Stiamo vivendo un'epoca di forti cambiamenti nel mercato delle piattaforme x86, dapprima dominatrici incontrastate della scena del computing, ora in forte affanno a causa dell'incedere delle rivali ARM alla base di dispositivi portatili quali smartphone e tablet. I due principali attori del mercato x86, Intel ed AMD, tentano perciò di rinnovarsi scendendo sullo stesso piano di ARM, ove l'efficienza la fa da padrona. Per anni abbiamo assistito a proclami basati su quanta potenza in più potessero offrire le nuove generazioni, oggi la sfida abbraccia i termini "integrazione" ed "efficienza".
Manca però un ulteriore tassello, quello della convergenza. Sia AMD che Intel, quest'ultima con le CPU Core di quarta generazione Haswell annunciate giusto due giorni fa, concordano in una visione "speranzosa" del mercato che possa mettere rendere centrali tutta una serie di nuovi dispositivi quali convertibili, detachable, computer all-in-one e notebook ultraportable. Dicevamo speranzosa perché questo non è il vero campo di battaglia di ARM: uno scontro nel solo settore dei dispositivi mobile più spinti, per l'architettura x86 potrebbe significare un vero bagno di sangue.
Slide di AMD sulla visione del mercato
Slide di Intel sulla visione del mercato
Portando in dote una grossa potenza di elaborazione di base e aggiungendo al mix una forte attenzione ai consumi ed una maggiore integrazione, strade sulle quali comunque Intel ed AMD si stanno muovendo da qualche anno, le piattaforme x86 possono essere ancora in grado di affrontare un mercato in forte cambiamento ed evitare che ARM invada il proprio terreno.
Presentiamo Richland
Anche se le intenzioni sono le stesse, esistono importanti differenze nell'approccio di AMD ed Intel alla creazione di una piattaforma di computing innovativa. Parliamo di piattaforma e non di semplice CPU perché quest'ultimo termine crediamo sia diventato troppo restrittivo. Sarebbe molto meglio indicare i nuovi modelli di processore con il termine "SoC" o System on Chip ma questo è divenuto nel tempo appannaggio di uno specifico prodotto ARM che integra non solo le componenti CPU e GPU ma anche controller ulteriori come quelli di comunicazione Wi-Fi e 3G.
Nel mondo x86 il passo attuale è stato quello di mettere, nello stesso package del processore, anche il chipset. Intel ha creato, a tal proposito, specifiche versioni low-power di Haswell contenendole in un SoC mentre AMD ha fatto evolvere le proprie APU A-Series. Ad ogni modo si tratta di versioni destinate al mondo mobile mentre, nel settore desktop, resta ancora evidente il diverso peso che CPU ed iGPU hanno all'interno delle architetture rivali. Intel continua a preferire una CPU molto spinta ed una iGPU sufficiente, AMD punta tutto sul chip grafico in termini di potenza e feature.
La generazione 2013 delle APU Elite A-Series per desktop arriva ad un paio di settimane di distanza dall'annuncio di Kabini e Temash, evoluzioni delle APU AMD Brazos 2.0 e Hondo, destinate all'utilizzo su laptop, tablet e dispositivi ibridi. Sono proprio queste ultime ad adottare un approccio di tipo SoC ove nello stesso die è stato integrato anche il chipset mentre l'architettura della CPU e quella della iGPU evolvono assieme al processo produttivo.
Le APU Elite A-Series per desktop si presentano, invece, ancora nel package Socket FM2 (dunque senza alcuna ulteriore integrazione rispetto a Trinity) tanto da garantire completa compatibilità con le attuali schede madri basate sui chipset A55, A75 e A85X. Rispetto alla precedente generazione, le nuove APU desktop apportano solo miglioramenti senza alcuno stravolgimento. L'architettura dei core x86 è la stessa di Trinity ed utilizza uno o due moduli Piletriver; anche il design VLIW4 della iGPU rimane lo stesso. Le ottimizzazioni hanno riguardato principalmente la tecnologia Turbo Core, il controller delle memorie e l'introduzione di alcune nuove feature.
