Si è visto che il continuo aggiornamento delle linee produttive sia un salasso per le fonderie, anche le più grandi, ed i problemi siano perennemente dietro l'angolo. Questa situazione ha portato molti analisti a discutere sul futuro delle fonderie, pronosticando la fusione fra alcune di esse o la creazione di consorzi per ammortizzare i costi di sviluppo. Nick Farrell di TechEYE crede che per AMD sarà un difficile futuro, ora completamente sguarnita dal punto di vista delle FAB. La casa di Sunnyvale dovrà sperare che le altre fonderie abbiano il minor numero di problemi possibile, in quanto la rivale Intel continuerà a sviluppare in maniera organica. Cosa che non può fare AMD.
La Fab8, frutto della collaborazione tra IBM e GlobalFoundries
Anche altre case, come Qualcomm e Texas Instruments, dovranno trovare il modo di minimizzare queste problematiche. La stessa Qualcomm, sebbene stia crescendo a ritmo esponenziale, grazie soprattutto alla proficua partnership con Apple, sta incontrando notevoli difficoltà con la produzione dei SoC Snapdragon S4 a causa dei problemi di TSMC.
Alcuni siti, come iSuppli ed Electronic Weekly, scommettono su un futuro fatto di alleanze. Le singole aziende Fabless non potranno permettersi ulteriori defezioni o ritardi e, soprattutto, dovranno cercare di minimizzare i costi legati allo sviluppo del processo produttivo in collaborazione con le fonderie. Per questo motivo si potrebbero aprire ulteriori scenari. Uno è quello della creazione di veri e propri consorzi, i quali potrebbero mettere sul piatto una quota capitale per la creazione o l'acquisizione di FAB. Un esempio potrebbe essere un consorzio tra AMD, nVidia e Qualcomm per la creazione di un proprio polo di fonderie, anche se questa possibilità sembra molto remota.
Altri concordano sul fatto che aziende danarose, come Apple, potrebbero comprare le fonderie per produrre da sé i propri chip. Questa possibilità è vista più probabile, anche perché l'azienda di Cupertino, oltre ad avere una liquidità superiore ai 100 mld di dollari, ha acquistato aziende capaci di garantire un proprio ecosistema hardware (ad es. l'israeliana Anobit).
In generale gli analisti vedono come improbabile la possibilità di sopravvivenza di queste aziende Fabless senza accordi commerciali o acquisizioni volte a migliorare l'integrazione tra gli ingeneri hardware e quelli delle fonderie. Invece la cooperazione fra queste figure professionali nel prossimo futuro dovrà essere massima.