Con tutto l’hype che si è venuto a creare attorno alle CPU “RyZen” di AMD, l’arrivo delle schede madri Socket 1151 dedicate alle CPU “Kaby Lake” sta passando alquanto in sordina, nonostante siano stati presentati dei modelli davvero notevoli, sia per quanto riguarda le specifiche sia per quanto riguarda la qualità costruttiva.
D’altra parte non è colpa dei produttori di schede madri se le nuove CPU di Intel sono state accolte tiepidamente, in quanto alla fine si tratta di una revisione delle CPU “Skylake” su un nuovo processo produttivo, il 14nm Plus, espressamente studiato per i chip High Performance, ed agognato da diverso tempo (Ma forse giunto un po’ in ritardo?).
Curiosi come siamo, comunque, abbiamo chiesto di provare questa “nuova” piattaforma, ed Asus – estremamente disponibile come sempre – ha accettato di inviarci una nuova, meravigliosa scheda madre STRIX Z270F Gaming (Famiglia ROG), corredata di una CPU i7-7700K.
Pagina ufficiale della Asus STRIX Z270F Gaming
Si ringraziano:
- Asus per averci fornito la scheda madre STRIX Z270F Gaming e la CPU Intel Core i7-7700K
- Chieftec per averci fornito l'alimentatore ECO da 600W
- FinalWire per averci fornito AIDA64 Engineer
- AVM per averci fornito il FRITZ! Powerline 546E
Skylake, presentato a metà del 2015, ha rappresentato un deciso punto di svolta per Intel nel campo delle micro-architetture x86, in quanto si è trattato della prima uArch studiata per concorrere in tutti i mercati informatici: dal mercato Mobile a quello Enterprise. Si tratta, dunque, di una soluzione che è dovuta scendere a compromessi, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni High Performance, ma che ha permesso di sfornare delle soluzioni Low Power davvero grandiose, come ad esempio l’i7-7600U: 2c/4t fino a 3,9 GHz, ed iGPU fino a 1,15 GHz.
CPU | i7-4600U |
i7-5600U | i7-6600U | i7-7600U |
Core/Thread | 2/4 | 2/4 | 2/4 | 2/4 |
uArch |
Haswell | Broadwell | Skylake | KabyLake |
Frequenza/Turbo | 2.1/3.3 GHz | 2.6/3.2 GHz | 2.6/3.4 GHz | 2.8/3.9 GHz |
Cache L3 | 4 MB | 4 MB | 4 MB | 4 MB |
iGPU | HD4400 | HD5500 | HD520 | HD620 |
Frequenza/Max | 200/1100 MHz | 300/900 MHz | 300/1050 MHz | 300/1150 MHz |
Nodo | 22nm | 14nm | 14nm | 14nm Plus |
TDP | 15W | 15W | 15W | 15W |
Come già detto, però, lato CPU Desktop la situazione è rimasta stagnante, con le frequenze operative ed i consumi rimasti in gran parte invariati. Il salto di qualità in questo campo, per l’uArch Skylake, si è avuto solo recentemente con l’evoluzione a Kaby Lake: poiché Skylake non è una micro-architettura PC pura, come già detto, Intel ha dovuto realizzare un processo produttivo ad hoc, il già citato 14nm Plus, per farla rendere al meglio.
CPU | i7-3770K | i7-4790K | i7-6700K | i7-7700K |
Core/Thread | 4/8 | 4/8 | 4/8 | 4/8 |
uArch | Ivy Bridge | Haswell | Skylake | KabyLake |
Frequenza/Turbo | 3.5/3.9 GHz | 4.0/4.4 GHz | 4.0/4.2 GHz | 4.2/4.5 GHz |
Cache L3 | 8 MB | 8 MB | 8 MB | 8 MB |
iGPU | HD4000 | HD4600 | HD530 | HD630 |
Frequenza/Max | 650/1150 MHz | 350/1250 MHz | 350/1150 MHz | 350/1150 MHz |
Nodo | 22nm | 22nm | 14nm | 14nm Plus |
TDP | 77W | 88W | 91W | 91W |
D’altra parte il recente abbandono del mercato Mobile (Smartphone e Tablet) non era stato probabilmente preventivato un lustro fa, quando furono gettate le basi di Skylake: la strategia dei Contra Revenue cominciò tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, forse al fine di ritagliarsi quella fetta di mercato minima atta a lanciare i SoC Atom dotati di core Skylake. Come ben sappiamo quella strategia si è rivelata un fallimento, ed ora Skylake deve battagliare negli stessi mercati dei suoi predecessori.