Specifiche tecniche APU AMD Richland | ||||
AMD Richland | AMD Trinity | Intel Ivy Bridge | Intel Haswell | |
Socket | FM2 | FM2 | LGA 1155 | LGA 1150 |
Transistor | 1,303 miliardi | 1,303 miliardi | 1,4 miliardi | 1,4 miliardi |
Processo produttivo | 32nm HKMG | 32nm SOI | 22nm | 22nm |
Dimensioni die | 246mm2 | 246mm2 | 160mm2 | 177mm2 |
Cache L1 | 128 KB per core | 128 KB per core | 64 KB per core | 64 KB per core |
Cache L2 | 2MB per modulo | 2MB per modulo | 256 KB per core | 256 KB per core |
Cache L3 | N/A | N/A | 8 MB | 8 MB |
Core / Thread | 4/4 | 4/4 | 4/8 | 4/8 |
Turbo | Si | Si | Si | Si |
FPU | 128-bit | 128-bit | 128-bit | 128-bit |
Controller memorie | - DDR3-2133 - Dual-channel |
- DDR3-1866 - Dual-channel |
- DDR3-1600 - Dual-channel |
- DDR3-1600 - Dual-channel |
Controller grafico | - Radeon HD8000 - DirectX 11 - UVD3 - VCE |
- Radeon HD7000 - DirectX 11 - UVD3 |
- Intel HD Graphics - DirectX 11 - Quick Sync |
- Intel HD Graphics - DirectX 11 - Quick Sync |
Controller PCI Express | 16 linee | 16 linee | 16 linee | 16 linee |
Risparmio energetico | - Più stati low-power - PCIe core power gating - PCIe speed power policy - GPU e video decode (UVD3) power gating - Enhanced AMD Turbo Core |
- Più stati low-power - PCIe core power gating - PCIe speed power policy - GPU e video decode (UVD3) power gating - AMD Turbo Core 3.0 |
- Più stati low-power - CPU core power gating - GPU power gating - Turbo Boost (ove previsto) |
- Più stati low-power - CPU core power gating - GPU power gating - Turbo Boost (ove previsto) |
TDP | 65W e 100W | 65W e 100W | 65W e 77W | 65W e 84W |
Come accennato, 3 anni di miglioramenti continui sulle APU hanno portato all'annuncio di Richland che però non mostra alcun salto generazionale a confronto con Trinity. Tanto l'architettura dei core x86 che quella della iGPU restano le stesse: quad-core “Piledriver” con supporto per i set di istruzioni FMA4/3, AVX, AES, XOP per i primi e “Devastator” VLIW 4 con supporto DirectX 11 per la seconda. Altresì la configurazione delle cache non è mutata con i 2MB di cache L2 per modulo dual-core ed i 128 KB di cache L1 per core.
Oltre ad utilizzare la stessa architettura, la iGPU non cresce nemmeno dal punto di vista delle unità di calcolo, che restano ferme al massimo di 384 racchiuse in 6 SIMD mentre vede un incremento della frequenza massima fino a 844MHz (dai precedenti 800MHz). Dal punto di vista delle feature, la iGPU ora offre non solo la tecnologia UVD ma anche quella VCE con supporto per la codifica e decodifica video in hardware, AMD Picture Perfect, AMD Eyefinity2 (gestione di 3+1 monitor) e Display Port 1.2. In aggiunta è possibile realizzare configurazioni Dual Graphics accoppiando alla GPU integrata una scheda discreta AMD Radeon HD 6450, 6570 oppure 6670.
Riguardo i core x86, le nuove APU sono in grado di raggiungere la massima frequenza Turbo di ben 4,4 GHz, record assoluto per le attuali CPU. La tecnologia Turbo Core subisce alcune modifiche delle quali parleremo meglio in seguito ed includono nuovi livelli di frequenza e tensione, controllo della temperatura e nuovi algoritmi di rilevazione dei colli di bottiglia.
