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Negli ultimi mesi è scoppiata la mania dell'ultrabook. Piccoli personal computer portatili che, forti di dimensioni contenute, hardware di fascia medio - alta ed autonomia prolungata, si propongono come valido rimpiazzo a notebook tradizionali, tablet et similia, per accompagnare l'utente nel lavoro fuori porta o, semplicemente, permettergli di trascorrere quelle due ore sul treno in pieno relax.

Apple docet. Con il Macbook Air ha aperto la via che tutti hanno cominciato a percorrere. Linee tese in alluminio satinato, un display decente ed un'accoppiata processore - VGA che davvero poco hanno da invidiare rispetto a quelle dei modelli più ingombranti. Il tutto all'insegna della mobilità, ed a far dimenticare le oscenità prestazionali dei sub-notebook equipaggiati con processori Atom (che potrebbero erroneamente essere confusi con questi prodotti). Acer si fa avanti e, forte delle nuove GPU Nvidia Kepler, propone il Timeline Ultra M3, disponibile in formato da 15 pollici.

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Il Timeline U è un ultrabook con vocazioni da portatile

La configurazione è ricca. Timeline Ultra M3 nella declinazione in prova (riconoscibile dalla sigla M3-581TG-72636G52Mnkk) è dotato di un veloce processore Intel Core i7 2637M Sandy Bridge 1,7 GHz (turbo mode 2,8 GHz), 4 GB DDR3 1600MHz per la memoria di sistema; una veloce GeForce GT 640M 1GB (architettura Kepler) come VGA discreta da abbinare ad Intel HD 3000 con Nvidia Optimus e, dulcis in fundo, una prestante unità SSD da 256GB come disco primario.

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La serie di adesivi è tutto un programma...

La sezione dischi può essere espansa: oltre a poter sostituire l'unità fornita in dotazione, è possibile aggiungere un secondo disco HDD/SSD da 2,5" su uno slot aggiuntivo. Non è possibile il funzionamento in modalità RAID: la macchina gestisce ogni disco come unità a sè. Pace. 

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Molto elegante

La dotazione di serie è ridotta al minimo. Del resto, il Timeline Ultra M3 nasce come macchina economica (il modello in prova costa 999,00 € solo perchè si tratta della versione di punta: l'offerta parte, infatti, da 599,00 € con Core i3 e sola grafica Intel HD 3000). Nella confezione c'è il caricabatterie, un manuale di istruzioni ed il pieghevole per la garanzia.


Di seguito riportiamo le specifiche tecniche del notebook Acer Aspire Timeline Ultra M3.

Processore, mainboard e memorie

  • Intel Core i7-2637M (Sandy Bridge) Dual-Core con frequenza di funzionamento nominale pari a 1,7 GHz, Turbo Mode fino a 2,8 GHz (singolo core), 2 x 256 kilobytes di Cache L2, 4 MB di Cache L3 condivisa, Intel Hyperthreading. La CPU è realizzata con processo produttivo a 32 nanometri e supporta le estensioni MMX, SSE 4.2, AVX a 256-bit, EM64T, VT-x e crittografia AES.

 

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  • La scheda madre è prodotta da Acer stessa e monta un chipset Intel H77M, secondo quanto dichiarato dal produttore.

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  • Il vero neo è, purtroppo, rappresentato dalla memoria di sistema. La macchina è infatti dotata di 4 GB DDR3 funzionanti in modalità dual channel e, considerato che il controller memorie è integrato in una CPU dual core i7, sarebbero in teoria possibili indirizzamenti sino ad un massimo di 8GB, garantendo un buon livello di espandibilità. Purtroppo, "qualche genio" in casa Acer ha ben pensato di saldare 2 GB direttamente su scheda madre, e di permettere l'installazione di un solo modulo tramite socket apposito (occupato, nel nostro caso, da una barretta da 2GB). Dato che moduli di memoria SO-DIMM da 6 GB non esistono, l'espandibilità massima del sottosistema memorie scende a soli 6 GB (4 GB + 2 GB onboard). Male.

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Sottosistema Video

Il comparto grafico è di fascia media, e conta sulla combinazione iGPU + GPU come tipico delle configurazioni proposte negli ultimi mesi a questa parte.

