Anno nuovo, vita nuova! Le soluzioni Sandy Bridge tornano sotto i riflettori grazie alla presentazione dei modelli basati su socket LGA 2011 che rimpiazzano la vetusta combinazione LGA 1366 + X58, compagna dell'utenza hardcore da vari anni a questa parte.
Ricordiamo che, mentre le linee di processori di fascia bassa e media sono state aggiornate con cadenza quasi annuale (come non citare il caso del socket LGA 1156 e lo step successivo LGA 1155 a distanza di un anno), quella top di gamma è rimasta tale per molto tempo, ancorata ad un'architettura con chipset a due elementi e CPU con processo produttivo a 45 nanometri. La sua ragione di esistere riguardava il solo numero di linee PCI-Express a disposizione, che permetteva la creazione nativa di configurazioni video SLi o Crossfire a due o più schede e la presenza di CPU con architettura six-core; sul versante prestazioni Sandy Bridge aveva già colmato il gap... ma con costi decisamente inferiori!
Nel frattempo che i vari produttori tamponavano le lacune di Sandy Bridge introducendo prodotti come il Lucid Logix Engine, Intel si è data da fare per reinterpretare radicalmente il concetto di PC di fascia alta dando luce, proprio nell'ultimo periodo, a Sandy Bridge-E. "E fu così che tutti i nomi più grandi del panorama informatico internazionale recepirono il messaggio e presentarono le proprie proposte".
Asus ci va con la mano pesante, ma deve combattere contro il prodotto di riferimento di casa Intel
Nello specifico siamo interessati ad un paio di soluzioni di casa Asus, da mettere a confronto col reference design di Intel, DX79SI. I modelli che finiscono sotto i riflettori sono, nello specifico, P9X79 Deluxe, con controller Wi-Fi N e Bluetooth 3.0 integrati, e Sabertooth X79, stabile come una roccia anche in condizioni estreme e duratura negli anni a venire grazie all'impiego di componenti di classe militare e di un sistema di raffreddamento attivo con ventole, airbox e dissipatori ceramici.
Asus P9X79 Deluxe
Asus Sabertooth X79
Ci troviamo davanti alle tipiche confezione Asus per prodotti di un certo livello, ben dimensionate e riportanti una lista di specifiche tecniche che farebbe rabbrividire un produttore di autovetture. Per Sabertooth X79 vengono ripresi i colori tipici della linea Asus T.U.F. (The Ultimate Force), enfatizzando con opportuni loghi l concetti di stabilità di sistema, l'impiego di componenti di qualità e la presenza di un sistema di raffreddamento "decisamente attivo" che non teme condizioni di stress, nemmeno se sottoposto alla calura estiva od overclock estremo. Del resto, i prodotti T.U.F. sono fatti per durare..."e si fanno ben pagare".
La confezione, Asus Sabertooth X79
La dotazione di serie è contenuta in un cofanetto: un set di sei cavi S-ATA 3.0 (imbustati a coppie e con connettori a 90°), un connettore per configurazioni Dual VGA, alcuni riser per le connessioni USB 3.0 ed elettronica di controllo del cabinet, CD con software e drivers, placca per pannello I/O, ventolina di raffreddamento supplementare per l'airbox, adesivo "T.U.F. Inside" da esporre sul case e set di manuali con istruzioni di montaggio, configurazione del bios e connessione dei cavi. E' incluso un pieghevole per la garanzia.
Dotazione di serie Asus Sabertooth X79
Nel caso di P9X79 Deluxe si enfatizzano le specifiche gaming come PCIe 3.0, supporto a SLi 3-Way e CrossFireX a tre VGA ed elementi utili all'impiego quotidiano come Bluetooth 3.0, Wi-Fi N, controllo a distanza del proprio sistema tramite smartphone e bios user friendly.
La confezione, Asus P9X79 Deluxe
La dotazione di serie è ricca, e simile a quella della sorella vestita di verde e nero: sparisce la ventola supplementare e vengono aggiunti un ulteriore set di cavi S-ATA 3.0, un ponte per configurazioni Triple SLi VGA, una coppia di splitter ed un'antenna per la scheda di rete Wi-Fi integrata.
La dotazione, Asus P9X79 Deluxe
In genere si è portati a pensare che le differenze tra un modello e l'altro di uno stesso produttore rappresentino la stessa solfa trita e ritrita, con i soli gingilli d'accessoristica che ne variano il prezzo di vendita. Nulla di più falso, almeno in questo caso: Asus P9X79 Deluxe e Sabertooth X79 sono prodotti "eterogenei nella loro omogeneità", mostrando alcuni tratti peculiari che li distinguono l'uno dall'altro. A prescindere dalle specifiche tecniche base che, vuoi per lo stesso chipset, vuoi per economie di scala che spingono a reimpiegare le varie tecnologie, ci interessa osservare le differenze sul sistema di raffreddamento e dotazione in porte di espansione:
- P9X79 Deluxe offre un raffreddamento completamente passivo che sfrutta molteplici parti in alluminio interconnesse da heat pipes in rame a copertura di tutti gli elementi più importanti; Sabertooth X79 offre radiatori ceramici che migliorano il raffreddamento per via delle maggiori superfici radianti a parità di ingombri, coadiuvate da un'ulteriore coppia di elementi attivi;
- Sabertooth X79 offre un minimo di retrocompatibilità reintroducendo una porta PCI; P9X79 Deluxe è dotata di sole porte PCI Express 1x - 16x.
Le superfici ruvide degli elementi impiegati in Asus Sabertooth X79 migliorano il raffreddamento
Asus P9X79 Deluxe...
... ed Asus Sabertooth X79: questioni di colore?
Dato il design quad-channel per il controller memorie delle nuove CPU Sandy Bridge-E, si è dovuto spostare gran parte della sezione di alimentazione a nord e sud del socket CPU per far posto agli slot memorie alla sua destra e sinistra. Nella foto seguente possiamo individuarla con chiarezza, totalmente coperta dai moduli di raffreddamento in alluminio (P9X79 Deluxe).
Il socket CPU della Asus P9X79 Deluxe...
Il modello Sabertooth X79 differisce per l'assenza di moduli di raffreddamento nella zona centrale, lasciando scoperta parte della sezione di alimentazione. E' evidenziata la medesima paternità dei prodotti perchè il design strutturale è, sostanzialmente, identico: se si esclude il sistema di raffreddamento e la colorazione del PCB, è praticamente impossibile distinguere i due prodotti.
...e quello della Asus Sabertooth X79
Il sottosistema memorie è del tipo Quad Channel DDR3, capace di supportare configurazioni sino ad un massimo di 64 Gigabytes di memoria di sistema. La velocità massima, manco a dirlo, a supporto degli standard 2133MHz+. Entrambi i prodotti supportano memorie con profili XMP ed impiegano la tecnologia Asus MemOK!, che permette di impostare il sistema in condizioni di funzionamento fail - safe tramite la pressione di un tasto.
