Configurazione di Prova
Piattaforma | Socket AM4 |
||
CPU | AMD Ryzen 7 2700 | AMD Ryzen 5 3600X | |
Dissipatore | CoolerMaster MasterLiquid Lite 240 | ||
Pasta Termica | Noctua NT-H1 | ||
Scheda Madre | Gigabyte X470 AORUS Gaming 7 WiFi | ||
BIOS | F42a | F31 | |
Timings RAM | 3600 MHz 16-18-18-36-1T (XMP) | ||
RAM | 2x8GB DDR4-3400 Patriot Memory | ||
SSD Primario |
GOODRAM IRDM ULTIMATE 480GB M.2 NVMe | ||
SSD Secondario | Toshiba TR200 960GB SATA III | ||
Alimentatore | CoolerMaster V650 650W 80+Gold | ||
GPU | XFX R9 Fury X | ||
Sistema Operativo | Windows 10 Professional (Version: 1903 - Build: 18362.267) | ||
Driver Chipset | 1.07.29.0115 | ||
Driver Video |
Adrenalin 2019 Edition 19.8.1 | ||
Risoluzione Grafica | 2560x1440 |
Modalità di Test
- Sulla scheda sono stati installati solo i componenti necessari: CPU, memoria, scheda video e SSD;
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto;
- Alla fine di ogni sessione di prova l'SSD è stato formattato;
- Per effettuare i Benchmark in Windows è stata selezionata la modalità "Ryzen Balanced" per la configurazione AMD Ryzen 5 3600X e "Prestazioni Bilanciate" per la configurazione AMD Ryzen 7 2700;
- I processori, a frequenza Default, hanno attive tutte le opzioni di risparmio energetico disponibili nel BIOS.
CPU | AMD Ryzen 7 2700 | AMD Ryzen 5 3600X |
uArch | Zen+ | Zen2 |
Processo produttivo | GloFo 12nm FF | TSMC 7N |
Core/Thread | 8/16 | 6/12 |
Frequenza/Turbo | 3200/4100 MHz | 3800/4400 MHz |
Cache L1 | 8 x 64 KB 4-way set associative instruction cache 8 x 32 KB 8-way set associative data cache |
6 x 32 KB 8-way set associative instruction cache 6 x 32 KB 8-way set associative data cache |
Cache L2 | 8 x 512 KB 8-way set associative cache | 6 x 512 KB 8-way set associative cache |
Cache L3 | 2 x 8 MB 16-way set associative shared cache | 32 MB 16-way set associative shared cache |
IMC | Dual Channel | Dual Channel |
RAM | DDR4-2933 | DDR4-3200 |
Linee PCI-E | 16x PCI-E 3.0 | 16x PCI-E 4.0 |
TDP | 65W | 95W |
Dissipatore | Wraith Spire RGB | Wraith Spire |
MSRP | $299 | $249 |
Prima di cominciare a visionare i vari benchmark, ci sembra d'obbligo spiegare una caratteristica peculiare di queste nuove CPU Ryzen 3000 che tanto sta facendo uscire di testa diversi appassionati: perché le CPU Ryzen 3000 sono molto più "calde" rispetto alle CPU Ryzen della precedente generazione? In parte l'abbiamo spiegato in questo breve articolo, ma è meglio renderlo più chiaro attraverso degli screeshot.
La nuova tecnologia di gestione dei Thread, chiamata Thread Grouping cerca non solo di raggruppare i thread in un medesimo CCD (Core Complex Die), ma addirittura nel medesimo CCX (Core Complex), privilegiando il CCX con il singolo core più prestante (La tecnologia XFR2 serve anche ad effettuare questo tipo di cernita!). Avviando Prime95 al fine di sfruttare la metà dei core delle CPU Ryzen 5 3600X e Ryzen 7 2700 a nostra disposizione, otteniamo quanto segue.
Qui si può notare come vengano occupati i core del seconda CCX (Core Complex), e questa situazione non cambierà anche dopo ore. Non vi sarà alcun passaggio di thread da un core all'altro.
Attraverso questa breve sequenza, invece, possiamo notare come la gestione dei thread in Zen/Zen+ sia completamente diversa: al fine di limitare il più possibile l'aumento delle temperature, i thread vengono spostati da un core ad un altro, da un CCX ad un altro, cercando di mantenere i core utilizzati "sfasati". Questo, se da un lato abbassa le temperature, come già detto, dall'altro lato fa aumentare esponenzialmente le latenze e, quindi, peggiorare le prestazioni nel caso si utilizzino software in grado di sfruttare un numero limitato di thread (come i videogiochi, ad esempio).
In ultimo, sempre riguardo la gestione dei thread, va notato come attraverso la già citata tecnologia XFR2 la CPU scelga di default il core più prestante come primo core da occupare, al fine di garantire frequenze di boost, e quindi prestazioni, più elevate. Per dimostrarlo abbiamo testato la CPU Ryzen 5 3600X in nostro possesso con il sempreverde SuperPi 1.5. Il core utilizzano per primo è sempre stato il numero 4.