Lasciando da parte questo breve excursus, non possiamo non rimanere compiaciuti dagli ottimi passi in avanti compiuti da Intel con Kaby Lake per quanto concerne le frequenze operative di default. La CPU in nostro possesso, l’i7-7700K, opera alla frequenza base di ben 4,2 GHz, e di 4,5 GHz in modalità Turbo. Un bel passo in avanti rispetto all’i7-6700K! In ultimo, per quanto concerne le feature, lato CPU non vi sono novità di sorta. Lato GPU, invece, fa la propria comparsa il supporto via hardware allo standard H.265. Un’aggiunta davvero gradita!
Per quanto riguarda il chipset, il nuovo Z270 (Famiglia "Union Point") non offre nulla di realmente nuovo rispetto allo Z170 (Famiglia "Sunrise Point") che va a sostituire, a parte il supporto ai nuovi SSD Optane di Intel. Questi, comunque, tarderanno ad arrivare sul mercato, quindi non è una variabile da tenere attualmente in considerazione nel caso si voglia acquistare una scheda madre dotata di chipset Z270.
Chipset | Z170 | Z270 |
Processori Supportati | Skylake / KabyLake | Skylake / KabyLake |
BUS Interface | DMI 3.0 | DMI 3.0 |
DRAM Supportata | DDR3 / DDR4 | DDR3 / DDR4 |
USB (Di cui 3.0) | 14 (10) | 14 (10) |
Porte SATA III | 6 | 6 |
Linee PCI-E 3.0 Addizionali | 20 | 24 |
Slot M.2 massimi | 3 | 3 |
Intel Rapid Storage Technology | Sì | Sì |
Intel Smart Response Technology | Sì | Sì |
Supporto a Intel Optane |
No | Sì |
Funzioni di Overclock | Sì | Sì |
TDP | 6W | 6W |
La STRIX Z270F giunge a noi in una classica, robusta confezione da scheda madre in quanto a dimensioni, e questo lascia intendere che non vi siano in bundle gadget eccessivamente voluminosi. Aperta la scatola la prima cosa che vediamo è la scheda madre, protetta da una busta antistatica trasparente. Non troviamo però il solito tappetino rettangolare, sempre antistatico.
Al di sotto del ripiano su cui è posizionata la scheda madre troviamo il bundle: il corposo manuale, il tool per l’installazione facilitata della CPU (Utile per i principianti), quattro cavi SATA, il backplate, un set di viti per l’installazione degli SSD M.2, il DVD dei driver e software vari, un cavo RGB, uno SLI Bridge, un set di cavi ROG, un sottobicchiere ROG (WHAT?!), ed infine una serie di adesivi.
Qui di seguito le specifiche tecniche della scheda.
Appena presa in mano, si nota subito una qualità costruttiva sopra la media. Il peso è notevole, ed ogni più piccolo dettaglio, tanto sul PCB quanto nei dissipatori, è lavorato in maniera maniacale.
Partendo dalla sezione di alimentazione della CPU, questa è dotata di 10 fasi (8 dedicate alla CPU e 2 alla iGPU) e composta da:
- NexFET MOSFET di Texas Instruments;
- Choke in lega (Alloy Choke) di MicroFine;
- Controller PWM DiGi+;
- Condensatori metallici prodotti dalla statunitense Vishay.
Un’ulteriore sezione di alimentazione è dedicata alle DDR4 (Quattro gli slot d’espansione). I connettori di alimentazione sono i classici 24+8 Pin, mentre i connettori per le ventole – tutti a 4 pin – sono ben sette (Di cui due dedicati al dissipatore della CPU).
Alla base del primo slot PCI-E 16x sono presenti quattro switcher AsMedia ASM1480 per la gestione delle linee PCI-E (Fino ad un massimo di 16 linee). Questi servono per gestire le linee dedicate alle soluzioni multi GPU (16x o 8x+8x o 8x+4x+4x). La STRIX Z270F supporta soluzioni SLI fino a due schede e CrossFire fino a tre schede. Gli slot PCI-E 1x sono ben 4. Da notare che i primi due slot PCI-E 16x sono rinforzati, così da poter reggere senza problemi anche le schede video più corazzate e pesanti.
Gli slot M.2 sono posizionati uno tra il Socket della CPU ed il primo slot PCI-E 16, l’altro sotto il southbridge, presso l’angolo del PCB. Sono supportati SSD M.2 di lunghezza 2242/2260/2280 (Il primo) e 2242/2260/2280/22110 (Il secondo). Sono predenti inoltre 6 porte SATA III.
La sezione audio è gestita dal chip Realtek S1220A, coadiuvato da una sezione di alimentazione dedicata al fine di garantire il suono più pulito possibile (SNR: 133dB in entrata e 120dB in uscita).
Alla base della scheda, oltre al pettine per il pannello nel caso si utilizzi un case, sono presenti: un pettine USB 3.0, due pettini USB 2.0, un pettine COM.
