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Le schermaglie fra Google ed Apple si susseguono continuamente con numeri che vengono messi in risalto dalla prima ed altri che vengono ribattuti dalla seconda: ma quello che è chiaro ed inconfutabile è che il mercato dei tablet PC sta conoscendo ritmi di crescita forsennati, forse anche oltre le più rosee aspettative. Da questo punto di vista devo ammettere che le mie previsioni si sono rivelate sbagliate, nel momento in cui ho considerato quella dei tablet solo una moda passeggera. Non erano invece errate circa il fatto che i tablet della mela morsicata non avrebbero potuto conquistare se non una parte degli utenti visti i costi a cui vengono proposti (lo comfermano non solo i numeri ma anche la volontà di Apple di proporre un mini iPad piccolo e poco costoso).

Certo è che le principali aziende del settore stanno investendo molto su questi dispositivi, sugli accessori che in qualche modo li possano rendere più appetibili anche per chi non riesce a staccarsi dai computer più tradizionali e sulle applicazioni, siano esse legate al passatempo che alla produttività. In questo marasma, mentre Apple corre da sola, sono in tanti ad offrire soluzioni basate su sistema operativo Android con tutti i vantaggi (maggiore scelta, prezzi più competitivi, possibilità di trovare un prodotto adatto alle specifiche esigenze) e gli svantaggi (frammentazione, modelli poco ottimizzati) che ne conseguono.

Ma, nel momento in cui si scommette sui produttori più importanti, allora è facile imbattersi in prodotti dalla qualità elevata che tutto sommato richiedono solo un piccolo sforzo in più, in quanto a prezzo, rispetto ad un prodotto equivalente di un marchio meno noto. La terna Google + NVIDIA + ASUS dovrebbe offrire garanzie sufficienti nel panorama dei tablet ma vi assicuro che fra le fila di Bits and Chips nessuno si sognerebbe di dare qualcosa per scontato.

L'analisi di oggi riguarda il tablet ASUS Transformer Pad TF300, con sistema operativo Android aggiornato alla versione 4.1.1 Jelly bean. Il TF300T possiamo definirlo come un prodotto particolare per via delle sue caratteristiche e della docking station che include una tastiera fisica, un touchpad, alcune connessioni ed una batteria secondaria.

Il tablet, successore dell'originale Eee Pad Transformer (notare come ASUS abbia deciso di eliminare il marchio Eee dal suo nome), è stato inizialmente proposto ad un prezzo di 379 dollari per la versione da 16GB e 399 dollari per quella da 32GB. Oggi in Italia lo si può acquistare ad un prezzo compreso fra 350 e 380 euro che con la docking station arriva a 550 euro circa.

 

 

All'interno della confezione sono presenti alcuni manuali cartacei, la garanzia, un cavo USB da usare sia per la connessione ad un PC che per la ricarica attraverso il piccolo alimentatore fornito in dotazione. Ovviamente la confezione include anche il tablet e la tastiera-docking.

 

 

L'alimentatore utilizza una classica porta USB nel pieno rispetto delle normative europee. Di forma parallelepipeda ha dimensioni abbastanza contenute e la presa di corrente che fuoriesce direttamente da uno dei lati, senza cavi ulteriori.

 

 


Caratteristiche tecniche

Il tablet ASUS Transformer Pad TF300T ha uno schermo da 10,1 pollici Super IPS+, piattaforma NVIDIA Tegra 3 con CPU quad-core più uno e GPU GeForce a 12 core, fotocamera posteriore da 8 megapixel, chassis plastico e tastiera docking con batteria e prese aggiuntive. Di seguito abbiamo raccolto le caratteristiche tecniche e confrontate con quelle di altri modelli.

 

