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Il mercato degli SSD in questi anni sta crescendo notevolmente di importanza, sia perché le tecnologie alla base di questi prodotti sta facendo passi da gigante (affidabilità, prestazioni, ecc), sia perché le economie di scala ne stanno permettendo una più ampia diffusione. Western Digital, proprio per questo, recentemente ha acquisito uno dei principali protagonisti di questo settore, SanDisk, al fine di completare la propria offerta, fino ad oggi composta principalmente dai classici Hard Disk meccanici.

 

 

Sebbene questi ultimi siano ancora preferibili per l'immagazzinamento di grosse quantità di dati, considerato l'ottimo rapporto GB/Euro, gli SSD stanno velocemente colmando anche questo gap. Basti osservare i recenti tagli di prezzo degli SSD da 480Gb e 1TB.

Western Digital, in particolare, ha deciso di applicare dei forti sconti agli SSD di SanDisk in vista della prossima futura presentazione di nuove linee di prodotti a proprio marchio (una situazione simile a quella in cui si è trovata Toshiba dopo l'acquisizione di OCZ). Per l'utenza, quindi, si tratta di un momento propizio per effettuare un upgrade, e proprio per questo grazie a SanDisk siamo ora in grado di recensire un SSD di fascia alta, venduto però a prezzo da entry level: l'SSD SanDisk Extreme Pro da 240GB. Per fare un confronto, su Amazon.it, il SanDisk Extreme Pro da 480GB costa 212 Euro, mentre l'OCZ Vertex 460 da 480GB 262 Euro ed il Kingston HyperX da 480GB 285 Euro.

Curiosi di conoscere questo SSD a prezzo di saldo? Andiamo a scoprirlo!


L'SSD di SanDisk giunge a noi in una piccola e minimale confezione di cartone che non rende giustizia alla fascia del prodotto, ma d'altra parte questa caratteristica è comune alla maggior parte degli SSD di tutte le marche. V'è da dire che per il momento non siamo ancora giunti ai livelli degli HDD, commercializzati in tristissime buste antistatiche.

All'interno della confezione troviamo il libretto delle istruzioni multilingue, in cui si fa riferimento anche ai termini della garanzia, il depliant che ci spiega come scaricare il software di controllo SSDdashboard di SanDisk, e l'SSD stesso, protetto da una plastica rigida anti-urto ed una busta antistatica.

Partendo subito dal tool SSDDashboard, non possiamo far altro che complimentarci con SanDisk per l'ottima realizzazione: il software si presenta pulito, intuitivo e completo di tutte le feature necessarie. Tramite questo potremo controllare se la funzionalità TRIM è abilitata, qual è la vita residua del nostro SSD, effettuare il test S.M.A.R.T. e via di questo passo. Unica lieve pecca l'occupazione della RAM, pari a 41MB.

 

 

Una volta preso in mano, l'SSD di SanDisk si rivela estremamente leggero, caratteristica ritrovata anche nell'SSD di fascia medio-bassa Trion 100 di OCZ ed in quello di fascia alta HG6 di Toshiba. Sebbene questa caratteristica possa risultare utile nel caso si installi l'SSD in un terminale mobile (Notebook, Ultrabook, ecc.) per aumentarne la trasportabilità, all'utente desktop regala una negativa sensazione di economicità di produzione, in quanto lo chassis risulta decisamente flessibile se lo si preme con le dita nella sezione centrale (al contrario, OCZ sugli SSD di fascia media ed alta – ARC 100, Vertex, Vector e Radeon R7 – ha utilizzato uno chassis robusto e decisamente rigido, come ci aspetterebbe da un prodotto costoso).

 

 

Le quattro viti a stella che sigillano le due parti dello chassis dell'SSD sono coperte dall'etichetta, come è possibile vedere dalle foto. Questo significa che aprendolo senza prima staccare l'adesivo si perde automaticamente diritto alla garanzia (poiché il nostro sample non è coperto da alcuna garanzia, ci siamo fatti pochi problemi nel “bucare” l'etichetta).

L'apertura dell'SSD potrebbe risultare problematica per alcuni, considerata l'ottima presa del pad termico utilizzato per migliorare la dissipazione. Non preoccupatevi, il pad tiene bene, ma non è colla vera e propria, quindi non rischierete di staccare nulla dal PCB. ;)

