Negli ultimi anni, senza distinzione alcuna delle "fasce di mercato", i termini "gaming" ed "RGB" non fanno altro che rincorrersi, riecheggiando fragosamente nel web.
Buona parte degli utenti, videogiocatori incalliti o meno, preferiscono acquistare dei prodotti dall'aspetto accattivante, talvolta anche scomodo, ma caratterizzati dalla retro-illuminazione LED multicolore.
Abbiamo visto protagonisti gli effetti RGB un po' ovunque. Ad esempio, nell'ultimo periodo abbiamo potuto testare dei normali dissipatori con ventole multicolor come i LETO PRO ed ORCUS 240 di Raijintek, passanto per il dissipatore ad aria Taurus Belzer RGB di iTek che integra delle strisce LED nella torre di alluminio, e computer pre-assemblati di fascia alta con dettagli retro-illuminati come l'Infinite X di MSI.
In questo articolo andremo ad analizzare due accessori molto ricercati dai videogiocatori, sia per caratteristiche sia per la tanto richiesta "dote RGB", realizzati da GAMDIAS, nota azienda Taiwanese nata nel 2012 (Il cui nome nasce dall' unione delle parole GAM - Gaming Art in Motion - e Dias, termine greco che indica in generale le divinità).
Il produttore, in occasione della commercializzazione ufficiale dei due prodotti in Italia, ci ha tenuto a farci testare il mouse Zeus P1, il quale da specifiche vanta un sensore da 12.000DPI ed un design abbastanza accattivante, e le cuffie Hebe M1, un headset over-ear all'apparenza molto comodo, e forte di un motore di vibrazione per aumentare la forza dei toni bassi.
Il prezzo di listino per l'Italia di entrambi i prodotti è pari a 69.90€, anche se dal portale di Amazon possiamo osservare come questo sia già sceso a poco oltre i60€. Siete curiosi di sapere se vale la pena acquistare questi prodotti al posto di altri, venduti da aziende più rinomate, presenti nella medesima fascia di prezzo?
Spunti di lettura:
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Il prodotto è arrivato nei nostri laboratori nella medesima confezione che riceverà l'utente finale al momento dell'acquisto, la quale vanta un design piuttosto ricercato.
Innanzitutto vi è una sezione a sfondo bianco della parte superiore che mostra il nome del prodotto ed il logo dell'azienda in nero, mentre la restante parte della confezione è di colore nero opaco. Qui troviamo i rendering di anteprima del prodotto, oltre a dettagli e feature indicate a caratteri chiari e sottolineate da dettagli in arancio.
Nella confezione del mouse Zeus P1 troviamo esclusivamente il prodotto, e la brochure dedicata.
Maggiori informazioni sul prodotto sono disponibili sul sito ufficiale, a questa pagina. Di seguito le specifiche tecniche:
Il mouse Zeus P1 di GAMDIAS è caratterizzato da un design piuttosto sobrio, al contrario da quanto ci si potrebbe aspettare "da un mouse da gioco", e ci ha colpito sin dall'inizio per la sua linearità e semplicità.
A prima vista il suo design ricorda il Mamba di Razer, top di gamma lanciato nel 2015. Le dimensioni complessive sono pari a 127,26*72,45*40.85mm, mentre il peso arriva fino a 125g.
La connessione del mouse al PC avviene tramite un classico cavo USB 2.0 lungo circa 1.8m e rivestito da una calza protettiva, abbastanza rigida, che al tatto sembra molto resistente. Il mouse, ricordiamo, risulta completamente programmabile tramite la suite Hera che analizzeremo in seguito.
Per quanto riguarda i materiali, GAMDIAS ha optato per l'utilizzo di differenti materiali. Il corpo principale, che comprende il dorso ed i tasti principali, è caratterizzato da una superificie plastica di colore nero matto un tantino ruvida, la quale offre una discreta "presa" anche per chi tende a sudare parecchio durante le sessioni di gioco più concitate.
La parte inferiore/laterale è invece realizzata totalmente in gomma, con tanto di apposita trama sul lato per un migliore grip.
Sul retro del mouse troviamo i supporti in teflon, uno abbastanza grande in basso e due piccoli ai lati della parte alta, un adesivo tramite il quale vengono indicate diverse informazioni (nome e numero seriale del prodotto, certificazioni e fabbisogno energetico) ed il sensore ottico nella zona medio/alta.
Questo, stando alle caratteristiche tecniche indicate da GAMDIAS, vanta ben 12.000 DPI (polling-rate fino a 1000Hz-1ms). Non viene specificato il modello ma, stando al teardown dei colleghi di TweakTown, al suo interno si cela il sensore PIXART PMW3336DM-TZQU (A quanto pare una variante sotto steroidi - non meglio identificata - del più comune PMW3330DM-TZQU, clicca qui per maggiori informazioni) accompagnato dagli switch Huano Blue per i due tasti principali, garantiti per 20 milioni di click.