Specifiche tecniche
Apple iPad (3) Wi-Fi + 3G Motorola Xoom Wi-Fi + 3G ASUS Eee Pad Transformer ASUS Transformer TF300T
Schermo 9,7" Retina 10,1" LCD 10,1" IPS 10,1" Super IPS+ con Gorilla glass
Risoluzione 2048x1536 1280x800 1280x800 1280x800
Superficie visibile (cm²) 264 295,1 295,1 295,1
Multitouch Si Si, a 10 dita Si, a 10 dita Si
Chassis Alluminio Alluminio Plastico Plastico
Dimensioni (LxAxP) mm 185,7x241,2x9,4 167,8x249,1x12,9 177x271x12,98mm 180,8x263x9,9
Peso (g) 662 735 680 635
Sistema operativo iOS 5 Android 3.0.1 Android 3.1 Android 4.1
CPU - Apple A5X
- Dual-core
- 1GHz
- NVIDIA Tegra 2
- Dual-core
- 1GHz
- NVIDIA Tegra 2
- Dual-core
- 1GHz
- NVIDIA Tegra 3 (T30L)
- Quad-core
- 1,3GHz
RAM 1GB 1GB LP DDR2 1 GB 1GB
Storage 64 GB Max 32 GB max 32 GB max 32 GB max
Card reader No No Si, microSD Si, microSD
Camera posteriore - 5MPixel
- auto-focus
- LED Flash
- 5MPixel
- auto-focus
- LED Flash
- 5MPixel
- auto-focus
- 8MPixel
- auto-focus
- LED Flash
Camera frontale 0,3MPixel 2MPixel 1,2MPixel 1,2MPixel
USB (host) No USB 2.0 No USB 2.0
WLAN 802.11 a/b/g/n 802.11 b/g/n 802.11 b/g/n 802.11 b/g/n
Bluetooth Bluetooth 4.0 Bluetooth 2.1 + EDR Bluetooth 2.1 + EDR Bluetooth 2.1 + EDR
UMTS Si Si No No
GPS Si Si Si Si
Sensori - Accelerometro
- Luminosità
- Giroscopio
- Bussola
- Accelerometro
- Luminosità
- Giroscopio
- Bussola
- Barometro
- Prossimità
- Accelerometro
- Luminosità
- Giroscopio
- Bussola
- Accelerometro
- Luminosità
- Giroscopio
- Bussola
Jack cuffie Si Si Si Si
HDMI No mini HDMI mini HDMI micro HDMI
Microfono interno Si Si Si Si
Altoparlanti Si, mono Si, stereo Si, mono Si, mono
Ricevitore TV e radio No No No No
Batteria 42,5Wh Li-polymer 24,5Wh Li-polymer 24,4Wh Li-polymer 25Wh Li-polymer
Garanzia 2 anni 2 anni 2 anni 2 anni
Prezzo 599 Euro (16GB) 610 Euro 399 Euro 399 Euro

 

La docking station, che può essere sia compresa nello stesso package che acquistata a parte ad un prezzo di poco superiore ai 100 euro, prevede le seguenti specifiche tecniche:

  • Una porta USB 2.0
  • Un lettore di schede di memoria full-size MMC/SD/SDHC
  • Batteria aggiuntiva da 22 WHr
  • Tastiera full QWERTY con touchpad
  • Dimensioni pari a 263 x 180,8 x 8 ~ 10,4 mm
  • Peso pari a 537g

Rispetto all'Eee Pad originale, il nuovo Transformer Pad TF300T prevede un display migliorato che fa uso della tecnologia Super IPS+ grazie alla quale, secondo i dati del produttore, si otterrebbe una luminosità decisamente superiore, tale da raggiungere i 600 nits (contro i 380 nits di un IPS standard).

Aggiornata anche la piattaforma che costituisce il cuore del prodotto, pur rimanendo sempre fianco a fianco con NVIDIA. Da Tegra 2 si passa a Tegra 3, un passo sicuramente importante per via delle maggiori prestazioni abbinate ad un'efficienza superiore di quest'ultima.

Del lavoro è stato fatto anche circa dimensioni e peso ma ovviamente non è stato possibile raggiungere i numeri dei modelli con chassis in alluminio. Larghezza e altezza non cambiano rispetto a tablet dello stesso formato mentre lo spessore, se confrontato con quello dell'Eee Pad originale, si riduce un poco passando a 9,9mm mentre il peso scende a 635 grammi. Questi valori sono confrontabili con quelli dell'iPad di terza generazione il quale risulta di appena 0,5mm più sottile.

 

CPU ARM utilizzate nei sistemi mobile
ARM11 ARM Cortex A8 ARM Cortex A9
Issue Width Single-issue Dual-issue Dual-issue
Lunghezza della pipeline 8 stadi 13 stadi 9 stadi
Esecuzione Out of Order No No Si
FPU VFPv2 (opzionale, non in pipeline) VFPv3 (non in pipeline) VFPv3-D16 (opzionale, in pipeline)
NEON N/A Si, 64-bit MPE, 64-bit (opzionale)
Tecnologia di processo 90nm 65nm/45nm 40nm
Frequenza di funzionamento 412MHz 600MHz/1GHz 1,4GHz

 

La piattaforma Tegra 3 utilizza una CPU basata su core ARM Cortex A9, gli stessi del Tegra 2 anche se in una configurazione differente. Come spiegato bene nel nostro precedente articolo, il SoC Tegra 3 include una CPU quad-core con companion core a basso consumo utilizzato principalmente per gestire lo stand-by attivo (aggiornamenti di stato, controllo email, ...) e prevede una frequenza di funzionamento massima di 1,4GHz (500MHz per il companion core).