La serie di slot per moduli di memorie DDR3 a destra del socket CPU, contornata dal modulo
Asus DIGI+ EPU, vari connettori per ventole e tasto Asus MemOK! (P9X79 Deluxe)
Asus P9X79 Deluxe offre sole porte di nuova generazione, rendendo impossibile l'impiego di vecchie schede in formato PCI. Le colorazioni indicano la modalità di funzionamento di ogni singola porta a lunghezza piena: quelle in blu sono del tipo 16x, quelle in bianco del tipo 8x. La disposizione dei connettori non è assolutamente ottimale. Se si utilizza un sistema a singola VGA, l'accesso al primo connettore PCIe x1 è praticamente inibito (consideriamo che oggi il 90% delle VGA sul mercato ha una occupazione orizzontale di due slot). Con un sistema dual VGA (le due schede vanno installate sul primo e quinto connettore PCIe, quelli blu) viene chiuso anche l'ultimo slot PCIe x1!
Poco più in basso sono visibili i tasti che pilotano le funzioni di accensione, reset del sistema e reset CMOS, oltre ad un doppio display a sette segmenti per la rilevazione di codici di errore in tempo reale e tre riser USB 3.0.
Sezione d'espansione e connettori vari, Asus P9X79 Deluxe
In Sabertooth X79 è sempre possibile creare configurazioni video SLi o Crossfire ma fino a due VGA, ma si è preferito garantire un minimo di retrocompatibilità con l'introduzione di una porta PCI. In questo caso l'utilizzo di una singola scheda andrebbe a coprire solo uno slot PCI Express x1, lasciando libero il secondo. Questo resta libero anche in caso di configurazioni dual VGA ma la scheda aggiuntiva va a copire l'unico slot PCI disponibile. L'ultimo connettore PCI Express x16 (colore marrone, connesso a 8 linee elettriche) non serve a collegare una scheda grafica ma può essere usato per altre periferiche (ASUS poteva anche scegliere un connettore PCIe più corto). I riser per le porte USB 3.0 sono posizionati nel lato inferiore del PCB, mentre scompaiono i tasti di servizio.
Sezione d'espansione e connettori vari, Asus Sabertooth X79
Entrambi i prodotti sono sono dotati di una sezione dischi che permette un elevato livello di configurabilità: sono presenti quattro porte Serial ATA 2.0, rispettivamente in celeste e nero per P9X79 Deluxe e Sabertooth X79, tutte controllate dal chipset X79 e coadiuvate da porte Serial ATA 3.0 (posizionate a destra); un controller aggiuntivo Marvell aumenta le possibilità di connessione tramite ulteriori due porte Serial ATA 3.0, e sono garantite funzionalità di SSD caching. Le configurazioni possibili sono Singolo Disco, Raid 0, 1, 5 e 10.
La sezione dischi di Asus P9X79 Deluxe
La sezione dischi di Asus Sabertooth X79
Il Chipset X79 è tradizionalmente posizionato all'angolo inferiore destro del PCB, dietro i connettori Serial ATA. E' dotato di grandi dissipatori che recano il logo di prodotto ed evidenziano scelte differenti in termini di design: nel caso di Sabertooth X79 è di tipo multilayer con ventola attiva, mentre in P9X79 Deluxe la ventola scompare e beneficia del trasporto termico garantito dalla connessione dei vari moduli tramite heat pipes in rame.
Il grosso dissipatore passivo che copre il chipset Intel X79 sul modello P9X79 Deluxe...
...in Sabertooth X79 sparisce l'heat pipe, e trova posto una piccola ventola a turbina all'interno di un elemento multi-layer
Uno sguardo ai pannelli I/O per le connessioni: il modello P9X79 Deluxe offre sei porte USB 3.0, tre porte USB 2.0, ulteriori due porte USB in condivisione con E-SATA (Controller ASMEDIA), due connessioni RJ45 per gigabit lan, una connessione di uscita audio SPDIF in fibra ottica, il tasto per la funzione USB Bios FlashBack e sei jack audio.
Un nutrito pannello I/O equipaggia la Asus P9X79 Deluxe...
Leggermente diverso il pannello del modello Sabertooth X79: le porte USB 2.0 sono cinque, associate ad ulteriori quattro porte USB 3.0, una connessione RJ45 gigabit lan, un connettore PS/2 per mouse e tastiere di vecchia generazione, il tasto per la funzione USB Bios FlashBack, un connettore FW IEEE 1394 e sei jack audio. Sono presenti due porte E-SATA pilotate da un controller ASMEDIA, ma una sola di queste è autoalimentata (in verde). Sulle connessioni di uscita è stato disposto un convogliatore sul quale può o meno essere montata la ventolina offerta come accessorio da ASUS.
...la Asus Sabertooth X79 non è da meno
Asus Sabertooth X79 impiega una soluzione di raffreddamento simile a quelle viste in ambito VGA: una heat pipe collega i moduli della sezione di alimentazione ad un air box ricavato a metà strada tra il pannello I/O ed il set di slot per memorie DDR3 a sinistra del socket CPU ed, integrando al suo interno un piccolo radiatore in alluminio, provvede a dissipare efficientemente il calore della sezione VRM. Tale sistema può funzionare in due modalità, a seconda delle performances desiderate.
Proprio come nelle autovetture: un airbox!
La modalità standard prevede l'apposizione del coperchio nella sede per ventole, sfruttando il solo processo di trasporto del calore dai moduli ceramici al radiatore interno all'airbox; da quest'ultimo sarà poi "spedito" direttamente al di fuori del case. E' ideale se si intende impiegare il sistema senza impostazioni fuori specifica per processore e sezione di alimentazione: il comfort acustico, in questo caso, è massimizzato.
Il coperchio è avvitato alla struttura
Nel caso in cui la macchina sia soggetta a surriscaldamenti per condizioni di funzionamento limite, basta rimuovere il coperchio ed inserire l'apposita ventola nella sede, massimizzando le prestazioni di raffreddamento e sacrificando un po' di comfort acustico.
Installiamo la ventola
Il dettaglio dell'airbox, che mostra chiaramente il radiatore in alluminio.
La rimozione del coperchio permette di individuare un piccolo radiatore
Nella tabella seguente riportiamo la lista di specifiche tecniche per tutti i prodotti, secondi le dichiarazioni del produttore ed a diretto confronto con quelle della reference board Intel DX79SI.
