Intel tenta nuovamente di imporsi nel settore delle Fonderie conto terzi, dopo le non esaltanti prove con LG (con i SoC NUCLUN) e Altera (quando quest'ultima era ancora indipendente), andando ad attaccare un settore in cui Global Foundries sta puntando tutto, cioè quello dei nodi medio-avanzati (da 28nm ai 12nm).

MediaTek, infatti, ha deciso di produrre una serie di prodotti con il nodo 22nm FinFET (ora chiamato Intel16 per motivi di marketing). Tra questi prodotti troviamo i chip 5G, la cui richiesta sta raggiungendo picchi elevatissimi. Poiché TMSC e GloFo hanno ormai tutti gli slot produttivi pieni, non rimane che rivolgersi ad Intel: "MediaTek has long adopted a multi-sourcing strategy. We have an existing 5G data card business partnership with Intel, and now extend our relationship to manufacturing smart edge devices through Intel Foundry Services", ha affermato Tsai, vicepresidente di MediaTek.

Si tratta, probabilmente, di una commissione di prova da parte di MediaTek, al fine di testare le reali capacità della divisione Intel Foundry Services (IFS). Il prossimo anno Intel renderà disponibile il nodo Intel3 (7nm) ai clienti esterni, e MediaTek grazie a questa collaborazione potrebbe essere in pole position per sfruttarlo come cliente esterno, così da battagliare ad armi pari con quelle aziende  (Qualcomm in testa) che sfruttano i nodi più avanzati di TSMC.