 

GPU utilizzate nei SoC Mobile
PowerVR SGX 544 GeForce Tegra 2 GeForce Tegra 3
SIMD USSE2 Core Core
Numero di SIMD 8 8 12
MAD per SIMD 4 1 1
MAD 32 8 12
Frequenza 200~300 MHz 300~400 MHz 416~520 MHz

 

La GPU della piattaforma Tegra 3 ha subito un forte upgrade rispetto a quella di Tegra 2 grazie ad un maggior numero di core di elaborazione e a frequenze di funzionamento superiori. Essa è di tipo programmabile con architettura derivata dai modelli GeForce di classe DirectX 9 ed è compatibile con le API OpenGL ES 2.0, OpenVG 1.1 ed EGL 1.4. Fra le caratteristiche supportate dal chip citiamo l'illuminazione dinamica, la fisica in real-time, la geometria e le texture ad elevata risoluzione. Il confronto con i chip PowerVR non può essere fatto in maniera diretta: mentre questi utilizzano un'architettura a shader unificati, la GPU di Tegra 3 prevede 6 unità di pixel shader e 6 di vertex shader indipendenti.

 

 

Tegra 3 offre anche supporto per la decodifica di flussi video Full HD nei formati H.264, VC1-AP, MPEG2, MPEG4, DivX 4/5, XviD HT, H.263, Theora, VP8, WMV, Sorenson Spark, Real Video e VP6 oltre che per la codifica H.264, MPEG4, H.263 e VP8.

 


 

Il tablet nel dettaglio

Per il Transformer Pad TF300T ASUS ha utilizzato uno chassis plastico che ha permesso di ridurre il costo tanto che, sin dal lancio, è stato possibile offrire un tablet veloce, sottile e di qualità elevata ad un prezzo di 399 dollari. Il design non è troppo differente da quello dei precedenti modelli come il Prime (TF201) che però fa uso di uno chassis in alluminio. Il risultato è decisamente buono alla vista mentre al tatto è facile riconoscere i meno pregiati materiali. Nonostante tutto la sensazione resta comunque buona, ben lontana dall'idea di dispositivi plasticosi o poco curati.

Il tablet presenta un'ampia cornice tutt'attorno al display da 10,1 pollici la cui superficie è tutta sensibile al tocco. Lo schermo è lucido, rivestito da un trattamento antiriflesso e dotato di protezione Corning Gorilla Glass che copre, in realtà, tutta la parte frontale, cornice compresa, contribuendo a dare una sensazione di solidità.

 

 

La cover posteriore utilizza ancora il tipico motivo a cerchi concentrici che contraddistingue molti dei prodotti ASUS di ultima generazione come tablet e Ultrabook. Sul TF300T le linee sono abbastanza incavate, una scelta che aiuta molto a migliorare il feeling con il materiale plastico.

 

 

Nella parte superiore, sul lato lungo, è stampigliato il logo del produttore ed al centro è stata posizionata una webcam da 1,2 megapixel che risulta utile per le videochiamate. La sua qualità è discreta e permette, in condizioni di luce favorevole, di conversare guardando chi si ha di fronte. Al buio la qualità scema completamente mentre resta su livelli accettabili con una fonte di luce interna (lampada a incandescenza o neon).

 

 

Nella parte posteriore è presente un secondo sensore CMOS, questa volta da 8-megapixel che permette di scattare foto e registrare video di buona qualità.

 

 

Le impostazioni relative alla fotocamera sono numerose e vanno dal bilanciamento del bianco alla regolazione dell'esposizione, dall'intervallo di scatto nella modalità a raffica alla possibilità di applicazioni di effetti vari, compresi alcuni divertenti. E' anche possibile utilizzare alcune scene preimpostate che semplificano e ottimizzano le operazioni di scatto.

  

 

Qui di seguito sono mostrate alcune foto scattate con questo tablet:

Lo zoom, completamente digitale, serve a poco o nulla visto che altro non fa che ingrandire l'immagine catturata dal sensore. Il consiglio dunque è quello di utilizzare, eventualmente, un programma in post-produzione.

 

La sezione laterale destra integra solo una presa micro HDMI utile per il mirroring delle immagini su uno schermo esterno.

 

 

Ulteriori connessioni sono presenti nel profilo inferiore: in questo caso si tratta di quelle per la docking station o cavo USB per la ricarica della batteria o per la comunicazione con un PC.

 

 

Il lato sinistro del tablet include una presa jack per cuffie da 3,5 pollici che segue esattamente la curva dello chassis. Questa cosa ci ha un po' incuriositi in quanto i connettori jack maschi hanno un taglio dritto che non combacia affatto con un simile profilo: nonostante questo il collegamento risulta essere perfetto e saldo.

 

 

Giusto al di sotto del jack troviamo una feritoia per l'unico speaker in dotazione del TF300T. Questa scelta si rivela abbastanza azzeccata solo quando stiamo usando il dispositivo in verticale e lo speaker resta nella parte alta lontano dalle dita delle mani che sorreggono il tablet. Quando il dispositivo è posizionato in senso orizzontale l'audio diventa problematico per due ragioni: anzitutto si sente il suono provenire solo da sinistra e spesso la piccola feritoia è ostruita dalle dita della mano.