Specifiche tecniche schede madri | |||
Intel DX79SI | ASUS P9X79 | ASUS Sabertooth X79 | |
Tipo | ATX | ATX | ATX |
Socket | Socket 2011 | Socket 2011 | Socket 2011 |
CPU | Core i7 SB-E | Core i7 SB-E | Core i7 SB-E |
Chipset | Intel X79 | Intel X79 | Intel X79 |
Memorie | 8 DIMM DDR3 Max. 64GB DDR3 fino a 2400 MHz Non-ECC Quad Channel Memory Supporto XMP |
8 DIMM DDR3 Max. 64GB DDR3 fino a 2400 MHz Non-ECC Quad Channel Memory Supporto XMP |
8 DIMM DDR3 Max. 64GB DDR3 fino a 1866 MHz Non-ECC Quad Channel Memory Supporto XMP |
Slot di espansione | 3x PCIe 3.0 x16 (x16, x8, x8) 2x PCIe 2.0 x1 1x PCI |
3x PCIe 3.0 x16 (dual x16 o x16, x8, x8) 1x PCIe 3.0 x16 (x8 mode) 2x PCIe 2.0 x1 |
2x PCIe 3.0 x16 (dual x16) 1x PCIe 3.0 x16 (x8 mode) 2x PCIe 2.0 x1 1x PCI |
MultiVGA | NVIDIA 3-Way SLI AMD Quad-GPU CrossFireX |
NVIDIA 3-Way SLI AMD Quad-GPU CrossFireX |
NVIDIA 3-Way SLI AMD Quad-GPU CrossFireX |
Porte S-ATA | 2x SATA 6Gb/s 4x SATA 3Gb/s Raid 0, 1, 5, 10 |
2x SATA 6Gb/s 4x SATA 3Gb/s Raid 0, 1, 5, 10 Marvell PCIe 9128 2x SATA 6Gb/s ASMedia ASM1061 2x Power eSATA 6Gb/s |
2x SATA 6Gb/s 4x SATA 3Gb/s Raid 0, 1, 5, 10 Marvell PCIe 9128 2x SATA 6Gb/s ASMedia ASM1061 1x Power eSATA 6Gb/s 1x eSATA 6Gb/s |
LAN | 2x Gigabit LAN Intel 82579V Wi-Fi 802.11 b/g/n* Bluetooth* |
2x Gigabit LAN Realtek 8111E, Intel 82579V Wi-Fi 802.11 b/g/n Bluetooth V3.0+HS |
1x Gigabit LAN Intel 82579V |
Audio | Audio Intel HDA 7.1 + 2 channel | Audio Realtek ALC898 8-Channel High Definition Audio | Audio Realtek ALC898 8-Channel High Definition Audio |
Porte IEEE 1394 | 2x IEEE 1394a | 1x IEEE 1394 VIA 6315N | |
Porte USB | 4x USB 3.0 ASMedia 14x USB 2.0 |
8x USB 3.0 ASMedia 12x USB 2.0 |
6x USB 3.0 ASMedia 14x USB 2.0 |
Fasi di alimentazione | N/D | CPU: 16 + 4 fasi DRAM: 2 + 2 fasi |
CPU: 8 + 2 fasi DRAM: 2 + 2 fasi |
Dimensioni (cm) | 30.5 x 24.4 cm | 30.5 x 24.4 cm | 30.5 x 24.4 cm |
Pannello posteriore | 2x LAN RJ45 1x IEEE 1394a 2x USB 3.0 6x USB 2.0 1x S/PDIF out ottico 5x jack audio 1x tasto back-to-bios |
1x Bluetooth 2x Power eSATA 3 2x LAN RJ45 6x USB 3.0 4x USB 2.0 1x S/PDIF out ottico 6x jack audio 1x Wi-Fi antenna 1x tasto USB BIOS Flashback |
1x PS/2 1x Power eSATA 3 1x eSATA 3 1x IEEE 1394a 1x LAN RJ45 4x USB 3.0 6x USB 2.0 1x S/PDIF out ottico 6x jack audio 1x Wi-Fi antenna 1x tasto USB BIOS Flashback |
Segue la lista delle specifiche tecniche comuni, secondo quanto dichiarato dal produttore.
Dual Intelligent Processor III e DIGI+
Il sistema prevede l'impiego di tre moduli: TPU (TurboV Processing Unit), EPU (Energy Processing Unit) e DIGI+ Power Control per la gestione efficiente del risparmio energetico e la messa a punto con precisione del sottosistema memorie. Sul comparto CPU, i processori leggono le richieste in termini di alimentazione e permettono una risposta immediata nei dosaggi, con autosensing dei livelli per la massima stabilità di sistema. Nel comparto memorie è fornita alimentazione indipendente per entrambe le coppie di canali AB e CD.
Asus SSD Caching
Introdotta a partire dal chipset Intel Z68, la tecnologia SSD Caching prevede la connessione di un disco SSD di ridotte dimensioni ad uso esclusivo come memoria cache, aumentando le prestazioni complessive e favorendo talune tipologie di applicativi. La variante Asus di questa tecnologia prevede la connessione del disco SSD e l'impiego di un software di controllo che ne permette l'attivazione o lo spegnimento in tempo reale senza necessità di riavvio del sistema; sono offerte, inoltre, funzionalità di backup, controllo indipendente del disco tramite controller apposito e nessuna limitazione alle dimensioni massime dell'SSD.
UEFI BIOS
Tutte le schede madri Asus di nuova generazione sono dotate di Bios UEFI con supporto ad hard disk 2.2 TB+, dotato di interfaccia grafica user friendly che ne permette la rapida configurazione anche ad utenti inesperti. In caso di configurazioni personalizzate, tutte le impostazioni possono essere salvate su chiavetta USB per effettuarne la condivisione su macchine simili.
USB Bios Flashback
Comoda funzionalità che permette di aggiornare il bios di sistema tramite semplice pressione di un tasto, dopo aver connesso apposita unità di storage contenente l'immagine aggiornata ad una delle porte USB sul pannello I/O.
USB 3.0 con UASP
Il controller USB 3.0 è affiancato dalla tecnologia Asus boost che, oltre a massimizzarne le prestazioni, prevede il supporto UASP (USB Attached SCSI Protocol). Le performances rispetto ad un controller USB 3.0 standard possono incrementare sino al 170%, secondo dichiarazioni ufficiali Asus.
PCIe 3.0 Ready
La novità del momento, il supporto ai trasferimenti di 32GB/s sulle porte PCI-E full lenght secondo specifica 3.0. Ricordiamo che il protocollo attualmente utilizzato fornisce una velocità massima di 16GB/s (PCI-E 2.0 in modalità 16x). E' indubbio che si otterranno benefici quando verranno commercializzati prodotti (nello specifico, schede video) capaci di sfruttare l'enorme canale dati messo a disposizione dalle nuove soluzioni! Il supporto è, allo stato attuale, latente: le schede sono pronte nell'hardware, mentre l'attivazione software definitiva ci sarà dopo un aggiornamento del bios.
Power eSATA
Le schede madri Asus sono dotate di porte eS-ATA alimentate, per la connessione di dispositivi esterni senza necessità di ricorrere ad ulteriori sorgenti di alimentazione.
Segue la lista delle specifiche tecniche che contraddistinguono i due modelli:
Ultimate Cool Thermal Solution (Asus Sabertooth X79)
E' il nome con cui viene identificato il sistema di raffreddamento impiegato in Sabertooth X79. Si compone di Thermal Armor, Thermal Radar e Componenti T.U.F. con certificazione militare.
