Anche se erano ormai pronte da diversi mesi, le schede madri Socket FM2 sono state annunciate solo in concomitanza con le rispettive APU AMD A-Series 2012 e dei chipset che le hanno accompagnate. Per l'occasione AMD ha svelato tre "nuovi" chipset, indicati dalle sigle A55, A75 ed A85 indirizzati a tre diverse fasce di mercato e sui quali sono costruite schede madri anch'esse differenti per prezzo e feature.
Nell'articolo odierno esamineremo quattro schede madri forniteci da ASUS, MSI e Gigabyte, nomi che restano fra i più importanti del mercato dei componenti per PC. L'offerta di questi produttori per Socket FM2 non si limita ai soli modelli da noi provati anche se essi riescono comunque a fornire una panoramica abbastanza completa di quel che troverete sul mercato per realizzare sistemi mainstream poco costosi e bilanciati nelle prestazioni.
MSI FM2-A85XA-G65
La scheda madre MSI FM2-A85XA-G65 è basta su formato ATX e fa uso dell'ormai famoso set di componenti Military Class III che il produttore taiwanese utilizza su tutti i prodotti top di gamma. La scheda implementa tutte le feature offerte dal chipset AMD A85X al quale sono stati aggiunti i soli controller strettamente necessari (quello di rete e quello audio) ed offre una serie completa di connessioni di uscita video. All'interno della confezione sono presenti alcuni accessori essenziali come cavetti SATA, mascherina ATX, manuali cartacei e CD con driver e applicazioni oltre ad una bustina con i cavetti per controllare le tensioni on-board ed una coppia di header per la gestione semplificata delle connessioni al pannello frontale.
Gigabyte GA-F2A85X-UP4
Anche la proposta di Gigabyte utilizza un formato ATX standard e prevede un PCB di colore nero opaco ottenuto con uno speciale trattamento e, dobbiamo ammettere, molto bello da vedere. A differenza della scheda MSI analizzata, la GA-F2A85X-UP4 prevede alcuni controller aggiuntivi che garantiscono, ad esempio, un maggior numero di porte USB 3.0 ed utilizza una configurazione delle porte più varia (ci sono più slot PCI Express x16, anche se connessi ad un limitato numero di linee elettriche, e i connettori per le periferiche SATA sono configurati alfine di fornire anche una porta eSATA).
ASUS F2A85-V Pro
La ASUS F2A85-V Pro non si discosta dai due modelli appena visti per formato e chipset utilizzato anche se ASUS ha integrato alcune feature proprietarie ed ampliato il parco delle connessioni. La scheda supporta configurazioni multi VGA CrossFire e la tecnologia LucidLogix Virtu per utilizzare contemporaneamente sia la iGPU che l'eventula scheda grafica discreta. La dotazione comprende giusto quattro cavi SATA, la mascherina ATX e le clip per l'header di tasti e led del front panel.
ASUS F2A55-M
Questa proposta in formato micro ATX utilizza il chipset A55 pur facendo capo ad un set di feature esteso rispetto a quanto offerto di default. La scheda dispone, infatti, non solo di connettori Serial ATA 3.0 (supportati nativamente) ma anche di connessioni USB 3.0 attraverso un controller ASMedia. Resta assicurato il supporto per configurazioni multi VGA anche se con un limitato numero di linee elettriche mentre manca una buona sezione di dissipazione.
Caratteristiche tecniche
Nella pagina precedente ci siamo permessi di virgolettare la parola "nuovi" riferendoci ai chipset: a tutti gli effetti dei tre modelli utilizzabili per la realizzazione di piattaforme socket FM2, solo uno costituisce davvero una novità, il modello A85. Gli altri due sono vecchie conoscenze, esattamente gli stessi già utilizzati sulle piattaforme socket FM1 per APU Llano.
Nella tabella seguente indichiamo le specifiche tecniche dei chip FCH che i produttori di schede madri possono utilizzare per dare supporto alle APU AMD Trinity socket FM2.
Caratteristiche tecniche chipset FCH |
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AMD A55 | AMD A75 | AMD A85X | AMD 990FX | Intel H67 | Intel Z77 | |
Processore | Trinity | BD | Core i3, i5, i7 | |||
Socket | FM2 | AM3+ | LGA1155 | |||
Chipset iterconnect | x4 Gen 1 +DP | HT | DMI | DMI | ||
Linee PCI Express | 20 | 20 | 24 | 42 | 8 | 8 |
Slot PCIe Graphics | 1 | 1 | 2 | 4 | 2 | 2 |
Crossfire | No | No | x8+x8 | x16+x16 | x8+x8 | x8+x8 |
SLI | No | No | No | x16+x16 | x8+x8 | x8+x8 |
Porte PCI 2.2 | 3 | 3 | 3 | 3 | N/D | N/D |
Audio | HDA | HDA | HDA | HDA | Intel HDA | Intel HDA |
Uscite video | Si | Si | Si | No | Si | Si |
Gigabit Ethernet | Si | Si | Si | Si | 1 | 1 |
Porte SATA 2 | 6 | 0 | 0 | 0 | 4 | 4 |
Porte SATA 3 | 0 | 6 | 8 | 6 | 2 | 2 |
eSATA | Si | Si | Si | Si | Si | |
PATA | No | No | No | Si | No | No |
RAID | 0, 1, 10 | 0, 1, 10 | 0, 1, 5, 10 | 0, 1, 5, 10 | 0, 1, 5, 10 | |
USB 1.1 | 2 | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 |
USB 2.0 | 14 | 10 | 10 | 14 | 14 | 14 |
USB 3.0 | 0 | 4 | 4 | 0 | 0 | 4 |
Tecnologia SmartReponse | No | No | No | No | No | Si |
Rispetto ai chipset per le APU di precedente generazione, migrati tout-cours su socket FM2, il modello A85X introduce alcune novità principalmente nel supporto di configurazioni grafiche multi-VGA, vista la possibilità di pilotare fino a due slot PCI Express sui quali possono essere montate due schede grafiche AMD per realizzare un setup CrossFireX. Piccoli ritocchi sono stati apportati al sottosistema di storage che ora supporta anche configurazioni RAID 5.