  • La iGPU per le operazioni a bassa potenza in condizioni di massimo risparmio energetico è l'arcinota Intel HD 3000, integrata direttamente nel microprocessore Intel Sandy Bridge, di cui evitiamo di commentare per l'ennesima volta le mature ed stranote specifiche tecniche.
  • La GPU discreta è una moderna GeForce GT640M basata su architettura Nvidia Kepler e processo produttivo a 28 nanometri. La declinazione di fascia media del core GK 107 prevede l'impiego di ben 384 shaders e 16 ROPs, appoggiate ad 1 GB di memoria video GDDR3 operante a 900 MHz su bus a 128 bit. La tecnologia di risparmio energetico che permette lo switch in tempo reale tra GPU dedicata ed iGPU è, ovviamente, Nvidia Optimus.

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Sottosistema Audio

  • Sistema Audio Dolby Home Theather con altoparlanti a fascia integrati nel corpo macchina.

Disco Fisso

  • Un'unità Micro Serial ATA SSD da 256 GB di produzione Lite-ON motorizza il notebook. L'idea è buona poichè permette un veloce avvio del sistema operativo e di ogni applicativo installato; in più estende l'autonomia per via dei bassi consumi di un SSD rispetto ad un tradizionale disco meccanico, elimina il rumore derivante dalla rotazione dei piatti e non è soggetto a surriscaldamento.

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Unità ottica

  • L'unità ottica è un masterizzatore combo capace di scrivere e leggere supporti DVD Single Layer e Dual Layer. Non è compatibile con supporti Blu-ray Disc.

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Sistema Operativo

  • Microsoft Windows 7 Home Premium a 64-bit.

Schermo

  • Pannello TFT Acer CineCrystal HD Led 1366x768, 60Hz fattore di forma 16:9.

Dimensioni e peso

  • Dimensioni pari a 376x253x21 millimetri (L/L/A). Peso con batteria pari a 2,25 kg.

Batteria

  • Integrata nel computer, non sostituibile, Ioni di Litio, 3 celle, 4.850 mAh. Adattatore in dotazione da 65W.

Varie

  • Uscite Uscita HDMI con audio e supporto HDCP
  • Wi-Fi Lan 802.11 b/g/n
  • Porta RJ-45 per Gigabit Ethernet
  • 1 porta USB 3.0
  • 2 porte USB 2.0
  • Jack audio audio OUT
  • Kensington Lock
  • Lettore Memory Card SD/MMC
  • Bluetooth 4.0

Il nuovo Acer Aspire Timeline U ricalca né più né meno i concetti che stanno alla base dei predecessori, ossia eleganza e leggerezza: il primo è ottenuto mediante un design riuscito, tipicamente ultrabook per quel che potrebbe sembrare, con un profilo davvero basso ed impiego di materiali di qualità (il coperchio è in alluminio anodizzato, mentre l'interno è in plastica bicolore piuttosto rigida); il secondo tramite contenimento degli ingombri e del peso, che non supera i due chili e mezzo.

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Il nuovo Acer Aspire Timeline Ultra M3:
sembra un ultrabook ma non lo è

Discreto. Di sicuro non è un portatile che cattura l'attenzione come alcuni soggetti che ci sono capitati tra le mani nelle scorse puntate, ma fa bella mostra di sé in ambienti moderni o di lavoro. L'unica nota di colore nell'eleganza del nero integrale è rappresentata dal logo del produttore, incastonato al centro del coperchio.

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Anonimo con stile

Se si è alla ricerca di porte per la connessione dei propri dispositivi USB o di un cavo di rete, non si deve guardare sul lato destro che, ad eccezione del blocco di sicurezza Kensington, è praticamente vuoto.

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Fianco destro pulito

Anche a sinistra non troviamo molto, se si eccettua lo slot per il lettore di schede di memoria o l'unità ottica slide-in, vera eccezione per sistemi UltraBook che puntano a raggiungere uno spessore contenuto.

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Anche a sinistra non c'è praticamente alcunchè

L'idea è stata quella di spostare tutto sul retro: troviamo le feritoie del sistema di raffreddamento, due porte USB 2.0, una porta USB 3.0, un connettore di tipo jack per cuffie, una porta HDMI con audio, un connettore RJ45 per Gigabit LAN e la porta d'alimentazione.

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Tutte le connessioni sono sul retro

Il tasto d'accensione e spegnimento è ben nascosto sul lato fronte, ed è visibile per la sola differente tonalità nella colorazione.

