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La costante travolgente crescita dei dispositivi mobile ha messo in crisi il mercato di sistemi PC Desktop e Notebook tradizionale con ripercussioni anche in altri settori. Persino un mercato  elitario e molto remunerativo come quello Server, dominato da soluzioni altamente tecnologiche e costose, quali i processori Xeon ed Opteron, ha visto l'infiltrazione di sistemi basati su processori a basso consumo, inizialmente dedicati al solo ambito consumer. Le case si trovano quindi a sviluppare tecnologie produttive che tengano conto dei consumi energetici anche per i prodotti di fascia alta.

Oggi non è raro vedere Rack basati su Atom, e in futuro Server basati su ARM saranno la norma. I consumi, ed i costi ad essi associati, stanno diventando una voce sempre più importante all'interno di un'azienda mentre sistemi Low Power diventano, giorno dopo giorno, sempre più necessari in certi ambienti, come quello del Cloud Computing. AMD l'ha capito e recentemente ha acquisito SeaMicro, azienda specializzata nella realizzazione di tali sistemi.

 

Server Low Power di Supermicro basato su CPU ATOM

Queste evoluzioni di mercato hanno portato le case che producono chip per proprio conto, come Intel e Samsung, ad un punto critico. I costi di aggiornamento degli impianti si stanno facendo sempre più importanti man mano che i processi produttivi evolvono tanto che i guadagni ottenuti attraverso la vendita dei propri prodotti non bastano più a coprire completamente i costi di ricerca e sviluppo.

Non è un caso, a questo punto, che entrambe le multinazionali si siano proposte quali fonderie per conto terzi in modo decisamente vigoroso. Intel attualmente sta collaborando con Achronix Semiconductor e Tabula per la produzione di chip a basso-medio contenuto tecnologico, così da fare esperienza diretta in questo settore: la casa di Santa Clara ha sempre fatto lavorare all'unisono i propri reparti di R&D dei processori e delle fonderie per avere i migliori risultati possibili, e questo modus operandi ha portato notevoli benefici, mentre lavorare per conto terzi è completamente diverso. Spesso i problemi si trovano e risolvono in corso d'opera, all'ultimo momento, dopo la produzione dei primi sample. Chuck Mulloy, portavoce di Intel, a tal proposito ha affermato: “We think we've got a world-class process. We also understand we are an integrated device manufacturer, but we don't have experience as a foundry. It's very much about us learning how to do this”.

Samsung, altra azienda che produce da sé SoC, Dram e NAND Flash per i propri prodotti, sta cercando di modernizzare velocemente le proprie FAB, così da poter offrire un ottimo servizio ad eventuali clienti. In particolare sta cercando di velocizzare l'approntamento del processo produttivo a 20/22nm, attraverso la collaborazione di partner del calibro di IBM e del SOI Industry Consortium. Questo le ha permesso di integrare in modo ottimale la tecnologia produttiva HKMG (High-K Metal Gate) ai 28nm e di produrre senza problemi (dichiarati) il SoC Exynos 5250, sempre a 28nm. Nel frattempo TSMC ha fermato completamente la produzione a 28nm, anche dei nuovissimi SoC Qualcomm Snapdragon S4. Samsung pubblicizzando questi successi vuole crearsi una certa fama che potrebbe influire positivamente nel flirt con AMD e nVidia per convincerle a produrre i loro prodotti nelle proprie fonderie.

La strategia di Intel e Samsung a questo punto è chiara. Cercare di attirare clienti così da dividere i costi di R&D con loro.