La notizia riguardo la realizzazione di processori custom basati su IP "Zen" da parte dei cinesi, è la dimostrazione che AMD sta giocando una partita d'attacco su tutti i fronti, al fine di coprire ogni possibile mercato in crescita. Si tratta di una strada già tentata – infelicemente – da Intel con Spreadtrum nel settore Mobile, e che AMD si appresta a percorrere in un mercato decisamente più remunerativo, quello Enterprise.
Da un certo punto di vista, AMD sta copiando quanto fatto da VIA Technologies con Zhaoxin: sviluppare una uArch x86 in casa, sfruttando i soldi cinesi. Da un punto di vista prettamente legale non viene violato nessun contratto con Intel, attualmente detentrice dei diritti dell’ISA x86.
THATIC, per chi non lo sapesse, è un fondo d’investimento (A grande partecipazione governativa) che ha formato con AMD due joint venture (JV) per realizzare SoC dedicati al mercaato Enterprise HPC. Zhaoxin, invece, è una joint venture nata tra VIA e un fondo d’investimento cinese (Sempre a grande partecipazione governativa) che vuole sviluppare soluzioni Consumer e Workstation con ISA x86.
Parlando principalmente di THATIC, le cose funzionerebbero all’incirca così:
- THATIC e AMD hanno creato due JV: Chengdu Haiguang Microelectronics Technology (CHMT) di cui AMD possiede il 51%, e Chengdu Haiguang Integrated Circuit Design (CHICD) di cui AMD possiede il 30%;
- AMD fornirebbe l’IP di Zen, nella penultima incarnazione disponibile, così da avere margine di manovra per i propri prodotti;
- Il CHMT si occuperebbe di realizzare le versioni custom di Zen, mentre il CHICD (Sotto controllo cinese) si occuperebbe di realizzare il resto del SoC secondo le esigenze dei clienti oltre che della sua commercializzazione.
Si tratta di una politica commerciale molto simile a quella messa in piedi da ARM, che vende i suoi core Cortex ai propri clienti, i quali poi possono utilizzarli per realizzare interi SoC home made. L’unica cosa che mancherebbe è la possibilità per il governo cinese di mettere direttamente le mani sui core Zen (Lisa Su sa bene che aver permesso questo avrebbe significato andare incontro ad un suicidio nel medio periodo).
Tutto questo ci lascia pensare che vedremo nel 2019 le prime CPU di fascia server realizzate da queste joint venture, sulla falsariga delle attuali CPU EPYC 1, ma con alcune importanti modifiche (Che probabilmente scopriremo solo nei prossimi mesi).
Questo significa, inoltre, che AMD continuerà a guadagnare dalla vendita di queste CPU EPYC 1 custom anche quando sarà commercializzato EPYC 2, sotto forma di pagamento di royalty (Al pari di quanto accade nel mercato console: in questo caso, considerata la natura dei prodotti, le royalty saranno molto più elevate).
Insomma, si tratta di un Win-Win sia per AMD sia per il governo cinese. AMD potrà continuare a fare soldi anche attraverso uArch che sarebbero dovute andare in pensione (Zen1), mentre il governo cinese si potrà smarcare da Intel così da acquistare CPU Enterprise ad un ottimo prezzo, senza la paura che vi siano fastidiose backdoor. Da qui anche la paura di Intel di perdere consistenti quote di mercato nel settore Server.