- Thermal Armor
Il prodotto è dotato di un sistema di raffreddamento con doppia ventola a turbina che ne previene il surriscaldamento anche nelle condizioni di funzionamento più estreme. Il comparto alimentazione è opportunamente raffreddato da dissipatori ceramici che beneficiano della ventilazione prodotta dalla ventola del dissipatore CPU; altra parte del calore viene trasportata mediante heat pipe verso un air box localizzato al di sopra del pannello I/O, e viene espulso sul retro del case tramite ventola e radiatore. Il chipset è coperto da un grosso dissipatore multistrato in rame ed alluminio con fori di sfiato rivolti verso il basso: il calore prodotto viene espulso direttamente verso la parte bassa del case tramite ventola.
- Thermal Radar
Il sistema si compone di una serie di sensori che rilevano in tempo reale le temperature nei punti critici della scheda madre e permettono la variazione automatica della velocità delle ventole per ottenere le condizioni di massima stabilità di funzionamento senza surriscaldamenti. La velocità di rotazione è calcolata secondo parametri preimpostati o specifica diretta dell'utente.
- Componenti TUF
La sola Corazza Termica non basta: sono necessari ulteriori componenti per far si che il sistema resti fresco e stabile e svolga correttamente la sua azione negli anni a venire. Asus Sabertooth X79 integra componentistica di elevata qualità per la sezione di alimentazione con certificazione militare: Ferrite Chokes (T.U.F. Chokes) realizzati in polimeri metallici anzichè acciaio standard capaci di supportare stress energetici sino a 50 Ampere e costruzione monolitica che riduce le emissioni di rumore in vibrazioni, massimizzandone la durata nel tempo.
Fan Xpert+ (Asus P9X79 Deluxe)
Il sistema di controllo delle ventole di raffreddamento di Asus, che permette la connessione di molteplici unità e ne prevede il controllo separato in modalità manuale, automatica secondo una serie di profili predefiniti o tenendo in considerazione variabili ambientali e della macchina (carico di lavoro, temperatura delle componenti, temperatura ambientale).
BT GO 3.0 (Asus P9X79 Deluxe)
I tecnici Asus hanno condensato in pochi centimetri un dongle bluetooth 3.0 con HS ed un controller Wi-Fi con supporto alle reti N, per permettere la connessione a dispositivi esterni senza spese aggiuntive. Il modulo Bluetooth 3.0 può essere impiegato per il controllo delle funzionalità di bios relative all'overclock, pilotabili a distanza via smartphone o tablet pc; il modulo Wi-Fi va connesso direttamente all'antenna in dotazione, ed offre funzionalità di Client od Access Point.
Mostriamo le immagini relative ad un solo prodotto poichè entrambe le schede integrano lo stesso bios. Il sistema ci accoglie con una pagina iniziale che mostra le informazioni base sul sistema, tipo di CPU installata e velocità in MHz, quantitativo di memoria, situazione sulle linee di alimentazione, temperature e ventole attive. E' possibile specificare la sequenza di boot via drag'n'drop delle unità, ed il profilo relativo alle performances.
E' ovvio che in modalità avanzata le cose cambiano: l'interfaccia muta e viene mostrato un pannello di configurazione maggiormente idoneo agli addetti ai lavori. La pagina iniziale fornisce le stesse informazioni, oltre a permettere la specifica di condizioni relative alla sicurezza del sistema (password a livello utente ed amministratore).
Passiamo subito al piatto forte, la pagina AI Tweaker. Qui è possibile variare parametri sensibili relativi al funzionamento del sistema, per specificarne condizioni standard o fuori specifica. Le prime voci riguardano la configurazione automatica delle prestazioni (AI Overclock Tuner), variazione del moltiplicatore CPU in modalità turbo, frequenza di funzionamento per il sottosistema memorie e risparmio energetico. Sono presenti ulteriori sottomenù che permettono la regolazione fine, utile per chi è alla ricerca del massimo delle prestazioni.
La voce AI Overclock Tuner può essere impostata in Auto per la selezione automatica delle migliori impostazioni, Manual con specifica manuale di ogni parametro ed XMP, con lettura diretta delle migliori impostazioni per il sottosistema memorie tramite i chip SPD.
Gli effetti della modalità Turbo possono essere specificati per singolo core o tutti i core (nel primo caso, non sarà possibile agire sui relativi parametri direttamente dal sistema operativo, e sarà necessario accedere al bios ogni volta che si vorrà cambiare qualcosa).
Il sottosistema memorie supporta moduli con frequenza di funzionamento massima superiore a 2400+ MHz e può essere impostato secondo diverse valori da 800 a 2666 MHz. Variazioni assolutamente interessanti, difficilmente disponibili in altre schede madri.
Nello specifico, è possibile variare i singoli parametri per timings e latenze di ogni canale DDR. Dato che la scheda supporta Quad Channel DDR3 e, vista la dotazione di ben otto slot per memorie, ogni modifica apportata in questa pagina andrà a toccare la rispettiva coppia di DIMMs.
In DIGI+ Power Control ci si può sbizzarrire con la configurazione del risparmio energetico; alternativamente si può lasciare tutta la gestione in mano al sistema Asus EPU, che specifica le migliori condizioni di funzionamento sulla base di temperature, carico di lavoro, qualità delle tensioni e richieste energetiche per singolo componente. Nel caso in cui invece vogliate overcloccare è bene ritoccare questi valori per garantirsi la massima corrente e la risposta più veloce da onguno dei componenti.
Nella pagina CPU Performance Settings si possono effettuare modifiche alle modalità di intervento della tecnologia Turbo Boost che accompagna tutti i processori Intel di nuova generazione.
Scorrendo verso il basso troviamo una serie di controlli relativi alle tensioni di alimentazione. Vi consigliamo di lasciare tutto in automatico se non sapete ove mettere le mani perchè rischiereste di bruciare qualcosa, in modo definitivo. Se invece volete overcloccare qui troverete pane per i vostri denti potendo agire sulle tensioni di ogni componente vitale della scheda madre in maniera davvero granulare.
Si cambia pagina: Advanced tradizionalmente contiene i sottomenù per la configurazione standard di processore, chipset, controller S-ATA ed USB, dispositivi integrati e power-up da eventi.
Il sottomenù relativo al processore ne fornisce la carta d'identità completa e, tra le altre funzioni, permette la specifica del numero di cores attivi, modalità Hyper Threading (che duplica il numero di threads gestibili per singolo core, massimizzando l'efficienza della pipeline) e tecnologia di virtualizzazione.
Nel sottomenù CPU Power Management Configuration è possibile specificare ulteriori opzioni di risparmio energetico, attivare la tecnologia Intel Speedstep (che permette la variazione del moltiplicatore del processore in base al carico di lavoro) e disattivare la modalità Turbo.
Nel sottomenù System Agent Configurator si può variare la modalità di funzionamento degli slot PCI-E full lenght.
