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Intel sta cominciando a fare sul serio nella categoria Ultrabook spingendo i produttori suoi partners a presentare continuamente novità: è notizia di poche settimane fa che saranno presto disponibili modelli con pannello touch mentre il segmento di quelli tradizionali si riempie di proposte con schermi da 11, 13 e 15 pollici. Dall'iniziale idea di prodotto creato con materiali pregiati e al quale sia stata prestata molta attenzione ai dettagli estetici, si sta però passando ad includere - nella stessa categoria - anche quelli meno ricercati nelle cui scocche fa capolino la plastica, magari satinata per somigliare all'alluminio, quello si.

Oggi però vi parliamo di un prodotto che rappresenta una primizia nel mercato nostrano: fornitoci da Intel che ci ha preferito insieme a qualche altro blogger, è realizzato da Acer ed è inquadrato sotto il marchio Aspire S5.

 

Dotato di schermo da 13,3 pollici e piattaforma Intel Ivy Bridge a basso consumo, l'Aspire S5 potrebbe rappresentare l'Ultrabook ideale. A differenza dell'ASUS UX21E con schermo da 11 pollici, recensito in precedenza sulle nostre pagine, il formato superiore risulta essere ugualmente portatile ma garantisce un comfort nella digitazione e visualizzazione dei contenuti decisamente migliore. D'altro canto queste erano state esattamente le conclusioni alle quali eravamo giunti in quello stesso articolo.

La qualità e la ricercatezza dei materiali dell'UX21E, però, non fanno parte dell'Aspire S5! Nonostante esso si difenda bene, a partire dall'alimentatore di dimensioni contenute che permette un facile trasporto tanto se inserito in una borsa per notebook quanto se posto nella valigia di un più lungo viaggio per finire con il sottile profilo, il diavolo si cela nei dettagli. Ponendo, ad esmepio, meglio la nostra attenzione  sull'alimentatore, è assurdo pensare che un modello così piccolo debba utilizzare un cavo di connessione alla rete elettrica con presa a tre poli da una parte ed una Schuko dall'altra!

C'è da aggiungere, prima di entrare nelle specifiche e nella valutazione delle performance, che il dispositivo proposto da Acer include un paio di spunti interessanti circa la configurazione di storage e la gestione delle connessioni di I/O. Seguiteci e vi sveleremo ogni particolare.

 


 

Se finora i notebook erano stati considerati prodotti funzionali, potenti e trasportabili la cui estetica poteva essere o no curata, con gli Ultrabook si segue la linea tracciata da Apple che tiene in seria considerazione anche questo aspetto. Lo chassis diventa così motivo di scelta e differenziazione reale, non solo per il gusto personale ma anche per più oggettivi parametri che includono la qualità dei materiali e dell'assemblaggio, la robustezza e la compattezza.

Per la serie Aspire S5, Acer ha scelto di utilizzare materiali quali plastica e lega metallica che compongono uno chassis fatto di tante sezioni ben assemblate: nella nostra ispezione non abbiamo notato sbavature o parti che non combaciano ma certo non siamo di fronte alla filosofia di "chassis unibody". Nel complesso gli abbinamenti sembrano essere ben riusciti tranne per qualche dettaglio un po' noioso.

Il coperchio superiore è realizzato con una sottile lastra in lega di magnesio e alluminio satinato: al centro il logo Acer color argento lucido garantisce la continuità con altri modelli come l'Aspire Timeline Ultra M3 da poco recensito.

La sezione frontale del notebook non prevede alcun tipo di connettore e, una volta chiusa a libretto mostra uno spessore crescente ottenuto dagli spigoli completamente smussati sia della base che del coperchio. Al centro è stato ricavato un piccolo incavo che permette un'apertura agevolata del vassoio del monitor, operazione che va comunque fatta tenendo ferma la base (il suo peso non è sufficiente a permettere di alzare il monitor usando una sola mano).

Sulla sezione di destra troviamo invece un connettore jack da 3,5mm per cuffie, un foro per blocco Kensington ed un ulteriore forellino per estrarre la batteria. A sinistra Acer ha integrato uno slot per il lettore di schede di memoria SD e MultimediaCard ed il tasto di accensione, scelta sicuramente più azzeccata rispetto a quella di ASUS che nell'UX21E ha integrato tale tasto di servizio nella tastiera.

Il profilo posteriore include, infine, il piccolo connettore per la presa di alimentazione ed una feritoia per lo sfogo dell'aria calda.