Il Nuvoton NCT6793D si occupa del monitoring delle tensioni, dalla velocità delle ventole e delle temperature.
Il chip TPU KB3720QF (Tra il secondo ed il terzo slot PCI-E 16x) gestisce le funzionalità di overclock automatico e buona parte delle funzioni disponibili con i software proprietari di Asus.
Da questa visuale possiamo constatare che solo lo Slot PCI-E 16x principale è realmente capace di erogare 16 linee PCI-E 3.0. Gli altri due Slot PCI-E16x in realtà possono gestire al massimo solo 8 linee PCI-E 3.0.
Per completare questa panoramica della scheda, e dimostrarne l’eccellente qualità costruttiva, abbiamo deciso di metterla completamente a nudo.
Qui nel dettaglio possiamo osservare il chipset Z270 e il dissipatore, completamente in alluminio, completo di pad termico.
Qui il pannello I/O posteriore (USB 3.1 Type-A / USB 3.1 Type-C, DVI-D, DisplayPort, HDMI, PS/2 Combo Mouse/Tastiera, 4 x USB 3.0, LAN Ethernet, Sezione Audio e S/PDIF Out), con i dissipatori in alluminio, che facevano da cornice al Socket, rimossi.
Qui lo shield in plastica rigida satinata che sovrasta i connettori di I/O posteriori. Integrata sottoscocca la logica di controllo dei LED ed i LED stessi, da noi gestiti attraverso il software ASUS AURA.
Qui, infine, il chip DiGi+ che gestisce la sezione di alimentazione, e il CTRL Ethernet Intel I219-V (Sotto un cap di metallo - al pari del chip audio - per evitare eventuali interferenze elettromagnetiche).
Quando si acquista una scheda madre di fascia alta, ed in particolare dedicata agli overclocker, videogiocatori ed utenti enthusiast in generale, ci si aspetta non solo una qualità costruttiva ineccepibile - come in questo caso - ma anche una suite di software completa ed utile. Vediamo quindi di effettuare una veloce panoramica di quello che ci viene offerto. L’installer del DVD ci propone, oltre l’installazione dei driver, anche l’installazione di una serie di utility, più o meno (Norton?!) utili.
ASUS AURA: questo software ci permette di gestire da Windows i led posizionati sul pannello I/O posteriore. Come è possibile osservare dal nostro video, è possibile utilizzare diversi preset ed impostazioni personalizzate (Noi abbiamo lasciato i colori preimpostati, selezionando - di volta in volta - una diversa tipologia di visualizzazione).
ASUS AI Suite 3: per gestire ventole, tensioni e modalità di risparmio energetico.
ASUS Sonic Studio III: utility per gestire il comparto audio in maniera completa.
Sonic Radar III: utility per gestire l'audio multicanale.
ASUS GameFirst IV: utility per gestire la scheda di rete (I software che hanno la precedenza in quanto a trasferimenti e latenze, ad esempio).
ASUS CloneDrive: utility per clonare il proprio SSD/HDD. Utile se si è overclcoker o videogiocatori che formattono spesso.
Asus RamCache II: utility per migliorare le prestazioni di storage nel caso si possieda un elevato quantitato di RAM.
CPU | Intel Core i7-7700K |
Scheda Madre | Asus STRIX Z270F Gaming (Bios 701) |
RAM | 2x4GB Patriot Viper DDR4-3000 |
SSD | Kingston SSDNow300 120GB |
Scheda Video | Intel HD630 |
Alimentatore | Chieftec ECO 600W |
Sistema Operativo | Windows 10 Professional |
Driver Video | 15.45.10.4542 |
Software | AIDA64 Engineer 5.80 WinRAR 64Bit 5.40 Cinebench R15 |
Metodologia di Test
La nostra metodologia operativa prevede quanto segue:
- Sul sistema sono stati installati solo i componenti necessari quali CPU, memoria RAM, scheda video ed hard disk
- L'hard disk di sistema è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche ed i software di analisi
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e nel caso in cui valori di qualcuno di essi mostri una varianza troppo elevata il test stesso viene nuovamente ripetuto ma non prima di aver individuato le cause dell'errore
- Fra un test e l'altro il sistema viene riavviato
- Il Sistema Operativo è stato settato in modalità "Prestazioni Equilibrate"
- il BIOS installato è l'ultimo disponibile, il 701
Il BIOS, oltre che completissimo, è anche di semplice navigazione (Il puntatore del mouse nel BIOS non è precisissimo, ma ci si fa l’abitudine). Le impostazioni sono numerose, e qualche nuova voce fa la propria comparsa, come ad esempio la possibilità di overclockare in maniera indipendente ogni singolo core.
