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Oggi andremo a testare un NAS Dual-Bay di fascia Entry-Level prodotto Western Digital, azienda statunitense che negli ultimi anni ha saputo farsi apprezzare notevolmente in questo mercato in continua espansione, sia grazie alla commercializzazione di prodotti dall'elevata qualità costruttiva e dalle ottime prestazioni, sia grazie alla creazione di un ecosistema software completo e di facile utilizzo.

 

 

A differenza dei NAS da noi recensiti in precedenza (di QNAP, Buffalo e Shuttle), quello di Western Digital è un prodotto al 100% realizzato dalla casa che lo commercializza. WD, infatti, non solo ha posto il proprio marchio sul NAS, ma produce anche gli HDD che lo equipaggiano (le altre case citate, invece, devono acquistarli o da WD stessa o da Seagate).

Recentemente il CEO di Seagate ha affermato che gli HDD saranno ancora il principale mezzo di memorizzazione per il prossimo decennio, ed anche Davide Vento di WD, in questa intervista, ha affermato il medesimo concetto un anno fa esatto. Sarebbe stupido per WD non investire delle risorse in questo mercato, ed infatti con questo NAS la casa statunitense punta a sbancare la fascia media e bassa del mercato consumer. Andiamo a scoprirlo!


La confezione si presenta compatta, ma allo stesso tempo abbastanza robusta da proteggere perfettamente il NAS durante il trasporto. Come bundle, all'interno, troveremo il cavo Ethernet e il cavo di alimentazione con la presa modulare (sarà possibile intercambiare l'attacco statunitense con quello italiano, e viceveresa). Non manca il manuale cartaceo, decisamente minimale ma più che sufficiente per conoscere le caratteristiche base del prodotto così da poterlo utilizzare fin da subito.

 

 

Il NAS, a prima vista, si presenta decisamente più piccolo rispetto a quelli da noi precedentemente recensiti, ma risulta solo un effetto ottico, in quanto il volume è del tutto comparabile. Il WD è sì meno profondo, ma è anche più alto: gli HDD, infatti, sono girati di 90°, e posizionati in due slot “a pozzo”.

 

 

Lo chassis possiede un'anima in acciaio decisamente robusta, ma la struttura è quasi completamente in plastica, alquanto flessibile e facile ai graffi, seppure piacevole al tatto. La parte superiore è grigliata, al fine di favorire lo sfogo dell'aria calda (la quale si sposta naturalmente verso l'alto, come ci hanno insegnato a scuola), mentre nella parte inferiore sono presenti quattro piedini antiscivolo.

Agli hard disk si accede tramite uno sportellino, la cui apertura avviene attraverso una clip a pressione. Al contrario di quanto siamo abituati a vedere, non vi è alcuna slitta per l'installazione degli HDD. Nei NAS che abbiamo precedentemente recensito, infatti, abbiamo sempre ritrovato slitte di plastica per supportare il montaggio degli HDD. La plastica è un materiale che non aiuta per nulla la dissipazione del calore, e l'unica azienda che si è discostata da un suo utilizzo in prodotti consumer, utilizzando slitte in metallo, è stata Shuttle con l'OMNINAS KD22. Sfortunatamente questa casa ha abbandonato il settore dei NAS l'anno scorso. Tornando al NAS My Cloud EX2, Western Digital ha utilizzato un sistema più economico, eppure decisamente efficace, come è possibile osservare dalle foto: due viti, avvitate agli HDD, si incastrano nello chassis del NAS, favorendo lo smaltimento del calore sia tramite le viti stesse che vanno a toccare lo scheletro del NAS, sia tramite il contatto diretto degli HDD con le pareti dello chassis. Tale soluzione, comunque, è stata resa possibile grazie all'alloggiamento verticale degli HDD (è lo stesso peso dei dischi a mantenerli in posizione).

 

 

Il SoC che equipaggia il WD My Cloud EX2 è il Marvell ARMADA 370. Si tratta di un SoC molto comune tra i NAS di fascia entry level, e che abbiamo già visto all'interno dei Buffalo LinkStation 441D e LinkStation 421DE. Se nei prodotti di Buffalo era integrata la versione Dual Core, in questo caso troviamo la versione Single Core MV6710, operante alla frequenza di 1,2 GHz. Evidentemente WD pensa che la variante mono core sia più che suffiente per l'utenza consumer, la quale spesso non va oltre il salvataggio di qualche file multimediale. A coadiuvare il SoC di Marvell ci sono 512MB di DDR3 prodotti da Nanya (non espandibili) ed utilizzati quale Cache, e ben 1GB di memoria NAND Flash (Prodotta da SK Hynix), dedicata al Sistema Operativo. Concludiamo citando la ventola da 40mm, posizionata nella parte frontale e adibita al ricircolo dell'aria, la quale si è dimostrata decisamente silenziosa.

 


CPU Intel i3-3227U
Memoria 1 x 4GB G.Skill DDR3-1600
Notebook Lenovo IdeaPad 400U
SSD Mushkin Atlas Value 120GB mSATA
Sistema Operativo Windows 10 Professional 64 Bit
Software Lan Speed Test 3.50
NAS Buffalo LinkStation LS441D
Western Digital My Cloud EX2
HDD Buffalo NAS 2 x Seagate 3.5" Barracuda SATA III ST2000DM001 2TB
HDD Western Digital NAS 2 x Western Digital Red SATA III WD20EFRX 2TB

 

Metodologia di Test

La nostra metodologia operativa prevede quanto segue:

  • Sul sistema sono stati installati solo i componenti necessari quali CPU, memoria RAM, scheda video ed hard disk;
  • L'hard disk di sistema è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche ed i software di analisi;
  • Sul NAS viene effettuata una prima serie completa di test al fine di verificarne il corretto funzionamento;
  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e nel caso in cui valori di qualcuno di essi mostri una varianza troppo elevata il test stesso viene nuovamente ripetuto ma non prima di aver individuato le cause dell'errore;
  • Fra un test e l'altro il sistema viene riavviato.

