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A distanza di otto anni dalla sua introduzione, la politica tick-tock di Intel ci porta ora  alla nuova iterazione, nata sotto il segno del "tock" e dunque facente capo ad una nuova architettura che utilizza un processo produttivo già maturo. Si tratta di Haswell, nome in codice con il quale viene identificata la quarta generazione di CPU Core che andranno a costituire il cuore di molti sistemi delle più svariate tipologie. Si perché se la tecnologia non si arresta di fronte a nulla, anche il mercato, i modi di utilizzo ed i dispositivi stessi evolvono verso nuove forme e possibilità. Un mercato talmente dinamico che ciò che era certo fino a qualche tempo fa ora è da rivedere, ripensare o addirittura cestinare!

Intel è il primo chipmaker al mondo, una grossa responsabilità se ci pensiamo. Per poter continuare a detenere un simile titolo non può certo adagiarsi sugli allori, cosa che invece pare sia accaduta negli ultimi anni, specie in settori dove l'azienda non ha mai davvero riscosso il successo sperato. Oggi, anche a causa dell'enorme successo riscosso dalle architetture ARM in ambito mobile, Intel si è trovata di fronte non solo "la solita AMD", stabile da molto tempo nella sua posizione, ma un'azienda inglese dalla politica di gestione del prodotto completamente differente e capace di far valere il fattore efficienza come mai era stato possibile per una piattaforma x86.

Sotto questo aspetto Intel sta tentando di recuperare il terreno perso, grazie alla nuova architettura Silvermont delle prossime CPU Atom. Ma il fattore convergenza, che diventa sempre più pressante, non può essere relegato ad un'architettura non progettata sin dalle basi per offrire prestazioni elevate, massima flessibilità ed una forte integrazione. Qui interviene Haswell che rappresenta a tutti gli effetti un nuovo grosso passo avanti ma che probabilmente esprimerà tutto il suo potenziale nella prossima evoluzione del processo produttivo Intel, quando i consumi subiranno un'ulteriore sforbiciata in favore di un necessario incremento di efficienza.

Come accade ormai da alcuni anni, anche per Haswell Intel ha lavorato su più fronti. Dalle ottimizzazioni dei core x86, fino alla maggiore integrazione ed alle migliorie apportate alla iGPU. Ad ogni nuova generazione di processori Core abbiamo assistito, per il chip grafico, a salti prestazionali incredibili e all'aggiunta del supporto per le ultime feature grafiche. Anche se gli sforzi non sono serviti a porre l'architettura grafica della casa di Santa Clara agli stessi livelli della concorrenza, essi hanno giovato molto alle piattaforme entry-level garantendo quantomeno performance accettabili. La nuova generazione di CPU prevede un'architettura grafica cambiata poco nella sua essenza ma dotata, nelle versioni più potenti, di tanti muscoli in più: dove Intel non è potuta arrivare con l'astuzia lo ha fatto con la forza.

Ad ogni modo, migliorie e novità per le versioni desktop delle CPU Haswell vanno cercate con il lanternino perché la maggior parte di esse sono concentrate nelle versioni mobile, specie quelle a basso consumo.