La seguente tabella include tutte le caratteristiche tecniche delle quattro schede madri oggetto della nostra analisi.
Schede madri a confronto |
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Modello | MSI FM2-A85XA-G65 | Gigabyte GA-F2A85X-UP4 | ASUS F2A85-V Pro | ASUS F2A55-M |
Chipset | AMD A85X | AMD A55 | ||
Socket | FM2 | |||
Supporto Processori |
A10, A8, A6, A4 |
|||
Fasi di Alimentazione | 6+2 | 6+2 | 6+2 | 6 |
Memorie | 4 slot per DDR3 Max DDR3-2133 Max 32GB Dual Channel |
4 slot per DDR3 Max DDR3-2400 Max 64GB Dual Channel Supporto AMP |
4 slot per DDR3 Max DDR3-2400 Max 64GB Dual Channel Supporto AMP |
4 slot per DDR3 Max DDR3-2400 Max 64GB Dual Channel Supporto AMP |
Slot PCI Express | 1x PCIe 2.0 x16 1x PCIe 2.0 x16 @x8 3x PCIe 2.0 x1 |
1x PCIe 2.0 x16 1x PCIe 2.0 x16 @x8 1x PCIe 2.0 x16 @x4 3x PCIe 2.0 x1 |
1x PCIe 2.0 x16 1x PCIe 2.0 x16 @x8 1x PCIe 2.0 x16 @x4 2x PCIe 2.0 x1 |
1x PCIe 2.0 x16 1x PCIe 2.0 x16 @x4 1x PCIe 2.0 x1 |
Slot PCI | 2 | 1 | No | 1 |
Multi-GPU | AMD CrossFire x8+x8 AMD Dual Graphics |
AMD CrossFire x8+x8+x4 AMD Dual Graphics LucidLogix Virtu MVP |
AMD CrossFire x8+x8+x4 AMD Dual Graphics LucidLogix Virtu MVP |
AMD CrossFire AMD Dual Graphics |
Uscite video | VGA DVI-D Display Port HDMI |
VGA DVI-D Display Port HDMI |
VGA DVI-D Display Port HDMI |
VGA DVI-D HDMI |
Multi-monitor | Si | Si | Si | Si |
Gigabit LAN | Realtek 8111E | Realtek 8111E | Realtek 8111F | Realtek 8111F |
SATA | 8x SATA 6Gbps | 7x SATA 6Gbps | 7x SATA 6Gbps | 6x SATA 3Gbps |
Porte eSATA | No | 1x eSATA 6Gbps | 1x eSATA 6Gbps | No |
PATA | No | |||
RAID | 0, 1, 5, 10 | 0, 1, 10 | ||
USB 2.0 | 10 (4 su pannello I/O) | 10 (2 su pannello I/O) | 10 (2 su pannello I/O) | 10 (4 su pannello I/O) |
USB 3.0 | 4 (2 su pannello I/O) | 4 (2 su pannello I/O) 2 (via Etron EJ168) |
4 (2 su pannello I/O) 2 (via ASMedia controller) |
2 (via ASMedia ASM1042 ) |
Audio | HD audio Realtek ALC892 Audio 7.1 Jack Detection |
HD audio Realtek ALC892 Audio 7.1 Jack Detection S/PDIF Out |
HD audio Realtek ALC892 Audio 7.1 Jack Detection S/PDIF Out |
HD audio Realtek ALC887 Audio 7.1 Jack Detection |
Dimensioni | 30,5 x 24,5 mm | 30,5 x 24,4 mm | 30,5 x 24,5 mm | 24,4 x 24,4 mm |
Le differenze fra i quattro pretendenti al trono di scheda madre ideale per Trinity sono ridotte al lumicino e riguardano principalmente il formato, la configurazione USB, quella di storage ed il parco dei connettori di espansione.
MSI FM2-A85XA-G65
La scheda madre MSI FM2-A85XA-G65 si presenta con un vestito fatto di nero ed azzurro con qualche spruzzata di grigio scuro e bianco. Il layout nel complesso appare decisamente ordinato grazie sia all'utilizzo di tutti e soli i controller integrati di default nel chipset, sia ad una disposizione di alcune parti un po' fuori norma.
Il socket FM2 prevede uno zoccolo in plastica bianco con fessurina quadrata al centro, del tutto simile a quello per le APU Socket FM1 anche se non è con esso compatibile. Il ring per il fissaggio del dissipatore si è trasformato in due staffe plastiche che continuano a garantire un punto fermo per la leva di blocco e al contempo non creano ostacoli qualora ci si trovi di fronte ad un modello after market di dimensioni esagerate (anche se in generale i dissipatori di terze parti s agganciano ai quattro fori sui quali è avvitato il supporto).
I due dissipatori installati sui componenti attivi della sezione di alimentazione fanno da contorno al socket e sono connessi fra loro con una singola heatpipe. Le loro dimensioni sono generose e, anche non creando particolari problemi di compatibilità non aiutano nell'installazione dei dissipatori e in particolare nel fissaggio della leva al ring plastico.
Messa a nudo la sezione di alimentazione, ci si rende immediatamente conto della bontà dei componenti utilizzati che includono condensatori Hi-C, bobine SFC e mosfet a basso profilo. E' presente un connettore di alimentazione aggiuntiva ATX 12V a 8-pin.
Il sistema di dissipazione comprende tre radiatori in alluminio di cui due dedicati alla sola sezione di alimentazione e connessi mediante heatpipe ed uno incollato sul chip A85X. Su tutti i singoli pezzi è stato applicato un trattamento di anodizzazione con finitura in grigio.
La sezione delle memorie può contare su quattro slot sui quali si possono inserire barrette DDR3-1866 (si possono raggiungere i 2133MHz in overclock). La scheda, o meglio il controller integrato della APU, supporta fino a 32GB in modalità dual-channel quando sono popolati a coppie in base al colore oppure tutti. Fra gli slot ed il bord esterno della scheda troviamo il connettore di alimentazione ATX a 24 poli, un pettine V-Check Point per la misurazione delle tensioni in tempo reale, un tasto per il reset del sistema, uno per l'avvio e l'altro per l'attivazione della tecnologia di overclock automatico OCGenie II.