Il sottomenù S-ATA Configuration permette di specificare la modalità di funzionamento del controller integrato nel chipset e, per singolo canale, l'attivazione della modalità hot plug. E' fornito, inoltre, un monitor in tempo reale che mostra a cosa le varie porte sono connesse.
Il sottomenù Onboard Devices Configuration permette la disattivazione di ogni componente integrato nella scheda (sottosistema audio, controller LAN, controller FW, USB 3.0, eS-ATA e controller S-ATA aggiuntivo).
Il monitor di sistema è chirurgico, e somma l'azione informativa a quella degli ulteriori monitor sparsi tra i vari sottomenù. In questo caso troviamo dati relativi a temperature delle componenti più importanti e velocità di rotazione delle ventole connesse (che, come specificato qualche pagina addietro, può essere programmata dall'utente o lasciata alla gestione dello stesso sistema).
La pagina Boot permette la specifica della sequenza di avvio per tipologia di unità, la selezione ad un tocco del dispositivo di boot primario, la visualizzazione della schermata di avvio all'accensione del sistema, l'attivazione del tastierino numerico e la selezione dell'immagine di bios da utilizzare.
Infine la pagina Tool, che offre lo strumento per l'aggiornamento del bios, un sottomenù informativo sui moduli di memoria impiegati, un sottomenù che permette il salvataggio di più impostazioni di bios con relativa descrizione
Le prove sulle schede madri sono eseguite con scrupolo e attenzione, in quanto questo componente rappresenta la base per qualunque sistema PC.
- Installiamo i componenti necessari sulla scheda madre, verifichiamo il corretto funzionamento hardware ed impostiamo il bios con i valori di default (a meno che non sia diversamente specificato)
- Installiamo il sistema operativo di fresco, tutti i necessari drivers forniti dal produttore, le eventuali utility da analizzare ed infine software e file di test.
- Ogni test viene ripetuto per tre volte e se il valore di qualcuno di essi mostra una varianza troppo elevata viene di nuovo ripetuto (dopo avere rilevato la specifica causa che ha inficiato il risultato);
- Alla fine di ogni sessione di prova il sistema viene riavviato;
- I risultati dei test vengono controllati rispetto a numeri di riferimento per indagare su eventuali valori anomali.
Sistema di prova | |
Schede madri |
Intel DX79SI Siler X79 Express ASUS P9X79 Deluxe ASUS Sabertooth X79 |
Processore | Intel Core i7-3960X (3,3GHz, Turbo 3,9GHz, 1,5MB L2, 15MB L3, six core) |
Memoria | 8GB DDR3 2000 (4 x 2GB) @ 1600MHz |
Hard Disk | WD Caviar Blue 320GB 7200RPM SATA3 |
Scheda video | NVIDIA GeForce GTX 570 |
Scheda audio | Integrata |
Alimentatore | Corsair 620W |
Sistema operativo | Windows 7 64-bit |
Di seguito trovate una descrizione dei test che eseguiamo e di come li eseguiamo.
Benchmark sintetici
- Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
- RMAA (versione 6): permette di controllare la qualità e le prestazioni del controller audio integrato. Per effettuare le prove noi utilizziamo una scheda audio secondaria di qualità come la Auzentech X-Fi Forte con la quale registriamo i segnali prodotti dal controller integrato per misurare la sua qualità di riproduzione ed emettiamo segnali per controllare la qualità del controller integrato in registrazione. La connessione fra la scheda audio secondaria ed il controller integrato avviene per mezzo di cavetti schermati di alta qualità.
- Microsoft NTttcp: per provare il controller di rete abbiamo utilizzato un sistema secondario sul quale è stata installata una scheda di rete Zyxel Gigabit LAN. Sul computer di prova e su quello di riferimento abbiamo fatto girare il software NTttcp in modalità Receiver + Sender e viceversa. Abbiamo dunque misurato i tempi di occupazione della CPU e la banda dati.
- HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.
Grafica 3D
- 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.
- World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.
- Call of Juarez (3D Shooters): titolo ambientato nel vecchio west ma realizzato per le API DirectX 9. Grazie ad un porting è disponibile anche per piattaforme DirectX 10 delle quali sfrutta molto effetti di luce e delle tecniche di "dense vegetation".
- Crysisz (3D Shooters): si tratta di uno sparatutto che ha fatto un'epoca e che risulta sicuramente leggero per le moderne schede grafiche, dunque fortemente dipendente dall'architettura di base legata a CPU, memorie e chipset. Il test utilizza le API DirectX 10 ed è eseguito con il motore a 64-bit.
- HAWX 2 (simulazione): un titolo di nuova generazione che utilizza un motore DirectX 11 e presenta una certa dipendenza dalla CPU e dalla piattaforma sottostante.
Utilizzo generico
- PovRay (versione 3.6 e versione 3.7): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.
- Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
- 7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
- Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.4
- Handbrake (versione 0.9.5): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
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Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.
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DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.
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ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
Adobe Photoshop: questo test rileva il tempo necessario all'applicazione di alcuni filtri su un'immagine campione, operazione effettuata in Adobe Photoshop CS5 utilizzando Speedtest di Club of One.
I test sul microprocessore vengono effettuati mediante l'impiego di benchmark sintetici e non, per analizzare le prestazioni e raffrontarle a quelle di soluzioni concorrenti. L'impiego di software specifico serve per isolare al massimo tale sottosistema, evitando che i numeri così restituiti siano influenzati da altri comparti (memorie, hard disk, scheda video...)
Nella prima serie di test consideriamo il calcolo degli algoritmi Molecular Dynamics e Primordia effettuato con Science Mark, per osservare il comportamento delle nuove soluzioni Sandy Bridge - E in modalità singolo core. I valori parlano chiaro: i prodotti Asus risultano essere leggermente più veloci della soluzione reference design di casa Intel, limando circa mezzo secondo al valore di partenza quantificato in 26,4 secondi.
Il calcolo di Primordia permette di evidenziare un vincitore: parliamo di Asus P9X79 Deluxe che, rispetto a Sabertooth X79 ed Intel DX79SI, completa il benchmark con un secondo di anticipo (il tempo di riferimento è nuovamente quello del prodotto Intel, con 141,4 secondi).
E' chiaro che le moderne CPU sono dotate di più di un core e, nei modelli di fascia più alta, di tecnologie che permettono la massimizzazione delle performances delle pipelines mediante gestione simultanea di più processi. Per avere un'idea dei guadagni prestazionali che si possono ottenere impiegando software ottimizzati per il calcolo in parallelo basta guardare i risultati nella tabella che seguono, ottenuti con CineBench R10.
- Il top performer in entrambe le modalità è Sabertooth X79 di Asus, con la sorella P9X79 Deluxe che segue a distanza ravvicinata ed Intel DX79SI che resta evidentemente indietro;
- Il guadagno del calcolo multicore rispetto a quello singolo oscilla tra i 5,29:1 del prodotto Intel ed i 5,4:1 dei modelli Asus, ed è strettamente dipendente dal numero di core di cui la CPU è provvista (6, nel nostro caso). E' chiaro che l'ottimo consiste nell'avvicinarsi al rapporto 6:1; è altrettanto vero che tale progressione è impossibile, vuoi per limitazioni fisiche o per scelte di design.