Come avrete notato non abbiamo ancora incontrato alcuna presa USB o di altro genere. Che Acer se ne sia dimenticata? Ovviamente no, ma il produttore taiwanese ha ben pensato di nasconderle, non tanto perché fastidiose alla vista, quanto per poter recuperare qualche millimetro nello spessore del notebook. E poi un pannellino motorizzato che viene fuori alla Star Trek fa sempre scena!

Tale pannello, che viene fuori e torna al suo posto grazie ad un servo-meccanismo attivabile da un apposito tasto integrato a destra della tastiera, include due porte USB 3.0 (vera rarità per sistemi come questo ma anche per i notebook tradizionali, anche se poi mancano altre porte USB 2.0), una porta HDMI e, addirittura, una porta Thunderbolt. Di quest'ultima al momento ce ne facciamo nulla o quasi, visto che le periferiche che potranno utilizzarla sono ben poche, ma speriamo che nei prossimi mesi ci saranno novità anche in tal senso.

Guardando il funzionamento del pannello la prima cosa che ci siamo chiesti è stata cosa potesse accadere a seguito di una richiesta di chiusura nel caso in cui una o più prese fossero occupate. Ebbene, non accade assolutamente nulla, nel senso che il pannello non si richiude, evitando così che si possa rompere. Ci siamo poi chiesti cosa accadesse se, con il pannello aperto, il notebook viene spento o messo in sleep: in questo caso il pannello si chiude da solo garantendo una maggiore mobità.

La pancia dell'Aspire S5 è creata da un monoblocco plastico nel quale è stata creata la grossa finestra che funge da piattaforma per il sostegno del pannello movibile con i connettori a scomparsa.

Quattro piedini in gomma di differenti dimensioni fanno da superficie di appoggio antiscivolo mentre alcune viti Philips tengono saldamente accoppiata questa parte con il coperchio superiore.

 


L'apertura del coperchio non riserva sorprese, né in senso positivo né in senso negativo. Il prodotto continua a mantenere la sua coerenza nelle linee e nei colori e presenta un poggiapolsi metallico realizzato anche in questo caso in lega di magnesio e alluminio satinato, similmente alla base della tastiera. Parti in plastica sono state avvistate sulla cornice del monitor e nella zona delle cerniere ove, evidentemente, era complicato creare le forme richieste dalla lavorazione dell'alluminio.

Il piano tastiera risulta incavato di un paio di millimetri rispetto al poggiapolsi tanto quanto basta per lasciare i tasti esattamente in linea con quest'ultimo. Il bacino creato segue linee molto morbide ove la lastra di alluminio scende con una inclinazione leggera partendo dal bordo e fino a raggiungere i 2mm sulle file di tasti più esterne. Al contrario, non c'è continuità con l'area del poggiapolsi.

I tasti ad isola sono stati dimensionati a gruppi e tutti ben distanziati: la digitazione su questa tastiera risulta essere molto scorrevole e precisa con tasti dalla corsa forse leggermente corta ma tutto sommato decisa e con un sufficiente feedback (si capisce che il tasto è stato premuto senza dover controllare). Merito anche del formato superiore, con l'Aspire S5 dal quale stiamo scrivendo questa stessa recensione il feeling con la tastiera è nettamente migliore di quello raggiunto con l'UX21E.

I gruppi che Acer ha cercato di identificare sono quelli che comprendono i tasti funzione unitamente a quelli di servizio fra cui print screen, delete e insert (di più piccole dimensioni sia in altezza che in larghezza rispetto agli altri tasti) e quelli di spostamento (le quattro frecce, page up e page down).

Manca completamente la retroilluminazione, un fattore che con sistemi di questo genere potrebbe essere determinante: essendo così piccoli e maneggevoli non è escluso che si possa pensare di utilizzarli in qualunque condizione di luce, all'aperto, al chiuso, al buio oppure sotto al sole. 

  

Il touchpad ha dimensioni abbastanza importanti seguendo ancora quella che è la filosofia della asa di Cupertino. Il comfort di utilizzo non è però paragonabile a quello dei prodotti Apple seppure siamo su livelli ben superiori a quelli del touchpad dell'ASUS UX21E. In questo caso la precisione del tocco dei due tasti destro e sinistro, completamente nascosti nella zona inferiore sotto il sistema basculante del touchpad, è buona, così come è preciso lo scorrimento.

