Sono da poco stati commercializzati gli Xeon E3-1200v3 (Haswell), si sa poco o nulla degli Xeon che saranno basati su core Broadwell, eppure su Vr-Zone (sito cinese) trapelano già le prime informazioni riguardo gli Xeon E3-1200 di quinta generazione (Skylake), attesi nel 2015. E le anticipazioni non sono allettanti.
Se da un lato Skylake supporterà le DDR4 (fino a 2400 Mhz) ed il PCI-E 4.0, mentre il chipset, nome in codice Sunrise Point, supporterà l'interfaccia Sata Express, dall'altro lato sarà necessario un nuovo Socket dotato di 1151 piedini. Su quest'ultimo punto si potrebbe anche sorvolare, in quanto per Intel è ormai pratica comune cambiare Socket ad ogni cambio di architettura.
Quello che invece lascia realmente con l'amaro in bocca è il numero massimo di core fisici che saranno integrati nei futuri Xeon E3 di quinta generazione, e quindi anche nelle CPU consumer per il Socket 1151. Saranno sempre e solo quattro. Nonostante la miniaturizzazione (si passerà dai 22nm di Haswell ai 14nm di Broadwell/Skylake), e nonostante l'affinamento del processo produttivo (da Broadwell a Skylake) Intel sembra voglia giocare nuovamente al risparmio. Se Haswell sta deludendo dal lato delle vendite, in quanto l'aumento di IPC rispetto ad Ivy Bridge rasenta spesso il ridicolo, cosa dovremo aspettarci da Broadwell (il quale sarà disponibile probabilmente solo in variante -K) e Skylake? Haswell v2 si rivelerà un semplice refresh, mentre l'utilizzo della pasta termica tra Die ed IHS sta creando non pochi malumori tra gli utenti enthusiast.
La maggior parte dell'utenza sta aspettando Skylake per poter aggiornare il proprio PC (basato su SNB o IVB) con una CPU realmente più potente rispetto a quelle attualmente a disposizione. In parole povere, l'utenza vuole almeno un esa core al prezzo degli attuali quad core. Possibile che il reparto marketing Intel non lo abbia capito? In molti sperano, leggendo i forum anglosassoni e cinesi, che a Santa Clara si ravvedano, ma se le premesse sono queste non c'è da stare allegri.