Il secondo uomo più ricco d'America, Warren Buffett, famoso per la propria lungimiranza negli affari, ha deciso di liberarsi delle proprie azioni Intel (9,3 milioni di azioni).
Comprate a circa 23 dollari ad azione nel novembre del 2011, Buffett ne ha venduto una parte (1,3 milioni) nel marzo di quest'anno (27 dollari ad azione), mentre delle restanti se ne è liberato in questi giorni (26 dollari ad azione). Tramite questa compravendita Buffett ha avuto un utile netto di tutto rispetto, come potete notare (circa 28 mln di dollari).
Convinto che Intel non crescerà poi molto nei prossimi mesi (difficoltà nel settore Smartphone, poco successo degli Ultrabook e previsioni non eccezionali per Haswell) il magnate americano ha deciso di puntare su IBM. Ha così acquistato 66,6 milioni di azioni IBM (per un totale di 13 miliardi di dollari).
Secondo molti analisti, e secondo anche Buffett quindi, Big Blue farà la parte del leone nel settore informatico nei prossimi mesi. IBM è diventata la più grande azienda al mondo relativamente al Cloud Computing sia per servizi offerti sia per ricerca nel settore (grazie anche alle acquisizioni di Green Hat, DemandTec e Platform Computing), ha al momento il migliore processo produttivo FinFET (anche rispetto ad Intel), dato in licenza anche ad UMC, e, aspetto da non trascurare, è possibile che voglia liberarsi delle proprie fonderie. Un'eventuale vendita di queste (pari a circa 10-15 mld di dollari) porterebbe ulteriori dividendi agli azionisti, e Buffett lo sa bene.
Sarà il caso che di acquistare qualche azione di IBM, sempre che Buffett ce ne abbia lasciata qualcuna.