I contro vanno invece cercati nella troppa sensibilità al tocco sulla superficie del touchpad che in taluni casi potrebbe portare ad azioni indesiderate e nel materiale di realizzazione che permette, come detto, un agevole scorrimento ma solo quando si hanno le dita asciutte.

 


 

Accettata l'idea che i display dei notebook debbano essere piccoli sia per contenere i consumi sia per migliorarne la mobilità, non ci si rassegna al fatto di voler avere uno spazio di lavoro il più ampio possibile. A patto di sottostare a qualche compromesso sulle dimensioni di testo e icone, dunque, ormai la tendenza è quella di impacchettare il più elevato numero di pixel possibili all'interno di un pollice quadrato. Così ci saremmo aspettati, per il display da 13,3 pollici dell'Aspire S5, di trovare un valore di risoluzione superiore ai classici 1366x768 pixel. ASUS ha scelto la stessa risoluzione per lo Zenbook da 11,6 pollici portandola a 1600x900 pixel nel modello UX31E da 13,3 pollici.

La risoluzione è però solo uno degli aspetti da valutare per un display: Acer continua, a braccetto con molti altri produttori, a perseguire la strada dei display LCD con rivestimento lucido e, anche se abbinato ad una retroilluminazione a LED, nulla può contro i fastidiosi riflessi che si creano nel caso di utilizzo all'esterno con giornate soleggiate. Ovvio, si potrebbe pensare di spingere la luminosità al massimo ma questo sarebbe solo un palliativo ed una bella mazzata per la batteria!

Niente di interessante nemmeno dal punto di vista della tecnologia del pannello, che risulta essere un normale TN. Cosa viene fuori da questo mix lo possiamo vedere di seguito dalle misurazioni effettuate nel nostro laboratorio.

Il massimo rapporto di contrasto statico si ferma ad appena 62,3:1, valore che scaturisce da un livello di luminanza un po' elevato per il nero (3 cd/m2 circa). La luminosità, inoltre, si ferma a valori molto contenuti, cosa che non agevola di certo l'utilizzo in condizioni ambientali avverse (nel caso dell'UX21E avevamo misurato una luminosità massima di circa 450 cd/m2).

   

L'uniformità della retroilluminazione è buona: in tutte le prove effettuate, fra la zona più luminosa (quella dal centro fino in alto a sinistra) e quella più scura (in basso a sinistra) insiste una differenza inferiore al 15%.

Pur volendo dare ad Acer la nostra massima fiducia, dobbiamo ammettere che i display della maggior parte dei notebook dell'azienda che abbiamo provato (fatto salvo un solo modello) non sono mai stati in grado di offrire una rispondenza decente alla curva colore standard. Nello schema seguente possiamo notare la curva di risposta del display dell'Aspire S5 (rossa) confrontata con la curva standard RGB (verde). D'altro canto anche il display utilizzato da ASUS per il suo UX21E non può annoverare la fedeltà dei colori fra i suoi punti di forza.

Gamut Acer Aspire S5 Gamut ASUS UX21E

Abbiamo dunque trovato uno degli aspetti fra quelli che potrebbero essere migliorati nei futuri Ultrabook. Chissà se Apple non è stata ancora una volta pioniera in questo senso, prima con i display IPS e poi con quelli Retina.

Al centro nella parte alta della cornice del monitor, è stata integrata una webcam coadiuvata da un microfono posizionato lateralmente al piano tastiera nella zona di destra. La qualità della registrazione video è discreta mentre per quella audio non manca un certo rumore di fondo. Come accade per la maggior parte delle webcam integrate, condizioni di bassa luminosità ambientale non ne favoriscono l'utilizzo.

Infine l'audio, curato da due piccoli speaker interni nascosti sotto altrettante feritoie coperte da griglia, del tutto simili a quelle dell'UX21E. Il suono prodotto è tutto sommato decente, sempre che non abbiate pretesa alcuna di ascoltare bassi profondi, alti cristallini ed avere il volume a palla!

Buona anche la qualità dell'uscita cuffie capace di una potenza sonora più che sufficiente per ogni utilizzo.

 


 

Seguono le specifiche tecniche complete del notebook Acer Aspire S5 che stiamo analizzando.

