La comparsa delle console Next-Gen di Microsoft e Sony, rispettivamente XboX One e Playstation 4, caratterizzate dalla presenza di APU dotate di 8 core x86, ha acceso la speranza nei videogiocatori di vedere finalmente sfruttata la potenza Multi-Thread delle CPU che attualmente popolano la maggior parte dei PC. Osservando le statistiche di Steam, infatti, si può notare come ormai quasi la metà circa dei PC sia dotata di CPU con 4 o più core.
Nasce così l'esigenza, per i videogiocatori meno danarosi, di dotarsi di CPU economiche ed allo stesso tempo capaci di gestire più thread, giocando d'anticipo nel caso qualche gioco di grido possa sfruttare questa caratteristica in futuro. Abbiamo già visto nell'articolo “Bottleneck nei videogame: quando giunge l'ora di cambiare la CPU” come CPU dotate di 4 core siano da preferire a CPU dual o mono core, ma in quell'articolo abbiamo confrontato una CPU recente a diverse CPU piuttosto vecchiotte, per non dire antiquante, nel caso dei Pentium 4/D. L'obiettivo dell'articolo, infatti, era quello di dimostrare che se si è possessori di PC relativamente vecchi forse è il caso di aggiornare la propria configurazione, il tutto a costi molto vantaggiosi e guadagnandoci parecchio in campo prestazionale.
Con la commercializzazione da parte di Intel del Pentium G3258 quanto dimostrato un anno e mezzo fa potrebbe però non essere più vero, almeno in certi ambiti. Essendo basato su architettura Haswell Refresh, le prestazioni per core del Pentium G3258 sono sicuramente superiori a quelle garantite sia dal E7200 (Wolfdale) sia dall'Athlon X4 750K (Trinity). Può, quindi, il Pentium G3258 reggere il passo dell'altrettanto recente Athlon X4 860K, basato su architettura Steamroller e dotato di due Moduli (4 core)? L'elevato IPC di Haswell riuscirà a sopperire al dimezzamento dei core rispetto al concorrente? D'altra parte, la condivisione della FPU per Modulo in Kaveri non potrebbe risultare eccessivamente castrante in certi ambiti, soprattutto videoludici?