Per il solo modello top di gamma, A10-6800K, è previsto il supporto per memorie DDR3 fino a 2133MHz mentre per gli altri ci si deve fermare ancora a 1866MHz: avremmo gradito vedere tale incremento su tutti i modelli visti i benefici che una maggiore banda di memoria dimostra d'avere su questi chip grafici.
Tutte le feature sono controllabili dalla nuova versione dei tool AMD OverDrive.
Questo l'elenco completo delle nuove APU Richland a confronto con quelle di precedente generazione.
Elenco modelli APU Richland A-Series | ||||||||||
iGPU | TDP | Core | GPU Clock | CPU Core | CPU Clock | L2 | DDR3 | Turbo | Sbloccata | |
A10-6800K | HD 8670D | 100W | 384 | 844MHz | 4 | 4,4/4,1 | 4MB | 2133 | Si | Si |
A10-6700 | HD 8670D | 65W | 384 | 844MHz | 4 | 4,3/3,7 | 4MB | 1866 | Si | No |
A8-6600K | HD 8570D | 100W | 256 | 844MHz | 4 | 4,2/3,9 | 4MB | 1866 | Si | Si |
A8-6500 | HD 8570D | 65W | 256 | 800MHz | 4 | 4,1/3,5 | 4MB | 1866 | Si | No |
A6-6400K | HD 8470D | 65W | 192 | 800MHz | 2 | 4,1/3,9 | 1MB | 1866 | Si | Si |
APU Trinity A-Series |
||||||||||
A10-5800K | HD 7660D | 100W | 384 | 800MHz | 4 | 4,2/3,8 | 4MB | 1866 | Si | Si |
A10-5700 | HD 7660D | 65W | 384 | 760MHz | 4 | 4,0/3,4 | 4MB | 1866 | Si | No |
A8-5600K | HD 7560D | 100W | 256 | 760MHz | 4 | 3,9/3,6 | 4MB | 1866 | Si | Si |
A8-5500 | HD 7560D | 65W | 256 | 760MHz | 4 | 3,7/3,2 | 4MB | 1866 | Si | No |
A6-5400K | HD 7540D | 65W | 192 | 760MHz | 2 | 3,8/3,6 | 1MB | 1866 | Si | Si |
A4-5300 | HD 7480D | 65W | 128 | 724MHz | 2 | 3,6/3,4 | 1MB | 1600 | Si | No |
Ancora migliorie al Turbo Core
In realtà, a dispetto del titolo, l'unica vera miglioria che AMD ha apportato a queste APU sembra risiedere proprio nell'evoluzione della tecnologia Turbo Core.
Partendo da quanto era stato fatto prima con Llano e poi con Trinity, AMD ha cercato di ottimizzare la tecnologia Turbo Core per evitare inefficienze e colli di bottiglia indesiderati. Con Llano il funzionamento è molto elementare e prevede l'influenza solo sui core x86. L'arrivo di Trinity ha apportato le prime migliorie passando ad un calcolo dinamico delle temperature di ogni core e della GPU (l'algoritmo di calcolo è basato sulla trasformata veloce di Fourier che offre una stima molto precisa) per garantire maggiore potenza alla iGPU se la CPU non sta lavorando e viceversa, sempre nel rispetto dei limiti di temperatura.
Ma visto che questo mondo non è perfetto e tutte le cose sono migliorabili, AMD ha guardato nel dettaglio cosa accadeva alla sua tecnologia Turbo Core e si è resa conto di una certa inefficienza insita nel calcolo a causa di punti operativi discreti troppo distanti fra loro (approssimazione di una curva con una retta). Con l'arrivo di Richland sono stati perciò aggiunti nuovi punti operativi che permettono di approssimare meglio la curva frequenza / potenza.
Anche se la gestione del Turbo Core continua ad essere demandata ad un algoritmo calcolato, ora AMD ha aggiunto dei sensori di temperatura i quali apportano un proprio contributo in real-time all'algoritmo stesso. Ne risulta una funzione capace di inseguire in maniera molto più fine lo stato dei core x86 e della iGPU, istante per istante.
