Circa due settimane fa AMD ha lanciato sul mercato la nuova generazione di schede grafiche da gaming Radeon R300 e Radeon Fury. Mentre la serie Fury mira esclusivamente al segmento top di gamma, la famiglia R300 è destinata a coprire tutte le fasce sottostanti. Attualmente sono disponibili 5 modelli (R9 390X, R9 390, R9 380, R7 370 ed R7 360), tutti derivati dalla precedente gamma R200 ma caratterizzate da nuove ottimizzazioni hardware/software atte a migliorare l'efficienza energetica e le performance complessive.
Noi di B&C analizzeremo oggi la Radeon R9 380 proposta da Sapphire sotto la nuova sigla NITRO, nome che identifica l'evoluzione delle soluzioni Dual-X e Triple-X tipiche del produttore di Hong Kong.
La Radeon R9 380 non è altro che un rebrand della R9 285 presentata da AMD lo scorso anno. La scheda utilizza la stessa GPU (Tonga PRO) ma opera con frequenze di clock più spinte e soprattutto si avvale di un raddoppio del quantitativo di memoria video (4GB vs. 2GB) grazie all'adozione dei nuovi chip GDDR5 con capacità singola da 512MB.
La versione NITRO allestita da Sapphire punta ad essere la prima Radeon veramente "silenziosa", visto che è in grado di fermare completamente la rotazione delle due ventole quando il core grafico opera in idle o a bassi carichi. Il merito va alla seconda generazione della tecnologia Intelligent Fan Control con la quale il produttore di Hong Kong ha deciso di sfidare direttamente il sistema di raffreddamento STRIX studiato dal colosso taiwanese ASUS.
Di seguito le specifiche tecniche:
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Sapphire R9 380 NITRO |
GPU | Tonga PRO |
Processo produttivo | 28nm |
Architettura | GCN 1.2 (gIP 8) |
N. Transistor | 5.0 mld |
Die Size | 366mm^2 |
SPs / TMUs / ROPs | 1792 / 112 / 32 |
Motore geometrico | 4 prim/clk |
Boost Clock | 985 MHz |
Quantitativo e tipo di VRAM | 4 GB GDDR5 |
Frequenza memorie | 5800 MHz |
Interfaccia memorie | 256 bit |
TBP* | 190 W |
Alim. esterna | 2 x 6pin |
Sez. VRM | 5+1 fasi |
Raffreddamento |
doppia ventola assiale da 100mm + heatsink in alluminio + 4 heatpipe in rame da 6mm + IFC2 |
Uscite video |
2 x DVI |
Mantle | Si |
TrueAudio | Si |
DX12 | Si |
Freesync | Si |
Prezzo | 239 Euro |
*Typical Board Power
Packaging e unboxing
Con l'arrivo della generazione di schede grafiche AMD Radeon R300 Sapphire per la prima volta utilizza una confezione con finestra trasparente. La finestra mette in bella mostra la nuova ventola che caratterizza la serie Nitro e che, in abbinamento al sistema IFC-II (Intelligent Fan Control), costituisce uno dei punti di forza di questo prodotto. Sulla scatola spicca l'adesivo "OverClock" che indica che questa è una versione overcloccata di fabbrica, mentre il retro della confezione riporta le principali feature.
La dotazione accessoria offerta è piuttosto minimale comprendendo, di fatto, soltanto un adattatore DVI-VGA, un DVD con i driver/utility, una tessera Sapphires Select Club ed una guida all'installazione rapida.
Di seguito vi proponiamo il nostro unboxing:
Scheda video e teardown
La Sapphire R9 380 NITRO ha dimensioni di 237.35 x 126.15 x 37 mm per un peso di 770g. L'altezza è leggermente superiore alle soluzioni di pari categoria a causa del particolare design del PCB e del nuovo sistema di raffreddamento "NITRO" che sfrutta due ventole da ben 100 mm di diametro con tecnologia IFC-2. L'ingombro orizzontale è comunque contenuto in soli due slot sulla scheda madre.
Sul lato posteriore notiamo il PCB di colore nero (privo di protezione) e la peculiare disposizione della sezione di alimentazione (orizzontale ma spostata tutta in avanti). Anche su questo modello mancano i classici connettori MIO-CF, visto che il controllo del CrossFire è affidato direttamente al bus PCIe 3.0 mediante tecnologia XDMA.
Sul terminale spicca la generosa apertura che lascia intravedere le alette in alluminio del radiatore posizionato sotto le ventole.
I connettori per l'alimentazione supplementare sono due da 6-pin. Nell'insieme la scheda può gestire tranquillamente 225W di TDP da direttive PCI-SIG (150W dai connettori PEG e 75W dallo slot PCIe) anche se AMD e Sapphire preferiscono parlare nello specifico di un TBP (Typical Board Power) di 190W. Come su tutte le Radeon di ultima generazione proposte da Sapphire anche qui è presente il consueto switch del BIOS che abilita la modalità "Legacy" o "UEFI".