Gli slot di espansione sono ben sette: due PCI Express x16 da poter usare anche per la realizzazione di configurazioni CrossFire in modalità x8 + x8, tre PCI Express x1 e due PCI tradizionali. La disposizione proposta da MSI permette di lasciare liberi due connettori PCIe x1 ed uno PCI anche quando si dovessero usare due VGA dual-slot.
Curiosa la posizione dello switch per il reset del bios messo giusto dietro uno slot PCI:
Allo stesso modo sembra abbastanza fuori posto il connettore USB 3.0, adiacente al retro del secondo slot PCIe x16. Nonostante la stranezza dobbiamo però ammettere essere una posizione strategica perché non ostacola e non è ostacolato dall'installazione di una scheda grafica o di altra scheda di espansione.
Otto sono i connettori per la gestione delle periferiche di storage, tutti SATA 3.0 e in grado di supportare configurazioni RAID 0, 1, 5, 10. Sei di essi sono disposti in orizzontale per facilitare al meglio la connessione ed il routing dei rispettivi cavi. Altri due sono in posizione verticale in modo da soddisfare qualunque altro tipo di necessità. La scelta di integrare otto connettori on-board fa si che non ve ne sa alcuno di tipo eSATA.
Nei pressi del chipset troviamo una serie di header USB 2.0 aggiuntivi, per la connessione degli switch e dei led del pannello frontale del case e la batteria CMOS.
I pochi controller di cui la scheda necessita sono posizionati sul bordo esterno vicino ai connettori d espansione. Il controller audio Realtek prevede alcuni condensatori elettrolitici nelle sue vicinanze che svolgono funzioni di filtro anche se crediamo siano relativi ai soli due canali stereo.
Le connessioni di ingresso ed uscita prevedono quattro porte USB 2.0, una PS2 per mouse o tastiera, una RJ45 per Gigabit LAN, una VGA D-Sub, una DVI-I, una HDMI, una Display Port, due USB 3.0 e poi uscita audio digitale ottica SPDIF e sei jack per audio analogico.
Gigabyte GA-F2A85X-UP4
Indiscutibile l'eleganza delle schede madri Gigabyte di ultima generazione: il tocco all'insieme fornito dal PCB rivestito da una vernice nera opaca è davvero unico soprattutto quando anche gli elementi di contorno sono tutti perfettamente integrati. I connettori, i dissipatori ed i componenti elettronici sono tutti di colore grigio e nero, la disposizione è molto ordinata e spaziata nonostante le ottime doti di espansione.
Il socket è, per costruzione, esattamente identico a quello della scheda MSI, compreso il sistema di supporto al dissipatore. La circuiteria di alimentazione utilizza componenti a basso profilo tutti ben organizzati e disposti a L attono al socket.
Complessivamente sono presenti 8 fasi di alimentazione che pescano corrente dal connettore ATX a 8-pin posizionato subito dietro il piccolo dissipatore passivo poggiato sui componenti attivi del modulo VRM.
Sotto il dissipatore in alluminio troviamo sei controller (si tratta di Driver Mosfet) che pilotano altrettanti fasi di alimentazione, tutte dedicate ai core x86. I chip delle altre due fasi poste lateralmente e dedicate al modulo iGPU non sono invece raffreddate da alcun radiatore.
Gli slot per le memorie, compatibili con moduli DIMM DDR3 (fino ad un massimo di 2400MHz in modalità OC), sono quattro, capaci di supportare 64GB e divisi in due colorazioni per indicare quelli da utilizzare per configurazioni dual-channel. Fra questi ed il bordo esterno è presente il connettore di alimentazione ATX a 24 poli ed un altro modulo del circuito di alimentazione utile alle memorie stesse.
Nell'angolo in basso a destra troviamo alcune utili funzioni per overclocker ed assemblatori. Si tratta di tre tasti per il reset del sistema, il reset del bios e l'avvio / spegnimento della macchina. Mentre per gli altri due Gigabyte ha scelto dei semplici microswitch, quest'ultimo ha un che di "industrial design" che ben si sposa col resto della scheda.
Sulla scheda sono presenti sette connettori di espansione fra cui tre PCIe x16, tre PCIe x1 ed uno PCI. La loro disposizione è tale per cui venga dato un peso maggiore a quelli PCIe x1 invece che a quello PCI. In sostanza se installerete due schede grafiche (che siano dual-slot è quasi sottinteso) per realizzare una configurazione CrossFire, l'unico slot PCI disponibile sarà coperto dalla seconda scheda mentre saranno lasciati liberi il primo ed il terzo slot PCIe x1. L'ultimo slot PCI Express x16 può essere utilizzato, chiaramente, anche per periferiche x1 o x4.
Gigabyte ha scelto di integrare alcuni controller come quello audio, quello di rete e quello per la gestione delle ventole fra gli slot di espansione ed il bordo esterno della scheda.
Per il modulo audio sono stati utilizzati condensatori a basso profilo e di buona qualità, utili a garantire una maggiore pulizia del suono.
Affollato anche il bordo inferiore che ospita diversi header sui quali è possibile collegare porte USB 2.0 aggiuntive, porte COM, i connettori audio, i pulsanti ed i led sul pannello frontale dei case ed un modulo TPM.
Nella parte più a destra troviamo invece un doppio display a sette segmenti e due chip per il bios di cui uno di backup da usare in casi di emergenza oppure per memorizzare una seconda configurazione del sistema.
Le connessioni Serial ATA sono sette in totale (oltre a quella eSATA che vedremo in seguito). Sei sono disposte su due file sul bordo esterno in senso orizzontale ed una, spostata più a sinistra, è stata saldata in verticale. In ogni caso si tratta di connessioni Serial ATA 3 con supporto per configurazioni RAID 0, 1, 5 o 10.
Il chipset è sormontato da un dissipatore passivo in alluminio molto schiacciato (per evitare che possa creare intralcio all'installazione delle schede grafiche).