 

 


 

La docking station

Il "due pezzi", tablet e tastiera docking, si smonta e monta con molta semplicità e, visto che il cuore di tutto il sistema resta il tablet stesso, non c'è nulla da temere dal punto di vista software (non servono riavvii o attese per passare da un sistema ad un eventuale altro). Per collegare le due parti basta poggiare il tablet sulla dock facendo combaciare le due piccole frecce presenti su entrambi. Per staccarle, invece, occorre spostare il meccanismo a slitta e sfilare il tablet.

 

 

Per far si che tutto funzioni e si incastri alla perfezione, la docking station non fa perno solo sul connettore ma dispone di due guide ed un meccanismo di blocco.

 

 

Al fine di di rendere la cerniera più solida anche durante l'utilizzo, ASUS ha pensato di realizzarla in modo che possa "abbracciare" il tablet.

 

 

Sul lato sinistro della docking station troviamo una presa USB 2.0 host (vi si possono collegare chiavette USB, joystick, mouse e così via) coperta da un tappo in gomma e, più in basso, una feritoia per il lettore di schede SD.

 

 

Sul lato opposto è invece presente il connettore per il cavo ricarica / USB.

 

 

La base presenta 4 piedini in gomma che garantiscono un discreto grip con la superficie di appoggio.

 

 

 


 

Utilizzare il Transformer con la docking station

La tastiera con docking station progettata da ASUS per far compagnia al TF300T è una delle particolarità che ha suscitato il maggior interesse di utenti e media. Il suo compito, oltre a quelli di garantire una maggiore autonomia attraverso la batteria aggiuntiva e migliorare le doti di connettività, è principalmente quello di permettere all'utente una digitazione comoda su una tastiera fisica, probabilmente unica vera mancanza dei tablet per chi, come me, è abituato a scrivere molto e lo fa sia per hobby che per lavoro.

Per comprendere se la tastiera riesce nel suo compito di far dimenticare definitivamente notebook e netbook, l'ho usata in maniera estensiva sia durante i miei spostamenti in treno, poggiata sulle gambe, che sulla scrivania durante le ore di ufficio. Il risultato complessivo, seppur accettabile, non può essere considerato eccellente: la tastiera deve fare i conti con le limitazioni derivanti dalle dimensioni da sub-netbook mentre il touchpad si trova a dover gestire applicazioni pensate per un utilizzo di tipo touchscreen e dunque con problematiche speculari a quelle di applicazioni e sistemi operativi tradizionali che vengono utilizzati su schermi touch.

 

 

Ma procediamo con ordine. La tastiera ha dimensioni decisamente contenute paragonabili a quelle delle tastiere dei netbook più piccoli. Questo fa sì che i tasti siano poco spaziati e anch'essi di ridotte dimensioni: ciononostante la digitazione non è così scomoda come si potrebbe ipotizzare, scorre abbastanza veloce e il tasso di errore rimane su livelli accettabili. Probabilmente grazie ad una buona corsa dei tasti e ad una sensibilità ottimale che permette di rendersi immediatamente conto se la pressione è stata sufficiente o meno.

 

La disposizione dei tasti richiede un minimo di abitudine ma quel che manca è il supporto alle funzioni standard da parte del sistema operativo e delle applicazioni: provare a selezionare del testo con Shift + Freccia, saltare la parola con Ctrl + Freccia, salvare un lavoro con Ctrl + S sono tutte operazioni basilari che su un sistema Windows (con altre combinazioni di tasti il discorso vale anche per sistemi operativi Mac) vengono naturali mentre in questo caso dovrete dimenticarle! E visto che ci siete dimenticate anche il tasto Canc!

 

 

Finora tutto quanto resta ancora, se non ideale, comunque accettabile. Ci sono però altri aspetti da tenere in considerazione: la base con tastiera ha un peso inferiore a quello del tablet cosa che non le permette di offrire un adeguato supporto, per esempio nel momento in cui si tiene il dispositivo sulle gambe. Se non lo si regge continuamente con le mani o se non si tiene lo schermo (il tablet) ad un angolo inferiore a 90 gradi, il "netbook" rischia di rovesciarsi. In aggiunta, nonostante i vari meccanismi, la cerniera che sorregge il tablet non è molto solida e dopo alcune settimane di utilizzo rischia di non avere più la giusta durezza creando un gioco abbastanza marcato tale per cui la parte alta dello schermo si muove di circa 0,5-1cm.

 

 

Considerando il touchpad solo per la sua parte "hardware" il giudizio sarebbe buono: la superficie di scivolamento è perfetta (esattamente la stessa del poggiapolsi ove è stato ricavato un piccolo incavo), la risposta ottima ed il tasto perfetto sia per dimensioni che per sensibilità. Giusto quest'ultima potrebbe essere considerata un po' elevata tanto che un leggero sfioramento durante la digitazione possa spostare il cursore inavvertitamente inducendo così all'errore.

Nel caso di collegamento di un mouse esterno è possibile spegnere il touchpad da un apposito tasto funzione presente sulla tastiera. 