Non solo. Vi è anche un’opzione per abilitare con un solo click i 5 GHz "facilmente raggiungibili" tanto pubblicizzati con le recenti CPU Kaby Lake. Noi l’abbiamo sfruttata appena l’abbiamo vista, ma la nostra CPU non è tra le più fortunate. Abbiamo dovuto aggiustare il vCore, passando da 1.350v a 1.400v, per giungere stabili ai 5GHz (Sempre meglio di altri esemplari, come quello capitato ai colleghi di eTeknix).
AIDA64 si dimostra come sempre un validissimo strumento per analizzare in profondità i componenti che recensiamo. In questo benchmark possiamo osservare come le prestazioni dei diversi livelli di Cache aumentino discretamente overclockando la CPU da 4,5 GHz a 5 GHz. V’è però una curiosità: la velocità di Lettura della Cache L3 cala però drasticamente quando la CPU è overclockata a 5GHz, nonostante non vi siano problemi di dissipazione, e quindi di throttling. Contatteremo Intel per saperne di più a riguardo.
Dal test GPGPU di AIDA64 possiamo notare come la bandwidth dedicata alla GPU integrata sia una frazione di quella totale, pari a circa un terzo. Si tratta di una limitazione probabilmente architetturale. Da qui la necessità di utilizzare una EDRAM per sfruttare al massimo le proprie iGPU da parte di Intel. Nelle APU Bristol Ridge di AMD (Così come in quelle precedenti) la bandwidth dedicata alla GPU è decisamente più elevata in relazione a quella della CPU.
Grazie a Cinebench r15 possiamo constatare come l'i7-7700K sia una CPU piuttosto "calorosa", che deve essere forzatamente accoppiata ad un dissipatore di un certo livello. Il CoolerMaster TX3, un piccolo tower di fascia entry-level, risulta a malapena adatto per un utilizzo quotidiano con frequenze default. Con la CPU overclockata a 5 GHz entra in funziona il sistema di protezione della CPU e si nota un pesante throttling (Il punteggio, invece di aumentare, diminuisce!).
Con WinRAR invece possiamo notare come sia a Deafult sia in OC @5 GHz le prestazioni siano le medesime con il dissipatore CoolerMaster TX3. In ultimo, il guadagno prestazionale passando da 4,5GHz a 5 GHz non è eccessivo: a fronte di un aumento di frequenza del 11,1%, le prestazioni in WinRAR sono aumentate di solo il 2,22%.
Non potevano mancare i test sui consumi, effettuati in maniera precisa grazie alla strumentazione che ci ha fornito AVM. Per leggere correttamente il grafico bisogna fare una precisazione: lo stress test di AIDA64 frutta solo l'unità x87 pura, mentre Cinebench r15 sfrutta il set SSE3. Si evince così che l'unità SSE3, quando la CPU lavora in overvolt, consuma molto più della FPU, ribaltando i risultati ottenuti con la CPU a default. Evidentemente esistono dei sistemi di gestione del carico che in modalità di overclock manuale non entrano in funzione.
L’ASUS STRIX Z270F Gaming si è rivelata davvero una bomba, come era facile da prevedere. La qualità costruttiva è eccelsa, ed anche le funzionalità integrate sono numerose ed ottime. Personalmente non sono un patito dei LED e dei case finestrati, ma chi lo fosse troverà sicuramente in questa scheda un ottimo prodotto.
Le funzionalità dedicate all’overclock sono numerosissime, ed anche utili. La funzione AVX Offset (Introdotta con successo con le CPU Broadwell-E) aiuta a guadagnare qualche MHz a parità di tensione, mentre la possibilità di overclockare i singoli core in maniera indipendente farà sicuramente la felicità di quelli che si divertono a benchare con software sigle thread (3D Mark 2001SE, Super Pi, ecc).
La scheda, in sé, ha mostrato di avere pochi difetti, alcuni di poco conto. Ad esempio ho trovato impossibile entrare nel Bios con la mia Logitech G510, così ho dovuto utilizzare una vecchia, ma sempre affidabile, Wave Keyboard di Logitech per i vari test.
Il più grosso punto debole della scheda, comunque, rimane la famiglia di CPU per la quale è stata realizzata. Kaby Lake non è altro che una rivisitazione di Skylake, ed attualmente non sta incontrando una buona accoglienza tra gli appassionati, almeno nei forum più in vista. Questo è il fattore principale che potrebbe limitare le vendite di questa bellissima ed ottima scheda, che tra l’altro viene venduta ad un prezzo onestissimo, pari a circa 210 Euro.
Da parte nostra non possiamo che promuovere a pieni voti questa STRIX Z270F Gaming, un piccolo gioiello. Speriamo ASUS si ripeta con la famiglia di schede dedicate a RyZen.