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Tasto d'accensione nella parte frontale


L'apertura del coperchio è un bel vedere. Il Timeline U è realizzato mantenendo lo stesso look'n'feel degli ultimi ultrabook da 13.3" dello stesso produttore, combinando un sapiente mix di plastiche nero lucido e nero opaco che ben si sposano con il piano tastiera. Anche gli adesivi dei vari produttori sono in linea con la tinta base.

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All'interno

Da aperto ci rendiamo conto di quanto Acer abbia concentrato l'attenzione nella riduzione delle dimensioni: lo schermo è spesso praticamente pochi millimetri, e sembra ben adagiato su un altrettanto sottile piano macchina (merito delle discrete cerniere). Tutto ciò comporta, tuttavia, anche qualche problematica a livello di solidità: il coperchio LCD flette in modo vistoso alla minima trazione applicata ai bordi, segno che lo spessore delle plastiche e dell'alluminio è piuttosto ridotto...

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Sottile quasi quanto un ultrabook

Un altro portatile dotato di una tastiera decente: i pulsanti sono di generose dimensioni e ben spaziati, con la corsa molto corta ed il punto di pressione ottimale. La precisione nella digitazione è molto buona, il comfort è elevato (data l'altezza ridotta del piano tastiera, che diminuisce l'angolatura a cui i polsi debbono sottostare). Il tasto di invio ha una conformazione particolare per via del lay-out straniero adottato nell'esemplare in prova.

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Una tastiera decente

Il tastierino numerico offre tasti dalle dimensioni leggermente più ridotte rispetto al resto della tastiera. La buona spaziatura tra un tasto e l'altro non genera problematiche nella digitazione, che resta sempre confortevole.

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Tastierino Numerico

I tasti cursore sono del tipo a mezz'altezza, più distanziati rispetto al resto della tastiera per facilitarne la ricerca "alla cieca". Assieme alla pressione congiunta del tasto "Fn", permettono la regolazione dell'illuminazione dello schermo e del volume del comparto audio, come tradizione in casa Acer.

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Tasti Cursore

Per il touchpad si è seguito l'esempio proposto da alcuni anni a questa parte da qualcuno (leggasi Apple): di generosissime dimensioni, è dotato di una superficie totalmente tattile, con i tasti destro e sinistro attivabili tramite riconoscimento software del posizionamento delle dita. L'attivazione dei tasti virtuali avviene tramite pressione diretta del touchpad. Sono supportate le funzionalità gesture ed, ovviamente, il controllo a più dita.

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Un enorme Touchpad Apple Style

Una webcam è annidata nella parte superiore della cornice LCD. Non è contornata da microfoni, come tradizionalmente avviene per la maggior parte dei portatili in commercio, ed è sprovvista di led che ne indica l'accensione.

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Webcam: attenzione a non farvi sorprendere!


Alla base troviamo quattro piedini in gomma che garantiscono un grip sufficiente al piano di lavoro, ed un piccolo portello che permette l'accesso a parte dell'elettronica di sistema (per quel che concerne la parte espandibile, si intende).

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Base e gommini

 

Troviamo, nello specifico, un SSD da 256 GB mSATA, un modulo di memoria da due gigabytes su slot SO-DIMM, una porta Mini PCI-Express su cui è stata installata una scheda di rete wi-fi b/g/n ed un compartimento per l'installazione di una seconda unità disco HDD-SSD. La macchina è complessivamente dotata di 4 GB di memoria di sistema, 2 dei quali, come detto, saldati direttamente su scheda madre.

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All'interno

Infine, il caricabatterie, di dimensioni piuttosto ridotte per il tipo di prodotto, leggero e di facile trasporto.

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Il caricabatterie


Per testare il notebook in oggetto abbiamo seguito alcune regole, fermo restando che abbiamo utilizzato la configurazione così come ci viene consegnata dal produttore, sia in termini di hardware che di software (si leggano le eccezioni):

  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e se i valori di qualche test sembravano sballati il test stesso è stato di nuovo ripetuto;

  • Alla fine di ogni sessione di prova l'hard disk è stato riformattato e di nuovo si è ripetuta l'installazione del sistema operativo.

  • Le uniche eccezioni che abbiamo fatto in questo caso riguardano la suite di sicurezza installata di default sul sistema che è stata debitamente disinstallata prima dell'esecuzione dei test.

  • Per le specifiche dei singoli test vi rimandiamo alla relativa sezione dove trattiamo i risultati che ne derivano.

