di Gian Maria Forni
Quando il primo DOOM (mi raccomando, tutti i caratteri sono maiuscoli!) fu rilasciato nel 1993, si rivelò effettivamente un vero e proprio terremoto videoludico, sebbene il nome “Quake” (Terremoto) venne utilizzato solo nel 1996 per marchiare un’altra serie di FPS di estremo successo, sempre della id Software.
Dopo l’apprezzato Wolfenstein 3D rilasciato nel 1992, DOOM divenne un’icona del genere degli sparatutto, sebbene a prima vista non sembri altro che la sua copia con un'ambientazione diversa. Perché?
K, Novembre '95: la conversione di DOOM 2 per MAC rivece un ottimo 930/1000
Innanzitutto un grande merito lo ebbe il rinnovato motore grafico, che fece gridare al realismo più sfrenato, nonostante la cosa oggi faccia decisamente ridere (la risoluzione nativa di DOOM era di 320x200!): all’epoca le esplosioni o gli schizzi di sangue erano semplicemente dei pixelloni neri o rossi, e il così detto maggiore realismo si raggiungeva alzando la risoluzione, oppure applicando i primi primitivi filtri (Vedesi le immagini relative a Quake). Personalmente all’epoca (avevo 10 anni) consideravo la grafica di Doom molto bella ed accattivante, ma assolutamente non realistica. Questa definizione, oltre a qualche giornalista esagitato, l’avevano data le immancabili associazioni dei genitori ed i mass media, i primi spaventati per l’estrema violenza ed i secondi ansiosi di sfruttare i numerosi riferimenti satanici in articoli da due soldi. Le tre menti dietro a DOOM, Carmack, Romero e Hall (quest’ultimo spesso dimenticato), ebbero infatti la brillante idea di spezzare definitivamente il "politically correct" che ancora impregnava il mondo dei videogame, inserendo tematiche che fino ad allora si erano viste nei film, si erano lette nei libri o si erano ascoltate nelle canzoni di genere Metal, ma non si erano palesate nei videogiochi. Il 1992-93 fu un periodo di grandi cambiamenti nel mondo dei videogiochi proprio perché furono presentati i primi giochi dalle tinte forti. Oltre a DOOM vorrei ricordare Mortal Kombat, Dark Seed e 7th Guest. Furono proprio questi titoli, e molti altri, che imposero la creazione dei sistemi di classificazione per età!
PC Game Parade, Luglio/Agosto 1996: anche Quake nonostante il motore 3D mostrava una grafica piuttosto pixellosa
Quindi, oltre ai meriti tecnici e di gameplay (gli FPS erano agli albori!), anche il fattore “ambientazione” giocò un ruolo importante nel rendere DOOM la pietra miliare che è oggi, e la possibilità di giocare la versione Shareware gratuitamente (conteneva il primo dei tre capitoli del gioco) permise a milioni di giocatori di avvicinarsi al genere, spinta soprattutto dalla curiosità (In parte è quello che accade oggi ad ogni uscita di un capitolo di Great Theft Auto: i giornalisti ne descrivono la violenza, e così i teenager corrono a comprarlo). Quando poi questi stessi giocatori scoprivano che era possibile giocare contro i propri amici tramite Modem o cavo seriale, ecco che iniziava la dipendenza assoluta! Fattore poi sfruttato intelligentemente con Quake III Arena. Altra caratteristica importante, era l'estrema libertà data ai modder: infinite erano le raccolte di livelli che si potevano acquistare nei classici box di cartone, o che si potevano scaricare dal web, come i più vecchi tra noi ricorderanno!
A sinistra, K, Luglio/Agosto 1994: DOOM è oggettivamente li migliore FPS in commercio
A destra, PC Game Parade, Ottobre 1996: Doom I & II sono ancora tra i migliori FPS, nonostante i numerosi cloni (Recensione di Quake)
Un altro fattore che permise a DOOM di diventare un titolo di grido, fu sicuramente l’introduzione di nuove e tamarrissime armi, la più famosa delle quali è il BFG9000. Quando si parlò dell’arrivo di DOOM 2 in moltissimi si chiesero preoccupati: “Ma il BFG9000 sarà presente, vero!?”. Oggi le armi stravaganti negli FPS si danno per scontate, così come la presenza di un arsenale molto vario, ma all’epoca l’introduzione di una nuova arma era visto come un fatto epico (L’ottimo design delle armi fu uno dei tanti motivi di successo di Duke Nukem 3D, ad esempio). Le riviste non perdevano occasione di elencare e descrivere dettagliatamente le armi presenti nel titolo in appositi box, tradizione che oggi si è persa completamente.
PC Game Parade, Ottobre 1996: i box descrittivi per armi e mostri all'epoca erano un must (Qui le armi di Quake)
In conclusione, devo affermare che non ho giocato a questo nuovo capitolo di DOOM, e sebbene sia convinto che si tratti di un buon titolo, difficilmente potrà lasciare una traccia indelebile al pari dei primi due capitoli, o di Quake e di Quake III Arena: DOOM nel 1993 fu il primo titolo di un genere completamente nuovo, mentre quello attuale è un clone di sè stesso tra tanti (indipendentemente dalle qualità intrinseche).