Per concludere, a Sunnyvale hanno cercato di evitare anche situazioni nelle quali, nonostante la richiesta di maggiore potenza da parte della CPU (o della iGPU), questa serva realmente a poco (ad esempio quando la CPU è bottlenecked dalla iGPU o viceversa). Tali scenari, finora, hanno fatto si che la richiesta venisse soddisfatta dal Turbo che si trovava, ad esempio, ad incrementare la potenza fornita alla CPU a discapito di quella della iGPU mentre le prestazioni degradavano perché la iGPU faceva da collo di bottiglia alla CPU (il discorso potrebbe essere ripetuto in maniera speculare). Le nuove APU A-Series 2013 includono un sistema per rilevare tali situazioni e evitarle.
Proviamo la APU AMD A10-6700
AMD ci ha inviato un sample della APU A10-6700, modello immediatamente seguente al top di gamma A10-6800K e dunque mancante di moltiplicatori sbloccati e di supporto alle memorie DDR3-2133. La APU rappresenta però il modello più potente con TDP di 65W ed integra una iGPU identica per numero di unità di calcolo e frequenza di funzionamento a quella del modello 6800K.
Esteticamente la APU è esattamente identica a quelle di precedente generazione tanto da utilizzare, come già detto, lo stesso socket FM2 di Trinity.
Questi sono i dati rilevati da CPU-Z:
Sistemi di prova
Per eseguire i test sulle CPU abbiamo rispettato le seguenti regole:
- Sulla scheda sono stati installati solo i componenti necessari: CPU, Memoria, Scheda video e Hard disk.
- L'hard disk è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i drivers per le periferiche e, quando necessario, sono state installate patch e aggiornamenti.
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto.
- Alla fine di ogni sessione di prova l'hard disk è stato formattato.
In merito ai sistemi di prova, ci siamo serviti di differenti piattaforme a seconda del tipo di CPU. Ciò è stato necessario per ottenere un sistema funzionante per ogni tipo di Socket che le CPU utilizzate per la nostra comparazione utilizzano. Ovviamente si è cercato di realizzare i sistemi con componenti simili, quando possibile, uguali.
Sistema di prova | |
Sistema Socket FM2 | |
Scheda madre | MSI AMD A85X |
Processori |
|
Memoria | 4GB DDR3 2000 (2 x 2GB) @ 1866MHz |
Scheda video | Integrata |
Sistema Socket AM3+ | |
Scheda madre | ASUS Crosshair V Formula AMD 990FX |
Processori | AMD FX-8150 (3,6GHz, Turbo 4,2GHz, 8MB L2, 8MB L3, eight core) |
Memoria | 4GB DDR3 2000 (2 x 2GB) @ 1866MHz |
Sistema Socket FM1 | |
Scheda madre | ASRock A75 Pro4 con FHX A75 socket FM1 |
Processori |
|
Memoria | 4GB DDR3 2000 (2 x 2GB) @ 1333MHz |
Scheda video | Integrata |
Sistema Socket AM3 | |
Scheda madre | ASUS Crosshair IV Formula AMD 890FX |
Processori |
|
Memoria | 2GB DDR3 1600 OCZ (1GB x 2) @ 9/9/9/24 - 1333MHz |
Sistema Socket AM2+ | |
Scheda madre | Gigabyte GA-MA790GP AMD 790FX |
Processori |
|
Memoria | 2GB DDR2 1066 Corsair (1GB x 2) @ 5/7/7/24 - 1066MHz |
Sistema Socket LGA 2011 | |
Scheda madre | Intel DX79SI Siler X79 Express |
Processori | Intel Core i7-3960X (3,3GHz, Turbo 3,9GHz, 1,5MB L2, 15MB L3, six core) |
Memoria | 8GB DDR3 2000 (4 x 2GB) @ 1600MHz |
Sistema Socket 1155 LGA (Ivy Bridge) | |
Scheda madre | Intel DZ77GA-70K (Gasper) |
Processori | Core i7-2700K - Turbo Mode ON |
Memoria | 4GB DDR3 2000 (2 x 2GB) @ 1333MHz |
Scheda video | Intel GMA HD 3000 integrata |
Sistema Socket 1155 LGA (Sandy Bridge) | |
Scheda madre | ASUS P8Z68 |
Processori |
|
Memoria | 4GB DDR3 2000 (2 x 2GB) @ 1333MHz |
Scheda video | Intel GMA HD 3000 integrata |
Sistema Socket 1156 LGA (Lynnfield) | |
Scheda madre | Intel DP55KG Extreme |