Tornando all'esterno, su entrambi i lati possiamo notare il profilo trasparente che passa anche per il palmo (e replicato anche alla base del mouse) dedicata passaggio della retroilluminazione RGB, composta - come vedremo più avanti - da diversi LED, mentre sulla zona dedicata al palmo troviamo il logo del produttore, anch'esso trasparente per lo stesso motivo.
Di seguito possiamo osservare nel dettaglio la sezione frontale, che include la rotellina dedicata allo scroll avente dimensioni nella media, la cui superficie in gomma con due piccoli intagli ricorda vagamente i pneumatici delle moto sportive, ed i tasti dedicati alla regolazione on-the-go dei DPI, caratterizzati da una finitura delle frecce color oro (Proprio come il logo stilizzato di un fulmine presente sul tasto principale sinistro).
Il risultato complessivo è quello di un prodotto tutto sommato ergonomico, particolarmente indicato ai destrorsi e, dato il profilo appiattito (nonostante nei rendering del prodotto possa apparire diversamente), adatto prevalentemente a chi predilige la cosiddetta presa di tipo "distesa" (Palm), sopratutto per chi ha le mani piuttosto piccole, e giusto un po' ad "artiglio" (Claw) per chi ha mani davvero grandi.
Anche l'headset Hebe M1 di GAMDIAS è arrivato nei nostri laboratori nella medesima confezione che riceverà l'utente finale al momento dell'acquisto.
Questa vanta le stesse caratteristiche elencate in precedenza per il mouse Zeus P1, con l'aggiunta di una porzione laterale che lascia intravedere parte del prodotto.
Come già visto precedentemente per il mouse Zeus P1, anche nella confezione delle cuffie Hebe M1 troviamo esclusivamente il prodotto e la brochure dedicata.
Maggiori informazioni sul prodotto sono disponibili tramite il sito ufficiale, a questa pagina. Di seguito le specifiche tecniche:
L'headset Hebe M1 di GAMDIAS presenta dimensioni classiche per un prodotto del genere, e sono caratterizzate da un design a suo modo sobrio e minimale, non troppo tamarro, che ci ricorda molto da vicino l'headset Scepter GH-S5 di Aukey.
Il colore predominante è il nero opaco, interrotto giusto dagli archi di connessione in metallo e dai loghi indicanti il nome del prodotto in oro sui padiglioni.
La qualità costruttiva è buona, possiamo dire il giusto compromesso per un prodotto venduto nel range dei 40/50€.
Il peso complessivo non è specificato dal produttore, ma dovrebbe essere attorno ai 450/500g, come si conviene ad una cuffia di tipo Over-Ear (Che ricopre totalmente l'orecchio, poggiandosi all'esterno del padiglione) di questa categoria.
L'arco di connessione tra i padiglioni è formato da 2 aste metalliche, ed il cavo del segnale, ben visibile in uscita dai padiglioni stessi, passa praticamente all'interno del cuscinetto in ecopelle, dove capeggia il logo del produttore, soffice e spesso quanto basta.
Ricordiamo che tale accoppiata, già apprezzata in altri modelli di recente commercializzazione, rinomati e non, garantisce un comfort più che discreto, ed inoltre si adatta senza particolari problemi "alle varie teste", nonostante risulti sprovvisto di regolazioni dedicate.
I padiglioni hanno forma circolare e diametro di circa 10cm, sono ancorati alla struttura nella parte centrale superiore e di conseguenza non possono essere orientati/ruotati in alcun modo.
Nella parte esterna della struttura che li assicura è possibile notare una sorta di cerchio, oltre ad una piccola sezione laterale con trama a punti, tramite la quale il prodotto può sfogare la sua "anima RGB", che analizzeremo successivamente nel dettaglio.
Sul padiglione sinistro troviamo il microfono estraibile, lungo nel complesso circa 8cm.
Il materiale utilizzato per la bombatura dei cuscinetti ha una superficie in pelle sintetica dallo spessore di quasi 2,5cm, morbido al punto giusto e molto comfortevole, che - al contrario di quanto mostrato dai rendering del produttore - ha forma ellittica, così da seguire meglio le forme dell'orecchio, e vanta una piccola imbottitura anche nella parte forata che separa quest'ultimo dal sistema di riproduzione.
Tale accoppiata impedisce al padiglione di entrare a contatto con la struttura dell'headset, e devo ammettere che non ho riscontrato alcun problema o fastidio durante lunghi periodi di test. Davvero niente male.
