Alla fine di tutto questo discorso, vediamo di trarne le dovute conclusioni. Prima di tutto è d'obbligo andare a leggere quanto è scritto nel DM n.209 del 26 marzo 2013 - libri digitali, nel quale si descrive l'evoluzione da Scuola Tradizionale a Scuola Digitale.
“Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l’anno scolastico 2013/2014, è del 20%. Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale la sforbiciata è più consistente, con una riduzione che arriva fino al 30%”.
Cosa c'è che non va in tutto questo? Il fatto che non si utilizzeranno i Tablet, o i supporti digitali in genere, come strumenti per migliorare la didattica, ma li si utilizzeranno semplicemente come sostituti della carta.
Può questo, a fronte dei costi per l'aggiornamento dei materiali e del personale (acquisto dei Tablet, corsi di aggiornamento, assicurazione contro danneggiamento del materiale, obsolescenza del materiale stesso, ecc), migliorare effettivamente la qualità didattica della scuola italiana?
La nota conclusiva del testo è a tal proposito deprimente: “Grazie a questi provvedimenti gli studenti avranno la possibilità di utilizzare anche a scuola, e per obiettivi didattici, strumenti che già utilizzano diffusamente a casa, migliorando il livello delle competenze digitali dell’intera popolazione italiana”.
Come possono gli studenti migliorare le proprie competenze digitali se lo stesso corpo docente, lo ripeto ancora una volta, non ha le competenze per utilizzare appieno tali strumenti? Realizzare una presentazione di PowerPoint, o un testo in Word, non è possedere delle competenze, se queste si applicano ad un ambiente chiuso. Non più dello scrivere una ricerca su foglio. La fonte, probabilmente sarebbe sempre la medesima, Wikipedia.
Come è emerso dagli studi dell'European Schoolnet, prima di tutto bisogna formare il corpo docente per creare una categoria di professionisti in grado di trarre il meglio dall'utilizzo del materiale multimediale in associazione alla didattica tradizionale, così da migliorare la ricettività degli alunni. A tal proposito, per concludere, mi sovviene quanto mi raccontò una Preside di una scuola Media.
Questa Preside era appassionata di PowerPoint e decise di trascrivere alcune fiabe con tale strumento, così che gli studenti potessero apprezzarle di più. Quando ebbe finito di leggere, in maniera del tutto apatica, una di queste favole attraverso le slide sulla LIM, si accorse che la classe era del tutto distaccata. Nessuno si era minimamente interessato alla narrazione della Preside. Al che concluse: “Non capisco perché non gli fosse piaciuta. I ragazzi sono appassionati di informatica, avrebbero dovuto apprezzare”. Il problema, a mio avviso, è proprio questo. Si pensa che una LIM o un Tablet possano risolvere la crisi che attanaglia la nostra Scuola, fino ad una decina di anni fa probabilmente la più invidiata d'Europa (parlo delle scuole Elementari e Medie), ma non è così.
Ci sarebbero altre tematiche di cui parlare, tra cui la tipologia di materiale da comprare, se Open Source o Closed, se Italiano o straniero, ma per queste servirebbero altri articoli. Per il momento mi limito ad affermare che senza un corpo docente preparato la digitalizzazione è del tutto inutile, oltre che costosa.