Impostazioni di prova
Piattaforma Chipset Intel HM77 Express
Processore Intel Core i7-2637M Dual-Core 1,7 GHz, Turbo Mode fino a 2,8 GHz
Memoria 4GB DDR3 Dual Channel 1333MHz
Hard Disk Lite-ON SSD 256GB
Scheda video - Intel HD3000 Graphics
- Nvidia Geforce GT 640M 1GB GDDR3 (Architettura KEPLER)
Scheda audio Integrata
Media Lettore e masterizzatore DVD Combo
Schermo Acer Cinecrystal 1366x768p 60Hz LED, Glossy
Sistema operativo Microsoft Windows 7 Home Premium 64-bit

Benchmark sintetici

  • Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.

  • HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.

Grafica 3D

  • 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.

  • World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.

  • Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.

  • Alien vs. Predator: la versione originale progettata per console Atari subisce una profonda rivisitazione per essere adattata a sistemi DirectX 11, API delle quali sfrutta in particolare effetti SSAO (Screen Space Ambient Occlusion), di ombre dinamiche e di smooting delle curve dell´alieno.

  • Crysis Warhead: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.

  • Far Cry2: è dotato di un motore 3D evoluto, che fa uso intensivo di effetti DX10 e fisica.

  • Lost Planet 2: nuova avventura d'azione sci-fi di CAPCOM disponibile in versione DirectX 9 e DirectX 11 nella quale vengono pesantemente sfruttati effetti di tessellation.
  • Staker: Clear Sky (FPS): innovativo First Person Shooter DX10, con splendida gestione di luci, ombre, fisica ed effetti DX10 in generale.

  • Staker: Call of Prypiat (FPS): altro capito del noto First Person Shooter questa volta in modalità DX11 ch come al solito offre un'ottima gestione di luci ed ombre.

  • The Last Remnant: dalla Square Enix (già conosciuta per la fantastica serie Final Fantasy) giunge un nuovo gioco di ruolo alla giapponese, caratterizzato da un comparto grafico eccezionale e da una giocabilità piuttosto elevata, tali da garantire una certà longevità al titolo.

Utilizzo generico

  • PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.

  • Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.

  • 7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.

  • Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.

  • Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.

  • Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.

  • DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.

  • ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.

  • X264 Benchmark: test di conversione video che rileva la velocità di codifica in FPS (fotogrammi per secondo) di due sorgenti video, dal formato MPEG ad H264.

  • PCMark Vantage: di questa suite utilizziamo sia i test sintetici che quelli reali. In particolare ci riferiamo ai test TV and Movies, Music, Communication e Productivity dei quali vi forniamo una breve descrizione di seguito:

    • TV and Movies: sono avviati due task simultanei che effettuano operazioni di transcodifica video e video playback di formati differenti utilizzando anche Windows Media Center;

    • Music: sono avviati tre task simultanei che prendono in considerazione operazioni di rendering delle pagine web di uno store musicale, di transcodifca audio e di aggiunta dei file su Windows Media Player;

    • Communication: sono avviati tre task simultanei che eseguono operazioni di crittazione e compressione dei dati, gestione delle emaile e delle regole, rendering di pagine web, decrittazione dei dati e utilizzo di Windows Defender

    • Productivity: sono avviati quattro task simultanei che eseguono l'editing di testi, gestiscono la ricerca di contatti ed email in Windows, eseguono il rendering di pagine web e caricano applicazioni dal disco fisso.


Le performances offerte dalla soluzione Sandy Bridge a basso consumo di casa Intel sono decenti, atte a supportare l'utente nell'utilizzo domestico o per operazioni di piccola produttività. In effetti, la velocità di clock di questo prodotto è piuttosto bassa (1,7 GHz), con la possibilità di salire sino a 2,8 GHz in modalità turbo singolo-core: scelte che si pagano caro in termini di numeri puri, ma che sono indispensabili per abbassare le temperature, specie quando il sistema di raffreddamento è ridotto al minimo come le dimensioni dello chassis.

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Il testa multimedia ripropone il caso precedente: prestazioni decenti, ma non entusiasmanti, specie se paragonate a quelle della linea standard Dual Core Sandy Bridge (2430M nel nostro caso, che equipaggia l'HP Pavillion DV7 6180EL). Ancora una volta, la bassa frequenza di core fa da collo di bottiglia ad un sistema mediamente performante.

