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B&C: Perché è ormai opinione comune che la memoria di tipo Flash sia la tecnologia del futuro?

DV: Il mercato dice che la tecnologia flash è il futuro soprattutto perché si tratta di quella più recente, in quanto è più nuova rispetto alla tecnologia degli hard disk o di quella dei media in rotazione che ormai esiste da diversi decenni. Da sempre il nuovo è considerato più accattivante. Il vecchio è solido e collaudato, e credo che è così che resterà. Ci sarà, tuttavia, una coesistenza di entrambe le tecnologie, ma fino a quando non si otterranno economie di scala e di capacità, il disco rigido rimarrà sulle sue posizioni.

B&C: I dischi rigidi sono più economici degli SSD?

DV: Il costo per GB dei dischi rigidi è circa di 6-8 volte inferiore al costo per GB di un SSD al momento (in base alla capacità che si analizza). Questa differenza è data dall’ottimizzazione della produzione e dalla ricerca & sviluppo per i dischi rigidi ma ciò non vuol dire che i dischi meccanici non si stiano ancora sviluppando. Anzi, WD nello specifico investe decine di milioni di dollari (USD) nelle nuove tecnologie per crescere in capacità per singola unità e per incrementare le performance.

B&C: Quanto sono più veloci gli SSD rispetto agli hard disk oggi?

DV: Dipende molto dal punto di vista dell’utente. Pensando ad un utilizzatore comune, la domanda è: se l'avvio del sistema operativo richiede pochi secondi in più o in meno, l’utente se ne accorge? Ma se qualcuno è disposto a pagare un costo extra per un avvio più veloce, si tratta di un'alternativa disponibile per l’utente finale. Inoltre la maggior parte del business SSD oggi in Italia è fatto da prodotti entry level che nei primi mesi di utilizzo hanno delle performance valide ma dopo pochi mesi hanno dei decadimenti di prestazioni importanti. Chi vuole veramente le performance non deve comprare il prodotto entry level ma un prodotto mid range, spendendo di più. C’è ancora poca cultura sugli SSD: per le performance la gente comune parla ancora di “transfer rate” e MB in scrittura e lettura invece che di IOPS (Input/output Operation Per Second) la vera unità di misura per capire le performance di una SSD.

B&C: Quando gli SSD diventeranno più convenienti economicamente?

DV: È una domanda che anche i produttori di SSD stanno ponendo. Le stesse tecnologie si sono evolute, da Single Level Cell (SLC) a Multi Level Cell (MLC). Personalmente credo che gli SSD costeranno più dei dischi meccanici ancora per diversi anni a parità di capacità. Invece di porre la questione sul costo, le aziende dovrebbero concentrarsi sull’affidabilità degli SSD. Allo stato attuale, gli SSD registrano una degenerazione importante delle loro celle. Ad esempio, se oggi si acquista un SSD da 128GB o 256GB di capacità, è tutto da vedere quanto di questa capacità rimane tra due anni.

B&C: Gli SSD sono più affidabili rispetto ai dischi rigidi?

DV: A causa della degenerazione delle celle degli SSD non si può sapere cosa succederà. Una volta che i dati vengono persi da un SSD non sono più recuperabili, mentre nel caso di un disco rigido, i dati sono recuperabili in caso di incidente se l’hard disk non è completamente danneggiato. Il danneggiamento di un SSD è permanente rispetto a un disco rigido in cui i dati possono essere recuperati, in base all’entità del danno causato. In termini percentuali gli SSD possono essere più affidabili non essendoci parti in movimenti come sui dischi rigidi ma se il disco meccanico viene immagazzinato correttamente, imballato correttamente per il trasporto tra rivenditore ed utente finale ed installato con le precauzioni del caso (in particolare in merito alle cariche elettrostatiche) la percentuale di guasto di un disco rigido è poco inferiore al 1%, per cui decisamente accettabile.

B&C: Per il prossimo futuro, i dischi a rotazione continueranno ad avere un vantaggio in termini di costo?

DV: I dischi a piatti rotanti continueranno ad avere un vantaggio, non solo in termini di costo per gigabyte, ma anche in termini di applicazioni. Esistono piattaforme differenti, l'architettura da 3,5 pollici per le applicazioni desktop, da 2,5 pollici per le applicazioni mobile. È una tecnologia collaudata e non ci sono altre attrezzature o componenti che utilizzano così tante forme di ingegneria come quelle utilizzate in un disco rigido. Anche una navicella spaziale utilizza meno ingegneria di quella che viene utilizzata nella produzione di un disco rigido.

B&C: Circa il 90% dello storage prodotto oggi è ancora basato su HDD. Quindi ci vorrà un po’ perché le memorie Flash superino le vendite degli HDD, e perché il software di gestione Flash possa raggiungere il livello di accuratezza che si trova nelle soluzioni tradizionali di storage management … no?

