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L'analisi di un sistema con applicazioni di transcodifica video e compressione dati permette di valutare correttamente le sue performance e definire un confronto corretto fra più modelli. Tali strumenti sono infatti abbastanza pesanti da gestire e richiedono una forte sinergia fra più sottosistemi.

La prima serie di test sulla codifica video mostra che il prodotto in prova può si essere usato per operazioni di conversione, ma anche che non bisogna esagerare poichè la potenza di calcolo, seppur decente, non è proprio allo stato dell'arte. Del resto, si è preferito puntare all'autonomia, alla mobilità e temperature di funzionamento basse su questo prodotto, e non ai numeri puri.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

La compressione effettuata col software AutoGordianKnot mostra chiaramente che serve il doppio del tempo per eseguire l'operazione, rispetto ai valori ottenuti da un processore Intel Sandy Bridge i7 top di gamma, differenza che scende a 40 secondi se si considera il più lento degli i7 di seconda generazione, il 2630QM.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

 Le operazioni di conversione in formato XviD mostrano un quadro complessivo decisamente simile rispetto a quello del caso precedente.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Il test di conversione in formato compatibile per iPod mostra quello che più o meno ci aspettavamo: la velocità di esecuzione dell'operazione è simile a quella di un prodotto equipaggiato con CPU Sandy Bridge Dual Core (HP Pavilion DV7), con un leggero scarto dovuto alle minori frequenze di clock.

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Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.

Nella gestione degli archivi il prodotto in prova si comporta meglio del Pavilion DV7 con i5 2430M (a cui è rimasto sempre dietro sinora), guadagnando circa 500 MIPS (7262 contro 6757 MIPS).

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