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La banda massima a disposizione per le operazioni multi-core è buona: i 24,4 GB/s non sono da primato, ma sono sicuramente superiori ai valori ottenuti da Core i7 di precedente generazione (720QM e 740QM), mentre cadono dietro i modelli standard Sandy Bridge (2430M e superiori) di 7 e più GB/s).

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Le latenze medie sono pari a 33ns, valori in linea per i processori Sandy Bridge Mobile (il range, in questo caso, oscilla tra 26 e 35 ns a seconda del modello di CPU impiegato).

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A valori minori corrispondono migliori risultati

In Fritz Chess Benchmark si ottengono valori proporzionalmente simili a quelli delle proposte dual core mobile i5 Sandy Bridge: in questo caso la differenza con il 2430M che equipaggia HP pavilion DV7 6180EL dipende esclusivamente dalla velocità di clock, e non a differenze d'architettura.

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Nell'analisi delle prestazioni del singolo core osserviamo che il prodotto in prova ha i numeri sufficienti per competere col resto della concorrenza dual core appartenente alla stessa famiglia, ma fallisce al confronto con prodotti meglio dotati in termini di frequenze di clock.

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A valori minori corrispondono migliori risultati


Il portatile Acer Aspire Timeline U e' stato configurato con quattro gigabytes di memoria DDR3-1333 MHz in modalità dual channel, e può ospitare sino ad un massimo di 6 gigabytes, dovuti al fatto che la CPU integrata può gestire massimo 8 gigabytes, e 2 gigabytes sono già integrati sul PCB della scheda madre.

Il controller delle memorie del Core i7 Sandy Bridge 2637M fa il suo lavoro nel migliore dei modi, e fornisce ben 17,4 GB/s di banda massima per il relativo sottosistema, al pari di quanto fanno le altre CPU i7 mobile di fascia alta.

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Il Memory Test di Science Mark 32 mostra un quadro decisamente simile al precedente, che non abbisogna di commento. La banda massima scende di circa 2GB/s.

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Il Memory Test di PCMark Vantage, suite di benchmark che simula un impiego reale del computer e dunque controlla come l'utilizzo della banda delle memorie influisce sulle applicazioni, fa da prova del nove e dà ragione a Science Mark 32, indicando che la tenzone è vinta da Asus G75Vw.

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Nel caso dei dischi fissi l'analisi è puramente scolastica: la macchina performa in modo diverso a seconda delle scelte effettuate nella configurazione o a seguito di aggiornamenti after market. I tests sono stati effettuati con l'unità SSD fornita in dotazione.

L'unità impiegata è un SSD mS-ATA prodotto da LiteON, con interfaccia di connessione Serial ATA 3.0 e capienza nominale pari a 256 GB. Decisamente un overkill, specie se si considera la classe di appartenenza del prodotto e le prestazioni complessive dei sottosistemi CPU - memorie - video. Il grafico seguente mostra che non c'è proprio trippa per gatti.

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Stessa situazione a livello di latenze: gli accessi ai dati avvengono quasi in tempo reale, soppiantando ogni soluzione meccanica attualmente in commercio.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

I risultati ottenuti in PCMark Vantage sono a dir poco imbarazzanti... per la concorrenza, si intende.

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L'analisi di un sistema con applicazioni di transcodifica video e compressione dati permette di valutare correttamente le sue performance e definire un confronto corretto fra più modelli. Tali strumenti sono infatti abbastanza pesanti da gestire e richiedono una forte sinergia fra più sottosistemi.

La prima serie di test sulla codifica video mostra che il prodotto in prova può si essere usato per operazioni di conversione, ma anche che non bisogna esagerare poichè la potenza di calcolo, seppur decente, non è proprio allo stato dell'arte. Del resto, si è preferito puntare all'autonomia, alla mobilità e temperature di funzionamento basse su questo prodotto, e non ai numeri puri.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

La compressione effettuata col software AutoGordianKnot mostra chiaramente che serve il doppio del tempo per eseguire l'operazione, rispetto ai valori ottenuti da un processore Intel Sandy Bridge i7 top di gamma, differenza che scende a 40 secondi se si considera il più lento degli i7 di seconda generazione, il 2630QM.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

 Le operazioni di conversione in formato XviD mostrano un quadro complessivo decisamente simile rispetto a quello del caso precedente.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Il test di conversione in formato compatibile per iPod mostra quello che più o meno ci aspettavamo: la velocità di esecuzione dell'operazione è simile a quella di un prodotto equipaggiato con CPU Sandy Bridge Dual Core (HP Pavilion DV7), con un leggero scarto dovuto alle minori frequenze di clock.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Nella gestione degli archivi il prodotto in prova si comporta meglio del Pavilion DV7 con i5 2430M (a cui è rimasto sempre dietro sinora), guadagnando circa 500 MIPS (7262 contro 6757 MIPS).