I due radiatori utilizzati da Gigabyte sono in alluminio verniciato antracite ed utilizzano un pad termoconduttivo per migliorare la dissipazione. Non sono previste heatpipe.
Fra le connessioni di I/O troviamo una porta PS2 per mouse o tastiera, quattro porte USB 3.0 (in azzurro), due porte USB 2.0, porte di uscita video di tipo VGA, DVI-D, DP e HDMI, porta di rete LAN, porta eSATA da 6Gb/s, uscita audio SPDIF ottica e sei jack per ingressi e uscite audio analogiche.
ASUS F2A85-V Pro
Realizzata con un PCB scuro, quasi nero, prevede una disposizione dei componenti standard ma forse poco ottimizzata tanto da sembrare disordinata. A differenza degli altri modelli appena visti, ASUS ha utilizzato un sistema di dissipazione più complesso con elementi radianti singoli connessi da una heatpipe e colorati secondo uno schema fatto di tonalità grigie e blu.
Come per le altre due schede madri già esaminate, il socket FM2 è realizzato con uno zoccolo plastico al quale si affianca una levetta in acciaio per bloccare l'APU. Nessuna nuova rispetto al sistema di fissaggio del dissipatore mentre notiamo una ricca sezione di alimentazione a 6+2 fasi (sei per la CPU e due per la iGPU), come accade per la soluzione di Gigabyte, che dovrebbe non solo garantire un'ottima stabilità del sistema ma anche un discreto margine di overclock.
Per questa sezione ASUS ha utilizzato componentistica passiva di elevata qualità e a basso profilo; i mosfet delle fasi di alimentazione della CPU sono sovrastati da una aletta di raffreddamento comunicante con il resto del sistema di dissipazione mediante una singola heatpipe mentre quelli relativi alle due fasi del modulo per la GPU utilizzano un elemento radiante a sé stante.
Una simile disposizione trae enorme giovamento dai dissipatori per CPU che utilizzano una ventola capace di soffiare un buon flusso d'aria verso il socket tale da allungarsi anche verso le suddette alette di raffreddamento.
La gestione dell'alimentazione è fatta in maniera digitale attraverso un apposito chip che ne governa il numero di fasi attive e permette di regolare i consumi per migliorarne l'efficienza. In ogni caso è previsto l'utilizzo di un connettore a ATX 12V a 8-pin.
Il sistema di dissipazione nel suo complesso consta di tre elementi radianti, due dei quali (quello sul chip FCH A85X e quello sui mosfet delle fasi relative alla CPU) connessi da una heatpipe. Chiaramente ognuno per ognuno di essi è stata usata della pasta o un pad termoconduttivo.
Il sottosistema delle memorie non differisce da quello già visto per gli altri modelli: restano i quattro slot per moduli DDR3 fino a 1866 MHz (in modalità OC fino a 2400MHz) con supporto dual channel (installando quattro moduli oppure due moduli sugli slot neri o su quelli celeste). ASUS dichiara pieno supporto per un massimo di 64GB di memoria. A destra degli slot è presente uno switch che pilota la funzione EPU, una tecnologia integrata per migliorare l'efficienza energetica, mentre il tasto MemOK! per avviare il sistema in modalità fail safe nel momento in cui dovessero verificarsi inconvenienti circa le memorie è posizionato sul bordo vicino al connettore ATX a 24 poli.
L'espandibilità è assicurata da due slot PCI Express 1x, due PCI tradizionali e tre PCI Express 16x i quali permettono di creare configurazioni multi VGA (dual VGA 8x + 8x o triple VGA 8x + 8x + 4x) basate su componenti AMD Radeon e tecnologia CrossFire. La disposizione dei connettori è tale per cui non ci siano privilegiati. Anche installando due schede grafiche dual-slot si avrà sempre a disposizione un connettore PCIe 1x ed uno PCI sui quali installare eventuali altre periferiche.
Come per le altre schede madri, il chipset è sormontato da un dissipatore il cui contatto termico è migliorato grazie ad uno strato di pad termoconduttivo adesivo.
Una ricca selezione di controller aggiuntivi si trova fra gli slot di espansione ed il bordo esterno della scheda: qui sono localizzati i chip per la gestione dell'audio, della connessione Gigabit LAN e delle porte USB 3.0 aggiuntive.
Sei dei connettori per i cavi Serial ATA sono posizionati in senso orizzontale, paralleli al PCB: questo permette di instradarli meglio. Comunque sia un settimo connettore è stato posizionato in senso perpendicolare, al fine di soddisfare qualunque altra necessità e risparmiare prezioso spazio sul circuito stampato. Tutti i connettori sono di tipo SATA 3.0 e possono essere utilizzati per creare configurazioni RAID 0, 1, 5 o 10.
ASUS ha riposto una certa attenzione verso alcune feature accessorie: nell'angolo in basso a destra trovano posto un pulsante DirectKey che permette di avere accesso immediato al bios (quando il sistema è in stand-by, prememdo tale pulsante si avvia direttamente nel bios), un pulsante Bios Flashback grazie al quale è possibile flashare il bios in maniera rapida usando una chiavetta USB con il file aggiornato, un ponticello per la funzione di clear CMOS (CLRTC), ed uno switch per attivare le funzioni di overclock TPU.
Il pannello di I/O include una nutrita schiera di connettori: partendo da sinistra ne troviamo uno PS2, due USB 2.0, uno per l'uscita audio digitale multicanale SPDIF ottico, uno HDMI, uno Display Port, uno VGA, uno DVI-D, uno eSATA 3.0, quattro USB 3.0, uno Gigabit LAN e sei jack per audio analogico.
ASUS F2A55-M
Fra quelli che abbiamo provato è l'unico modello ad utilizzare il formato micro ATX ed un chipset di precedente generazione. Seppure non crediamo che questo influisca molto sulle prestazioni generali del sistema, cosa che comunque ci riserviamo di verificare, le feature offerte sono invece più limitate.
La ASUS F2A55-M segue la stessa filosofia di realizzazione della sorella ATX con PCB di colore scuro e componenti / connettori blu e neri. Nel complesso la scheda appare abbastanza ordinata.
