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Fin dai suoi esordi, come dimostrano le tante recensioni, Bulldozer ha mostrato di possedere tempi di accesso alla cache, di qualsiasi livello, scandalosamente elevati, se comparati alle proposte delle soluzioni Intel.

Tempi di accesso tanto elevati possono determinare un vistoso collo di bottiglia quando si utilizzano certi software, come andremo a vedere. Questa limitazione può essere superata grazie all’utilizzo di memorie con timings più aggressivi, pur trattandosi solo di un palliativo, in quanto le RAM sono giusto l’ultima ruota del carro: i dati prima vengono cercati nella Cache L1, poi L2 ed infine L3, ed è proprio in questi passaggi che la CPU perde di più, prestazionalmente parlando.

La maggior parte dei software non beneficia dell’utilizzo di memorie dalle frequenze elevate o dai timings ridotti, in quanto con l’evolversi delle CPU i programmatori hanno imparato a sfruttare quanto messo a disposizione: cache sempre più imponenti, un numero superiore di core (fisici o logici) ed istruzioni più specifiche. L’utilizzo di RAM high-end, quindi, è passato in secondo piano. Sono lontani i tempi dei socket 462 e 478, quando ancora prepotentemente l’utilizzo di memorie costose poteva apportare notevoli benefici.

 

 

 

Questo lo possiamo vedere osservando i grafici relativi ai benchmark Cinebench 10 e Cinebench 11.5. In entrambi i casi le prestazioni rimangono assolutamente invariate, passando dall’utilizzo di RAM a 1333 MHz a quelle da 2133 MHz. Evidentemente la CPU non è in grado di sfruttare la maggiore banda passante, al contrario di quanto accade con l'i7-2600K di Intel.

 

 

Scenario completamente opposto si delinea con i programmi di compressione WinRar e 7-Zip. In questi casi la CPU AMD riesce a trarre giovamento dalla superiore bandwidth a disposizione. In particolare va notato come in WinRar 4.20, passando da memorie a 1333 MHz (10-10-10-30) a quelle a 2133 MHz (11-11-11-30), il guadagno prestazionale sia pari al 12%. In 7-Zip il guadagno è pari ad appena il 3%. Va detto, comunque, che i ragazzi di RarLab hanno cercato di ottimizzare al massimo il proprio programma per le CPU MT, AMD in primis.

Particolare da notare, sempre con WinRar 4.20, è la diminuzione dell’efficienza passando da 1600 MHz (9-9-9-27) a 1866 MHz (10-10-10-30), segno di come l’architettura Bulldozer sia effettivamente più dipendente dai timings che dalla frequenza. A riprova, basta osservare anche il notevole boost prestazionale con le RAM a 1333 MHz con la differente configurazione dei timings.

 

Come videogioco abbiamo deciso di utilizzare il caro, vecchio Unreal Tournament 3. Questa decisione è stata presa perché l’Unreal Engine 3 è alla base di molti titoli di successo, quali la serie di Batman o il recente DisHonored, e ci avrebbe fatto risparmiare tempo per approfondire altro. E’ vero che ogni gioco fa storia a sé (differente IA, differenti ottimizzazioni), ma in linea di massima i risultati sono da considerarsi attendibili.

Anche in questo caso l’aumento della bandwidth ha portato a qualche miglioramento, seppur del tutto marginale. Si ripresenta, però, la stessa situazione che si è vista con WinRar 4.20: a volte avere timings inferiori conviene rispetto all’avere frequenze maggiori. Con le RAM a 2133 MHz (11-11-11-30) si è assistito ad un vistoso calo negli FPS. Questo conferma la tesi secondo cui Bulldozer potrebbe avere effettivamente più di un problemi riguardo la gestione delle latenze.