GlobalFoundries, tramite questo comunicato stampa, afferma di aver superato i 2 miliardi di Dollari di ordini per il proprio nodo FD-SOI 22FDX: “With more than 50 total client designs, 22FDX is proving to be the industry’s leading platform for power-optimized chips across a broad range of high-growth applications such as automotive, 5G connectivity and the Internet of Things (IoT)”.

Da un certo punto di vista non c’è da meravigliarsi, in quanto fin dalla presentazione della tecnologia FD-SOI, STMicroelectronics ha sempre affermato di voler puntare a questa tipologia di clientela, grazie ad un rapporto prezzo/prestazioni eccellente (Prestazioni e consumi simili alla teecnologia FinFET, ma a prezzi enormemente più bassi).

Possiamo quindi considerare le tecnologie FinFET e FD-SOI perfettamente complementari, come ha affermato la VLSI Research Survey: “FD-SOI technology is gaining significant traction in the industry. GF's roadmap strategy is resonating with the industry and designers are embracing FD-SOI as a complementary technology to FinFET, with FD-SOI designed for specific application spaces, such as IoT, where power consumption is important and the product life is relatively short”. I nodi FinFET a basso costo, quindi, potrebbero avere una vita breve (Come i 22nm FFL di Intel).

A gioire di questo successo non è solo GloFo, ma anche STMicroeolectronics, la quale – data per spacciata da molti giusto 5 anni fa – ora è un’azienda in piena salute: nell’arco di questi 5 anni il valore delle azioni è passato da circa 5$ a circa 25$!

Il futuro della tecnologia FD-SOI sembra quindi essere decisamente brillante, grazie anche alle future evoluzioni in cantiere, come ad esempio i 12FDX di GlobalFoundries, variante SOI dei nodi FinFET di IBM, e quindi candidabile anche per realizzare chip High Performance. Che il futuro ci possa riservare qualche sorpresa?