Con il benchmark CineBench R11, evoluzione del precedente R10, misuriamo le prestazioni pure dei comparti CPU e VGA tramite il rendering di scene animate OpenGL e calcolo di immagini statiche complesse.
Il quadro generale è abbastanza chiaro: i prodotti Asus brillano nella gestione del comparto CPU e vengono totalmente surclassati dal reference design di Intel, probabilmente grazie a qualche ottimizzazione che abbraccia più sottosistemi nell'impiego simultaneo.
PovRay 3.7 mostra, all'opposto, un guadagno dei prodotti Asus rispetto a quello Intel: Sabertooth X79 e P9X79 Deluxe riescono a limare più di un secondo rispetto al tempo restituito da DX79SI, portandosi in testa nella classifica.
Ancora un test in ambito multicore: stiamo parlando di Fritz Chess Benchmark che, grazie al Fritz Engine 9, riesce a sfruttare gli ambienti multithread per l'esecuzione di simulazioni scacchistiche. Il vantaggio delle soluzioni Asus è, in questo caso, ben evidente, con il prodotto reference design DX79SI che resta indietro del 9% circa.
Beneficiamo della presenza di CPU multicore anche in operazioni quotidiane come la gestione degli archivi Zip. Il test, in questo caso, riguarda la compressione ed estrazione di una cartella di riferimento contenente files di vario tipo (documenti di testo, immagini, mp3) e delle dimensioni di 4.5 gigabytes. Registriamo, in entrambi i casi, i tempi in secondi per portare a termine le operazioni.
- Nulla da dire sui tempi di estrazione che, in tutti i casi, si assestano su una media di 307 secondi;
- I tempi di compressione avvantaggiano entrambe le soluzioni Asus, mentre il prodotto Intel resta indietro di 108 secondi.
La codifica video è uno dei compiti più pesanti per un moderno personal computer. I sottosistemi di riferimento vengono messi a dura prova: dotarsi di un decente quantitativo di memoria, di un processore multicore di fascia alta, di software ottimizzato per il calcolo in parallelo e di veloci e capienti hard disks diventa d'obbligo, onde evitare che tra l'avvio e la conclusione delle operazioni passi un'eternità.
Il primo test riguarda una semplice compressione di una sorgente mpeg impiegando il codec XviD, con rapporto di compressione pari a 2.67, senza rescaling dell'immagine e mantenendo la sorgente audio invariata.
Il prodotto Sabertooth X79 dimostra di avere i muscoli, riuscendo a completare l'operazione in poco più di un minuto; segue a ruota la sorella P9X79 Deluxe con appena due secondi di svantaggio, mentre DX79SI di Intel richiede ulteriori tre secondi.
Con il software AutoGordian Knot eseguiamo un'operazione simile alla precedente, stavolta effettuando una sola compressione del file lasciando immutato il codec di riferimento. I tempi danno ragione, stavolta, a P9X79 Deluxe, con Sabertooth X79 e DX79SI che restano indietro, rispettivamente, di uno e quattro secondi.
Eppure, c'è da evidenziare che il file di riferimento è piuttosto leggero e di ridotte dimensioni. Ben sapendo che, in questo genere di prove, le variazioni tra un prodotto e l'altro si rilevano sulla lunga distanza, vediamo cosa succede nel momento in cui vogliamo convertire un intero DVD in formato iPad - compatibile.
Ed ecco che i numeri cambiano: il tempo di riferimento è quello del prodotto più lento, Intel DX79SI che, con 782 secondi, cade in fondo alla classifica; Asus P9X79 Deluxe riesce a risparmiare un minuto esatto rispetto al prodotto Intel, mentre Sabertooth X79 ne lima ulteriori cinque secondi.
L'esperienza continua con la conversione di due stream MPEG in formato H264 e Sony PSP compatibile. Nello specifico, abbiamo scelto un video creato appositamente nei nostri laboratori senza traccia audio, ed il trailer cinematografico Full HD del film 300.
Non c'è molto da dire, se non la conferma di quanto rilevato con i tests sinora effettuati: i prodotti Asus hanno una marcia in più e negli applicativi system intensive riescono a tirare fuori il meglio surclassando la concorrenza. In entrambi i casi osserviamo che la reference board di Intel resta indietro, con uno scarto complessivo superiore ai 15 secondi.
Proviamo a misurare le prestazioni con X.264 Benchmark. Il test considera la conversione di alcuni stream video in formato H264, e misura la velocità del sistema in termini di fotogrammi convertiti per secondo.
- Il primo stream evidenzia una velocità di conversione pari a circa 59 FPS per i prodotti Asus, con Intel DX79SI che resta indietro di 4 FPS;
- Il secondo stream mostra, invece, la supremazia dei prodotti della casa Taiwanese, che riescono a distanziare la reference board Intel di ben 19 FPS.
II test disco mirano ad isolare i controller integrati nella motherboard, evidenziandone le performances medie. Quando su uno stesso prodotto sono presenti più controllers, vengono effettuati tests di confronto per vedere quale dei due risulta più performante, aiutando l'utente finale a scegliere come configurare il proprio sistema in fase di installazione.
Il controller S-ATA 3.0 integrato nel chipset Intel X79 detta legge: le perfomances disco si attestano sui 79,1 megabytes al secondo in scrittura e circa 80 megabytes al secondo in lettura, segno che la terna di prodotti è egualmente efficiente.
I prodotti Asus sono dotati di un controller S-ATA 3.0 aggiuntivo, di cui ne rileviamo le prestazioni. Il confronto diretto con quello integrato nel chipset X79 vede una situazione di pareggio. Non si registrano differenze prestazionali tra una scheda e l'altra.
Il controller eS-ATA si dimostra parimenti efficiente: le velocità in lettura e scrittura coincidono con quelle rilevate per i dischi interni, segno che non siamo più vincolati ai grossi cabinet per poter montare tutte le unità all'interno e connetterle direttamente alla porte principali.
Seguono, infine, i grafici con le percentuali di occupazione del microprocessore per tutti i controller. Il commento è unico: valori così bassi denotano una particolare efficienza nei trasferimenti disco, e fanno sorridere al confronto con la potenza bruta messa a disposizione dalla CPU.
In questa sezione analizziamo le performances dei controller USB 2.0, 3.0 ed eventuali tecnologie aggiuntive introdotte dai vari produttori per migliorare la velocità nei trasferimenti.
I prodotti mostrano la medesima paternità ed offrono valori allineati nei test in lettura che in scrittura, indipendentemente dalle dimensioni del blocco di riferimento.
Anche i risultati ottenuti per il controller USB 2.0 non abbisognano di commento, essendo gli stessi per ogni scheda madre. A questo punto ci si chiede se l'attivazione della tecnologia USB 3.0 Boost possa comportare qualche differenza prestazionale.
