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Chiudiamo questa breve introduzione a Ryzen 3000 e Zen2 parlando delle recensioni appena uscite. Al pari di quanto accaduto con Ryzen 1000 e 2000, anche in questo caso ci troviamo di fronte a recensioni molto differenti tra loro per metodologie e, quindi, per risultati ottenuti.

Come abbiamo avuto modo di riportare in questo editoriale (scritto in inglese per venire incontro anche ad un pubblico estero), i recensori non riescono a seguire una linea metodologica "scientifica" e spesso non citano - più o meno volontariamente - l'hardware ed il software utilizzato (Vi è quindi l'impossibilità di replicare e verificare i risultati ottenuti). Consideriamo, inoltre, che molte testate - anche prestigiose, come Anandtech - aggiornano le proprie configurazioni di rado (ogni 12-18 mesi): questo significa che le patch software dedicate ai processori Intel per sopperire alle vulnerabilità software non sono state utilizzate, con tutto quello che ne consegue. In altre parole, le CPU Intel sono più veloci di quanto non dovrebbero (Qui un test di Puget System su quanto le piattaforme Intel perdono nei software professionali una volta installate queste patch).

Citiamo, ancora, il fatto che molte testate non siano ancora in grado - o per imperizia o per malafede - di utilizzare adeguatamente le ultime feature descritte in questo articolo (PBO, XFR2, ecc), facendo così lavorare le CPU Ryzen 3000 al di sotto delle proprie possibilità. 200 o 300 MHz in meno spesso possono significare il sorpassare o meno le  CPU Intel dirette rivali nei vari benchmark.

Concludiamo, in ultimo, affermando che - comunque siano state realizzate queste recensioni - BIOS e software (Ad esempio, Ryzen Master) sono ancora molto acerbi e che le reali prestazioni delle CPU Ryzen 3000 le potremo vedere solo tra un paio di mesi. Già ora queste CPU hanno raggiunto un ottimo livello prestazionale, ma a parer nostro solo con la presentazione della CPU Ryzen 9 3950X avremo ben chiara la bontà di questa nuova famiglia di processori.