Molti di voi si saranno sicuramente accorti, nel corso di questi anni, della mia "passione" nell'assemblare configurazioni tanto compatte quanto potenti, una passione che si è tramutata in una sostanza stupefacente della quale non riesco più a farne a meno.
A distanza di circa due anni dalla nascita della configurazione assemblata all'interno del Node 202 di Fractal Design, ricordiamo all'inizio basata sul Core i7-7700K e poi sul corrente Ryzen 1700, affiancato da una GTX 1070 G1 Gaming, ho deciso che "era necessario evolversi".
Spunti di lettura: Assembliamo una configurazione gaming mini-ITX con Fractal Desing, GigaByte, iTek e Reeven
Quest'ultima configurazione hardware vantava una discreta potenza, sia in ambito gaming sia nella produttività, ma converrete con me come nel 2019 inoltrato sia necessario maggiore pepe. Il Node 202 di Fractal Design è un ottimo case, sottile e ben organizzato, ma soffre di evidenti limiti nel caso ci si voglia "spingere oltre" con il wattaggio dell'alimentatore e le dimensioni della scheda video.
Spunti di lettura:
[GUIDA-Milo ML08] Assembliamo un mini-PC da gaming in collaborazione con Asus e SilverStone!
A risolvere questo mio "dilemma dell'evoluzione" ci ha pensato SilverStone la quale, dopo averci offerto la possibilità di testare il discreto AiO TD02-RGB, ha deciso di supportarci nella realizzazione di questo terzo - e piuttosto folle - progetto ITX.
L'obiettivo da portare a termine era quello di trovare un case ITX piuttosto compatto ma capace di ospitare la possente GPU AMD RX VEGA 64 nella variante Nitro+ di Sapphire oltre che, naturalmente, il giusto alimentatore per sostenerla.
E così, dopo alcuni giorni di progettazione e verifiche preliminari congiunte, SilverStone mi ha inviato un enorme pacco contenente il nuovo case RVZ03-ARGB nella colorazione nera, l'ottimo alimentatore Strider Gold ST85F da 850W ed il compatto dissipatore Nitrogon NT06-PRO, nella variante compatibile con il socket AM4 di AMD.
Allora, siete curiosi di vedere la folle configurazione ITX che ha da poco preso vita? Vi posso garantire in anticipo che la missione è stata portata a termine con successo, seppur con qualche compromesso.
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Il case RVZ03-ARGB di SilverStone è arrivato nei nostri laboratori all'interno di una confezione piuttosto contenuta, com'era lecito aspettarsi date le dimensioni del prodotto, caratterizzata da un design alquanto ricercato.
SilverStone ha deciso di non porsi alcun limite nel sottolineare che si tratta di un prodotto speciale, al punto di tingere la confezione con diverse tonalità del viola.
Il case davvero ben protetto; non solo dall'imballo, ma anche da una sacca realizzata in tessuto non tessuto (Adatta anche per trasporlarlo al di fuori di casa). Nella confezione abbiamo trovato le seguenti componenti:
- Un set di viti, necessarie per l'assemblaggio di un sistema completo;
- Staffe di supporto per le GPU (universale, non è detto che il vostro modello sia compatibile, ma giustamente SilverStone ci prova a "mettere una pezza") che evitano il movimento sull'asse del connettore PCI-Express;
- n. 4 piedini di sostegno in gomma per installare il case in posizione verticale;
- n. 4 gommini di sostegno per installare il case in posizione orizzontale, così da distanziarlo dal piano;
- n. 1 adesivo in rilievo con il logo Raven;
- n. 3 filtri magnetici per ventole da 120mm;
- n. 1 adattatore 2-in-1 per collegare n. 2 ventole ad un singolo connettore sulla motherboard;
- n. 2 due prolunghe da montare in serie per installare la VGA.
Maggiori informazioni sul case RVZ03-ARGB di SilverStone sono disponibili sul sito ufficiale, a questa pagina. Di seguito le specifiche tecniche:
Il case Raven RVZ03, come potrete notare voi stessi, non è altro che un "gemello diverso" del precedente RVZ01 che abbiamo testato circa dua anni fa. Il design risulta un tantino più sobrio rispetto al fratello minore, salvo il frontale tipo "Transformers" con tanto di striscia LED ARGB, ed un tantino più limitato per le feritorie, utili alla fuoriuscita del calore, presenti sul bordo inferiore e superiore.
Alla base di tutto vi è comunque una struttura realizzata in alluminio di colore nero, con dettagli in plastica rinforzata di colore nero matto. Le dimensioni complessive sono identiche rispetto al suo predecessore, ossia pari a 382 (W) x 105 (H) x 350mm (D) per un volume complessivo di 14 litri, mentre il peso sale da circa 3.7Kg a 4.05Kg.
