Il Congresso degli Stati Uniti d'America, recentemente, ha deciso di vietare la vendita alla Cina di acceleratori hardware dedicati all'Intelligenza Artificiale, al pari di quanto fatto per i macchinari litografici per produrre con i nodi FinFET, come abbia avuto modo di scrivere. Questa decisione è stata presa al fine di rallentare il più possibile la rincorsa della Cina nel campo delle tecnologie informatiche nei confronti delle nazioni occidentali, e degli USA in particolare (Germania, Italia e Francia non sono mai state realmente contrarie a una collaborazione sino-europea).
I due principali leader del settore, NVIDIA e AMD, si trovano così costrette a rivedere al ribasso le vendite dei propri prodotti a causa della chiusura del mercato cinese. Intel, non credendo ai propri occhi, ha deciso di sfruttare l'occasione per diventare protagonista in quello specifico mercato grazie ad una serie di acceleratori hardware di fascia medio-bassa (se confrontati a quelli di NVIDIA e AMD), la cui esportazione non dovrebbe risultare problematica.
Si tratta dei processori della serie Habana Gaudi 2, già molto apprezzati in Cina da diversi anni, grazie ai bassi costi di acquisto e gestione, come riporta la testata Digitimes: "A customized version of the AI processor for the Chinese market is also planned in order to meet regulatory requirements. Chen Baoli, vice president of Intel Data Center and AI Group and general manager of China. [...] However, although Intel's Gaudi 2 has been introduced in the European and American markets for over a year, there have been no reports of large-scale adoption. Meanwhile, Intel might be able to addess the current gap in AI computing power in China".
Si tratterebbe di un gran colpo per Intel, in quanto potrebbe continuare a sviluppare le proprie soluzioni dedicate all'AI, grazie alle vendite in un mercato libero da NVIDIA e AMD.