Processori |
|
Memoria | 2GB DDR3 1333 (2 x 1GB) |
Sistema Socket 1156 LGA (Clarkdale) | |
Scheda madre | Intel DH55TC |
Processori | Core i5 661 - Turbo Mode ON |
Memoria | 2GB DDR3 1333 (2 x 1GB) |
Scheda video | Intel GMA HD |
Sistema Socket 1366 LGA | |
Scheda madre | ASUS P6T Intel X58 |
Processori |
|
Memoria | 3GB DDR3 1066 (3 x 1GB) |
Opzioni Comuni | |
Hard Disk | Maxtor 160GB 7200RPM Serial ATA |
Scheda video | Radeon HD4850 512MB |
Scheda audio | Integrata |
Media | DVD Rom 8x |
Alimentatore | Corsair 620W |
Sistema operativo | Windows 7 64-bit |
I test eseguiti sono descritti qui di seguito:
Benchmark sintetici
-
Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
-
ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
- SiSoft SANDRA: questa suite di benchmark sintetici ci offre un quadro specifico delle prestazioni di ogni componente disponibile all'interno della piattaforma di test come memorie, CPU, disco fisso e così via.
Utilizzo generico
-
PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.
-
Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
-
7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
-
Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.
-
Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
-
DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.
Unità di calcolo, cache e memoria
Prima di guardare ai risultati di benchmark generici, passiamo in rassegna quelli sintetici per avere un chiaro quadro della situazione e comprendere a fondo il comportamento delle singole parti della CPU.
La piccola iniezione di potenza dovuta alle migliorie apportate da AMD ed ai 100MHz di frequenza sul Turbo Core in più, permettono alla APU A10-6700 di surclassare l'ex top di gamma A10-5800K. Science Mark, con i suoi algoritmi Molecular Dynamics e Primordia indica come vanno le cose considerando le prestazioni per singolo core che, come atteso, risultano un gradino al di sopra di quelle del 5800K.
A differenza di Science Mark, Fritz Chess è un tool fortemente multithreaded e anche stavolta l'A10-6700 performa molto bene riuscendo a battere l'A10-5800K e porsi agli stessi livelli della vecchia APU A8-3850.
Una ulteriore conferma delle potenzialità della nuova APU Richland arriva dalla misurazione delle prestazioni "raw" del SiSoft SANDRA: oltre a notare numeri superiori all'A10-5800K, rileviamo una sostanziale parità con il vecchio Core i3-2100.
Discrete anche le prestazioni dovute alle unità multimediali che fanno uso del blocco Floating Point condiviso fra i due core di ogni modulo della APU.
Banda dati e latenza nelle comunicazioni fra i core x86 mostrano valori compresi fra quelli della APU A10-5800K e quello del modello A10-5700.
La banda dati misurata sul controller delle memorie denota valori leggermente più bassi di quelli della APU A10-5800K. Effettivamente in questo senso non ci aspettavamo alcun miglioramento visto che per la APU A10-6700 non sono state previste modifiche né tantomeno supporto per nuove frequenze di funzionamento.
Rendering e compressione
Dopo aver visto quel che accade in termini sintetici, passiamo ora ad osservare il comportamento con una serie di tool generici. I software di rendering sfruttano sia le risorse grafiche che quelle di CPU, pertanto risultano un ottimo metodo di misurazione delle loro prestazioni. Prendiamo in considerazione, nel nostro batch di prove, PovRay e Cinebench 10.
Il tempo di rendering impiegato con PovRay (versione 3.6, single-threaded) risulta inferiore a quello del modello A10-5800K e quasi simile a quello della CPU AMD FX-8350.