L'I/O si avvale di due porte DVI, una HDMI ed una DisplayPort. La scheda è in grado di pilotare contemporaneamente fino a quattro monitor con tecnologia AMD Eyefinity.
Di seguito il nostro video-teardown che mostra come rimuovere il dissipatore dal PCB e smontare le ventole dal frame principale:
PCB e sistema di raffreddamento
Il circuito stampato è ancorato al dissipatore tramite sei viti. Ulteriori cinque viti sostengono la copertura in plastica che fa anche da frame alle due ventole di raffreddamento
Le fasi di alimentazione sono 5+1 (GPU+MEM). La circuiteria utilizza gli eccellenti choke "black diamond" abbinati a condensatori di ottima qualità.
La GPU Tonga ha una superficie di 366mm2 ed è realizzata con il processo produttivo a 28nm di TSMC. Parliamo di un chip leggermente più grande di Tahiti ma caratterizzato da una maggiore efficienza energetica e che utilizza l'ultima iterazione dell'architettura GCN.
Il regolatore di tensione è l'NCP81022. Si tratta di un controller che offre il pieno supporto alle modifiche ed al monitoring via software. Gli otto chip di memoria video sono marchiati Hynix (sigla H5GC4H24AJR-T2C). Parliamo di memorie GDDR5 dalla capacità singola di 512MB, certificate per funzionare a 5GHz ma overcloccate di fabbrica da Sapphire a 5.8GHz.
Il radiatore è composto da 40 sottili alette in alluminio attraversato da 4 heatpipe in rame.
La base per il contatto diretto con la GPU è realizzata in rame, mentre la placca a "L" per le memorie video e quella orizzontale per i mosfet della sezione di alimentazione sono in alluminio (abbinate ai classici pad termici per migliorare l'aderenza)
Il frame delle ventole è completamente isolato dal radiatore per evitare qualsiasi tipo di vibrazione. Le due ventole da 100mm hanno un design a basso profilo con 9 pale aerodinamiche e sono dotate di ben due cuscinetti a sfera (tecnologia dual-ball bearings) per assicurare la massima durata e la massima silenziosità.
Il sistema Intelligent Fan Control di seconda generazione consente di fermare una o entrambe le ventole quando la GPU lavora a basso carico e le riavvia in maniera progressiva quando la temperatura sale.
Info, monitoring e funzionamento a default
La Sapphire R9 380 NITRO vista dal pannello CCC:
GPU-Z:
Nella tabella seguente abbiamo indicato le frequenze di clock di GPU e memorie video e le tensioni di alimentazione GPU in modalità Desktop 2D e Load 3D.
Frequenze e tensioni (Sapphire R9 380 NITRO) |
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Freq. GPU (MHz) |
Freq. Memorie (MHz) |
Tensione GPU (V) |
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Desktop 2D | 300 | 600 | 0,829 |
Load 3D | 985 | 5800 | 1,148 |
Monitor dei principali parametri di funzionamento effettuato con Afterburner:
GPU Tonga (GCN 1.2)
Tonga è stata la prima GPU a rientrare effettivamentei nell'IP Volcanic Islands, visto che Hawaii e Spectre (l'iGPU di Kaveri) appartengono alla generazione Sea Island. Al pari della Radeon R9 285 anche con la "nuova" R9 380 AMD non ha utilizzato la versione fully-unlocked del chip, riproponendo una soluzione castrata a 28 CU (contro le 32 unita fisicamente presenti) e memory-bus inibito a 4 canali.
Tonga si presenta con un die di 366mm2 e con ben 5 miliardi di transistor integrati. L'architettura di base è stata aggiornata alla generazione GCN 1.2, questo significa che siamo di fronte al primo chip grafico tecnologicamente (come ISA) più evoluto di quello integrato nelle console PS4 e XB1.
Il front-end passa alla configurazione a 4 motori geometrici inaugurata con Hawaii (Tahiti ne ha solo 2) e può contare su ulteriori ottimizzazioni a livello di vertex e tessellation.
Il back-end continua ad avere un numero di ROP pari a 32. Il controller delle memorie è stato ridotto da 6 a 4 cannali (si è passati dai 384-bit di Tahiti ad una configurazione con soli 256-bit). AMD ha bilanciato questa riduzione (parliamo di circa -30% di bandwidth) con una nuova tecnica di color compression e con un overclock delle memorie.
