Torniamo nuovamente a parlare della possibile acquisizione della Fairchild Semiconductor non per semplice dovere di cronaca, ma per conoscere il destino di una società che potrebbe aprire la strada ad altre più importanti acquisizioni nel prossimo futuro.
Come abbiamo già avuto modo di riportare in questo articolo, la Fairchild è stata una delle società pioniere nel mondo dei semiconduttori, con un'esperienza pari a sei decenni, e proprio per questo è ora in possesso di un portfolio brevetti che definire immenso è riduttivo. Poco conosciuta, ed al momento limitata a nicchie di mercato, Fairchild è però in grado di offrire IP di rilievo a tutte le altre aziende che operano in questo settore, e proprio per questo è una società valutata attorno ai 2,5 mld di dollari (nonostante il fatturato trimestrale sia di appena 340 mln di dollari a trimestre, con un utile praticamente pari a 0). Non deve sorprendere che i cinesi ne siano interessati.
L'acquisizione della Faichild da parte di una società cinese, quindi, potrebbe aprire le porte per la vendita a società estere di altre società che al momento sono definite strategiche dal Congresso degli Stati Uniti d'America, come ad esempio AMD, o l'inizio di collaborazioni ancora più strette di quelle che, ad esempio, sta portando avanti Intel con RockChip e Spreadtrum in Cina.
Il consiglio di amministrazione della Fairchild è intenta a cercare il migliore compratore, a costo di lasciare l'azienda in mani straniere. ON Semiconductor ha fatto sapere, comunque, che non è disposta ad aumentare la propria offerta. Vincerà l'amor di patria, oppure questa cessione potrebbe segnare la fine dell'egemonia statunitense nel mercato dei semiconduttori?