Intel ha presentato i primi SSD Optane DC P4800X dotati di memorie 3DXPoint, i quali vanno ad inserirsi, considerate le specifiche tecniche, in un limbo compreso tra le memorie DRAM e le NAND Flash.
Le memorie 3DXPoint, inizialmente descritte come il Santo Graal delle memorie di massa, sono state nel corso dei mesi riposizionate su livelli più umani, tanto è vero che molto dell’interesse per queste è andato via via scemando … anche in relazione ai prezzi (Vedi Apple). Il drive di punta da 735GB sarà venduto all’esorbitante prezzo di 1520 dollari (2 dollari per GB). Per fare un confronto, il Micron 9100 da 800GB viene venduto a circa 900 dollari (1,1 dollari per GB), il modello da 1.2 TB a circa 1250 dollari (1 dollaro per GB), mentre il Seagate Nytro XP7102 da 1.6 TB lo troviamo in vendita a circa 1350 dollari (85 centesimi di dollaro per GB). La soluzione Intel, quindi, costa circa il doppio delle soluzioni concorrenti, sempre dedicate al mercato Enterprise (E circa 7 volte tanto rispetto alle soluzione di fascia Consumer PCI-E di pari capacità).
È vero che la soluzione Intel offre una velocità di trasferimento ed una velocità di I/O decisamente maggiore, ma bisogna porsi questa domanda: l’eventuale cliente potrebbe trarre benefici da queste caratteristiche? Oppure preferirà soluzioni meno veloci, ma più capienti? Non sempre la soluzione più veloce risulta vincente nel mercato informatico (Basti vedere il confronto Rambus vs. DDR, tanto in ambito consumer quanto in ambito enterprise).
Altra caratteristica interessante del modello Optane DC P4800X è il fatto che integri ben 28 chip 3DXPoint per raggiungere la capacità di 735GB. Questo spiegherebbe l’elevato prezzo di commercializzazione degli SSD Optane nel mercato consumer, e quindi la loro commercializzazione posticipata a data da destinarsi.
In ultimo, va considerato che attualmente le memorie 3DXPoint possono risultare vantaggiose rispetto alle memorie DRAM soprattutto in relazione all’elevato prezzo di queste ultime (Circa 1 dollaro a GB), dovuto ad una pratica di cartello di Samsung ed SK Hynix. Ma se queste ultime dovessero osservare la soluzione di Intel avere un buon successo commerciale, non avrebbero problemi ad aumentare nuovamente la produzione delle DRAM, abbattendone così i costi (Riportando i prezzi a circa 25 centesimi di dollaro a GB) e mettendo in seria difficoltà la casa di Santa Clara. La stessa cosa potrebbe accadere anche nel mercato delle NAND Flash, i cui prezzi sono mantenuti elevati in maniera del tutto artificiale.
In questo momento il futuro delle memorie 3DXPoint è decisamente appeso ad un filo, e non sarà determinato dalle sole specifiche tecniche dei prodotti in gioco.