L'UVD (Unified Video Decoder) è stato aggiornato ed ora supporta la codifica H.264 dei video 4K (fino a 60fps). Upgrade che, insieme ad altri accorgimenti relativi alla compressione dell'immagine, consente alla casa di Sunnyvale di duellare alla pari con Nvidia anche in questo campo. A questi miglioramenti vanno aggiunti quelli che interessano di più l'utente consumer: ossia l'integrazione del DSP TrueAudio, il supporto al CrossFire via XDMA, il supporto alle DX12 e la piena compatibilità con la tecnologia FreeSync.
Le feature
Con la serie Radeon R300 AMD ha introdotto nuove feature e migliorato/esteso alcune interessanti tecnologie già disponibili sulle attuali generazioni di schede video.
- FRTC (Frame Rate Target Control) : si tratta di una funzione che consente d'impostare un limite ai frames al secondo massimi generati dalla GPU nelle applicazioni 2D/3D che girano in modalità full-screen. L'obiettivo principale è quello di ridurre i consumi della scheda video andando "a tagliare gli FPS superflui" soprattutto nel caso di giochi non particolarmente pesanti che girano ad un numero di frame sensibilmente più alto del refresh rate supportato dal monitor utilizzato. Attualmente l'FRTC funziona con i titoli DX10 / DX11 e con un range di selezione che va da 55 FPS fino a 95 FPS.
- VSR (Virtual Super Resolution): La risposta di AMD alla tecnologia Dynamic Super Resolution implementata da nVidia con i driver GeForce R334. Cambia il nome ma non la sostanza: al pari del DSR anche il VSR permette di renderizzare l'immagine ad una risoluzione superiore a quella supportata dal monitor. Tale soluzione consente di portare la definizione grafica e l'ampliamento del campo visivo della risoluzione dei monitor Ultra-HD sui comuni display Full-HD. VSR funziona sulle schede video HD 7000, R200 ma è solo su quelle basate su GPU Tonga (R9 285 / R9 380) e Fiji (Fury) che AMD offre la possibilità di simulare effettivamente il rendering interno a 4K (3840x2160 pixels)
- PowerTune 2.0: Dalle schede Radeon R9 290 in poi AMD ha introdotto un'evoluzione del proprio sistema DVFS (Dynamic Voltage and Frequency Scaling), PowerTune, passando dal precedente meccanismo completamente deterministico ad un nuovo metodo indeterministico in stile GPU-Boost di Nvidia. Il nuovo Powertune 2.0 imposta una frequenza della GPU come funzione esclusiva dei parametri di temperatura e dei consumi letti in tempo reale direttamente sulla scheda, con una precisione estrema e dando i dati in pasto ad un nuovo algoritmo. Se da un lato questa soluzione massimizza le prestazione del chip grafico in qualunque condizione di funzionamento, dall'altro rende leggermente più complicata la comparativa persino di due schede video dallo stesso ASIC (a parità di piattaforma e di condizioni d'utilizzo).
- FreeSync: tecnologia che permette ai display (compatibili) di regolare dinamicamente la propria frequenza di aggiornamento in base al numero di frames generati dalla scheda video. Oltre all'eliminazione dello stuttering e del tearing il Freesync diminuisce anche l'input-lag, rispetto alla tradizionale sincronizzazione (v-sync), ed ha un impatto prestazionale praticamente nullo.
Piattaforma e metodologia di test
I test sulle schede grafiche sono eseguiti applicando scrupolosamente sempre le stesse condizioni di prova al fine di garantire una perfetta comparabilità degli stessi e la ripetibilità, quale requisito essenziale di qualunque test. Nella pratica scegliamo le sequenze che meglio si adattano alle nostre condizioni di prova, preferendo i titoli che contengono al loro interno un sistema di benchmark grazie al quale è facile escludere eventuali errori umani nelle misurazioni.
I test sono ripetuti per tre volte e nel momento in cui la varianza fra un risultato e l'altro dovesse risultare troppo elevata, il test viene ulteriormente ripetuto fino a scartare le cause che hanno determinato il risultato non conforme. Il sistema utilizzato include solo i componenti strettamente necessari mentre il sistema operativo è installato di fresco ed i software sono limitati ai giochi utilizzati per le prove con i rispettivi tool di benchmark.
La configurazione di prova include i seguenti componenti:
Sistema di prova |
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Scheda madre | EVGA X79 Dark LGA 2011 |
Processore | Intel Core i7-3960X @4.2GHz |
Memorie | 16GB DDR3 @1866MHz |
Hard disk | OCZ Vector 256GB SATA2 |
Alimentatore | Enermax MaxRevo 1350W |
Sistema operativo | Windows 8.1 64-bit |
I driver utilizzati per testare la scheda sono i Catalyst beta 15.15. I test sono stati eseguiti alla risoluzione di 1920x1080 pixels con e senza filtri Anti-Aliasing.
