Conclusioni
Le aspettative che si creano attorno ad ogni nuova generazione di CPU Intel sono tante ed ognuna riveste una certa importanza: Haswell sotto questo punto di vista ha deluso. Da una nuova architettura ci si sarebbe aspettati il "solito" salto prestazionale, unitamente ad un passo deciso verso la riduzione dei consumi ed una serie di nuove features. Haswell offre esattamente questo, rispetto ad Ivy Bridge, ma con differenze solo lievi, tali per cui è necessario scendere nel dettaglio per poterle apprezzare.
Ciononostante, con la nuova famiglia di CPU Intel continua a detenere il trono di miglior performer in ambito desktop. Questo significa che buona parte di quanto vediamo oggi è un po' colpa di AMD che ormai da troppo tempo non riesce a mettere alcuna pressione addosso al suo avversario. In aggiunta, la crisi delle vendite dei PC, il focus ormai spostato sempre più verso il mondo mobile, stanno rendendo la ricerca e l'ottimizzazione sulle piattaforme desktop meno importante. Si pensi ad esempio all'overclock: Haswell semplicemente non è nato per supportare gli smanettoni! Anche se prendiamo un modello della serie K, da esso non si riesce ad ottenere mediamente lo stesso incremento di frequenza di Sandy Bridge o Ivy Bridge in quanto Intel ha pensato anzitutto a come rendere la CPU efficiente eliminando qualunque fonte di spreco energetico.
In merito ai consumi, il lavoro di ottimizzazione messo in campo da Intel lo si nota soprattutto a livello di piattaforma nel suo complesso. Quando la CPU è messa sotto stress arriva a consumare quasi quanto un modello Sandy Bridge, mostrando comunque valori superiori ad al Core i7-3770K (con il quale condivide la frequenza di funzionamento).
Le prestazioni del core grafico integrato HD 4600 non vanno troppo oltre quelle del modulo HD 4000 visto in Ivy Bridge. Le soluzioni della rivale AMD, che vanno a coprire una fascia di mercato più bassa rispetto alle CPU Core i7, riescono ancora a fare nettamente meglio. Il grosso salto prestazionale Intel lo imputa ai modelli Iris Pro, dotati di un maggior numero di unità di elaborazione ma soprattutto di una cache L4 (eDRAM) on die. Anche in questo caso ci riserviamo di effettuare altri test, qualitativi e quantitativi, nei prossimi giorni.
L'overclock con questa CPU lascia un po' l'amaro in bocca: è davvero difficile gestirla con un dissipatore ad aria in quanto è necessario sin da subito iniettare una certa dose di tensione aggiuntiva per far si che essa resti stabile a frequenze superiori a quella di default.
Per poter utilizzare le nuove CPU è necessario l'acquisto di una scheda madre Socket LGA 1150 in quanto quelle della serie 7 utilizzate per Sandy Bridge ed Ivy Bridge non sono compatibili con Haswell. Le nuove schede madri, basate sui chipset serie 8, integrano finalmente il supporto nativo per sei porte SATA 3.0 e sei porte USB 3.0.
Alla luce di quanto abbiamo visto, Haswell non offre oggi alcun serio motivo di upgrade dalla precedente generazione Ivy Bridge. Troviamo interessante il passaggio da Sandy Bridge o da generazioni precedenti ma solo considerando la piattaforma nel suo complesso che a questo punto si distacca sia per caratteristiche che per prestazioni. Modelli della serie K? Diciamo di no. Unendo le scarse potenzialità in overclock alla mancanza di alcune feature come TSX, VT-d e VT-Pro, invece presenti nei modelli "non K" ed al prezzo superiore di circa 30 dollari è davvero difficile trovare una giustificazione per acquistare "Haswell K". Certo, senza questa lettera è praticamente impossibile overcloccare, ma quanto offerto è alla stregua di un contentino!