L'attivazione avviene tramite software di controllo fornito in dotazione o, se si preferisce, tramite specifica del relativo parametro nel bios. La variazione è applicata in tempo reale, senza necessità di riavviare il sistema. Vediamo i grafici:
Paradossalmente, la tecnologia Turbo USB si comporta in modo strano, almeno nelle nostre condizioni di test: nella lettura sequenziale c'è una perdita in velocità pari a 1 MB/s, mentre nella scrittura su blocchi di 512k c'è un guadagno di 700 kilobytes/s.
Nella scrittura per blocchi di 4k non esiste alcun incremento prestazionale.
Vi piace giocare? A noi si, ed anche tanto! Computer non significa solo lavoro o produttività: anche il divertimento vuole la sua parte! Verifichiamo che le macchine moderne siano dotate di cavalleria sufficiente allo scopo. I test sono effettuati a bassa risoluzione ed in modalità FullHD per misurare, rispettivamente, il peso sul comparto CPU e sull'interezza del sistema (VGA, Memorie, HDD, CPU).
Posto che il minimo che siamo disposti ad accettare per una corretta giocabilità è 30 FPS, ci rendiamo conto che è impossibile aver qualsivoglia sorta di problemi con la terna di soluzioni a disposizione! E' anche evidente che i prodotti Asus continuano a dimostrare d'avere la marcia in più. Probabilmente il poter raggiungere risultati così tanto superiori a quelli ottenuti con la scheda madre Intel è possibile grazie a drivers migliori ed un bios maggiormente stabile e aggiornato.
Lo svantaggio della scheda Intel è "generale": parte dal comparto CPU ed arriva a toccare tutti i sottosistemi di contorno, traducendosi in un calo del 15% circa.
Ne abbiamo parlato nelle prime pagine come reinterpretazione della tecnologia Intel SSD Caching, che permette di impiegare un piccolo SSD come memoria cache abbinata al disco rigido principale, aumentando le prestazioni complessive e favorendo quelle di alcuni tipi di applicativi. La variante Asus permette l'attivazione e lo spegnimento del sistema in tempo reale, impiego di dischi SSD senza limiti di dimensione ed offre funzionalià aggiunive di backup.
Il sistema richiede la connessione dei dischi al controller aggiuntivo Marvell, come mostrato in foto.
La connessione dei dischi è rilevata immediatamente. A questo punto, basta premere il tasto "Caching Now" per godere della nuova iniezione di potenza.
Siccome siamo come San Tommaso, vogliamo verificare di persona che il tutto funzioni a dovere. Rileviamo i tempi necessari all'avvio della macchina con e senza Asus SSD Caching.
Beh, possiamo dire che i guadagni ci sono e, nel nostro caso, comportano un taglio di ben 11 secondi rispetto al tempo base di 70 secondi.
Perchè non si vive di sole prestazioni! E' facile che un sistema possa rimanere acceso per più ore consecutive per l'effettuazione di compiti a bassa richiesta di potenza, come la stesura di un documento di testo o la visione di un film in DVD: in tali casi è superfluo che processore e componentistica di contorno girino a tavoletta per generare cavalleria che, di fatto, non viene impiegata. Le funzioni di risparmio energetico intervengono allo scopo di limitare gli sprechi, e di fornire quel che serve quando serve.
Dal grafico leggiamo gli assorbimenti per ogni sistema in condizioni standard (macchina appena assemblata, impostazioni di bios in modalità default, nessun applicativo avviato e sola visualizzazione del desktop di Windows).
Asus P9X79 Deluxe consuma di più: l'assorbimento medio è pari a 130 Watts, probabilmente per via del modulo bluetooth e di quello wireless N che sulla restante coppia di prodotti manca. Asus Sabertooth X79 sembra essere il giusto mezzo, poichè garantisce eccezionali performances velocistiche e consuma poco di più dell'economica (ma lenta) Intel DX79SI.
L'effettuazione di operazioni CPU Intensive col software WPrime mette a nudo le richieste energetiche dei prodotti in condizioni di stress. Si va dai 239 Watts di Intel DX79SI per giungere ai 344 Watts di Asus P9X79 Deluxe, passando per il valore della Asus Sabertooth X79 (317 Watts).
Le schede sono dotate di gestione proprietaria del risparmio energetico, ed offrono diverse condizioni di funzionamento a seconda delle selezioni effettuate nel bios. Nel grafico che segue osserviamo cosa succede a seguito della scelta dei tre programmi (EPU normal, performances e power saving).
E' possibile osservare come la scelta di uno dei tre programmi possa influenzare gli assorbimenti totali del sistema, sia in condizioni IDLE che sotto massimo carico di lavoro.
- Nel caso di Sabertooth X79 si passa dai 120/317 Watts della modalità Powersave ai 159/368 Watts di quella Performances, con un risparmio complessivo di circa 39/50 Watts;
- In P9X79 Deluxe i valori oscillano tra 130/323 Watts della modalità Powersave a 162/379 Watts di quella performances, con un incremento medio di circa 4/10 Watts rispetto alla gemella T.U.F.;
- Il divario è così elevato tra modalità normale e performances perchè nell'ultimo caso sono applicate automaticamente condizioni di overclock/overvolt.
L'overclock delle piattaforme Sandye Bridge-E passa per la possibilità di modificare moltiplicatori, frequenze di bus, moltiplicatori delle frequenze di bus, divisori delle memorie e così via. Anche se solo i modelli di CPU della serie "X" sono completamente sbloccati, resta il fatto che la libertà permessa dalle nuove schede madri Socket LGA 2011 è molto ampia. ASUS, dal canto suo, aggiunge tutte le tecnologie delle quali abbiamo più volte parlato come OC Tuner che permette in maniera automatica di raggiungere il miglior compromesso fra prestazioni e stabilità del sistema.
Partiamo dunque proprio dai risultati ottenuti applicando la tecnica di overclock automatico. Per tutte le prove di overlock abbiamo disattivato la modalità Turbo e le opzioni di risparmio energetico. Abbiamo impostato la sezione di alimentazione in modo che possa fornire il massimo delle prestazioni e, dove indicato, abbiamo praticato anche un overvolt dei componenti.
ASUS P9X79 Deluxe con OC Tuner
In questo caso la scheda madre ha impostato una frequenza di bus di 126,4MHz (ottenuta utilizzando il moltiplicatore del bus a 1,25 ed una frequenza effettiva di 100,3MHz), moltiplicatore della CPU a 34x (la frequenza finale della CPU raggiunge dunque quasi 4,3GHz) e rapporto del bus delle memorie a 1:12 (la frequenza effettiva delle memorie risulta essere pari così a 2022MHz). Insomma davvero niente male considerando che abbiamo solo attivato una voce nel menu del bios!
ASUS Sabertooth X79 con OCTuner
La risposta della Sabertooth X79 non è altrettanto convincente. La frequenza di bus impostata è esattamente la stessa (126,4MHz) così come la frequenza finale della CPU ma per le memorie questa volta la scheda ha deciso per un "ratio" più conservativo, pari a 1:10. Questo lascia la frequenza delle memorie stesse a poco più di quella nominale di 1,6GHz.