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Processori Dual-Core e Quad-Core con tecnologia Hyperthreading, modalità turbo che massimizza le prestazioni della CPU mantenendo lo stesso livello di consumi, buoni quantitativi di memoria e schede video piuttosto prestanti: questa è la ricetta dei moderni personal computers portatili che, oltre ai tradizionali compiti di intrattenimento domestico o produttività in mobilità, possono essere impiegati come vere e proprie postazioni di lavoro grafiche o da gioco, tanta è la cavalleria a disposizione. Nella seguente serie di tests vogliamo per l'appunto verificare il comportamento della macchina in prova nelle operazioni di calcolo intensivo, che mettono a dura prova tutta la combinazione di sottosistemi in dotazione, onde evidenziare inefficienze o virtù.

In Cinebench R10 possiamo analizzare le performances pure del comparto CPU: nel caso delle operazioni a core singolo si ottiene un valore di 3955 punti, che risulta essere inferiore a quello delle altre CPU Sandy Bridge Mobile sinora recensite (4500+). Nulla da dichiarare nel confronto con prodotti di generazione precedente, ove il nostro processore risulta essere il più veloce.

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La modalità multicore, che permette di fruire di 2 core e 4 threads in contemporanea, fornisce un valore finale di 6056 punti che, come ci aspettavamo, risulta essere inferiore anche a quello delle CPU quad core di passata generazione, per velocità di clock e maggior numero di unità di calcolo integrate.

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Il test in modalità Open GL ci permette di individuare qualcosa di buono nel comparto GPU, cosa che verificheremo in modo approfondito nei test appositi: siamo agli stessi livelli di mostri sacri come GeForce GTX 670M e GTX 580M (rebrand: GTX 675M), processori video con architettura Fermi espressamente disegnati per macinare poligoni, accoppiati a velocissima memoria GDDR5 contro la GDDR3 del modello in prova.

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Povray 3.6 torna a pressare il comparto CPU a singolo core: i tempi necessari per completare il rendering della scena sono pari a 360 secondi, valore sugli stessi livelli di core i7 720QM (Asus G73JH). Il confronto con il modello più economico della famiglia i7 Sandy Bridge Quad Core delinea uno scarto di circa 50 secondi a svantaggio del prodotto in prova.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Cinebench R11 sfrutta la CPU appieno, senza differenziare le potenzialità in modalità singolo core e multicore: il prodotto in prova, come dimostrato in altri test, non brilla certo per potenza di calcolo bruta, trattandosi di una CPU mobile a basso consumo...

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Nei test in modalità OpenGL osserviamo esattamente quello che ci si aspettava dalla GPU in prova: quando utilizza memorie GDDR3, GeForce GT 640M dimostra d'essere un valido sostituto alla vecchia GeForce GT555M, guadagnando in termini di prestazioni e di consumi. Se poi invece delle memorie GDDR3 vengono impiegate GDDR5 il discorso muta radicalmente, e ci si avvicina di molto ai numeri delle moderne GTX 660M e delle GTX 670M.

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Vediamo il comportamento della macchina in esame con alcuni titoli che, da qualche tempo, usiamo come riferimento.

In 3DMark 2006 osserviamo che il prodotto in prova offre prestazioni di "fascia media", in linea con quelle di HP Pavilion DV7 6180EL e di Acer Aspire Ethos con GeForce GT555M e Core i7-2820QM. Sembra che una veloce GPU riesca a rimettere in condizioni di parità le mancanze di un processore non espressamente progettato per ottenere il massimo delle prestazioni!

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In World in Conflict si ottiene un framerate medio piuttosto interessante, ma che rappresenta soltanto la metà al confronto con le soluzioni più veloci. In questo caso, infatti, è il processore a favorire la differenza.

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In Stalker: Clear Sky si ottiene un framerate che garantisce giocabilità senza problematiche alcune sino a risoluzioni di 1600x900 (dettaglio elevato).

Stalker
 

Ci si rende facilmente conto che in The Last Remnant manca all'appello un po' di potenza di calcolo.

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Potenza da vendere, invece, in Crisys, con medie superiori ai 60 fps.

