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Siamo quindi arrivati alle conclusioni di questa nostra recensione dove abbiamo potuto osservare che, purtroppo, l’N2310 di Thecus non è esente da difetti. Senza citare i materiali utilizzati per lo chassis esterno infatti (stiamo parlando in fondo di un NAS molto economico e potendo scegliere, preferiamo venga fatta economica qui piuttosto che in termini di funzionalità e prestazioni), il SoC utilizzato è sì molto parco nei consumi, ma anche abbastanza deboluccio. Pur garantendo prestazioni quasi in linea con alcuni modelli della concorrenza rimane leggermente dietro e non appena gli si domanda qualche operazione in più come la gestione di più utenze in contemporanea, la CPU mostra i suoi limiti e tende ad arrancare e a rallentare vistosamente.

Non è disponibile inoltre l’ibernazione degli HDD (e questo, come abbiamo visto, ha delle ripercussioni abbastanza negative sia nei consumi che nella rumorosità di esercizio) e l’interfaccia via web è molto limitante non consentendo la navigazione multifinestra (nonostante l’estetica possa far credere il contrario). Il sistema operativo stesso, non offre nessun task manager per controllare in tempo reale la percentuale di utilizzo di CPU e RAM.

Ovviamente questo è solo un piatto della bilancia. L’utilizzo del già citato SoC in abbinamento al convertitore AC/DC scelto ha permesso di ottenere consumi incredibilmente bassi, sia in stand-by che durante il regolare funzionamento a fronte di prestazioni tutto sommato degne di rispetto con un utilizzo poco esigente mentre i tray per gli HDD si son rivalati, seppur realizzati in plastica, molto resistenti e quindi duraturi . Il sistema operativo inoltre, anche se limitato in confronto a quello offerto da Synology e QNAP (che però, anche con le loro souzioni entry-level, si posizionano su ben altra fascia), permette di espandere le funzionalità del NAS attraverso le applicazioni ufficiali e il relativamente fornito “store” con applicazioni di terze parti, cosa che molti altri prodotti avversari sulla stessa fascia di prezzo non offrono.

Nel complesso quindi, anche se non è possibile premiare a pieni voti per le lacune precedentemente elencate, allo stesso tempo l’N2310 si è dimostrato un valido prodotto dal grande rapporto prezzo/prestazioni che non posso che consigliare per chi è alla ricerca di un NAS molto economico. Peccato giusto per le lacune software precedentemente elencate; certo, da buon ottimista la speranza che Thecus ripari a queste mancanze c’è sempre, ma in fondo è da tanto ormai che il prodotto è in commercio…

Di NASPT abbiamo già avuto modo di parlare. Quel che non abbiamo approfondito è però quali son le tipologie di file che vengono letti/scritti in ognuno di questi test. Per chiarire le idee, riportiamo tutto nella seguente tabella:

Test

# files

% seq.

Rd/Wr

Descrizione

HD Video Play

1

99.5%

2.0GB Rd

letture da 256kB

HD Video Record

1

99.9%

2.0 GB Wr

Scritture da 256kB

Content Creation

98

38.6%

12MB Rd

14MB Wr

95% scritture fino a 64 kB;

letture da 1k, 4k

Office Productivity

607

81.3%

1.4GB Rd

1.4GB Wr

Letture e scritture; letture  da 1kB & 4kB ma per lo più scritture da 1kB writes

Directory Copy From NAS

2833

52.5%

0.20 GB Rd

letture da 64kB

Directory Copy To NAS

2833

52.5%

70B Rd

0.25GB Wr

Principalmente scritture da 64kB, moltissime sotto i 16kB

File Copy From NAS

1

100%

4.3GB Rd

Letture da 64kB

File Copy To NAS

1

100%

4.3GB Wr

Scritture da 64kB

Photo Album

169

80%

0.81GB

Solo letture – File con dimensioni

molto diverse

 

Vediamo finalmente il risultato di qualche test:

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In modalità RAID 1 abbiamo testato anche l’impatto che la crittografia può comportare nell’utilizzo del NAS e abbiamo indicato l’attivazione o meno di questa funzione con il suffisso “-y” in caso di crittografia attivata e con il suffisso “-n” in caso di crittografia disattivata, chiaramente ispirandoci alle parole inglesi Yes/No. Per far questo, seguendo le indicazioni a schermo mostrate dall’interfaccia web, abbiamo dovuto collegare una pendrive ad una porta USB del NAS dove poter salvare la chiave utilizzata per criptare i nostri file.

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Nel nostro caso, abbiamo utilizzato una Kingston DataTraveler G4 da 16 GB connessa alla porta USB 3.0 del NAS ed abbiamo scelto come chiave “B1ts&Ch1p$”. Come si vede, l’impatto sulle prestazioni di questa funzione risulta molto evidente in tutte le modalità d’uso indagate. Probabilmente, non è a questo NAS che dovreste guardare se siete interessati a questa funzionalità e non siete disposti ad aspettare un po’ di più ad ogni trasferimento di file.

Abbiamo inoltre utilizzato il box LC-25WU3 di LC-Power per HDD da 2,5” (che utilizza il controller NS1068X di Norelsys per la connessione bridge USB 3.0 a SATA) per connettere il Western Digital WD10JPVT alla porta USB 3.0 del NAS. Di seguito i risultati ottenuti sempre con NASPT:

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