Anche con Cinebench 10 rileviamo un ottimo comportamento rispetto alla precedente APU top di gamma - sia in modalità single-core che multi-core. Chiaramente risulta impossibile stare al passo delle CPU octa-core o quad-core con Hyper-threading. Volendo prendere in considerazione il solo caso "single CPU", notiamo con l'A10-6700 riesca a superare tutti i fratelli maggiori della serie FX ma non le soluzioni della rivale Intel.
Cinebench 11 in modalità multi-threaded non fa altro che confermare quanto visto sinora con la vecchia versione del tool di benchmark.
7-zip denota ancora una volta un miglioramento per la APU A10-6700 rispetto a tutte quelle di prima e seconda generazione posizionandosi a ridosso di un vetusto Phenom II X4 980.
WinRar, ormai ottimizzato per tirar fuori il meglio dalle piattaforme AMD, mette in luce prestazioni superiori per l'A10-5800K lasciando alla nuova APU A10-6700 un posticino vicino al modello A10-5700.
Codifica video e crittazione
I software di codifica video permettono di stressare notevolmente i sottosistemi CPU e memorie, dunque niente di meglio per valutare le performance dei diversi processori.
Anche nelle operazioni di transcodifica con Auto Gordian Knot la nuova APU A10-6700 riesce a fare di meglio del precedente modello top di gamma pur senza raggiungere i fasti delle CPU Intel.
Tempi molto simili quelli necessari alle due APU A10-6700 ed A10-5800K per codificare un video con il software Handbrake.
Incrementi visibili li ritroviamo invece nel modulo di accelerazione AES che permette alla APU A10-6700 di superare nuovamente tutti i modelli di precedente generazione.
Prestazioni del core grafico
Con Richland AMD non ha apportato alcuna modifica sostanziale all'architettura della iGPU che resta esattamente quella di Trinity. Sono state però incrementate le frequenze e migliorata la gestione del Turbo Core. Ecco a quali risultati si arriva.
Stalker COP non è certo noto per la sua leggerezza ma nonostante questo e le impostazioni di qualità al massimo (comprese quelle DirectX 11 come tessellation e contact hardening shadows, esclusi solo i filtri di AA) la APU A10-6700 garantisce una giocabilità sufficiente a 1280x1024 pixel con circa 37fps medi. Le differenze rispetto alla APU A10-5800K sono minime e visibili soprattutto a risoluzioni più elevate.
Sostanziale parità fra A10-6700 ed A10-5800K con The Last Remnant (impostazioni qualità al massimo, no AA, DX9). Come al solito nessuna altra soluzione integrata riesce a tener testa alla nuova proposta di AMD.
Con Lost Planet 2 (impostazioni qualità al massimo, no AA, DX11 medio) gli fps sono molto bassi, tali da non garantire nemmeno una minima giocabilità ma la nuova APU A10-6700 batte qualunque altra proposta, schede grafiche discrete di fascia bassa come GeForce GT 430 e Radeon HD 6570, comprese.
Anche con Devil May Cry (impostazioni qualità al massimo, no AA, DX10) notiamo un piccolo miglioramento rispetto alla APU A10-5800K.
Abbiamo utilizzato il 3DMark11 per avere una conferma sulla necessità di una banda di memoria elevata al fine di ottenere prestazioni grafiche superiori. Si discute ormai da molto della sensibilità delle iGPU AMD alla frequenza della memoria di sistema, dunque non riteniamo necessario dover tornare sull'argomento, ma un piccolo test ci permette di verificare come stanno effettivamente le cose. Riprenderemo in considerazione l'argomento non appena avremo a disposizione un sample della APU A10-6800K che supporta memorie DDR3-2133.
A sinistra 3DMark11 con DDR3-1333, a destra con DDR3-1866
Passando da memorie funzionanti alla frequenza di 1333MHz a memorie funzionanti a 1866MHz, otteniamo un incremento nei punteggi del 3DMark11 davvero notevoli, segno che la banda dati delle memorie continua ad avere una forte influenza anche sulla iGPU di Richland.