  • CPU Intel Core i7 3517U, Ivy Bridge a basso consumo (TDP da 17W), dual-core con tecnologia HyperThreading, 4MB di cache L3, frequenza di funzionamento di default pari a 1,9GHz e Turbo fino a 3,0GHz. La CPU è realizzata con processo produttivo a 22 nanometri e supporta le estensioni MMX, SSE 4.2, AVX a 256-bit, EM64T, VT-x e crittografia AES a 256-bit.
  • Scheda madre basata su chipset Intel HM77 prodotta da Acer sotto il marchio Venus.
  • Sul notebook sono presenti 4GB di memoria DDR3-1333 suddivisi in due moduli da 2GB l'uno e funzionanti in modalità dual-channel. I timings sono abbastanza aggressivi, pari a 9-9-9-24 1T mentre parte della memoria è dedicata alla VGA integrata. Non vi è alcuna possibilità di upgrade da parte dell'utente in questo senso tanto che le memorie stesse sono saldate sulla scheda madre.
  • La scheda grafica è quella integrata nella CPU Ivy Bridge, facente parte della famiglia Intel HD 4000 (GT2) che prevede 16 unità di elaborazione, frequenza di funzionamento massima pari a 1,15GHz e supporto per DirectX 11.0.
  • L'Acer Aspire S5 punta su una sezione di storage assolutamente interessante che prevede due SSD LiteOn CMT-128L3M SATA 3.0 da 128GB ciascuno funzionanti in modalità RAID 0. In questo modo vengono raddoppiate sia le prestazioni che la capacità, la quale raggiunge perciò i 256GB (disponibili 238,5GB). Il risvolto della medaglia sta nella sicurezza dei dati che si riduce come in tutti i setup di tipo RAID 0.
  • Il sistema operativo installato è Microsoft Windows 7 Home Premium a 64-bit.
  • Lo schermo è di tipo LCD TN da 13,3 pollici, risoluzione nativa di 1366x768 pixel, fattore di forma 16:9, effetto glossy e retroilluminazione LED.
  • La connettività wireless è garantita da un chip Atheros AR5BMD222 con supporto per gli standard 802.11a/b/g/n (manca il supporto per le reti Wi-Fi "ac" di nuova generazione) e Bluetooth 4.0.
  • La sezione audio è governata da un controller Realtek ALC269 HD che pilota due speaker stereo ed un jack per cuffie / microfono.
  • La batteria è un modello SANYO agli ioni di litio a 3 celle da 35Wh (4000mA)
  • Le dimensioni sono pari a 324,4x227,3x11,2/15mm. Il peso è pari a 1,2kg compresa la batteria. L'alimentatore pesa invece 300 grammi, valore che sale a ben 450 grammi quando aggiungiamo anche il cavo per il collegamento alla presa elettrica.
  • La connettività è molto orientata sugli standard di nuova generazione ed include 2 porte USB 3.0, una porta Thunderbolt, una porta HDMI, un jack combo per cuffie e microfono, un lettore di schede di memoria SD/MMC ed un connettore per l'adattatore AC.
  • Fra gli accessori troviamo una webcam con microfono.

Per testare il notebook in oggetto abbiamo seguito alcune regole, fermo restando che abbiamo utilizzato la configurazione così come ci viene consegnata dal produttore, sia in termini di hardware che di software (si leggano le eccezioni):

  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e se i valori di qualche test sembravano sballati il test stesso è stato di nuovo ripetuto;

  • Alla fine di ogni sessione di prova l'hard disk è stato riformattato e di nuovo si è ripetuta l'installazione del sistema operativo.

  • Le uniche eccezioni che abbiamo fatto in questo caso riguardano la suite di sicurezza installata di default sul sistema che è stata debitamente disinstallata prima dell'esecuzione dei test.

  • Per le specifiche dei singoli test vi rimandiamo alla relativa sezione dove trattiamo i risultati che ne derivano.

Benchmark sintetici

  • Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.

  • HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.

Grafica 3D

  • 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.

  • World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.

  • Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.

Utilizzo generico

  • PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.

  • Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.

  • 7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.

  • Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.

  • Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.

  • Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.

  • DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.

  • ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.

  • X264 Benchmark: test di conversione video che rileva la velocità di codifica in FPS (fotogrammi per secondo) di due sorgenti video, dal formato MPEG ad H264.

