, all'interno, troveremo il cavo Ethernet e il cavo di alimentazione con la presa modulare (sarà possibile intercambiare l'attacco statunitense con quello italiano, e viceveresa). Non manca il manuale cartaceo, decisamente minimale ma più che sufficiente per conoscere le caratteristiche base del prodotto così da poterlo utilizzare fin da subito.

 

 

Il NAS, a prima vista, si presenta decisamente più piccolo rispetto a quelli da noi precedentemente recensiti, ma risulta solo un effetto ottico, in quanto il volume è del tutto comparabile. Il WD è sì meno profondo, ma è anche più alto: gli HDD, infatti, sono girati di 90°, e posizionati in due slot “a pozzo”.

 

 

Lo chassis possiede un'anima in acciaio decisamente robusta, ma la struttura è quasi completamente in plastica, alquanto flessibile e facile ai graffi, seppure piacevole al tatto. La parte superiore è grigliata, al fine di favorire lo sfogo dell'aria calda (la quale si sposta naturalmente verso l'alto, come ci hanno insegnato a scuola), mentre nella parte inferiore sono presenti quattro piedini antiscivolo.

Agli hard disk si accede tramite uno sportellino, la cui apertura avviene attraverso una clip a pressione. Al contrario di quanto siamo abituati a vedere, non vi è alcuna slitta per l'installazione degli HDD. Nei NAS che abbiamo precedentemente recensito, infatti, abbiamo sempre ritrovato slitte di plastica per supportare il montaggio degli HDD. La plastica è un materiale che non aiuta per nulla la dissipazione del calore, e l'unica azienda che si è discostata da un suo utilizzo in prodotti consumer, utilizzando slitte in metallo, è stata Shuttle con l'OMNINAS KD22. Sfortunatamente questa casa ha abbandonato il settore dei NAS l'anno scorso. Tornando al NAS My Cloud EX2, Western Digital ha utilizzato un sistema più economico, eppure decisamente efficace, come è possibile osservare dalle foto: due viti, avvitate agli HDD, si incastrano nello chassis del NAS, favorendo lo smaltimento del calore sia tramite le viti stesse che vanno a toccare lo scheletro del NAS, sia tramite il contatto diretto degli HDD con le pareti dello chassis. Tale soluzione, comunque, è stata resa possibile grazie all'alloggiamento verticale degli HDD (è lo stesso peso dei dischi a mantenerli in posizione).

 

 

Il SoC che equipaggia il WD My Cloud EX2 è il Marvell ARMADA 370. Si tratta di un SoC molto comune tra i NAS di fascia entry level, e che abbiamo già visto all'interno dei Buffalo LinkStation 441D e LinkStation 421DE. Se nei prodotti di Buffalo era integrata la versione Dual Core, in questo caso troviamo la versione Single Core MV6710, operante alla frequenza di 1,2 GHz. Evidentemente WD pensa che la variante mono core sia più che suffiente per l'utenza consumer, la quale spesso non va oltre il salvataggio di qualche file multimediale. A coadiuvare il SoC di Marvell ci sono 512MB di DDR3 prodotti da Nanya (non espandibili) ed utilizzati quale Cache, e ben 1GB di memoria NAND Flash (Prodotta da SK Hynix), dedicata al Sistema Operativo. Concludiamo citando la ventola da 40mm, posizionata nella parte frontale e adibita al ricircolo dell'aria, la quale si è dimostrata decisamente silenziosa.