"Che si tratti di motherboard, schede video, alimentatori, notebook e quant'altro, nessun prodotto - salvo particolari casi - può salvarsi dalla necessità dello staff di Bitsandchips.it di fare a pezzi qualsiasi cosa arrivi in redazione." :P
Proprio come già visto sulle precedentemente citate cuffie di Aukey, anche questo headset vanta un semplice sistema di rimozione delle imbottiture dei padiglioni (molto utile anche in fase di produzione/assemblaggio finale), che prevede l'ancoraggio ad una piccola base in materiale plastico.
Questo permette di rimuoverle senza arrecare loro alcun danno, anche se l'incastro in sé risulta ostico.
Una volta rimosse le imbottiture troviamo la superficie del sistema di riproduzione, posizionato al centro della struttura e perfettamente parallelo alla stessa (Non vi è alcun orientamento).
Per accedere all'interno del sistema bisogna rimuove 5 viti. Una volta rimossa la scocca a protezione della componentistica interna, come già sospettavamo durante le prove di ascolto, abbiamo scoperto la presenza di un piccolo motore di vibrazione da 30mm.
Questo, a supporto dello speaker da 50mm che non vanta dei toni bassi particolarmente marcati, è pronto letteralmente a scuotere - all'occorrenza - il capo dell'ascoltatore.
La base bianca non è altro che un piccolo PCB che offre diversi LED RGB sull'altra faccia, necessari per la retroilluminazione dei padiglioni.
Come avrete potuto notare, in questo caso è assente il classico PCB con le componenti che gestiscono l'intero sistema di riproduzione. Questo è stato direttamente integrato all'interno del controller che si trova lungo il cavo USB da 2 metri, posizionato a circa 50cm di distanza dai padiglioni.
Questo consente di aumentare/diminuire il volume, oltre che attivare/disattivare il microfono, la retro-illuminazione LED RGB e l'effetto di vibrazione.
Al suo interno troviamo un piccolo PCB con sfondo verde ove capeggia una variante del chip CM108AH (clicca qui per maggiori informazioni), un discreto controller - per i sistemi audio USB di fascia economica - presente sul mercato da circa 10 anni.
Nominato diverse volte lungo i corso di questo articolo, il software di gestione HERA di GAMDIAS si pone come una soluzione unica di controllo per molteplici prodotti, laddove l'utente finale si trovi ad acquistare ad esempio - come in questo articolo - mouse ed headset dal produttore, un po' come già visto da tempo dalla più conosciuta Synapse di Razer.
Per quanto riguarda il mouse Zeus P1, il software permette di registrare ben 5 differenti profili dove potremo nel dettaglio programmare i vari tasti, registrare eventuali macro, gestire gli effetti di retro-illuminazione, settare a nostro piacimento i parametri di funzionamento del sensore ed i relativi step per i DPI e polling rate, oltre ad altre piccole feature (Che onestamente reputiamo poco utili) ed infine la possibilità di aggiornarne il firmware.
• consigliamo di visualizzare questa playlist di video su Youtube dedicati al software HERA, realizzata direttamente da GAMDIAS.
Il medesimo "trattamento" visto poco fa per il mouse Zeus P1 vale per l'headset Hebe M1.
Tramite tale suite potremo abilitare o meno l'effetto 7.1 Virtuale, gestire l'equalizzazione (A nostro piacimento o tramite diversi preset) oltre all'effetto ambientale e ad alcuni parametri per il microfono.
Non è presente alcuna sezione in merito agli effetti di retro-illuminazione LED RGB, che difatti non risultano programmabili, come per un eventuale update del firmware (Ergo, il prodotto "è destinato a morire" allo stesso modo in cui è uscito dalla fabbrica).
Di seguito un pratico esempio video realizzato dal produttore stesso:
Una delle feature sulle quali ha deciso di puntare il produttore, al pari di quanto fanni i principali competitor, è la retroilluminazione LED RGB.
Per quanto riguarda l'headset Hebe M1, possiamo dirvi che i padiglioni offrono esclusivamente la retroilluminazione ciclica di alcuni colori di base, che può essere soltanto attivata/disattivata.
Il mouse Zeus P1 vanta invece 13 LED RGB, disposti all'interno della base, che si occupano di retro-illuminare entrambe le fasce laterali analizzate in precedenza, oltre ad un singolo LED RGB dedicato al logo del produttore (Il quale indica i diversi settaggi dei DPI).
Questi offrono un discreto effetto al buio, sebbene non siano tanto potenti da lasciar "brillare" il colore che traspare dalle apposite superfici, e sono completamente programmabili tramite il software di gestione Hera, analizzato in precedenza.
