Conclusioni
La Sapphire R9 380 NITRO è probabilmente una delle più interessanti R9 380 in circolazione. Non tanto per le performance, che non si discostano molto dalla R9 285, ma per l'innovativo sistema di raffreddamento.
La scheda implementa un'avanzata gestione della rotazione delle ventole abbinata ad un nuovo design del radiatore principale in grado di dissipare il calore più velocemente. La risultante è una soluzione che in idle opera in modalità completamente passiva e in full-load continua ad essere estremamente silenziosa. La tecnologia IFC-II (Intelligent Fan Control 2) di Sapphire si sposa perfettamente con il sistema FRTC (Frame Rate Target Control) di AMD e non è raro vedere le due ventole girare in maniera blanda o fermarsi del tutto quando si utilizzano applicazioni 3D non troppo pesanti.
Purtroppo per portare a casa la R9 380 NITRO Sapphire chiede un esborso lievitato di 30 Euro rispetto alle altre R9 380 e questa condizione lascia fuori tutti gli utenti che non puntano ad allestire postazioni da gaming super-silenziose.
Per quanto riguarda la GPU Tonga abbiamo già detto tutto nella nostra precedente review sulla R9 285. Continuiamo a non capire come mai AMD non rilasci la versione fully-unlocked di questo chip (con 32CU e bus a 384-bit) visto che attualmente il divario tra la R9 380 e la 390 è piuttosto marcato ed un'eventuale R9 380X non farebbe altro che giovare alla lineup del produttore americano. Anche l'azione di raddoppiare il frame-buffer a 4GB sulla R9 380 è interessante, ma Tonga PRO non dispone di sufficiente potenza d'elaborazione per assicurare un framerate decente a risoluzioni superiori a 1440p, l'unica maniera per sfruttarla al meglio è quella di utilizzare una configurazione con due GPU Tonga in parallelo (a.k.a Crossfire).