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Questa serie di test mira ad individuare le prestazioni della macchina in prova in condizioni di impiego generico. L'idea è quella di sedersi avanti al computer e di effettuare operazioni che possono tranquillamente avvenire nella quotidianità della giornata lavorativa.

Grazie all'SSD fornito in dotazione come disco primario ed alla tecnologia di avvio rapido di Acer, il computer offre tempi spettacolari per le operazioni di avvio e ripresa: sono necessari appena 13,5 secondi per un avvio completo della macchina, ed 8 secondi per la ripresa da ibernazione. Per lo spegnimento sono necessari 26 secondi.


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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Il 2D performance test di Passmark mira a verificare le prestazioni del sistema in modalità desktop e produttività, ove vengono effettuate operazioni di disegno, apertura di finestre e scrolling. I valori restituiti dal prodotto in prova sono in linea con quelli della concorrenza dotata di GPU di fascia media (Geforce GT 540, GT 555, Radeon HD 6770).

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La visione di un filmato su Youtube non impensierisce l'Aspire Timeline U, con valori massimi di occupazione CPU pari all'8,5% (Full HD).

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Geekbench, suite di test che evidenzia le prestazioni del sistema con un valore di sintesi dopo aver effettuato una serie di prove sui comparti CPU e Memorie. Proprio per via del processore non molto performante, ci si deve accontentare di una posizione media, facendo leggermente meglio dell'HP Pavilion DV7 6180EL.

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L'indice delle prestazioni di Windows mostra una situazione di abbondanza per processore, scheda video e sottosistema dischi (come era lecito attendersi), mentre delinea un certo tallone d'Achille nel comparto memorie, poco espandibile.

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La suite di test DaCapo (JavaScript) mostra, in modo impietoso, quel che succede quando il numero di core CPU è ridotto e la velocità di clock è bassa...

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

 I tempi per l'esecuzione del test in Adobe Photoshop sono equivalenti a quelli HP Pavilion DV7 con Core i5 2430M Dual Core.

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A valori inferiori corrispondono migliori risultati

PCMark Vantage offre un quadro piuttosto veritiero sulle reali performances di un sistema, basando la propria misurazione sull'esecuzione di operazioni svolte in una normale giornata lavorativa (conversioni di flussi video - audio HD, operazioni su database, esecuzione di scene 3D, navigazione web, archivi).

Acer Aspire Timeline U M3 è l'esatta dimostrazione che il giudizio su una macchina può cambiare in modo radicale se, invece del giudizio dei singoli comparti, si passa ad una visione d'insieme: in questo caso il processore decente (sebbene non propriamente al top), la scheda video di nuova generazione e l'SSD super-performante permettono di martellare pesantemente la concorrenza, eccellendo nei test di produttività e sorpassando in modo brutale la punta di diamante di casa Asus, il G75VW. Occorre tenere a mente, però, che il PCMark dipende in maniera pesante proprio dalle prestazioni del sottosistema dischi, che in questo caso si dimostra davvero eccellente.

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Le operazioni di creazione di un file pdf vengono portate a termine celermente, in meno di 20 secondi (tempo non molto distante dalla media di gruppo).

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A valori minori corrispondono migliori risultati


Abbiamo misurato l'autonomia del sistema in due scenari tipici:

  • IDLE: lasciamo la connessione Wi-Fi attiva e lo schermo acceso e non permettiamo la disattivazione di alcun altro componente. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%. La luminosità dello schermo è impostata al 50%.
  • Load: lasciamo attivo in loop il PCMark Vantage per simulare un utilizzo misto e continuo del sistema. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%.

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Le 8 ore rilevate nel test in modalità Idle sono letteralmente impressionanti. Non c'è molto da dichiarare in questo caso, specie a fronte delle 2 ore e 45 minuti necessarie per la ricarica.

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In condizioni di massimo carico di lavoro si arriva a 100 minuti, tempo buono in relazione al tipo di prodotto ed all'hardware installato.

Peso

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Peso piuma nel vero senso della parola, con appena 2,2 kg per l'intera macchina e meno di 400 grammi per l'alimentatore.


Un portatile sottile oppure un grande ultrabook? Questo è l'interrogativo che ci si pone quando ci si trova davanti al nuovo Acer Aspire Timeline M3. Questo computer è classificato dal rispettivo produttore come ultrabook, e condivide con questa classe di computers lo spessore ridottissimo; di converso offre le misure in lunghezza e larghezza pari a quelle di un comune noteook da 15 pollici, includendone anche lo schermo 1366*768 glare e l'unità ottica! Sembra proprio che qualcuno abbia le idee confuse, indi è bene investigare.