Di seguito alcune immagini di esempio per entrambi i prodotti:
Come di consueto, per farvi capire meglio quanto non è possibile spiegare con delle semplici immagini statiche, abbiamo deciso di realizzare un breve video che mostra i prodotti con la retroilluminazione RGB LED attiva al buio:
Prima di dare il mio giudizio sui prodotti in questione, mi sono premurato di utilizzarli in maniera intensa - come dispositivo principale - per 2 settimane, sia in ambito lavorativo sia videoludico.
Per quanto riguarda le cuffie Hebe M1, possiamo dire che sono senz'altro caratterizzate da un design piuttosto apprezzabile, si tratta di un prodotto dall'aspetto "giovanile e scanzonato", caratterizzato da una buona qualità costruttiva, anche nell'assemblaggio. La qualità delle plastiche e relativi inserti è piuttosto buona, ed il metallo utilizzato per l'arco di connessione offre una discreta rigidità, che conferisce sicurezza già dalla prima volta che le indossiamo (Difatti "incrociare i padiglioni" per fotografarne l'interno non è stato affatto semplice).
Da questo insieme, complici sia qualità che soluzioni utilizzate, deriva un comfort d'uso davvero elevato, il quale ha reso possibile indossare il prodotto per svariate ore, senza procurare alcun dolore. Un po' sottotono la qualità del microfono. Questo, complice anche la "lontananza" dalla bocca, rende obbligatorio l'aumento del guadagno, e sfortunatamente, in diverse conversazioni avvenute tramite Skype o Teamspeak, i miei interlocutori hanno notato che la mia voce aveva un effetto un tantino "ovattato".
Per quanto riguarda la qualità del suono, oltre ad un volume massimo piuttosto alto, possiamo dire che l'equalizzazione di base delle cuffie risulta "mediata" per qualsiasi tipo di utilizzo, che sia ascolto musicale oppure intrattenimento tramite videogame.
La cosa che più sorprende, come già visto nelle cuffie GH-S4 di Aukey, è stato il piccolo motore di vibrazione inserito all'interno di ogni padiglione, soluzione che probabilmente attirerà molti utenti. Una volta abilitato tramite il controller delle cuffie, questo andrà ad intercettare i toni bassi per poi amplificarli a tono, senza in alcun modo distorce il suono,facendo letteralmente vibrare il capo, anche al massimo del volume ed utilizzando tracce di tipo "bass boosted". Giocare a titoli come Battlefield o simili diventa uno spasso con questa opzione attiva, in quanto praticamente ogni esplosione la sentiremo direttamente nel cervello.
Tra i difetti, oltre al sopracitato microfono, possiamo notare un non perfetto isolamento dall'esterno, nonostante si tratti di una "cuffia chiusa", oltre alla retro-illuminazione LED RGB non programmabile, ed infine l'effetto surround 7.1 virtuale non proprio marcato.
Passando al mouse Zeus P1, durante i test ho potuto apprezzarne sia il design sia la scelta dei materiali. L'insieme, considerando il feedback offerto dai tasti fisici con switch Huano e la retro-illuminazione LED RGB (Ampiamente personalizzabile, seppur non proprio "billante"), ha generato una buona impressione complessiva.
Durante il periodo di prova ho potuto constatare che l'accoppiata offerta dall'ergonomia complessiva e dal sensore PIXART PMW3336DM-TZQU regala un buon feedback sia nel classico utilizzo SoHo sia con i recenti titoli FPS.
Questo funziona alla grande nel classico range di utilizzo per un utente comune, quindi tra i 1500DPI e talvolta fino a 3/4000DPI, ma devo ammettere che a valori ben più elevati (Ed impostando il polling-rate a 1000Hz) ho notato alcune incertezze.
Non trovando alcuna informazione certa in merito al sensore presente all'interno di questo mouse, il tutto mi porta a pensare che oltre un certo livello i DPI (più o meno dai 6000/7200 in su, valore effettivo del sensore PMW3330DM-TZQU, del quale conosciamo le specifiche tecniche effettive) potrebbero essere virtualizzati via driver (Pratica molto comune per i prodotti di questa fascia di prezzo).
Per fortuna, in ogni caso "poco importa" visto che difficilmente, dato il target di utenza di questo mouse, dificilmente sarà utilizzato con settaggi maggiori di 3000DPI, range in cui risulta abbastanza preciso anche con i piccoli o bruschi movimenti, ed un polling-rate di 500Hz.
In conclusione, possiamo dire che si tratta di prodotti nel complesso piuttosto interessanti, anche se non proprio perfetti, e che potrebbero benissimo spiccare tra i più rinomati concorrenti, sopratutto se il prezzo di vendita continuerà a scendere.. basta andare poco sotto i 50€!
Si rigrazia GAMDIAS per i sample gentilmente offerti.