Il CTRL utilizzato è il rodatissimo Marvell 88SS9187, in combinazione con un chip da 512MB di DDR3 prodotto da Micron utilizzato quale Cache (SanDisk utilizza la tecnologia proprietaria nCache Pro). Le NAND Flash utilizzate sono prodotte dalla stessa SanDisk, e si tratta di otto moduli da 32GB di NAND Flash MLC. Essendo un SSD di fascia alta, non ci si poteva certamente attendere delle economiche NAND Flash TLC! L'Over-Provisioning garantito dall'SSD di SanDisk è quindi pari a 16GB, essendo la capacità totale delle NAND pari a 256GB ma quella realmente utilizzabile di 240GB. Per Over-Provisioning si intende quella parte delle NAND utilizzata come riserva strategica nel caso qualche cella si guasti o arrivi a fine vita prima del previsto. Una nuova cella prende il posto della cella danneggiata, garantendo così che la capacità disponibile e le prestazioni dell'SSD non diminuiscano nel tempo (solitamente gli SSD più economici sono privi di questa funzionalità, sia perché è costosa da implementare in maniera efficace via Firmware, sia perché le case battagliano senza esclusioni di colpi per garantire il migliore rapporto prezzo/capacità di memorizzazione, l'unica voce che realmente interessa in tale fascia di mercato. L'utente medio non comprende l'importanza di questa caratteristica).

 


APU AMD A8-7870K
Dissipatore Stock
Scheda Madre Biostar Hi-Fi A88ZN
RAM Transcend AXE DDR3-2400 2x4GB
SSD OCZ Trion 100 240GB
Alimentatore Chieftec SFX-250VS 85+
Case Chieftec BT-04B-U3
Sistema Operativo Windows 10
Driver Video AMD Catalyst 15.10 Beta
Driver Chipset AMD Catalyst 15.7
Software AIDA64 Engineer 5.50.36
IOMeter 1.10
CrystalDiskMark 5.03 x64
ATTO Disk 2.47

 

Per eseguire i test sulle CPU abbiamo rispettato le seguenti regole:

  • Sulla scheda sono stati installati solo i componenti necessari: CPU, memoria, scheda video e hard disk.
  • L'hard disk è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i drivers per le periferiche e, quando necessario, sono state installate patch  e aggiornamenti.
  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto.
  • Per effettuare i Benchmark in Windows è stata selezionata la seguente modalità di Risparmio energetico: "Bilanciato".
  • Il processore, a frequenza Default, ha attive tutte le opzioni di risparmio energetico disponibili.
  • Per il test di consumo a riposo, in Windows è stata selezionata la seguente modalità di Risparmio energetico: "Bilanciato".
  • La CPU è stata settata con un TDP di 65W.

 

Come configurazione per testare l'SSD SanDsik Extreme Pro abbiamo deciso di utilizzare una configurazione di fascia media di AMD, al fine di osservare con maggiore precisione sia l'efficienza delle varie tipologie di SSD sul mercato sia, secondariamente, l'incapacità del CTRL SATA delle configurazione Socket FM2+ di sfruttare al massimo gli SSD SATA 3 nella lettura/scrittura sequenziale.


Come è possibile osservare dai benchmark sottostanti, mettendo a confronto un SSD di fascia alta come l'Extreme Pro con un SSD di fascia medio-bassa (Trion 100) e di fascia bassa (Kingston SSDNow300), le differenze prestazionali si riescono a scorgere distintamente anche utilizzando una piattaforma discretamente limitante per gli SSD come la FM2+ di AMD.

 

Da sinistra a destra: Kingston SSDNow300 120GB, OCZ Trion 100 240GB, SanDisk Extreme Pro 240GB

 

In AttoDisk possiamo osservare prestazioni leggermente migliori di quelle garantire dall'OCZ Trion 100, ma decisamente su di un altro livello rispetto a quelle del Kingston SSDNow300 dotato di NAND Flash TLC. AttoDisk, comunque, è un benchmark che misura le prestazioni di un SSD con letture e scritture sequenziali, quindi per avere un quadro completo delle reali capacità dell'Extreme Pro dovremo effettuare ulteriori test. 

 

Da sinistra a destra: Kingston SSDNow300 120GB, OCZ Trion 100 240GB, SanDisk Extreme Pro 240GB

 

CrystalDiskMark conferma quanro visto in ATTODisk, ed ancora una volta il Kingston ne esce con le ossa rotte. Il Trion 100 e l'Extreme Pro risultano ancora appaiati, con un leggero predominio dell'SSD di SanDisk, grazie soprattutto all'utilizzo di una Cache piuttosto aggressiva.

 

Da sinistra a destra: Kingston SSDNow300 120GB, OCZ Trion 100 240GB, SanDisk Extreme Pro 240GB

 

Il primo benchmark in cui si possono osservare le ottime caratteristiche dell'Extreme Pro è AIDA64. Non solo l'SSD di SanDisk offre prestazioni velocistiche migliori del Trion 100 (che ricordiamo comunque appartenere ad una fascia di mercato inferiore), ma garantisce un'occupazione della CPU lievemente inferiore. Questa caratteristica, spesso sottovalutata dall'utenza, permette di sfruttare maggiormente la potenza elaborativa della CPU per altri task, e questo si traduce in una più fluida esperienza lavorativa e /o di gioco.