Consumi
Ormai tutti i produttori di CPU battono sul tasto "consumi". Il miglioramento dell'efficienza energetica risulta essere effettivamente uno dei campi di ricerca più interessanti non solo nel rispetto dell'ambiente ma anche per poter effettivamente aggredire mercati che finora potevano sembrare lontani anni luce da quelli dei computer. Quelle che seguono sono misurazioni effettuate sull'assorbimento dell'intero sistema sfruttando il solo core grafico integrato (senza VGA esterna), in quattro diversi scenari.
In idle (solo desktop 2D attivo) i consumi non mostrano miglioramenti o peggioramenti degni di nota, restando sugli stessi livelli delle APU di precedente generazione e comunque su valori inferiori ai 50W.
Avviando WPRIME per mettere sotto stress i core x86 delle CPU, i consumi si alzano superando quelli del modello A10-5700 (TDP di 100W) ma senza raggiungere quelli del modello A10-5800K.
Se invece è il core grafico ad essere maggiormente stimolato, la APU A10-6700 si comporta davvero molto bene con un assorbimento eccezionalmente contenuto.
Infine se lasciamo attivi WPRIME e AvP il consumo sale a 124W, un valore inferiore a quello mostrato dalle APU A10 di precedente generazione ma soprattutto inferiore al consumo del caso in cui lasciamo attivo solo WPRIME. Questo comportamento differisce da quanto avevamo visto sinora con le APU Trinity ed è imputabile alla diversa azione del Turbo Core che rileva evidentemente un collo di bottiglia e tenta di ottimizzare al meglio dissipazione e consumi.
Per meglio apprezzare la situazione consumi abbiamo eseguito ulteriori prove mettendo a confronto A10-6700 ed A10-5800K. Performance Monitor ci aiuta a tenere sotto controllo occupazione della CPU, temperature e consumi stimati mentre noi continuiamo ad eseguire le nostre misurazioni sull'intero sistema. Ecco cosa abbiamo rilevato durante un test di compressione con WinRar e durante un test di codifica video con Handbrake.
Con WinRar notiamo una maggior occupazione dei core della CPU in favore dell'A10-6700 che mostra anche consumi decisamente ridotti. Alla presa noi abbiamo rilevato assorbimenti pari a 83W per la APU di nuova generazione e 88W per l'A10-5800K.
Nel caso di Handbrake continuiamo a rilevare, per l'A10-6700, una potenza assorbita nettamente inferiore e dunque temperature minori. Nuovamente, alla presa rileviamo 107W per A10-6700 e 117W per A10-5800K.
Overclock e temperature
Il modello A10-6700 che stiamo testando non appartiene alla serie "K" dunque non prevede moltiplicatori sbloccati verso l'alto. Ciò significa che le pratiche di overclock possono passare unicamente dalla modifica della frequenza del bus o del massimo moltiplicatore che la tecnologia Turbo Core può adoperare. Ad ogni modo per le nostre prove abbiamo disabilitato la modalità Turbo e le feature di risparmio energetico quali Cool'n'Quiet e stati C3. Oltre ad agire su tali parametri, abbiamo man mano modificato le tensioni di funzionamento dei core della CPU, delle memorie e del PLL per cercare di salire il più possibile con la frequenza della CPU ma, come vedrete, i risultati non sono stati così eclatanti.
Fino alla frequenza di 110MHz per il bus (la CPU raggiunge i 4,07GHz e le memorie i 2050MHz circa) tutto fila liscio e non c'è alcun bisogno di fornire maggiori tensioni ai componenti.
Per andare oltre i 110MHz siamo invece costretti ad incrementare la tensione di core e quella del PLL, operazioni che ci permettono di raggiungere i 112MHz di bus con CPU a 4144MHz e memorie a 2090MHz. Oltre questi valori è stato impossibile salire in maniera stabile anche dopo aver impostato la tensione di core a 1,6V, innalzato anche le tensioni degli altri componenti ed agito sul divisore delle memorie. Avremmo sperato di poter almeno arrivare allo stesso valore della frequenza massima del turbo (4,3GHz) ma così non è stato!
