Secondo le ultime indiscrezioni, non provenienti solo dal portale DigiTimes, ma anche dalla società di analisi J.P.Morgan Global Equity Research, sembra che Altera abbia deciso di tornare all'ovile o, più precisamente, da TSMC.
Più di un anno fa Altera, in difficoltà nel controbattere a Xilinx nel mercato FPGA, si era rivolta ad Intel per produrre i propri chip di punta con il processo a 14nm FinFET: se non puoi battere l'avversario nella progettazione, cerca di batterlo attraverso il processo produttivo, si devono essere detti i dirigenti di Altera.
Sfortunatamente, i piani non stanno procedendo come si era sperato. Altera avrebbe dovuto effettuare i primi tape out dei propri FPGA alla fine del 2013, ed invece sembra che tale evento si debba rimandare di almeno un anno, secondo i comunicati ufficiali. Un ritardo mostruoso, e che porterebbe l'inizio della commercializzazione dei prodotti di Altera a 14nm alla seconda metà del 2015, lo stesso periodo dei processori FPGA di Xilinx prodotti con il nodo da 16nm FinFET di TSMC. Quest'ultimo è un nodo decisamente più economico rispetto a quello di Intel, e risulta preferibile anche perché sarà quasi contemporaneo a quello dell'azienda di Santa Clara (con uno scarto di appena 6 mesi): “Intel Corporation’s proposition for foundry is “premium pricing” in exchange for tech leadership – this can only work if they can deliver at least a one-year lead on each process node, since the cost of engaging with Intel is quite high given designs are not portable to any other foundry, in our view. We believe 14nm delay (process or foundry) may be a worry for prospective Intel customers, since 14nm was where Intel had a clear edge over TSMC”.
A questo punto la situazione si fa sempre più chiara: Intel dovrà cavarsela con le proprie forze contro ARM e i vari produttori Fabless nel mercato Mobile, così come dovrà cavarsela da sola per mantenere il vantaggio tecnologico residuo nei confronti delle fonderie Pure-Play.
Considerando che i 14nm/16nm potrebbero rimanere il principale processo produttivo per la prossima decade, e che i Wafer da 450mm sono in pesante ritardo, è possibile che Intel possa perdere il suo punto di forza principale, le fonderie. La partita, quindi, si giocherà prettamente sul piano della bontà del progetto. D'altra parte questa situazione la stiamo osservando da mesi anche nel mercato delle schede video discrete, un settore che stenta a smuoversi dai 28nm di TSMC.