I test sul microprocessore vengono effettuati mediante l'impiego di benchmark sintetici e non, per analizzare le prestazioni e raffrontarle a quelle di soluzioni concorrenti. L'impiego di software specifico serve per isolare al massimo tale sottosistema, evitando che i numeri così restituiti siano influenzati da altri comparti (memorie, hard disk, scheda video...)
Nella prima serie di test consideriamo il calcolo degli algoritmi Molecular Dynamics e Primordia effettuato con Science Mark, per osservare il comportamento delle nuove soluzioni Sandy Bridge - E in modalità singolo core. I valori parlano chiaro: i prodotti Asus risultano essere leggermente più veloci della soluzione reference design di casa Intel, limando circa mezzo secondo al valore di partenza quantificato in 26,4 secondi.
Il calcolo di Primordia permette di evidenziare un vincitore: parliamo di Asus P9X79 Deluxe che, rispetto a Sabertooth X79 ed Intel DX79SI, completa il benchmark con un secondo di anticipo (il tempo di riferimento è nuovamente quello del prodotto Intel, con 141,4 secondi).
E' chiaro che le moderne CPU sono dotate di più di un core e, nei modelli di fascia più alta, di tecnologie che permettono la massimizzazione delle performances delle pipelines mediante gestione simultanea di più processi. Per avere un'idea dei guadagni prestazionali che si possono ottenere impiegando software ottimizzati per il calcolo in parallelo basta guardare i risultati nella tabella che seguono, ottenuti con CineBench R10.
- Il top performer in entrambe le modalità è Sabertooth X79 di Asus, con la sorella P9X79 Deluxe che segue a distanza ravvicinata ed Intel DX79SI che resta evidentemente indietro;
- Il guadagno del calcolo multicore rispetto a quello singolo oscilla tra i 5,29:1 del prodotto Intel ed i 5,4:1 dei modelli Asus, ed è strettamente dipendente dal numero di core di cui la CPU è provvista (6, nel nostro caso). E' chiaro che l'ottimo consiste nell'avvicinarsi al rapporto 6:1; è altrettanto vero che tale progressione è impossibile, vuoi per limitazioni fisiche o per scelte di design.
Con il benchmark CineBench R11, evoluzione del precedente R10, misuriamo le prestazioni pure dei comparti CPU e VGA tramite il rendering di scene animate OpenGL e calcolo di immagini statiche complesse.
Il quadro generale è abbastanza chiaro: i prodotti Asus brillano nella gestione del comparto CPU e vengono totalmente surclassati dal reference design di Intel, probabilmente grazie a qualche ottimizzazione che abbraccia più sottosistemi nell'impiego simultaneo.
PovRay 3.7 mostra, all'opposto, un guadagno dei prodotti Asus rispetto a quello Intel: Sabertooth X79 e P9X79 Deluxe riescono a limare più di un secondo rispetto al tempo restituito da DX79SI, portandosi in testa nella classifica.
Ancora un test in ambito multicore: stiamo parlando di Fritz Chess Benchmark che, grazie al Fritz Engine 9, riesce a sfruttare gli ambienti multithread per l'esecuzione di simulazioni scacchistiche. Il vantaggio delle soluzioni Asus è, in questo caso, ben evidente, con il prodotto reference design DX79SI che resta indietro del 9% circa.
Beneficiamo della presenza di CPU multicore anche in operazioni quotidiane come la gestione degli archivi Zip. Il test, in questo caso, riguarda la compressione ed estrazione di una cartella di riferimento contenente files di vario tipo (documenti di testo, immagini, mp3) e delle dimensioni di 4.5 gigabytes. Registriamo, in entrambi i casi, i tempi in secondi per portare a termine le operazioni.
- Nulla da dire sui tempi di estrazione che, in tutti i casi, si assestano su una media di 307 secondi;
- I tempi di compressione avvantaggiano entrambe le soluzioni Asus, mentre il prodotto Intel resta indietro di 108 secondi.