Battlefield 4
FPS bellico basato sull'engine Frostbite 3.0 di DICE. Il motore grafico è compatibile con le DirectX 11.1 e gestisce in tempo reale radiosity e rendering differito, oltre al sistema di collisioni Destruction 4.0. Battlefield 4 mostra tutto quello che un sistema hardware moderno è in grado di fare grazie ad una qualità delle scene davvero impareggiabile. Per le nostre prove abbiamo utilizzato una sequenza fissa ed il tool di registrazione del framerate FRAPS.
Bioshock Infinite
Sparatutto in prima persona sviluppato da Irrational Games e pubblicato da 2K Games. Il gioco sfrutta una versione modificata dell' Unreal Engine 3 con supporto alle DirectX 11 ed implementa effetti avanzati di post-processing, ombre dinamiche, raggi di luce ed occlusione ambientale.
Crysis 3
Terzo episodio dell'apprezzata serie di shooter in prima persona targata Crytek. Il gioco sfrutta il potente motore grafico CryEngine 3 con supporto alle API DX11 e alle tecnologie multi-monitor e 3D stereoscopiche.
Dragon Age: Inquisition
Nuovo capitolo della nota saga di giochi di ruolo party-based di Bioware. Dragon Age Inquisition è mosso dal Frostbite 3 engine. Il motore grafico di DICE ancora una volta mostra la sua esttrema flessibità, passando dagli scenari FPS-bellici di Battlefield 4 a quelli open-world fantasy di Dragon Age senza perdita di qualità.
Far Cry 4
Quarto episodio della saga di sparatutto in prima persona targata Ubisoft. Il gioco è basato su motore grafico Dunia Engine 2 in DirectX 11 e supporta la fisica tramite Havok.
Metro Last Light
Sparatutto in prima persona con ambientazione post-apocalittica sviluppato da 4A Games e pubblicato da Deep Silver. Al pari del precedete capitolo (Metro 2033) anche Metro Last Light supporta tutte le feature DirectX 11, come tessellation e DirectCompute, e per questo richiede molte risorse hardware.
Sleeping Dogs
Gioco d'azione free roaming in terza persona sviluppato da United Front Games e pubblicato da Square Enix. La versione PC supporta le DirectX 11 ed è stata aggiornata con le texture in alta definizione mediante apposito DLC.
Tomb Raider
Reboot di una delle serie più famose della storia dei videogiochi. Il nuovo Tomb Raider è basato su una versione modificata del Crystal Engine e su PC supporta le DirectX 11, la Tessellation e la tecnologia TressFX. Querst'ultima consente di renderizzare dettagliatamente i capelli di Lara Croft e gestisce la simulazione dei loro movimenti in maniera realistica.
Temperature
Le temperature della GPU sono state rilevate tramite il tool GPU-Z cercando di far rimanere quelle ambientali costantemente sui 21°C.
Consumi
I consumi si riferiscono all'intero sistema.
Rumorosità:
Conclusioni
La Sapphire R9 380 NITRO è probabilmente una delle più interessanti R9 380 in circolazione. Non tanto per le performance, che non si discostano molto dalla R9 285, ma per l'innovativo sistema di raffreddamento.
La scheda implementa un'avanzata gestione della rotazione delle ventole abbinata ad un nuovo design del radiatore principale in grado di dissipare il calore più velocemente. La risultante è una soluzione che in idle opera in modalità completamente passiva e in full-load continua ad essere estremamente silenziosa. La tecnologia IFC-II (Intelligent Fan Control 2) di Sapphire si sposa perfettamente con il sistema FRTC (Frame Rate Target Control) di AMD e non è raro vedere le due ventole girare in maniera blanda o fermarsi del tutto quando si utilizzano applicazioni 3D non troppo pesanti.
Purtroppo per portare a casa la R9 380 NITRO Sapphire chiede un esborso lievitato di 30 Euro rispetto alle altre R9 380 e questa condizione lascia fuori tutti gli utenti che non puntano ad allestire postazioni da gaming super-silenziose.
Per quanto riguarda la GPU Tonga abbiamo già detto tutto nella nostra precedente review sulla R9 285. Continuiamo a non capire come mai AMD non rilasci la versione fully-unlocked di questo chip (con 32CU e bus a 384-bit) visto che attualmente il divario tra la R9 380 e la 390 è piuttosto marcato ed un'eventuale R9 380X non farebbe altro che giovare alla lineup del produttore americano. Anche l'azione di raddoppiare il frame-buffer a 4GB sulla R9 380 è interessante, ma Tonga PRO non dispone di sufficiente potenza d'elaborazione per assicurare un framerate decente a risoluzioni superiori a 1440p, l'unica maniera per sfruttarla al meglio è quella di utilizzare una configurazione con due GPU Tonga in parallelo (a.k.a Crossfire).