 

 

L'utilizzo del touchpad nel sistema resta però qualcosa di frustrante! Anche in questo caso, pensare di posizionarsi all'inizio di una frase, cliccare il tasto sinistro e scorrere per selezionare del testo è fuori discussione (meno male che la selezione della singola parola con doppio click funziona), utilizzarlo per scorrere una pagina o sfogliare applicazioni è cosa quanto mai difficoltosa, quasi come voler fare con la sinistra cose che siamo naturalmente abituati a fare con la destra. Ciò induce ad usare contemporaneamente touchpad, tastiera e touchscreen!

 

 

ASUS permette di utilizzare il touchpad simulando il tocco sullo schermo: questo è chiaramente un comportamento innaturale ma tutto sommato nelle operazioni di videoscrittura potrebbe rappresentare un ottimo compromesso. Fermo restando tutte le limitazioni del caso per la selezione del testo. Allo stesso modo è configurabile anche il tasto destro per mostrare il contenuto contestuale (non sempre disponibile) oppure per tornare indietro.

 

 

 

L'utilizzo della docking station permette di contare su una seconda batteria che migliora notevolmente l'autonomia del prodotto fungendo da ricarica per quella principale inglobata nel tablet. La batteria secondaria è automaticamente riconosciuta e gestita da Android e si attiva senza alcun intervento da parte dell'utente una volta innestato il tablet sopra la docking station.

 

 

L'intervento della batteria aggiuntiva si fa sentire in maniera decisamente marcata: l'autonomia del tablet si allunga di circa 4 - 5 ore in base al contesto di utilizzo.

 

batt-ext

 

Da quanto detto appare chiaro che la docking station diventa indispensabile solo se volete aumentare l'autonomia del tablet. Se siete dei divoratori di testo, lasciate perdere la docking station. Anzi, abbandonate completamente l'idea di tablet! Se invece pensate di voler utilizzare la tastiera per scrivere il vostro status su social network e simili, beh, potreste semplicemente accontentarvi della tastiera virtuale disponibile in due versioni preinstallate (quella standard Android e quella ASUS) oltre ovviamente a quelle che potrete scaricare da Google Play.

 

 


 

Una gestione più flessibile di autonomia e prestazioni

ASUS ha realizzato alcune personalizzazioni sul sistema operativo Android che equipaggia questo tablet. In particolare l'azienda taiwanese ha lavorato all'integrazione di tre diversi profili che permettono di ottenere le massime prestazioni oppure raggiungere la massima autonomia o, ancora, garantire un corretto bilanciamento delle due.

 

profili

 

Attivando l'una o l'altra modalità si ottengono prestazioni e consumi differenti. Abbiamo misurato entrambi e li abbiamo riportati nei grafici seguenti.

 

 

Le prestazioni della CPU variano notevolmente passando dalla modalità di massimo risparmio energetico a quella bilanciata o addirittura a quella normale. Incrementi si registrano sia nelle operazioni floating-point che in quelle integer. Evidentemente ASUS riduce in maniera sensibile la frequenza di funzionamento applicando probabilmente anche una riduzione della tensione.

 

 

Anche le prestazioni della memoria RAM subiscono l'influenza della modalità di risparmio energetico attivata. Da notare che, passando dal profilo bilanciato a quello normale, il punteggio non vari di molto.

 

 

Le prestazioni del chip grafico sono anch'esse influenzate dal profilo attivato ma solo quando si tratta di accedere alla potenza delle sue unità 3D. In modalità 2D (disegno delle finestre, gestione del desktop, gestione degli effetti di transizione) non notiamo differenze.

L'attenzione di ASUS circa l'autonomia del proprio dispositivo la si trova anche nelle possibilità di impostazione fine di numerosi parametri quali la retroilluminazione, i controller di rete Wi-Fi e Bluetooth, il GPS ed il sistema di sincronizzazione.

autonomia1 autonomia2

 

 


 

Piattaforma gaming: nuovi orizzonti

Quando dietro ad un prodotto come il Transformer TF300T si cela un nome come NVIDIA con il suo reparto marketing e la sua piattaforma tecnologica non si può non analizzarlo dal punto di vista gaming. Per essere appetibile in tal senso, però, non basta avere un dispositivo hardware prestante ma serve tutto il supporto software e accessoristico del caso: insomma un completo ecosistema che possa garantire ore e ore di divertimento! Per questo evidentemente le applicazioni standard di Android non è detto siano sufficienti: i giochini rischiano di essere troppo elementari e - seppur con le dovute eccezioni - non entusiasmare l'utilizzatore più di tanto.

Perciò, per sfruttare al massimo le capacità della sua piattaforma, NVIDIA ha realizzato TegraZone ( www.tegrazone.com ), un raccoglitore di giochi sviluppati dalle più note software house e ottimizzati per Tegra 3 (in generale per le piattaforme Tegra). Al suo interno troviamo titoli molto interessanti, di tipologia differente fra loro ed ai quali abbiamo giocato senza intoppi particolari e senza dover scendere a chissà quali compromessi. Restando sul generico, la qualità grafica dei giochi appare decisamente buona grazie al supporto a texture con un certo livello di dettaglio e ad effetti come la trasparenza dell'acqua, l'embossing delle superfici, le esplosioni, le ombre. Manca invece il supporto per il filtro di AntiAliasing e altri aspetti sono migliorabili.