  • PCMark Vantage: di questa suite utilizziamo sia i test sintetici che quelli reali. In particolare ci riferiamo ai test TV and Movies, Music, Communication e Productivity dei quali vi forniamo una breve descrizione di seguito:

    • TV and Movies: sono avviati due task simultanei che effettuano operazioni di transcodifica video e video playback di formati differenti utilizzando anche Windows Media Center;

    • Music: sono avviati tre task simultanei che prendono in considerazione operazioni di rendering delle pagine web di uno store musicale, di transcodifca audio e di aggiunta dei file su Windows Media Player;

    • Communication: sono avviati tre task simultanei che eseguono operazioni di crittazione e compressione dei dati, gestione delle emaile e delle regole, rendering di pagine web, decrittazione dei dati e utilizzo di Windows Defender

    • Productivity: sono avviati quattro task simultanei che eseguono l'editing di testi, gestiscono la ricerca di contatti ed email in Windows, eseguono il rendering di pagine web e caricano applicazioni dal disco fisso.

 

 


 

Molto utili per capire quali sono gli specifici punti di forza o debolezza di un prodotto complesso come può essere un sistema completo, vi riportiamo di seguito le rilevazioni effettuate con alcuni benchmark sintetici. Il nostro scopo è quello di isolare le singole unità per cercare di capire come performano rispetto ad altri modelli. Partiamo dalla CPU che, vi ricordiamo, per l'Acer Aspire S5 in esame corrisponde al modello Core i7 3517U (Ivy Bridge).

La potenza della CPU Core i7 3517U è confrontabile con quella di modelli a basso consumo o di passata generazione con architettura dual-core. Numeri simili li tiriamo fuori, ad esempio, dal Core i5 2410QM del notebook HP DV7 6180EL oppure dal vecchio Core i7 720QM. La CPU utilizzata nell'ASUS UX21E (Core i7 2677M) è leggermente più lenta.

Analizziamo ora il comportamento del sottosistema memorie considerando che sull'Aspire S5 in prova sono presenti 4GB di DDR3 funzionanti in modalità dual-channel.

La banda dati che viene fuori dal controller delle memorie è molto elevata grazie al supporto dual-channel. Questo permette all'Ultrabook firmato Acer di posizionarsi agli stessi livelli di soluzioni nel complesso decisamente più performanti come Alienware M17X o Aspire 5750G. L'ASUS UX21E, potendo accedere solo ad una configurazione a singolo canale, mostra una banda praticamente dimezzata.

Gli effetti di tale banda sulle applicazioni non sono però così marcati tanto che i numeri che vengono fuori dall'utilizzo della stessa in software di calcolo scientifico (Science Mark) o di uso generico (PCMark Vantage) sono mediamente simili a quelli ottenuti dall'ASUS UX21E.

Sicuramente il piatto forte di questo prodotto, il sottosistema dischi prevede l'utilizzo di due SSD da 128GB ciascuno connessi in modalità RAID 0. Complessivamente si hanno a disposizione 256GB di spazio (nominale) e prestazioni teoricamente doppie rispetto ad una configurazione a singolo disco.

Il SiSoft SANDRA conferma quanto ci aspettavamo: banda dati di ben 880MB/s, il doppio di quella fornita da sistemi con un singolo SSD come l'ASUS UX21E oppure lo stesso Acer Aspire U. Il confronto con altri notebook dotati di disco rigido tradizionale non è quasi possibile vista la differenza di un ordine di grandezza. Lo stesso vale anche per i tempi di accesso, dell'ordine dei microsecondi rispetto ai millisecondi delle unità tradizionali.

In questo caso le prestazioni della sezione di storage influiscono abbastanza pesantemente sulle prestazioni generali del sistema come rilevato dal test sui dischi del PCMark Vantage (vi ricordiamo che questo test non rappresenta una misurazione della banda dati ma un indice delle prestazioni velocistiche di applicazioni che sfruttano ampiamente il disco fisso).

 


 

Valutiamo ora il comportamento del prodotto con applicativi di vario genere, da quelli legati alla transcodifica video ai software di compressione, dai tool di rendering per finire con quelli di produttività e videogame. L'obiettivo è avere un chiaro quadro delle prestazioni del sistema per capire quali siano gli ambiti di migliore applicazione e quali quelli sconsigliati.

Nonostante le buone premesse, nelle operazioni di transcodifica video l'Acer Aspire S5 risulta essere sempre fra i più lenti. Una buona risposta l'abbiamo notata solo con Auto Gordian Knot ove riesce a mantenere una posizione da metà classifica vicino all'HP DV7 6180EL con CPU Core i5 2410QM ed al Packard Bell TS13HR con CPU Core i5 2630QM. Negli altri due casi (Handbrake e MainConcept) lotta con l'ASUS UX21E per l'ultima posizione!

