Nel 2003 Intel presentò un processore che era una piccola rivoluzione, Banias. Nato presso il team di sviluppo dell’ufficio dislocato in Israele, più precisamente ad Haifa, Banias riuscì a portare una ventata d’aria fresca, soprattutto a causa delle difficoltà incontrate nello sviluppare ulteriori evoluzioni dell’architettura NetBurst, prima con Prescott e poi con il defunto Tejas, il reale destinatario del Socket 775 (Socket T).
Con le CPU Mobile Turion la presenza di AMD non si fa non pericolosa, ma è comunque fastidiosa
In quel periodo AMD era all’attacco nel mercato CPU su tutti i fronti. E’ vero, Intel poteva affermare di avere la CPU più potente sul mercato, con il Pentium 4 3,2 GHz (Core Northwood C), ma AMD aveva dalla propria sia un’architettura molto efficiente sia un costo d’acquisto estremamente basso. Gli Athlon XP con core Barton erano un must have per chi voleva un PC prestante ma dal prezzo contenuto.
Qualche mese prima, sul finire del 2002, Intel si trovò costretta, per rimanere competitiva, a cancellare l’evoluzione del Pentium 4 con bus a 667 MHz in favore di quella con bus a 800 MHz, e ad accelerare lo sviluppo del sostituto del core Northwood, ormai giunto alla sua massima espressione: Prescott.
Prescott, secondo i piani di Intel, grazie all’utilizzo del processo produttivo a 90nm, dell’Hyper Threading, ad una cache maggiorata, ad un aumento considerevole degli stadi delle pipeline e una più alta frequenza operativa, avrebbe dovuto agevolmente superare le controparti di AMD. Tutto questo non accadde e Prescott si rivelò, quando fu presentato nella prima metà del 2004, una cocente delusione, segnando definitivamente la morte dell’architettura NetBurst in favore dei processori della famiglia Core.