 

 

L'esperienza di oltre un mese fatta con questo tablet ci ha permesso di giocare con diversi titoli fra i quali abbiamo incluso giochi in soggettiva e terza persona, di gare e sparatutto, strategici, piattaforme e così via.

Air Attack HD
Chi non ricorda il mitico Air Attack? Ebbene, oggi abbiamo a disposizione la versione Air Attack HD per Android che segue esattamente la stessa filosofia del suo antenato ma, su piattaforma Tegra 3, offre una grafica decisamente migliore (oltre alle texture, si notino la trasparenza dell'acqua e le ombre) e soprattutto supporta gli input sia dal touchscreen attraverso un joystick virtuale sia dai sensori di movimento grazie ai quali potrete comandare la direzione del vostro aereo. Come se non bastasse, potreste usare anche un gamepad esterno connesso tramite porta USB.

 

air attack hd air attack hd 2 air attack hd 3

 

Galaxy on Fire 2
Chi è innamorato dei vecchi videogames spaziali non potrà non apprezzare Galaxy on Fire 2, una galassia con 20 sistemi solari ed una moltitudine di pianeti, stazioni e navi spaziali. Questo gioco utilizza texture con risoluzione di 2048 x 2048 pixel e sfrutta alcuni effetti di OpenGL ES 2.0 come displacement e specular shader.

 

Galaxy on Fire 2

 

GT Racing: Motor Academy
Veniamo invece a qualcosa di molto più attuale come GT Racing, gioco di corse automobilistiche che permette di correre con auto da sogno come le Ferrari ma non prima di aver superato diverse prove e ottenuto le agognate patenti. Con questo titolo notiamo un forte effetto di aliasing dovuto alle curve della strada e dei profili in generale (quello della macchina, dei cartelloni pubblicitari e dei pali dell'illuminazione): le texture sono di buona qualità e con un discreto livello di dettaglio mentre il controllo è affidato ai comandi virtuali presenti sullo schermo touch (volante a sinistra e pedaliera a destra).

 

GT Racing: Motor Academy

 

Dead Trigger
Uno dei giochi sui quali NVIDIA ha basato un confronto diretto fra piattaforme Android generiche e piattaforma Tegra 3 è proprio Dead Trigger. E a tutti gli effetti la qualità grafica di questo titolo mette in risalto tutte le potenzialità del chip del camaleonte verde oltre alla possibilità di comando attraverso interfaccia touchscreen o gamepad.

 

dead Trigger 1 dead Trigger 2 dead Trigger 3 dead Trigger 4

 

 

 

 

Max Payne Mobile
Occorre ammettere che il porting di questo titolo è stato davvero fatto bene e ci ha permesso di vestire i panni di Max anche utilizzando un tablet. Certo la qualità non potrà essere mai paragonabile a quella di un PC gaming ma siamo comunque riusciti a vivere la storia fatta di dispiaceri e vendetta del protagonista. In questo caso i comandi a schermo sono ben studiati non fanno sentire troppo la mancanza di mouse e tastiera.

 

Max Payne Mobile 1 Max Payne Mobile 2 Max Payne Mobile 3

 

Flipper
I giochi che non possono mancare mai, anche se solo virtuali, sono quelli legati al mondo dei flipper. Ne abbiamo provati un paio, Zen Pinball THD e Pinball HD. Il primo garantisce una gestione avanzata della fisica della palla tanto che sembra quasi di giocare ai flipper meccanici. In aggiunta i dettagli caratteristici della scena sono molto ricchi interagiscono bene con la palla in real time mostrando anche effetti di riflessione. Il flipper può essere usato sia con il tablet in verticale che in orizzontale.

 

 

 

Il secondo offre un livello di dettagli molto spinto ed un forte realismo ancora grazie a speciali algoritmi per la gestione della fisica accelerati attraverso la GPU di Tegra 3. Il gioco può essere fruito anche in modalità 3D stereoscopica e, come il precedente, sia in modalità landscape che portrait.

 

 

 

Sonic
Sonic è un altro titolo migrato dalle console ai tablet. L'ultima versione disponibile attraverso il portale NVIDIA TegraZone è stata modificata appositamente per le piattaforme Tegra 3 e supporta l'accelerazione della fisica, texture in alta risoluzione, ombre dinamiche e geometria. Il controllo avviene sempre attraverso lo schermo touch usando i due jog virtuali posizionati in basso a destra ed a sinistra mentre non vi è alcun supporto per la tastiera.

