La strategia del Tick-Tock di Intel, entrata nell'immaginario dell'utenza più smaliziata a partire dal 2007-2008, a partire dai processori Core, dopo quasi 10 anni viene infine abbandonata per una strategia meno rischiosa e, soprattutto, meno costosa.

 

 

Come in molti di voi ben sapranno, Gordon Moore è l'ispiratore della così detta “Legge di More”, di cui abbiamo discusso abbastanza approfonditamente in questa notizia, poco più di un mese fa, e poiché la strategia del Tick-Tock si basava principalmente su questa Legge, la conclusione è facilmente immaginabile. Caduta ufficialmente la Legge di Moore lo scorso febbraio, non ci sarebbe voluto molto a che Intel abbandonasse ufficialmente anche la strategia del Tick-Tock. L'una non può esistere senza l'altra, e viceversa.

La casa di Santa Clara, decide così di varare la strategia del “Process-Architecture-Optimization, molto simile, come vedremo, alla strategia del “Ping-Pongdi cui ha parlato NVIDIA l'anno scorso.

Strategia del Tick-Tock: Architettura rodata su nuovo processo produttivo → Nuova architettura sul precedente processo produttivo → Architettura rodata su nuovo processo produttivo → Nuova architettura sul precedente processo produttivo → Ripetere

Strategia del  Process-Architecture-Optimization:  Architettura rodata su nuovo processo produttivo → Nuova architettura sul precedente processo produttivo → Precedente architettura affinata su precedente processo produttivo affinato → Ripetere


Questo cambio di rotta si è reso necessario per una serie di motivi, che andremo ad esporre analiticamente:

  • la crisi del mercato PC significa un minor numero di CPU vendute, il che si ripercuote nei guadagni della società (da circa tre anni fatturato e utili sono stabili, e non più in rapida ascesa);
  • meno CPU vendute, significa anche meno CPU prodotte, con conseguente minore sfruttamento delle FAB. Alcune FAB sono così state chiuse, mentre l'aggiornamento di altre è stato interrotto o posticipato;
  • il successo del settore Mobile ha determinato un cambio di rotta nelle priorità della società, la quale ha dovuto convertire le CPU Atom, nate per i PC low budget, a SoC dedicati al mercato Mobile. Questo escamotage si è rivelato fallimentare, tanto che Intel ha dovuto utilizzare per un paio di anni i Contra Revenue così da convincere gli OEM ad adottare i propri Atom, nascondendo le mastodontiche perdite all'interno della divisione Client;
  • il costante aumento di capitali necessari per le spese di R&D ed aggiornamento delle FAB e dei processi produttivi, si sta rivelando deleterio per le casse della casa di Santa Clara, la quale con questa nuova strategia si impone di sfruttare più a lungo i processi produttivi, così da recuperare le spese;
  • oggi contano maggiormente le feature integrate nei SoC, più che la potenza pura (vedere slittamento dei 14nm HP), ed è per questo che Intel punterà di più sulle caratteristiche secondarie – ad esempio l'integrazione degli FPGA on-die oppure on-package – piuttosto che alla corsa al processo produttivo più avanzato (sotto la spinta della concorrenza di ARM).

Come è facile comprendere, quindi, Intel ha davanti a sé un compito arduo, in quanto dovrà ricalibrare attentamente le proprie strategie di mercato, al fine di non ritrovarsi nuovamente senza difese, come è accaduto con il boom del mercato Mobile.