Il socket e le due barre di sostegno per il dissipatore si presentano come quelle delle altre schede sin qui analizzate mentre la sezione di alimentazione, costituita da sei fasi, è basata su componenti e schema simili a quelli del modello F2A85-V Pro, a basso profilo e tali da non creare problema alcuno nell'installazione di dissipatori di grosse dimensioni. In questo caso non sono presenti elementi radianti.
Anche se la scheda è in formato micro ATX, gli slot per le memorie restano quattro come in tutti gli altri casi e così anche le memorie supportate (DDR3-1866 e in ovcerclock fino a DDR3-2400) e in modalità dual-channel.
Gli slot di espansione sono invece limitati a 4 anche se con un'ottima varietà vista l'inclusione di connettori PCI Express x16 ed x1 ed uno PCI tradizionale. Gli slot PCIe x16 sono due anche se a fronte delle 16 linee elettriche del primo ne troviamo solo 4 per il secondo. Il supporto per configurazioni CrossFire è garantito ma ovviamente limitato mentre basta l'installazione di una scheda grafica dual-slot per coprire l'unico slot PCIe x1, slot che potrebbe essere sostituito da quello PCIe x16 opportunamente configurato da bios.
Anche se le dimensioni sono state ridotte ciò non significa che sulla scheda madre non possano trovar posto controller aggiuntivi e chip per la gestione dei parametri di stato del sistema, andando così a realizzare un prodotto completo e aggiornato.
La sezione audio prevede una serie di condensatori elettrolici che fanno da filtro su ognuno degli 8 canali analogici.
I connettori SATA sono sei ma in questo caso limitati allo standard di seconda generazione e capaci dunque di una banda dati di 3Gb/s. Un poco più limitato è anche il supporto RAID che include le sole topologie 0, 1 e 5.
Anche per questa scheda madre il bordo inferiore al di sotto del secondo slot PCI Express x16 prevede una serie di header che permettono di aggiungere porte USB 2.0, audio sul pannello frontale e porta COM.
Il pannello di I/O include quattro porte USB 2.0, una PS2 per mouse o tastiera, una SPDIF per audio digitale su cavo ottico, una HDMI, una DVI-I, una VGA D-Sub, due USB 3.0, una LAN RJ45 e sei jack audio.
Sistema e metodologia di prova
Le prove sulle schede madri sono eseguite con scrupolo e attenzione, in quanto questo componente rappresenta la base per qualunque sistema PC.
- Installiamo i componenti necessari sulla scheda madre, verifichiamo il corretto funzionamento hardware ed impostiamo il bios con i valori di default (a meno che non sia diversamente specificato)
- Installiamo il sistema operativo di fresco, tutti i necessari drivers forniti dal produttore, le eventuali utility da analizzare ed infine software e file di test.
- Ripetiamo ogni test per tre volte e se il valore di qualcuno di essi mostra una varianza troppo elevata, lo stesso viene di nuovo ripetuto (dopo avere rilevato la specifica causa che ha inficiato il risultato);
- Alla fine di ogni sessione di prova riavviamo il sistema;
- Controlliamo i risultati dei test vengono rispetto a numeri di riferimento per indagare su eventuali valori anomali.
Di seguito la configurazione di prova:
Impostazioni di prova | |
Schede madri | - MSI FM2-A85XA-G65 - Gigabyte GA-F2A85X-UP4 - ASUS F2A85-V Pro - ASUS F2A55-M |
Processore | AMD "Trinity" A10-5800K |
Memoria | 8GB DDR3 Corsair Platinum (2x4GB) |
Hard Disk | WD 320GB 7200RPM SATA3 |
Scheda video | Integrata |
Scheda audio | Integrata |
Alimentatore | Corsair 620W |
Sistema operativo | Windows 7 Ultimate 64-bit |
Di seguito trovate una descrizione dei test e modalità di esecuzione.
Benchmark sintetici
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Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
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RMAA (versione 6): permette di controllare la qualità e le prestazioni del controller audio integrato. Per effettuare le prove noi utilizziamo una scheda audio secondaria di qualità come la Auzentech X-Fi Forte con la quale registriamo i segnali prodotti dal controller integrato per misurare la sua qualità di riproduzione ed emettiamo segnali per controllare la qualità del controller integrato in registrazione. La connessione fra la scheda audio secondaria ed il controller integrato avviene per mezzo di cavetti schermati di alta qualità.
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Microsoft NTttcp: per provare il controller di rete abbiamo utilizzato un sistema secondario sul quale è stata installata una scheda di rete Zyxel Gigabit LAN. Sul computer di prova e su quello di riferimento abbiamo fatto girare il software NTttcp in modalità Receiver + Sender e viceversa. Abbiamo dunque misurato i tempi di occupazione della CPU e la banda dati.
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HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.
Grafica 3D
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3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.
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World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.
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Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
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Call of Juarez (3D Shooters): titolo ambientato nel vecchio west ma realizzato per le API DirectX 9. Grazie ad un porting è disponibile anche per piattaforme DirectX 10 delle quali sfrutta molto effetti di luce e delle tecniche di "dense vegetation".
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Prey (3D Shooters): il classico sparatutto molto leggero per le moderne schede grafiche e dunque fortemente dipendente dall'architettura di base legata a CPU, memorie e chipset.
Utilizzo generico
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PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.
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Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
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7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
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Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.
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Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
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Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.
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DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.
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ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
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Adobe Photoshop: questo test rileva il tempo necessario all'applicazione di alcuni filtri su un'immagine campione, operazione effettuata in Adobe Photoshop CS5 utilizzando Speedtest di Club of One.
Benchmark sintetici
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Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
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RMAA (versione 6): permette di controllare la qualità e le prestazioni del controller audio integrato. Per effettuare le prove noi utilizziamo una scheda audio seconda
Test sintetici: processore e memorie
Questa serie di test viene condotta tramite software che non eseguono applicativi di uso comune, ma che effettuano routines di calcolo e controllo in modo estremamente specifico sul sottosistema target, in modo da evidenziarne le performances tramite un valore assoluto e permetterne in confronto con quelle di altri sistemi.