Vanno solo leggermente meglio le cose nella gestione degli archivi zippati. La potenza della CPU in termini di MIPS però resta abbastanza confinata e questo determina nuovamente un tete-a-tete con l'ASUS UX21E nel momento in cui passiamo alla misurazione dei tempi su operazioni reali di compressione ed estrazione. Questo relativo miglioramento rispetto ai casi in cui ad essere utilizzata è quasi solo la potenza della CPU, deriva dalla banda di memoria abbastanza ampia e dalle prestazioni del sottosistema dischi (la maggiore influenza è sui tempi di estrazione).

Ancor meglio vanno le cose con applicazioni di rendering, ove il notebook in prova riesce a trovare buona pace a metà classifica, o lì vicino. Stavolta l'ASUS UX21E è nettamente superato sia quando si utilizza la sola potenza della CPU, sia quando entra in gioco anche il core grafico integrato.

PovRay conferma quanto di buono abbiamo visto con Cinebench, ponendo ancora una volta l'Ultrabook Aspire S5 a metà classifica.

L'argomento gaming è chiuso in partenza, addirittura peggiore di quanto non si riesca ad ottenere dall'UX21E di casa ASUS. Ma se anche facessimo salvi i confronti, l'impietoso punteggio di 2333 3DMark2006 riporta alla mente le prestazioni di schede grafiche di fascia media vecchie di quattro o cinque generazioni.

Bene il supporto alla produttività offerto dal notebook, sicuramente superiore a quanto non si riesca a tirar fuori dal rivale UX21E e, in taluni casi, superiore anche a qualunque altro notebook sinora testato, compresi quelli di fascia alta e gaming.

Lo score di Windows 7 indica che i colli di bottiglia del sistema vanno ricercati nelle prestazioni 2D della scheda grafica e nelle prestazioni del sottosistema memoria.

 


 

Il perfetto bilanciamento fra prestazioni ed autonomia risulta essere uno dei punti cardine della strategia Ultrabook di Intel. Parliamoci chiaro: sinora per avere a disposizione un notebook facilmente trasportabile, dalle buone prestazioni e dall'autonomia elevata occorreva spendere un occhio della testa. I netbook hanno risposto solo alle esigenze di mobilità e prezzi contenuti, mentre i notebook hanno visto si una riduzione di prezzo ed un miglioramento di prestazioni, autonomia e dimensioni ma il tutto inserito in un percorso evolutivo tipico che difficilmente può fare la differenza.

Gli Ultrabook sono in grado di dare una risposta concreta a tutte queste esigenze e, nonostante i prezzi di mercato siano molto più elevati di quelli di un notebook tradizionale, restano comunque molto più bassi di soluzioni appositamente progettate e realizzate dagli OEM (Sony Vaio, HP Envy, ...).

Vediamo dunque come si comporta l'Acer Aspire S5 in quanto ad autonomia e tempi di avvio del sistema operativo.

Nonostante le ridotte dimensioni della batteria, sacrificata all'interno di spazi angusti sotto il poggiapolsi, l'autonomia dell'Ultrabook firmato Acer è decisamente buona: in IDLE si supera ampiamente il minutaggio dell'UX21E raggiungendo quasi le 8 ore (vi ricordiamo che il nostro test in IDLE prevede il lasciare attivo il solo desktop Windows con Wi-Fi acceso e display acceso ad un valore di luminosità pari al 50%). Quando mettiamo il notebook sotto stress con il PCMark Vantage in loop raggiungiamo ancora un'autonomia eccellente, stavolta la migliore di tutti i modelli sinora provati. Per completezza di informazione indichiamo che l'autonomia raggiunta durante la visione di un video Full HD con iTunes è stata pari a quasi 4 ore (231 minuti).

I tempi di avvio, spegnimento e ripresa dall'ibernazione sono semplicemente eccezionali. Non che Acer abbia integrato alcuna specifica tecnologia, come invece ha fatto ASUS con l'UX21E (confrontate i tempi di wakeup da ibernazione), ma il tutto è stato ottenuto grazie ai due SSD in RAID 0.

