Al contrario di Tahiti per sviluppare la GPU Cape Verde AMD sembra aver rispettato più le esigenze del mercato delle soluzioni discrete per notebook che quelle per desktop. Non ci stupiremmo se a breve dovessimo vedere questa GPU, con un nome in codice diverso, equipaggiare le nuove generazioni di notebook "powered by" AMD di fascia medio-alta (HD 7700M, HD 7800M?).
Con un die di appena 123 millimetri quadrati, Cape Verde è compatto, relativamente economico da costruire ed integra funzioni di risparmio energetico avanzato - come la tecnologia ZeroCore Power - molto utili al mondo mobile. Inoltre la presenza del sistema PowerTune potrebbe permettere ai vari vendor e OEM di configurare il TDP su valori predefiniti.
Die della GPU "Cape Verde"
L'architettura prevede una marcata semplificazione rispetto a Tahiti. Di base troviamo il nuovo design GCN (Graphics Core Next) ma il numero di CU (Compute Engine) scende drasticamente da 32 a 10 e la struttura Dual-Geometry Engine lascia il posto al Single Engine con uno solo tassellatore di nuova generazione. Da notare come questa volta l'organizzazione delle CU non è in gruppi fissi da 4 ma divisa in uno da 4 e due da 3 (segno dell'estrema flessibilità della nuova architettura implementata da AMD).
Nella versione completa (XT) Cape Verde integra 640 Stream Processor (64SPs x 10 CU) affiancati da 40 TMUs (Texture Units), da una cache L2 R/W da 512KB e da 16 ROPs (Raster Operation Units).
Dell'interfaccia memorie abbiamo già parlato: ha un'ampiezza complessiva di 128-bit ottenuta con due controller da 64-bit (4 chip GDDR5). Tornando al discorso mobile, un memory controller di questo tipo si adatta ancora bene a schede da notebook, ma per soluzioni desktop ci sembra abbastanza limitato: al di là dell'abbinamento a ROPs ottimizzate rispetto a quelle della passata generazione bisogna constatare che la rivale nVidia ha già portato in fascia mainstream un iMC a 192-bit con l'attuale serie GTX 550.
Diagramma a blocchi della GPU "Cape Verde XT"
Cape Verde conta 1,5 miliardi di transistor e grazie al processo produttivo a 28nm ed alle tecnologie Powertune e ZeroCore può vantare consumi ridotti in qualsiasi condizione di utilizzo rispetto alla precedebte generazione di schede basate su core Juniper.