Proprio ieri avevamo scritto, riprendendo un articolo di SemiWiki, che Intel avrebbe iniziato la produzione a 14nm dei SoC Broadwell presso la propria più moderna FAB, la 42 in via di completamento. O, almeno, così si pensava.

 

 

Secondo quanto riporta Reuters proprio oggi, Intel avrebbe deciso di non completare la FAB, installando i macchinari che a questa sarebbero dovuti andare nelle altre FAB dislocate in Arizona. L'impianto, il cui costo è stato stimato in 5 mld di dollari (senza contare i macchinari), e che ha permesso ad Intel di chiedere un finanziamento a tassi molto agevolati poco più di un anno fa, rimarrà chiuso fino a data da destinarsi: “[This FAB] will remain closed for the foreseeable future while other factories at the same site are upgraded” ha affermato Chuck Mulloy, portavoce di Intel.

Questa decisione è stata presa in quanto Intel deve razionalizzare le proprie risorse, sempre più limitate, in una proiezione sul lungo periodo, a causa della crisi del mercato PC. Come abbiamo avuto modo di scrivere qualche giorno fa, IC Insights ha affermato che i costi di aggiornamento delle FAB saranno sempre più elevati, e sempre meno fonderie potranno permetterseli: le fonderie spendono una vera e propria fortuna in R&D!

Questa decisione, inoltre, si va a ricollegare con quella presa alcune settimane fa, riguardo il dare in appalto la produzione dei SoC Atom SoFIA a TSMC, in quanto i 28nm della fonderia taiwanese sono molto più adatti dei 22nm o 14 nm di Intel per produrre SoC a basso consumo e basso costo (alla faccia della maggiore densità di transistor per mmq tanto decantata dal marketing Intel).

Dopo aver posticipato i lavori per i 14nm della FAB irlandese di Leixlip a data da destinarsi, Intel fa la stessa cosa con la FAB 42: “The newer fab has not been equipped with the capital equipment. It has heating and air conditioning but the actual tools, the expensive stuff, are not in there” ha affermato sempre Mulloy riguardo il mancato completamento della FAB 42.

Va ricordato, in ultimo, che l'alto ricarico che Intel effettua sul prezzo delle proprie CPU non è determinato tanto dalla mancata concorrenza di AMD, quanto dalla necessità di fare cassa per far fronte all'aggiornamento delle fonderie. Non potendo contare sui numeri delle fonderie Pure-Play (basso ricarico, molte vendite), deve necessariamente utilizzare questa strategia. Al contrario, se Intel può ancora reggere la concorrenza di ARM, i fan della casa di Santa Clara dovrebbero ringraziare l'incapacità di AMD nel proporre un processore concorrenziale. Se Intel dovesse subire la stessa concorrenza anche nel mercato PC, come sta accadendo nel mercato Mobile (dove sta di fatto svendendo i propri prodotti), non avrebbe di fatto scampo nel medio-lungo periodo.