I test sul processore non sembrano privilegiare alcun modello in particolare: tutte le schede madri in prova, salvo differenze di poco conto riconducibili principalmente alla naturale tolleranza dei test effettuati, riescono a sfruttare al meglio le nuove APU AMD A-Series 2012 socket FM2, compreso il modello micro-ATX di casa ASUS basato sul più vetusto chipset A55.
Anche sulla banda di memoria avremmo poco da dire se non fosse per il picco fatto registrare dal modello firmato MSI che pare essere in grado di raggiungere un valore del 30% superiore.
MSI FM2-A85XA | Gigabyte F2A85X | ASUS F2A85-V Pro | ASUS F2A55-M |
Prestazioni della iGPU
In questa sezione vi proponiamo il comportamento del sistema basato sulla scheda madre in oggetto quando è messo sotto stress da moderni titoli videoludici. Le performances sono espresse in FPS (fotogrammi al secondo) od in punteggi a seconda del tipo di benchmark, e sono diretta espressione dell'efficienza dei sottosistemi CPU, Memorie e Video visto che le risoluzioni ed i settaggi utilizzati permettono di bypassare un eventuale collo di bottiglia offerto dalla scheda grafica utilizzata.
Stando al punteggio rilevato con il 3DMark11, la scheda madre F2A55-M è quella capace di spremere al meglio il core grafico integrato nella APU AMD A10-5800K. Le altre soluzioni mostrano punteggi ben più bassi e fra loro allineati.
Parziale conferma arriva anche dai benchmark effettuati su un gioco DirectX 11 come AvP: primo posto detenuto ancora dalla F2A55-M seguita a ruota dalla MSI A85XA e dalla ASUS F2A85-V. La scheda Gigabyte chiude in ultima posizione ben distanziata a causa delle memorie impostate ad una frequenza di 1333MHz invece che 1866MHz come per le altre (AvP è molto sensibile alla banda della memoria video).
Seppure con differenze più limitate, The Last Remnant conferma quanto appena visto con AvP.
Controller Serial ATA
I test sui dischi mirano ad isolare i controller integrati nella motherboard, evidenziandone le performances medie. Quando su uno stesso prodotto sono presenti più controller, vengono effettuati test di confronto per vedere quale dei due risulta più performante, aiutando l'utente finale a scegliere come configurare il proprio sistema in fase di installazione.
In questo caso specifico abbiamo utilizzato per confronto una scheda madre ASUS Sabertooth basata su chipset Intel Z77.
Fra le quattro schede madri in prova è la MSI FM2-A85XA-GD65 a fornire le prestazioni più elevate raggiungendo punteggi simili a quelli di un modello con chipset Z77.
Per mettere seriamente sotto pressione i controller SATA abbiamo utilizzato un SSD molto veloce (Kingston HyperX SATA3 da 240GB) come disco secondario e sottoposto le motherboard in prova ad ulteriori test.
Continua ad essere la soluzione di casa MSI a fornire la banda dati più elevata in quanto a controller SATA3: chiaramente la ASUS F2A55-M nulla può visto che fa uso di un controller SATA2, ma le altre due schede non riescono a stare al passo.
Osservando il trasferimento dati a blocchi sia in lettura che in scrittura notiamo in media una sostanziale parità fra le tre schede madri dotate di chipset A85X, con prestazioni ben superiori a quelle della scheda ASUS F2A55-M. La Sabertooth Z77 riesce ad ottenere valori superiori ma solo quando si utilizzano i connettori SATA3 nativi.
L'occupazione di CPU premia ancora una volta la scheda madre MSI che riesce ad imporre sulla CPU un carico quasi dimezzato rispetto agli altri modelli.
Controller USB e LAN
In questa sezione sono riportate le prestazioni in MB/s e percentuale di occupazione della CPU per i controllers USB 2.0 e USB 3.0 impegnati nel trasferimento di dati da e verso un'unità esterna. Lo stesso abbiamo fatto anche per il controller LAN integrato messo in comunicazione con una scheda di rete discreta Gigabit a marchio Zyxel.
Piccole differenze le notiamo già nella banda dati mostrata dal controller USB 2.0 ove ad avere la meglio sono le schede MSI FM2-A85XA-GD65 e ASUS F2A55-M. In ogni caso pare non sia possibile raggiungere gli stessi valori di quelli ottenuti con controller USB 2.0 Intel integrato nel chipset Z77.
I controller USB 3.0 nativi delle quattro schede madri in prova mostrano prestazioni molto simili e paragonabili con quelle del controller integrato nel chipset Intel Z77. Numeri un pochino più bassi quelli che invece arrivano dal controller ASMedia aggiuntivo disponibile sulla ASUS F2A85-V Pro.
L'occupazione di CPU dovuta alle operazione effettuate dal controller USB 3.0 non è trascurabile e si aggira attorno al 7%. Le schede madri meglio messe in questo senso sono le proposte di MSI, Gigabyte e ASUS F2A55-M. Al contrario sia il controller nativo che quello aggiuntivo della ASUS F2A85-V Pro pesano per un 9% circa sul temppo di CPU.
La banda dati offerta dal controller di rete integrato continua a premiare le proposte di casa MSI e Gigabyte con un vantaggio abbastanza evidente sulle rivali firmate ASUS.
Lo stesso dicasi per la percentuale di occupazione della CPU, ferma attorno al 7~8% per la MSI FM2-A85XA-GD65 e per la Gigabyte GA-F2A85X-UP4 e al 9% per le due ASUS con uno strano picco del 20% (in modalità invio) nel caso della F2A85-V Pro.
Applicazioni di rendering
I test di calcolo avanzato prendono in considerazione l'impiego professionale del sistema tramite l'utilizzo di software di rendering e modellazione tridimensionale, e massimizzano l'uso del calcolo in virgola mobile per l'esecuzione di task piuttosto complesse. Trattasi di test reali poichè effettuati con applicativi comuni disponibili al pubblico, e non con mere simulazioni irripetibili nell'esperienza quotidiana.
Nelle operazioni di rendering con PovRay 3.6 e 3.7 a mostrare i tempi più bassi è la scheda di casa Gigabyte: evidentemente i timings più aggressivi delle memorie dovuti alla ridotta frequenza ha un effetto benefico su questo tipo di applicazioni.
