Secondo quanto riporta il China Post, la dirigenza di TSMC è particolarmente fiduciosa per il prossimo anno, grazie soprattutto agli ingenti ordinativi in arrivo per i nodi 20nm SOC e 16nm FinFET. Apple, infatti, dovrebbe demandare a TSMC oltre il 50% della produzione dei SoC A10, attesi proprio durante il prossimo anno, tanto che il ritardo di 6 mesi rispetto a Samsung non sembra aver generato particolari problemi, proprio come previsto dal CEO Morris Chang.

 

 

Ottime, comunque, anche le notizie per quanto concerne il 2015, in quanto la produzione dei SoC A9 e A9X, dopo diversi comunicati stampa confusi, sembra verrà equamente divisa tra TSMC e Samsung, garantendo così ad entrambe le case dei buoni introiti, utili per ripagare (almeno in parte) le spese di R&D relative ai nodi FinFET: “The analyst estimated that Apple's A9 chip orders will account for more than 20 percent of TSMC's overall revenue this year [...]. In other words, TSMC could still boost its annual revenue by "double digits" in 2015, despite stronger competition from its Korean rival” viene affermato nell'articolo in esame.

Tale notevole richiesta di prodotti basati su nodi così recenti permetterà finalmente a TSMC di vedere diminuire l'importanza dei nodi più antiquati (dai 40nm in giù), attualmente in grado di generare circa il 50% del fatturato. I soli nodi da 20nm e 16nm, infatti, il prossimo anno dovrebbero generare oltre il 50% del fatturato di TSMC, senza considerare poi l'ottimo nodo da 28nm ancora utilizzatissimo: “At a technology symposium held on May 28, Y.P. Chin, vice president of operations and product development at TSMC, said the company would continue to develop advanced 16 nanometer (nm) and 20nm processes to lift overall production capacity. Chin also said that the capacity of these processes is expected to double this year from last year and rise an additional 50 percent next year”.