Temperature
Una maggiore efficienza della CPU si traduce non solo in minori consumi ma anche in una dissipazione più contenuta, parametro fondamentale quando si prende in considerazione il componente per la realizzazione di sistemi HTPC, di piccole dimensioni e/o da installare in ambienti molto silenziosi. Ecco dunque come si è comportata la nuova APU A10-6700 confrontata ancora con il modello A10-5800K.
Le temperature raggiunte in idle dalle due APU sono praticamente identiche mentre quando sottoposte a stress (abbiamo utilizzato in questo caso Prime 95) danno ragione per circa 4°C alla nuova soluzione basata su Richland. Certo occorre tenere in considerazione che stiamo mettendo sullo stesso piatto della bilancia un modello con TDP di 100W (A10-5800K) ed uno con TDP di 65W (A10-6700) ma in tutti i nostri test abbiamo visto come essi hanno mostrato performance molto simili o addirittura in favore della seconda.
Conclusioni
Con Richland AMD ha lavorato di fino cercando di ottimizzare il possibile senza toccare processo produttivo e architettura. Noi ci saremmo attesi qualcosa in più ma tutto sommato qualche risultato figlio di una semplice evoluzione è stato raggiunto. Considerando che le nostre valutazioni si basano non sul modello top di gamma della nuova serie ma sull'A10-6700 che presenta, rispetto all'A10-6800K, frequenze di funzionamento inferiori, TDP inferiore, stessa iGPU e supporto per memorie DDR3 fino a 1866MHz, riteniamo che esso possa rappresentare una versione ottimizzata del top di gamma di precedente generazione.
A confronto con l'A10-5800K, la nuova APU A10-6700, è riuscita sempre a mostrare prestazioni leggermente migliori a fronte di consumi ridotti e maggiore efficienza generale (testimoniata da una minore dissipazione). Le possibilità di upgrade non sono comunque nemmeno da prendere in considerazione: se avete già una APU A10-5800K nel vostro sistema non ha senso passare all'A10-6700. Viceversa, la realizzazione di un nuovo sistema utilizzando un processore come quello appena annunciato da AMD potrebbe rivelarsi uno dei migliori acquisti in termini di bilanciamento e rapporto prezzo / prestazioni.
E' bene tener presente che il prezzo indicativo per la APU A10-6700 è di circa 150 euro (lo stesso prezzo vale anche per il modello A10-6800K): l'assemblaggio di un computer di fascia media richiederebbe la sola aggiunta di scheda madre, memorie e unità di storage, visto che la iGPU potrebbe soddisfare ogni necessità, comprese quelle di gioco e di intrattenimento. Sotto quest'ultimo punto di vista AMD non manca di rimarcare la presenza di tecnologie quali UVD (decodifica video accelerata) e VCE (codifica video in hardware), Picture Perfect e disponibilità di connessioni HDMI e Display Port 1.2. In aggiunta, in quel di Sunnyvale hanno pensato bene di integrare la tecnologia Miracast Support (AMD Wireless Display) che permette di trasmettere il segnale video alla TV o al display senza l'utilizzo di cavi. La tecnologia è attivabile direttamente dal pannello di controllo dei drivers qualora di abbia a disposizione un chip wireless compatibile Broadcomm o Atheros.
Le ottimizzazioni non devono però arrivare solo dall'hardware. AMD da tempo sta lavorando fianco a fianco con gli sviluppatori software anche se il parco di prodotti che riesce a sfruttare la potenza di una APU, ad esempio attraverso OpenCL, resta solo una piccola parte del totale. A differenza di quel che è possibile fare intervenendo sui circuiti, lato software le ottimizzazioni possono portare a prestazioni notevolmente migliori. L'ultima versione di AIDA64 ne è un chiaro esempio:
Pensate se le stesse differenze potessero essere apprezzate fra una versione e l'altra dello stesso software!