DV: È vero che oltre il 90% dei dati archiviati in tutto il mondo è memorizzato su hard disk. Gli SSD, come tecnologia, entrano in gioco e hanno una nicchia significativa alle estremità dello spettro di necessità. Abbiamo bisogno degli SSD in alcune applicazioni come cellulari o macchine fotografiche, ecc., che sono poco intensive. All'altro estremo, si utilizzano SSD nei server di fascia alta, che eseguono applicazioni mission-critical in cui la velocità è molto più importante. Tuttavia, la gran parte dei dati risiede sui dischi rigidi – gli hard disk sono destinati a rimanere. Immaginate l’archivio di un commercialista che per legge deve tenere i documenti fiscali dei suoi clienti per 10 anni: che senso avrebbe avere un archivio del genere su SSD (con costi superiori rispetto ad un disco rigido) quando (forse) verrà consultato solo in caso di eventuali accertamenti fiscali? E questo è replicabile per tutti gli archivi, da quelli fiscali a quelli di multinazionali in ogni settore commerciale.

B&C: Vi sono diverse tipologie di memoria in fase di sviluppo - come le memorie a cambiamento di fase (PCM), RRAM (RAM restistiva), e MRAM (RAM magnetoresistiva) - che promettono maggiore velocità e durata. Quando queste saranno prodotte su larga scala e diventeranno più convenienti?

DV: Ci sono diversi tipi di memorie e nuove tecnologie in arrivo, ma un'evoluzione simile sta avvenendo anche dal punto di vista degli hard disk. Avevamo la registrazione perpendicolare e la registrazione magnetica singola (SMR), il futuro potrebbe essere la registrazione magnetica a caldo assistita (heat assisted magnetic recording), e tali cambiamenti ed evoluzioni tecnologiche potrebbero essere il motivo principale per cui in futuro potremmo vedere hard disk con capacità ancora più elevata e che offrono maggiori prestazioni. WD sta investendo molto in Ricerca & Sviluppo in questi anni e sta sviluppando e testando nuove tecnologie da lanciare nei prossimi trimestri.

B&C: Il mercato enterprise si basa ancora in gran parte sui dischi rigidi. Quando si prevede che le memorie flash avranno vantaggi nel segmento enterprise?

DV: Per il mercato Enterprise, dove viene trattata un’enorme quantità di dati, gli hard disk rimarranno, ma se c’è un’applicazione che ha bisogno di essere eseguita dove sono richieste permutazione e performance più veloci, allora per tali scopi le memorie flash integrate o SSD potrebbero soddisfare la necessità a livello enterprise. La crescita in uno o più segmenti dipende completamente dagli utenti, e dalle applicazioni necessarie. Un’altra applicazione per le SSD in ambito Enterprise può essere usare gli SSD come cache di sistemi storage ma tendenzialmente a fronte di una SSD come cache ci sono minimo una dozzina di dischi rigidi.

B&C: Quali tipologie di imprese e/o mercati verticali ne beneficerebbero maggiormente?

DV: Tutto dipende dalle esigenze dei mercati verticali - ovunque ci sia un elevato volume di dati da salvare, un disco rigido resta la soluzione più vantaggiosa.

B&C: La capacità degli SSD è in crescita, dal momento che le NAND Flash vengono prodotte con processi produttivi sempre più avanzati più piccole, ma già adesso si stanno raggiungendo quasi i limiti di miniaturizzazione. Questo aumenterà la necessità di sviluppare nuove forme di memoria non volatile. Qual è la vostra opinione a riguardo?

DV: La capacità degli SSD è in aumento, ma non molto rispetto a quanto avviene per i dischi rigidi. Negli ultimi quattro anni, le capacità sono cresciute di almeno sei volte da 1TB a 6TB. Nello stesso tempo, le SSD non sono nemmeno cresciute di tre o quattro volte rispetto al volume disponibile. Quindi vi è un limite lato SSD quando si tratta di quantità di spazio da poter offrire agli utenti o di costo che possono offrire.

B&C: Qual è il valore di mercato delle SSD e degli HDD?

DV: È difficile da quantificare, poiché il valore di mercato non dovrebbe essere stimato solo in termini di tecnologia, ma anche delle aziende che stanno offrendo questa tecnologia. E se uno mette assieme le aziende che offrono hard disk rispetto a quelle che offrono SSD, l’hard disk dovrebbe essere ancora più elevato. Ci sono alcune aziende che producono sia hard disk che SSD, e alcune che producono SSD e processori, quindi è difficile quantificare il valore di mercato, ma dal punto di vista del consumatore, più del 90% dei dati risiede ancora su un disco rigido.

B&C: Quali sono i diversi tipi di memorie Flash disponibili sul mercato?

DV: La tecnologia Flash è sul mercato da diversi anni. Siamo tutti abituati a utilizzare le chiavette USB, che sono partite con capacità di 4MB e 8MB e oggi offrono di gigabyte. La tecnologia Flash esiste sotto forma di SD card, micro-SD, e altre forme e caratteristiche differenti costruite sulle stesse basi. Ma alla fine, si tratta sempre di memorie NAND, base tecnologica degli SSD