Poiché in ambito casalingo e nei piccoli uffici il lavoro di un NAS consiste o nel salvare/caricare piccolissimi file Office (un task decisamente leggero), o giganteschi file di lavoro/multimediali, quale tool di benchmark abbiamo deciso di utilizzare Lan Speed Test, un piccolo software che ci consentirà di ossevare le reali prestazioni velocistiche garantire dai SoC dei due NAS.


Al pari di quanto abbiamo visto con il NAS Linkstation 441D di Buffalo, anche in questo caso non si riesce a saturare la banda passante della porta GigaBit Ethernet del nostro notebook di Lenovo, arrivando attorno ai 95 MB/s di velocità di trasferimento.

Va notato che glli HDD installati nel Buffalo erano i Seagate Barracuda ST2000DM001, mentre nel caso del nostro WD si tratta degli HDD Red WD20EFRX, dotati di 64MB di Cache. Per questo motivo le prestazioni dei due prodotti non possono essere comparate in scala 1:1, ma comunque ci si può fare un'idea di massima delle prestazioni delle due soluzioni (alla fine il SoC è sempre l'ARMADA 370, sebbene uno sia un Mono Core e l'altro un Dual Core).

 

 

 

Nelle configurazioni RAID 0 ed 1 il NAS di Buffalo si è dimostrato leggermente più performante in scrittura, mentre in lettura entrambi i NAS hanno fatto registrare i medesimi risultati. Questa situazione può essere determinata da uno dei seguenti fattori (o da entrambi):

  • gli HDD di Seagate sono più veloci di quelli di WD;
  • il SoC utilizzato da Buffalo (essendo Dual Core) gestisce meglio le configurazioni RAID.

Nel complesso, comunque, si tratta di differenze del tutto marginali, soprattutto nel caso si utilizzi il NAS come unità di memorizzazione Wireless. In tale frangente, per saturare la banda garantita dal NAS, e in modalità 802.11n (bandwidth massima teorica di 18,75 MB/s), serviranno almeno 5 macchine connesse contemporaneamente.

 

 

Per quanto riguarda i consumi, il WD si dimostra decisamente parsimonioso, superando il già ottimo Buffalo Linkstation 441D. Tali risultati potrebbero essere merito degli HDD di WD, più parsimoniosi di quelli prodotti da Seagate (secondo le specifiche date dalle due case, i Red consumano circa 2W in meno dei Seagate nell'utilizzo misto). Il maggiore consumo in scrittura, invece, potrebbe essere determinato dal singolo Core del SOC ARMADA 370, e che costringerebbe il core ARMv7 integrato a lavorare perennemente in Full Load.


Il piatto forte del WD in esame non è però l'hardware, quanto l'eccellente ecosistema software, in grado di garantire un perfetto sfruttamento dello strumento sia via PC sia via terminali Mobile, grazie ad App semplici e efficienti (Esiste anche la App per Windows Phone!).

 

 

La gestione del NAS è di una semplicità disarmante, e attraverso poche schermate saremo capaci di gestirne ogni caratteristica: modalità RAID, gestione delle cartelle, gestione delle credenziali, password, client Torrent (il client installato è Transmission) e molto altro. Una chicca, riguardo il P2P, riguarda la possibilità di utilizzare il client aMule (versione Linux di eMule), un software ancora apprezzato da un gran numero di utenti. Proprio perché il NAS potrebbe venire utilizzato con questi client P2P, Western Digital offre la suite antivirus "Anti-Virus Essentials", indispensabile per essere sicuri di non aver scaricato qualche file infetto. A questa pagina, inoltre, è possibile godere di una panoramica più ampia delle funzionalità offerte.

Il software, essendo completamente localizzato in italiano, risulta pienamente utilizzabile anche da parte di quell'utenza non perfettamente a proprio agio con la lingua inglese.

In ultimo, durante il nostro utilizzo siamo stati chiamati ad aggiornare il Firmware del NAS e questa operazione si è dimostrata semplicissima, in quanto del tutto automatizzata, e velocissima (non ha richiesto più di 5 minuti). La vita dell'utente non è mai stata tanto semplice!


IL WD da 4TB da noi provato, disponibile al prezzo di circa 325 euro su Amazon, si è dimostrato un prodotto caratterizzato da un ottimo rapporto qualità/prezzo, ed alla portata di ogni tipologia di utenza, da quella consumer a quella prosumer (grazie alla presenza di due HDD di elevata qualità ed affidabilità).

Ci sentiamo di promuovere a pieni voti il WD My Cloud EX2, essendo risultato un prodotto completo e di facile utilizzo, coperto da una garanzia di 2 anni. Gli unici rimproveri che ci sentiamo di muovere a WD riguardano i materiali utilizzati nella costruzione, forse eccessivamente economici: non avremmo disprezzato un maggiore utilizzo di materiali più pregiati al posto della solita, economica plastica per la sezione esteriore del NAS, e l'installazione di un SoC di fascia superiore (il quale si rivela sottotono rispetto alla versione Dual Core).

Per 325 euro, comunque, si tratta di un affare, considerato che integra due HDD da 2TB della serie Red di Western Digital (Il WD20EFRX lo troviamo in vendita a circa 100 Euro). In conclusione, il My Cloud EX2 lo consigliamo vivamente a tutti quegli utenti che vogliono comprarsi un NAS capiente, ma che al contempo non vogliono vedersi svuotato il portafogli.