Lavorando invece manualmente sulle impostazioni siamo riusciti a portare la frequenza di bus delle due schede madri ad un massimo di 106,5MHz impostando il moltiplicatore della CPU a 12x e lasciando inalterate le tensioni di funzionamento dei componenti.
Lavorando invece sul moltiplicatore della CPU e sulla tensione di core, i risultati raggiunti hanno dato ragione alla Sabertooth (sulla quale avevamo utilizzato la ventola sul sistema di raffreddamento della sezione VRM). Mentre con la P9X79 ci siamo fermati a 49x con tensione massima di 1,59V (anche impostando tale tensione a 1,6V le cose non sono cambiate), con la Sabertooth X79 siamo riusciti a superare i 5GHz grazie ad un moltiplicatore di 50x ed una frequenza di bus di 101MHz (tensione di core pari a 1,6V).
ASUS P9X79 Deluxe
ASUS Sabertooth X79
Sabertooth X79 e P9X79 Deluxe: le due facce della stessa medaglia. Asus torna alla carica con prodotti basati sul novello chipset Intel X79 per il supporto alle nuove CPU Sandy Bridge - E, e lo fa con stile proponendo i massimi esponenti delle serie P9 e T.U.F. Sabertooth, eccellenze assolute in termini di prestazioni, qualità costruttiva e caratteristiche offerte. E' chiaro che il tutto si fa ben pagare, ma è altrettanto vero che simili marchi sono attribuibili ai soli sistemi di fascia alta ed enthusiast, ove l'utenza non bada a spese.
L'idea è semplice: si parte da due PCB simili a cui vengono apportate modifiche per creare una sorta di eterogeneità ed identificare due acquirenti: quello attento ai consumi ed alla durata lungo tempore del proprio sistema anche in condizioni di funzionamento fuori specifica (Sabertooth X79) e quello che vuole tutto e subito, che deve poter fruire di elementi di contorno come la connessione del proprio smartphone bluetooth al PC o la condivisione Wi-Fi della linea internet domestica (P9X79 Deluxe).
Vi chiariamo che, se fossimo stati nei panni di un possibile acquirente, avremmo avuto l'imbarazzo della scelta, trovandoci in una situazione di "Si, sono simili ma questa ha il Wi-Fi che mi serve mentre quell'altra mi permette di overclockare senza problemi di surriscaldamento ed offre un monitor termico che l'altra non ha e stiamo andando incontro all'estate e alle vacanze, la casa al mare, il cane, l'altra fa anche il caffè blah blah blah"... Insomma, stavolta scegliete voi! Noi vi diamo gli elementi chiave e vi ricordiamo che i prezzi sono simili; voi mettete tutto sul piatto della bilancia e decidete pure il colore del vostro futuro: blu e nero o verde e nero (ogni riferimento a squadre calcistiche è puramente casuale).
- Layout: entrambi i prodotti vantano un design da manuale. I PCB sono di grossa taglia per permettere la corretta allocazione delle componenti, con razionalità e favorendo lo "spazio di manovra" in fase di assemblaggio del sistema. Ci interessa specificarlo perchè più volte ci siamo trovati di fronte a prodotti con connettori difficilmente raggiungibili o con poco spazio attorno al socket CPU, che rendeva difficoltosa l'installazione di dissipatori after - market con misure "fuori specifica". Le componenti più ingombranti sono quelle che fanno parte del sistema di raffreddamento, ma non creano problemi per via del basso profilo. Sabertooth X79 è dotata di un grosso Airbox intelligentemente posizionato in una zona morta del PCB, ove difficilmente si va a manovrare con mani, viti e cavi; P9X79 Deluxe opta per una più tradizionale combinazione passiva di alluminio e rame, leggermente meno efficace ma idonea al tipo di prodotto. Belle le combinazioni di colore, d'alta qualità la componentistica impiegata (in Sabertooth X79 c'è la certificazione di classe militare).
- Bios: Ultima incarnazione del bios ASUS UEFI, dotato di doppia interfaccia grafica per la configurazione da mani inesperte e non. Il bios permette la variazione di una moltitudine di parametri in stile fine - tuning; è altresì dotato di funzionalità di overclock - overvolt ad un tocco, modifica delle impostazioni per canale DDR, salvataggio delle configurazioni di bios e tool per l'aggiornamento rapido, tasto per l'update via porta USB, condivisione delle impostazioni tramite media esterno e possibilità di pilotaggio software da sistema operativo.
- Prestazioni: Elevate. In tutti i casi si sorpassano agevolmente i valori offerti dalla reference board Intel DX79SI, probabilmente per via di una migliore gestione della modalità turbo. La Sabertooth X79 riesce a far leggermente meglio della P9X79 Deluxe.
- Overclock: entrambe le schede permettono di gestire una moltitudine di parametri, dispongono di una tecnologia di overclock automatico che in modo molto semplice permette di portare il sistema a funzionare fuori specifica continuando a restare stabile. Agendo manualmente siamo stati in grado, con un margine superiore per la Sabertooth, di raggiungere frequenze molto elevate sia per la CPU che per le memorie. Considerando le limitazioni della piattaforma Intel, arrivare a superare i 106MHz di bus è un ulteriore indicatore della bontà dei due progetti ASUS.
- Espandibilità: potremmo dire senza limiti per via delle innumerevoli porte USB 3.0 a disposizione e delle otto porte Serial ATA 3.0. Le variazioni principali sono individuabili nei pannelli I/O e riguardano il numero di porte USB e connettori eS-ATA. A livello di porte per schede d'espansione troviamo in entrambi i casi tre slot PCI-E full lenght, con supporto alle specifiche GEN 3.0 e capaci di supportare configurazioni multi-VGA SLi e CrossFireX (tre VGA per la P9X79, due per la Sabertooth): in questo caso, l'unica differenza tangibile riguarda il livello di retrocompatibilità offerto da Sabertooth X79, con una porta PCI standard a disposizione. La disposizione delle porte appare più razionale nel caso della Sabertooth.
- Dischi: i prodotti offrono quattro porte Serial ATA 3.0 pilotate dal chipset Intel X79 e retrocompatibili, configurabili in modalità singolo disco o Raid 0,1,5 e 10. Un controller aggiuntivo Marvell permette la connessione di ulteriori dischi S-ATA 3.0 e gestisce le funzionalità SSD Caching by Asus. E' possibile la connessione di unità eS-ATA tramite le porte localizzate nel pannello I/O, autoalimentate (controller ASMedia).
- Connettività: Alla dotazione base in USB, Firewire, Gigabit Lan ed eS-ATA comune ad entrambi i modelli va aggiunta la presenza di un dongle bluetooth 3.0 nel modello P9X79 Deluxe, che permette la connessione di smartphone e tablet PC al proprio computer e ne consente il controllo a distanza, e di un modulo Wi-Fi N con funzioni di client od access point.