Infine nella valutazione del comfort d'uso vogliamo inserire sia la misurazione delle temperature che della rumorosità. Per il primo caso vi riportiamo alcune rilevazioni effettuate durante un benchmark con Cinebench 10: come si vede le temperature della CPU raggiungono punte di 77°C in un ambiente con temperatura attorno ai 25°C. Lo chassis si scalda di conseguenza ma resta comunque su temperature accettabili tanto che tenerlo sulle gambe durante il normale uso non crea alcuno stress.

Ben diverso è il discorso circa la rumorosità: basta poco, in effetti, per far si che la ventola dell'Aspire S5 si metta "a cantare": quando il sistema non è sotto stress la rumorosità resta su livelli quasi impercettibili. Nel momento in cui viene applicato un carico, anche minimo, la rumorosità della ventola aumenta di molto e, specie in ambienti silenziosi, può risultare fastidiosa alle orecchie dell'utilizzatore.

 


 

I sistemi Ultrabook stanno conoscendo una certa evoluzione nonostante sul mercato ci sia ancora una certa freddezza nei loro confronti. Complici diversi fattori, dalla crisi che attanaglia ormai da più anni l'economia occidentale alle direttive troppo stringenti sul fronte qualità / prezzo impartite dalla stessa Intel ai suoi partner OEM. Il sogno di poter realizzare un prodotto piccolo, potente, di ottima fattura e contemporaneamente dal costo limitato resta un miraggio. O meglio, se tenessimo in considerazione quelle che sono state le sporadiche proposte in questo senso, modelli per lo più progettati in casa da produttori di spicco come Sony, HP o Apple, allora saremmo costretti a riconoscere che i prezzi degli Ultrabook, viste anche le caratteristiche mediamente superiori, sono più che adeguati.

Questo cappello è servito per cercare di indorare un poco la pillola, visto che il prezzo dell'Aspire S5, nella configurazione testata, arriva a ben 1.399 Euro. Tutto sommato potrebbe essere anche un prezzo accettabile ma solo con la pretesa di avere almeno un display qualitativamente superiore ed una tastiera con retroilluminazione. Anche il mouse Bluetooth in regalo difficilmente può aiutare a giustificare un prezzo così elevato!

Ciò che Acer vi offre al prezzo su indicato è:

1Un notebook molto sottile e leggero, realizzato in lega di Alluminio e Magnesio che può essere utilizzato facilmente ovunque ci si trovi, durante i propri viaggi o spostamenti giornalieri, in ufficio, a casa sul proprio divano. Dalle forme eleganti e pulite, ottenute anche nascondendo le porte dietro una porta a scomparsa MagicFlip, ha una fattura qualitativamente impeccabile.

2Piattaforma Intel Ivy Bridge con CPU della serie Core i7 a basso consumo (nelle configurazioni possibili sono presenti anche modelli con CPU Core i5), 4GB di memoria DDR3 saldati sulla scheda e non ulteriormente espandibili e giusto la GPU integrata Intel HD 4000.

3Tastiera e trackpad di buona qualità permettono di interagire bene con il sistema senza dover per forza aggiungere dispositivi USB esterni e potendo lavorare e divertirsi anche quando non si ha a disposizione alcuna superficie di appoggio. Il mouse Bluetooth fornito in dotazione aiuta la produttività nel momento in cui si usa l'Ultrabook a casa o in ufficio.

4Display di bassa qualità specie se inserito in un prodotto dal costo così elevato. La risoluzione è di 1366x768 pixel, tutto sommato in linea con quando visto sinora ma nulla di eccezionale, luminosità bassa, rispetto dei colori insufficiente e riflettività elevata tanto da creare qualche problema in presenza di forte luce ambientale.

5Spazio di storage sufficiente per utilizzi tipici da utente home e office ma soprattutto prestazioni stratosferiche grazie all'utilizzo di due SSD in RAID 0. L'affidabilità risulta essere però un poco ridotta proprio a causa dell'utilizzo di due elementi critici.

6Opzioni di connettività di nuova generazione che vede due connettori USB 3.0, HDMI e Thunderbolt. La varietà risulta essere abbastanza limitata così come la comodità del pannello ma l'idea di averlo a disposizione solo quando serve non è niente male e permette di risparmiare sullo spessore complessivo.

7Buona autonomia dovuta principalmente alla piattaforma mirata alla riduzione dei consumi (CPU low-voltage, utilizzo del solo core grafico integrato, dischi SSD) piuttosto che alla batteria, dalla capacità abbastanza limitata.