 

Da sinistra a destra: Kingston SSDNow300 120GB, OCZ Trion 100 240GB, SanDisk Extreme Pro 240GB

 

Ultimo benchmark è IOMeter, il quale mostra le potenzialità dell'Extreme Pro in tutto il loro splendore. Durante un utilizzo tipicamente Server, l'SSD di SanDsik fa segnare valori di I/O e trasferimento dati incredibilmente elevati, mostrando in cosa realmente differiscono SSD di differenti fasce, dedicati a diverse tipologie d'utenza.


L'Extreme Pro di SanDisk si è rivelato il perfetto esempio di SSD di fascia alta che ci aspettavamo, in grado di reggere il confronto senza problemi con gli altri concorrenti attualmente sul mercato. Le ottime prestazioni fatte registrare in IOMeter lo rendono una scelta azzeccata nel caso si volesse mettere in piedi un piccolo server casalingo o SoHo in grado di gestire più utenze, od anche per coloro che sfruttano abbondantemente le unità di memorizzazione in faticosi task di lettura/scrittura.

Dal punto di vista della longevità non dovrebbero esserci problemi di sorta, in quanto l'utilizzo delle memorie NAND Flash MLC è sinonimo di garanzia. La stessa SanDisk garantisce l'Extreme Pro per ben 10 anni, quindi si è effettivamente in una botte di ferro (la garanzia Shield Plus di OCZ, però, è ancora inavvicinabile). In ultimo, il software proprietario per la gestione dell'SSD (simile all'OCZ Guru da noi approfonditamente descritto) aiuta tanto l'utente smaliziato quanto quello più scafato a gestire a 360° il proprio Extreme Pro. Unico punto negativo di questo SSD riguarda la mancanza della funzione crittografica dei dati.

Nel complesso si tratta di un prodotto solido, capace di garantire prestazioni eccellenti con qualsiasi PC e, soprattutto, dall'ottimo prezzo. Proprio grazie a quest'ultima caratteristica ci sentiamo di consigliarlo vivamente.

 


SanDisk ci ha gentilmente offerto un SSD Extreme Pro da 480GB per equipaggiare la nostra postazione da gioco, e per questo motivo abbiamo deciso di analizzarlo nel dettaglio per conoscerne le prestazioni.

 

 

Poiché si tratta di una diretta evoluzione del modello a 240GB precedentemente recensito, la recensione del 480GB sarà incentrata su pochi test, giusto per confermare le ottime prestazioni del prodotto.

 

Sistema di prova

Processore

Intel Core i5 6600K

OC'ed to 4.5GHz

Dissipatore

Raijintek Triton 360 RED

Memoria RAM

2*8GB DDR4 G.Skill TridentZ

@3200MHz (CL16)

Scheda Madre

ASUS Maximus VIII Hero

dGPU

vendor

frequncies

heatspreader

Nvidia GTX 980 4GBD5

Zotac (Reference)

1216-7012MHz (boost-memory)

Arctic Accelero Hybrid III 140

Driver

GeForce WQHL 359.00

SSD

SanDisk Extreme Pro 480GB

OCZ ARC 100 240GB

HDD

WD Blue 1TB

3.5" - 7200rpm/64MB

Alimentatore

PC Power&Cooling 750W 80+ Bronze

Case

NZXT Phantom 410 (modded)

OS

Windows 8.1 x64

 

Constatato che la postazione di test è di fascia alta, come è possibile osservare dalla tabella poco sopra, analizzando le prestazioni dell'Extreme Pro da 480GB possiamo notare due cose. La prima, è che passando da una configurazione AMD (utilizzata nella recensione del modello da 240GB) ad una Intel, l'SSD cambia completamente faccia. La seconda, ci dimostra una volta di più che le porte SATA 3 sono ormai giunte  al proprio limite. SanDisk, in ultimo, con l'Extreme Pro ha preferito settare il Firmware per privilegiare la lettura-scrittura sequenziale, a discapito delle prestazioni di lettura-scrittura casuale. In quest'ultimo caso, l'ARC100 di OCZ prende il sopravvento, dimostrandosi preferibile in ambienti Server o nel caso si utilizzino tanti file, anche di piccole dimensioni, contemporaneamente.

 

A sinistra l'Extreme Pro da 480GB, a destra l'ARC 100 da 240GB

 

A sinistra l'Extreme Pro da 480GB, a destra l'ARC 100 da 240GB

 

A sinistra l'Extreme Pro da 480GB, a destra l'ARC 100 da 240GB

 

Alla luce dei risultati ottenuti, e considerato l'ottimo prezzo di acquisto (215 Euro circa), non possiamo far altro che consigliare questo SSD di SanDisk, soprattutto ai videogiocatori (l'alta velocità di lettura sequenziale è utile per velocizzare i caricamente nei videogiochi).