Lo stesso vale anche nel caso di rendering con Cinebench 10 effettuato mediante CPU. Sono le due schede madri Gigabyte ed MSI ad avere la meglio.
Comportamento degno di nota quello che rileviamo invece con Cinebench 11: le prestazioni rilevate con il test sulla CPU non mostrano alcuna differenza mentre un sensibile calo della Gigabyte GA-F2A85X-UP4 siamo costretti a registrarlo nel caso di utilizzo del test OpenGL. Questo è facilmente riconducibile alla sete di memoria della iGPU ed alla minore banda che si ottiene dall'averle impostate a 1333MHz sulla suddetta scheda madre.
Transcodifica video e compressione
Il costo ridotto delle videocamere digitali e la disponibilità di porte Firewire rendono l´acquisizione ed il montaggio video alla portata di tutti. E' necessario disporre di una buona potenza di calcolo per far si che una conversione da dati grezzi a formati video e audio compressi non impieghi un´eternità. In questo test abbiamo cronometrato il tempo necessario per comprimere un video in H.264 e DivX a partire da una fonte .mpeg, in modo da verificare la potenza dei sottosistemi interessati (CPU e memorie).
I tempi di codifica video avvantaggiano le proposte di casa ASUS che con AutoGordianKnot riescono a guadagnare diversi secondi sulle avversarie. Nel test con Handbrake notiamo invece una certa similitudine fra i risultati con un leggero guizzo in avanti della soluzione firmata MSI.
La potenza di compressione pura misurata con il benchmark integrato in 7-zip mostra numeri molto simili per le schede madri in prova con leggeri vantaggi per la ASUS F2A55-M e per la MSI FM2-A85XA-G65.
Ben diversa è la situazione reale, ovvero quando comprimiamo ed estraiamo i file da una grossa cartella. Stavolta la scheda di casa MSI riesce ad effettuare le operazioni in tempi decisamente ridotti rispetto alle sue avversarie. A seguirla ci sono le due proposte ASUS ed infine la scheda di casa Gigabyte.
Consumi e dissipazione
Per scendere nel dettaglio di ogni prodotto riteniamo sia necessario valutare anche la sua efficienza in termini di consumi e dissipazione. Nei grafici seguenti abbiamo riportato i consumi complessivi del sistema misurati tramite un tester digitale connesso sulla presa di corrente (questo significa che nelle misurazioni esiste un errore dovuto alla non linearità dell'efficienza dell'alimentatore ma che riteniamo trascurabile visto che le differenze dei valori fra una scheda madre e l'altra sono risibili).
Tanto a riposo quanto nelle condizioni di stress massimo in cui alla CPU ed alla iGPU vengono chieste elevate prestazioni, sono la MSI e la Gigabyte a rispondere meglio. In particolare quest'ultima è quella che mostra gli assorbimenti inferiori con un vantaggio, rispetto alle due schede madri ASUS, le peggiori in tal senso, fino a quasi 20W. La MSI A85XA si difende bene anch'essa distanziando persino il modello micro-ATX ASUS F2A55-M. La scheda meno parsimoniosa è invece la ASUS F2A85-V Pro.
Le due schede madri ASUS e quella MSI dispongono di alcune tecnologie che, almeno sulla carta, dovrebbero permettere di raggiungere una migliore efficienza energetica. Le prime fanno perno sul chip EPU che, a detta del produttore, permette di ottimizzare la sezione di alimentazione, le tensioni e gli assorbimenti dei vari componenti mentre la seconda prevede uno speciale profilo del bios che attiva determinate tecnologie ancora in ottica di riduzione degli assorbimenti.
Attivando le modalità di risparmio energetico sulle due schede madri ASUS otteniamo un piccolissimo margine di vantaggio dell'ordine di pochissimi Watt. Questo va però a discapito delle prestazioni che, da alcuni test che abbiamo effettuato, si riducono anch'esse. Assolutamente nessuna differenza invece per la scheda di MSI. La Gigabyte non è stata provata in quanto non prevede alcuna tecnologia hardware di questo genere e, visti i risultati ottenuti, crediamo non sia affatto una nota negativa.
Le temperature misurate con un termometro a sonda digitale sul chipset e sui moduli VRM mostra che un sistema di dissipazione passivo come quello adottato sulle schede madri basate su FCH A85 è necessario se si vogliono ottenere dei valori accettabili. Sotto questo aspetto è la ASUS F2A85-V Pro a mostrare i valori più contenuti. La peggiore del lotto, come ci si poteva aspettare, è invece la ASUS F2A55-M che non prevede alcun sistema di dissipazione sui componenti del modulo VRM.
Auto overclock
Come abbiamo raccontato anche in questo articolo dedicato alle tecnologie di overclock automatiche, esse ormai rappresentano più un elemento per provare a distinguersi che non una vera ed interessante novità. Certo è che se in maniera gratuita e sicura è possibile ottenere prestazioni più elevate nessuno ha di che lamentarsi ma a questo pensano già le tecniche di turbo disponibili con quasi tutte le CPU Intel ed AMD.
Fatta salva la scheda madre Gigabyte, che non prevede un sistema di overclock automatico o almeno non nel senso in cui lo stiamo intendendo (il produttore fornisce un tool software per Windows che permette di impostare i parametri di funzionamento della CPU e di altri componenti a frequenze superiori a quelle di default ma lo in maniera fissa), le altre tre offrono un sistema attivabile da bios e/o pulsanti per migliorare le performance del sistema. Di seguito è quanto abbiamo ottenuto dopo aver attivato le tecnologie di overclock automatico.
MSI FM2-A85XA-G65
ASUS F2A85-V Pro
ASUS F2A55-M
Questi i risultati dei test ottenuti nelle suddette condizioni e necessari a capire quanto e se le schede madri in prova riescano a spremere il resto dei componenti.
