Nonostante gli ingenti sforzi compiuti dal governo cinese per cercare di creare un ecosistema IC (Integrated Circuit) autosufficiente, sembra che il gigante asiatico dipenderà sempre più dai prodotti realizzati all'estero.
Una ricerca di IC Insights, intitolata “The McClean Report”, mostra come, seppure la produzione cinese nel mercato IC interno nell'ultimo anno sia cresciuta del 20% circa, passando da 10.3 mld a 12.5 mld di dollari, la richiesta di prodotti finiti (da utilizzare in PC, Smartphone, Tablet, elettrodomestici, auotomobili, ecc.) è passata da 88 a 98 mld di dollari. A prima vista una crescita modesta, in relazione alla crescita delle compagnie cinesi, essendo pari solo all'8,8%, ma comunque troppo elevata in relazione alle cifre in ballo.
Proseguendo su questo trend, secondo IC Insights, la più importante fonderia Pure-Play cinese SMIC potrebbe venire spazzata via dalle rivali taiwanesi e statunitensi entro pochi anni, in quanto quest'ultime potranno contare su maggiori capitali da investire in R&D. Secondo alcune proiezioni, infatti, nel 2018 le aziende cinesi attive nel mercato IC fattureranno appena 21.5 mld di dollari, in un mercato che di miliardi ne muoverà 135.
Il market share delle compagnie IC cinesi probabilmente aumenterà nei prossimi anni, ma questo avverrà soprattutto grazie agli aiuti governativi. Nel McClean Repor si legge: “This gap drives the China government crazy, especially since most of the production is from companies such as SK Hynix and Intel”.
Per questo motivo il governo cinese sta studiando un piano B, nel caso quello che coinvolge le fonderie dovesse naufragare: investire nelle aziende Fabless. Spreadtrum, un'azienda più statale che privata, è una di quelle su cui il governo cinese punta maggiormente, grazie anche alle enormi commesse derivanti dagli stessi enti pubblici. L'accordo con Intel, paventato da Digitimes, sarebbe quindi un vero e proprio colpo di fortuna per questa società, in grado in un sol colpo sia di ricavare un enorme Know-How (al pari di un'altra famosa azienda cinese, RockChip), sia di entrare in grande stile nel mercato consumer che conta, a livello mondiale, grazie anche all'utilizzo delle fonderie Intel. Sempre nel McClean Report si afferma: “They got a little taste of success with Spreadtrum and RDA… China has more fabless business now than Japan and Europe combined”.
La stessa Lenovo, grazie alle acquisizioni di Motorola e delle divisioni PC e Server x86 di IBM, sta seguendo questa strada con enorme successo.
Alla luce di tutto ciò, appare evidente come la decisione degli imprenditori italiani, e dello stesso Stato italiano, di smettere di investire in questo settore si rivelerà deleterea (Ad esempio: La FAB di Avezzano non svolge più attività di tirocinio dedicata agli studenti universitari; Micron criticata duramente dai sindacati italiani). Anche l'avere solo qualche fonderia efficiente avrebbe potuto portare enormi commesse, e quindi miliardi di dollari.