 

  

 

Hardware e software si completano, secondo la visione di NVIDIA, con una importante varietà di accessori e fra questi non possono mancare i controller. La piattaforma Tegra 3, come quella usata nell'ASUS Transformer TF300T, integra il supporto plug-and-play per i più noti controller come quelli della XBOX 360, della PlayStation 3 e della Wii, i gamepad USB firmati Logitech ed altri modelli USB generici. E' sufficiente collegare il cavo USB del controller stesso o del ricevitore wireless alla porta USB del tablet per usufruirne appieno. Anche perché l'utilizzo della docking station si rivela fallace anche in questo caso o almeno non tutti la supportano e la maggior parte di essi è ottimizzata per essere usata con schermi touch tanto che non ha molto senso "tornare alla tastiera".

 

 

Chiaramente una siffatta postazione ben si adatta ad un utilizzo con display esterno collegato, cosa possibile grazie alla presenza di una connessione HDMI attraverso la quale è possibile pilotare una TV o uno schermo a risoluzione Full HD. Il tablet diventa dunque uno dei dispositivi per giocare più flessibili mai visti sinora: da console portatile a console fissa, con tutto il supporto hardware ed un ecosistema software aperto come se ci si trovasse di fronte ad un PC. C'è da lavorare ancora molto sulla numerosità dei titoli e sulla qualità della grafica ma la direzione intrapresa con Tegra 3 sembra sia proprio quella giusta.

 


 

Prestazioni della piattaforma Tegra 3

Diamo ora uno sguardo alle prestazioni in generale del tablet ASUS TF300T. Vi ricordo che tutti i test sono stati eseguiti con la modalità di risparmio energetico impostata su "Normale".

Le prestazioni garantite dalla CPU della piattaforma Tegra 3 sono all'incirca doppie rispetto a quelle di Tegra 2 utilizzata negli altri modelli analizzati. Questa non riesce però a reggere il confronto con il SoC dell'Apple iPad 3 seppure in questo caso vada considerata l'influenza del diverso sistema operativo.

I valori riportati da AnTuTu, in particolare dai benchmark sulla CPU in esso contenuti, sono in accordo con quanto visto con Linpack, denotando prestazioni all'incirca doppie rispetto alla CPU di Tegra 2.

Ottimizzazioni importanti esistono anche per il sottosistema delle memorie che mette a disposizione una banda doppia rispetto ai modelli di precedente generazione.

Stando ai valori rilevati da Nenamark, anche il modulo GPU di Tegra 3 riesce ad innalzare di tanto la barra delle prestazioni.

GLBenchmark, pur essendo d'accordo con quanto visto in precedenza, ci permette di confrontare gli fps ottenuti anche con quelli dei tablet Apple. iPad 2 ed iPad 3 riescono a stare al passo del TF300T o addirittura un gradino al di sopra. E' bene però fare una considerazione: mentre per tutti i dispositivi Tegra 2 e Tegra 3 la risoluzione a cui il benchmark è stato eseguito è pari a 1280x800 pixel, nel caso dell'iPad 2 la risoluzione è inferiore, pari a 1024x768 pixel, e nel caso dell'iPad 3 superiore (2048x1536).

 


 

Browser: integrato o Chrome, Android 4.0 o Android 4.1?

Oltre a giocare ed utilizzare strumenti di vario genere e tipo, un tablet deve permette di navigare in tutta comodità. I modelli Android come l'ASUS Transformer TF300T, dispongono di un browser integrato basato sullo stesso motore di Google Chrome e con esso abbiamo eseguito alcuni benchmark di confronto.

 

 

Sunspider (inferiore è meglio) mostra come il TF300T sia in grado di fornire la risposta a pagine di tipo JavaScript nel tempo più breve con un netto distacco sia rispetto ai modelli di precedente generazione che rispetto alle soluzioni di casa Apple.

 

 

Browsermark di Rightware conferma quanto visto in precedenza seppure in questo caso iPad 2 ed iPad 3 siano molto più vicini.

 

 

Oltre al browser di default è possibile installare, su Android, altri browser scaricandoli da Google Play. Per capire quanto e se il browser di default sia ottimizzato ne abbiamo confrontato le prestazioni con quelle di Chrome per Android che, come detto, fa uso dello stesso motore. Ebbene, come si vede dai grafici il browser integrato riesce a fornire prestazioni superiori.

 

Infine abbiamo analizzato l'impatto dell'aggiornamento ad Android 4.1.1 proprio guardando i numeri del browser, notando un netto miglioramento.

 


 

Display e touch

Nei dispositivi touch il display funge sia da veicolo di informazione sia da sistema di input. Ciò significa che bisogna coniugare un sensore capace di comprendere le nostre intenzioni con un altro che deve fornirci una risposta. Problemi di qualità delle immagini visualizzate e/o di sensibilità del sistema touch sono ben note a chi ha usato in passato schermi sensibili al tocco; per fortuna si tratta solo di lontani ricordi, almeno guardando lo schermo del Transformer Pad TF300T.