Come potete notare quasi in ogni caso si hanno dei vantaggi. La scheda più efficiente sotto questo punto di vista è innegabilmente la ASUS F2A55-M in formato micro ATX e basata sul chispet A55. La peggiore è invece la proposta di MSI che mostra un margine di vantaggio veramente ridotto e, con applicativi 3D ed OpenGL che fanno largo uso della iGPU, addirittura presenta un calo di prestazioni (spiegabile con il fatto che la frequenza delle memorie viene ridotta con l'attivazione di OCGenie da 1866MHz a 1333MHz).
Conclusioni
Le quattro schede madri per le nuove APU AMD A-Series 2012 socket FM2 che abbiamo messo sul banco di prova hanno tutte mostrato di saper adempiere al proprio compito e, fatte salve piccole differenze, tutte sono in grado di supportare le ultime tecnologie. Tutte le schede supportano configurazioni multi VGA e USB 3.0 mentre il controller SATA 6Gbps è lasciato solo ai modelli con chipset A85X.
MSI FM2-A85XA-G65
Questa scheda madre, che porta in dote tutto e solo quanto è in grado di offrire il chipset AMD A85X, ha mostrato di essere veloce, specie per quel che riguarda l'implementazione dei dversi controller SATA3, USB 3.0 e Gigabit LAN che sono pure poco esosi di risorse e attenta ai consumi. La configurazione dei connettori espansione prevede un'ottima varietà e disposizione che non penalizza nessuno: i due slot PCI Express x16 permettono di installare una o due VGA in modalità CrossFire.
Qualche pecca l'abbiamo trovata nel bios che, seppure in generale offra una comoda interfaccia, per certi versi è criptico (ad esempio per attivare il profilo di bios ECO è sufficiente cliccare un tasto nella schermata home ma da esso non abbiamo alcuna risposta o indicazione dell'avvenuta azione) e nella quasi inutilità della funzione ECO che però crediamo non serva alla MSI FM2-A85XA-G65, già parsimoniosa in tal senso.
Il supporto all'overclock prevede alcune interessanti feature come la possibilità di misurare le tensioni onboard o avere a disposizione le principali feature direttamente su un pulsante (reset del bios, reset e avvio del sistema) mentre manca il supporto alla frequenza di 2400MHz per le memorie come accade per le avversarie. Il sistema di overclock automatico OC Genie II offre un minimo incremento sulle prestazioni del sistema ma quando si fa uso del modulo grafico integrato nella CPU le prestazioni si riducono (a causa delle impostazioni delle memorie).
Gigabyte GA-F2A85X-UP4
Di sicuro la più bella e curata delle schede che abbiamo provato, la Gigabyte GA-F2A85X-UP4 offre tutto quel che c'è da prendere dal chipset A85X oltre ad un controller aggiuntivo per altre due porte USB 3.0 e tre slot PCI Express x16 per configurazioni a una, due o tre VGA (la terza VGA risulterebbe connessa a sole 4 linee elettriche dunque crediamo che l'utilità di questa soluzione sia davvero minima). La disposizione degli sot impedisce di utilizzare quello PCI nel caso in vengano installate due o tre schede grafiche dual-slot. I connettori per periferiche SATA sono interne sono sette visto che una linea è destinata ad una porta eSATA.
Le possibilità di configurazione del sistema passano dalla nuova doppia interfaccia del bios che permette di scendere nel dettaglio delle voci agendo in maniera visiva sulla specifica zona della scheda che si vuole controllare. Nonostante si tratti di un'interessante iniziativa sarà probabilmente apprezzata solo dai neofiti mentre gli utenti più smaliziati continueranno a muoversi all'interno delle voci del bios tradizionale. Il moltiplicatore delle memorie permette di gestire moduli fino a 2400MHz ed è presente una serie di pulsanti per accendere il sistema e resettarlo.
Utilizzando i nostri tipici moduli di memoria impostati a 1866MHz la scheda non è riuscita a fare il boot. Per questo motivo i test sono stati effettuati con memorie a 1333MHz: questo non ha comunque impedito alla GA-F2A85X-UP4 di offrire prestazioni all'altezza dei modelli concorrenti tranne in quei casi in cui ad essere messo sotto pressione è il controller grafico integrato nella APU, molto sensibile alla banda dati delle memorie.
ASUS F2A85-V Pro
Come da tradizione ASUS, questa scheda affianca alcuni controller aggiuntivi alle funzioni standard del chipset A85X, in particolare un controller USB 3.0 ASMedia. La sezione di espansione prevede tre slot PCI Express x16 (come per la scheda Gigabyte se sul terzo si installa una scheda grafica le linee elettriche a disposizione restano appena 4) con una disposizione ottimale anche in questo caso.
Le funzioni legate all'overclock sono molto interessanti: il bios è non solo completo ma anche molto flessibile nelle possibiltà di impostazione dei parametri, permette di portare le memorie fino a 2400MHz e salvare più profili così come non mancano feature per aggiornarlo in maniera rapida o accedervi senza troppi patemi d'animo. Onboard sul PCB non sono presenti tasti per accendere o resettare il sistema mentre troviamo alcuni switch per attivare funzioni come MemOK!
Le prestazioni della scheda non sempre sono risultate all'altezza delle concorrenti e delle aspettative così come l'occupazione di risorse da parte dei vari controller periferici.
ASUS F2A55-M
L'unica del nostro lotto di prova ad essere in formato micro ATX e utilizzare il chipset A55, ha mostrato prestazioni generalmente molto elevate. Le possibilità di configurazione sono ovviamente più limitate rispetto alle concorrenti e, pur disponendo di due slot PCI Express x16 difficilmente li si utilizzerà per configurazioni dual VGA visto che il secondo fa capo ad appena 4 linee elettriche. Allo stesso modo non troviamo supporto per periferiche Serial ATA 3.0 mentre ASUS ha ovviato alla mancanza di compatibilità con lo standard USB 3.0 da parte del chipset utilizzando un controller esterno.
Questa scheda prevede un bios ricco quasi quanto quello della sorella maggiore ma la mancanza di un sistema di dissipazione sui componenti di alimentazione limita pensantemente l'overvolt. Già in condizioni di default questo raggiunge, se messo sotto stress, temperature molto elevate. E come la sorella con chipset A85X non prevede alcun tasto di aiuto nell'assemblaggio e configurazione montato sul PCB.