Quando ho deciso di scrivere una breve storia di AMD mi son detto: “Dovrà essere un articolo breve, lineare e semplice”. Poi, dopo aver effettuato qualche ricerca, tale pensiero è cambiato completamente. Non è possibile. La storia di AMD è legata a quella di decine di altre aziende, di altri nomi ed eventi, anche estranei ad essa. Sono emersi così tanti aneddoti, fatti curiosi e intrecci da rendere impossibile il poter scrivere la sola storia di AMD senza buttarci dentro altro, molto altro. D'altra parte il bello della Storia, con la S maiuscola, è proprio questo, in quanto nessun evento accade perché deve accadere, ma perché ne sono accaduti altri, prima e durante. Scrivendo la storia della casa di Sunnyvale questo si manifesta in tutto il suo splendore, soprattutto se si vuole entrare nella filosofia di vita dell'azienda. Come scriveva Henry James, “ci vuole un bel pò di storia per spiegare un pò di tradizione”.
L'inizio di tutto
La Fairchild Semiconductor International, Inc. non vi dirà molto eppure si può dire che tutto prese il via da qui. Fondata nel 1957 a San José, California, la Fairchild fu un'azienda pioniera nella realizzazione di transistor e circuiti integrati, grazie all'audacia di otto traditori e alle loro prime esperienze sul campo dovute a William Shockley.
William Shockley, un uomo dal carattere difficile, nel 1956 aprì la Shockley Semiconductor Laboratory per sviluppare un nuovo tipo di diodo, così da poter lavorare in modo più preciso e veloce i transistor. Per velocizzare il lavoro di ricerca decise di chiedere aiuto ad alcuni vecchi colleghi dei Bell Labs ma questi rifiutarono il suo invito, forse proprio a causa di passate divergenze lavorative. Decise allora di assumere i migliori laureati della costa occidentale e li scelse personalmente: Julius Blank, Victor Grinich, Jean Hoerni, Eugene Kleiner, Gordon Moore, Robert Noyce, Sheldon Roberts e Jay Last. Dopo poco meno di un anno questi otto ingegneri decisero di lasciare Shockley per iniziare un'attività in proprio, naturalmente dopo aver trovato un magnate che investisse nel loro progetto, e questo fu Sherman Fairchild, già proprietario di grandi società (Fairchild Aircraft, Fairchild Camera and Instrument, ecc). L'idea alla base della nuova avventura era questa: utilizzare il silicio, al posto del germanio, il materiale fino ad allora usato, per realizzare i semiconduttori. L'idea si dimostrò ottima e nel giro di un paio di anni l'azienda, la Fairchild Semiconductor, crebbe di numero e di fatturato, diventando una delle principali partner di IBM, Texas Instruments e di altre grandi multinazionali statunitensi.
Gli "otto traditori"
Le cose andarono bene per alcuni anni ma l'ambiente era effervescente e rimanere sulla cresta dell'onda si dimostrava sempre più difficile con il passare del tempo. Gli stessi fondatori, uno dopo l'altro, decisero di lasciare la società per crearne di proprie, preferendo essere i proprietari di una piccola o media azienda piuttosto che i servi di un padrone. Le opportunità non mancavano certamente. Così, nel 1968, gli ultimi due fondatori rimasti alla Fairchild Semiconductor decisero di lasciare l'azienda per dare origine ad una delle società più importanti oggi esistenti, la Intel Corporation. Sherman Fairchild, il principale azionista dell'azienda, proprio nel 1968 avrebbe dovuto scegliere il nuovo CEO, così da darle quella spinta per riportarla in vetta in un mercato ormai affollato, ma le diverse vedute tra gli ingegneri e l'amministrazione portarono ad un vero e proprio esodo finale. Robert Noyce, Vice Presidente, e Gordon Moore, Capo della sezione R&D, alla fine si sganciarono e portarono con sé altri pezzi da 90, tra i quali possiamo citare Andrew Grove, Leslie L. Vadász e Federico Faggin, il futuro papà del primo microprocessore monolitico, il 4004.
Alla Fairchild piace vantarsi che la Silicon Valley abbia preso origine dai propri ingegneri, e non a torto
L'anno seguente l'abbandono di Noyce e Moore altri sette dipendenti lasciarono la Fairchild per fondare un'ulteriore azienda, quella di cui parleremo più dettagliatamente: l'Advanced Micro Devices o, per gli amici, AMD. Alla loro testa c'era Jerry Sanders, allora a capo del reparto Marketing della Fairchild, il quale decise di cambiare completamente aria, aprendo il quartier generale a Sunnyvale, lontano da Santa Clara, sede di quello Intel. Gli altri ingegneri erano Ed Turney, John Carey, Sven Simonsen, Jack Gifford, Frank Botte, Jim Giles e Larry Stenger.
Obiettivo principale della nuova casa, priva degli ingenti fondi posseduti da Intel (capace di attirare a sé grossi investitori), era quello di realizzare prodotti simili a quelli della concorrenza, ma capaci di garantire prestazioni migliori a costi più bassi, grazie ad un ambiente di lavoro stimolante. Da un certo punto di vista questa missione non si è mai persa ed è implicito anche nel motto dello stesso Sanders, CEO di AMD fino al 2002: “People first, products and profit will follow!”.