La sensibilità del sistema touch è ottima e la sua risposta alle nostre richierste è praticamente immediata. Lo notiamo in tutte le operazioni che facciamo dal semplice sblocco dello schermo fino all'avvio delle applicazioni o alla digitazione di testo sulla tastiera virtuale.

Il prodotto che abbiamo davanti si distingue anche per l'ottima qualità delle immagini dove non si notano difetti di pattern di alcun genere (cosa che avevamo notato nell'Iconia Tab A500), capace di riprodurre le sfumature in maniera lineare ed offrire una buona fedeltà dei colori con neri profondi e luminosità elevata. Altresì buona è la velocità di refresh che rende fluidi le operazioni di scorrimento delle pagine, la visione di un video o le scene di un gioco in veloce movimento.

La risoluzione di 1280x800 pixel appare corretta per un formato da 10,1 pollici come quello del TF300T. Grazie all'utilizzo della tecnologia IPS è molto elevato anche l'angolo di visualizzazione.

 

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Conclusioni

I tablet stanno conoscendo un momento d'oro grazie alla loro versatilità elevata ma soprattutto ad un'offerta così ampia da riuscire ad abbracciare ogni desiderio ed ogni possibilità di spesa. Oggi si passa dagli 80~100 euro di un prodotto cinese, anche di buona fattura, ai 600~700 euro di modelli top di gamma con o senza il marchio della mela morsicata. Certo è che Android ha contribuito in modo radicale a questa diffusione tanto da riuscire ad erodere in maniera significativa le quote di mercato detenute da Apple.

A dare una mano, in tal senso, è stata (e continua ad esserlo) NVIDIA. La piattaforma Tegra 3 ha ricevuto una forte accettazione da parte di utenti e addetti del settore grazie a forti spinte sul lato marketing unite alla concretezza di un vero gioiellino tecnologico. ASUS pesca un po' da Google ed un po' da NVIDIA per mettere assieme una linea di tablet con modelli ben differenziati per prezzo e caratteristiche ma tutti attenti all'usabilità, un fattore senza il quale non si può pretendere alcun successo.

Il Transformer Pad TF300T fa parte di quella linea di prodotti per i quali è previsto come principale accessorio una docking station dotata non solo di tastiera fisica e touchpad ma anche di una batteria di riserva e di un esteso parco connessioni. In effetti, dalla nostra esperienza, emerge che fosse solo per i primi due aspetti non avrebbe molto senso acquistarla: non tanto per difetti o problematiche hardware quanto per il supporto offerto dal sistema operativo stesso i cui obiettivi sono ben altri. Pollice all'insù, invece, per la batteria che quasi raddoppia l'autonomia del tablet e per le possibilità di collegare dispositivi USB e schede di memoria.

Tralasciando per un attimo la docking station, il tablet TF300T si propone come un prodotto dal costo relativamente basso che però non pretende alcuna rinuncia da parte del compratore. ASUS ha utilizzato materiali non proprio di prima scelta sostituendo plastiche all'alluminio e fatto delle sane economie di scala per realizzare un prodotto al quale non manca assolutamente nulla: forse sarebbe stato bello poter raggiungere un peso leggermente inferiore o uno spessore minore ma tutto sommato possiamo accettare questo compromesso.

D'altro canto la potenza di una piattaforma come Tegra 3 - quando abbinata ad uno schermo di ottima qualità che supporta una risoluzione decente ed ad una batteria / sistema di risparmio energetico che permette di usare il dispositivo per una giornata senza dipendere dalla presa elettrica - riuscirebbe a far dimenticare tutto il resto. Non è un piacere solo giocare e poterlo fare ovunque ci si trovi, ma anche svolgere le operazioni quotidiane di comunicazione, produttività e divertimento. Il tutto in maniera fluida e senza intoppi, anche quando in background i task aperti sono molti.

La potenza mostrata con applicazioni gaming è notevole: ma indipendentemente dai numeri quel che abbiamo rilevato è che ogni gioco disponibile è assolutamente godibile sia per qualità delle immagini che per fluidità delle scene. Le modalità di fruizione sono diverse, tali da includere non solo controlli touchscreen ma anche sensori, in alcuni casi tastiera docking e quasi sempre joystick esterni connessi via USB. Basterà questo, assieme al parco titoli ottimizzati di TegraZone in continuo ampliamento, per decretare i tablet Tegra 3 come piattaforme gaming per eccellenza del prossimo futuro? A nostro avviso no: siamo convinti che pur trattandosi di un'ottima soluzione nel suo complesso, sarà solo una delle tante, convivendo assieme a console portatili e fisse, smartphone e PC. Insomma, ad ognuno il suo.

Tornando al TF300T, se proprio volessimo andare a cercare il pelo nell'uovo, riteniamo il posizionamento dello speaker assolutamente da rivedere e la qualità della fotocamera non proprio eccelsa. Il prezzo richiesto per questo prodotto è ampiamente giustificato dalle sue feature, qualità e potenzialità.