Design. Acer ha fatto un passo avanti con questa  linea di portatili: complice l'estetica sobria e l'impiego di materiali ricercati (il coperchio è realizzato in alluminio anodizzato nero), Timeline Ultra M3 si scrolla di dosso l'effetto "plasticone" delle precedenti generazioni e sfoggia un look che non stanca mai, degno del tavolo d'assemblea di qualche società. Il coperchio integra un monitor LCD talmente sottile che contribuisce a garantire quell'effetto di snello e leggero tipico di Macbook Air ed affini. L'interno con design bicolore, la tastiera ad isola ed il piano tastiera incavato creano ulteriori note di colore che, nel pieno rispetto dei criteri di eleganza, abbelliscono ulteriormente il prodotto.

Dimensioni. Le dimensioni sono quelle di un comune notebook da 15", eccezion fatta per lo spessore, tipico di un comune ultrabook. Acer Timeline Ultra M3 si eleva da terra per non più di due centimetri, e dubitiamo fortemente che lo si sarebbe potuto fare ancor più snello per via dell'hardware non proprio economico che integra (un sistema di raffreddamento decente ci deve pur stare). Il peso è contenuto in soli 2,2 kg, mentre il caricabatterie pesa appena 350 grammi. Il peso totale integra la batteria, che non può essere rimossa (a meno che non si decida di smontare l'intero piano tastiera.

Performances. Non da ultrabook. Il prodotto integra un microprocessore Intel Core i7 Sandy Bridge 2367M Dual core con frequenza di funzionamento base pari ad 1,7 GHz, e modalità turbo di 2,8 GHz, con verve sufficiente per garantire l'impiego in produttività associato a consumi ridotti. Il comparto dischi è affidato ad un veloce SSD LiteON, che permette il caricamento del sistema operativo in appena 13 secondi. L'unico neo riguarda la memoria di sistema, che non può essere espansa a più di 6 gigabytes anche se per ora i 4GB in dotazione riescono ad assolvere agevolmente ai compiti cui è destinato.

Comparto grafico. Il comparto video sfrutta la nuova GPU NVIDIA Geforce GT 640M Kepler realizzata con processo produttivo a 28nm e dotata di un gigabyte di memoria GDDR3, che ha muscoli sufficienti per normali sessioni gaming. Se non si pretende di esagerare con i dettagli grafici, questa GPU riesce a garantire una giocabilità sufficiente alla risoluzione nativa di 1366x768 pixel. Una versione con memorie GDDR5 avrebbe sicuramente garantito prestazioni superiori grazie alla maggiore banda a disposizione. Quando la GPU NVIDIA non serve, si passa alla modalità risparmio energetico in modo automatico grazie alla tecnologia NVIDIA Optimus, sfruttando la iGPU Intel HD 3000 integrato in Sandy Bridge. 

Memoria. Il comparto che fa storcere il naso. Il processore può supportare sino ad 8GB di memoria GDDR3, ma si è limitati nell'espansione ad un massimo di 6 GB perchè la macchina è dotata di un solo slot memorie, e due GB sono saldati direttamente su scheda madre. Questa indecenza rovina un quadro che era praticamente perfetto.

Connettività. Buona: una porta HDMI con Audio, una porta USB 3.0, due porte USB 2.0, un lettore di schede di memoria, una porta RJ45 per Gigabit Lan , Bluetooth 4.0, Jack Audio e Wi-Fi B/G/N. Manca  la connessione e-Sata e quella Firewire.

Mobilità e autonomia. Eccezionale. 9 ore in modalità IDLE, quasi due ore sotto massimo carico di lavoro. Non si può pretendere di più

Display. Si tratta di uno schermo molto luminoso dalla qualità appena sufficiente, decente per la lettura di testi, ben distante dall'idealità nella riproduzione dei colori. Nei nostri test il Gamut si è rivelato lontano dalla curva RGB ideale mentre e un effetto dithering molto marcato non contribuisce all'ottenimento un buon risultato.

Rumorosità. Decente. In condizioni standard la ventola è inudibile, e diventa leggermente rumorosa solo durante le sessioni gaming o massimo carico di lavoro sulla CPU.