Anche il RVZ03 in questione, al pari del RVZ01 precedentemente testato, permette di installare dissipatori per CPU con altezza massima di 83mm, proprio quanto necessario per il NT06-PRO-AM4 che SilverStone ci ha fornito.
Il layout frontale è molto "semplice" e pulito, e non vi è alcuno spazio per un eventuale lettore ottico. Qui sono presenti:
- n. 1 striscia LED ARGB integrata nella scocca;
- n. 2 porte USB 3.0;
- n. 1 jack da 3,5mm per cuffie e microfono;
- n. 1 tasto di accensione e n.1 tasto reset (Dedicato al controllo degli effetti ARGB), accompagnati da LED di stato (accensione, HDD).
Il layout posteriore risulta allo stesso modo ben ordinato. In questo caso avremo:
- vano di alloggiamento per il pannello I/O posteriore della motherboard;
- vano di alloggiamento per GPU a 2 slot;
- ingresso per la presa di corrente (questo non è altro che una prolunga, da collegare in un secondo momento all'alimentatore una volta installato all'interno);
- diverse feritoie per smaltire il calore prodotto
Aldilà dunque delle lievi differenze estetiche, la filosofia costruttiva è sempre la medesima: abbiamo un guscio che funge da struttura portante assieme a tutto quello che vi sta all'interno, che si chiude come fosse una pentola tramite un coperchio.
Rimuovendo difatti l'unica paratia laterale removibile, scopriamo come le somiglianze tra questo RVZ03-ARGB ed il precedente RVZ01-E sono praticamente nulle, in quanto l'interno è praticamente il medesimo.
Troviamo il medesimo spazio per la motherboard, la gabbia per fissare un PSU di tipo ATX e sfortunatamente anche i medesimi difetti riscontrati in passato, come l'impossibilità di sostituire il dissipatore senza dover rimuovere la motherboard e dunque smontare tutto (Questo case o lo si ama, o lo si odia).
L'unica differenza sta nella presenza del controller ARGB, fissato sulla struttura verticale necessaria al fissaggio del supporto della GPU.
Per quanto riguarda le due ventole integrate in bundle, SilverStone ha rimpiazzato le precedenti FN123 in favore delle più recenti FN124. Questo nuovo modello risulta sì più silenzioso e parco nei consumi rispetto al precedente, ma al contempo offre performance un tantino peggiori (25.06CFM/0.86mmH2O a 1.500RPM contro 32.6CFM/1.52mmH2O a 2.000RPM).
Per quanto riguarda l'installazione della GPU, nonchè un totale di n.3 HDD/SSD da 2.5" (Uno di questi prende il posto del lettore ottico), la struttura in plastica rigida che è pronta ad accoglierla risulta la medesima di quella vista nel precedente RVZ01, ossia studiata per essere parte integrante del case stesso.
Per rimuoverla sarà necessario dotarsi di giravite con testa a croce, e far fuori n.6 viti posizionate in punti strategici. Ricordiamo inoltre che anche in questo caso per installare la GPU sarà necessario utilizzare il secondo pezzo della riser-card, e fissarla successivamente alle griglie di sostegno posteriori in alluminio.
L'operazione più complessa sarà quella di installare i relativi cavi di alimentazione, pertanto consigliamo ancora una volta - a tutti coloro i quali saranno intenzionati ad acquistare questo case - di farsi un "regalo", scegliendo per ovvi motivi un alimentatore modulare.
L'alimentatore Strider Gold 850W di SilverStone è giunto nei nostri laboratori all'interno della medesima confezione che ogni utente può trovare al momento dell'acquisto. Questa è caratterizzata da uno sfondo di colore nero con dettagli di colore oro (Il che sottolinea la certificazione raggiunta dal prodotto).
La prima cosa che si può notare, a parte tutte le specifiche e le feature impresse, è il peso della stessa, davvero notevole per un pacco dalle dimensioni così contenute.. ma ci sta, il solo alimentatore pesa ben 2.5KG!
All'interno della confezione abbiamo trovato, in maniera ben riposta:
- naturalmente l'alimentatore
- n. 1 cavo di connessione a 24-pin per alimentare la motherboard
- n. 2 cavi di connessione a 4+4-pin per alimentare la CPU
- n. 4 cavi di connessione a 6+2-pin per alimentare le GPU
- n. 2 cavi con n.4 porte sata
- n. 2 cavi con n.3 porte molex più n.1 per alimentazione floppy
- la viti di fissaggio, insieme a fascette di plastica ed a strappo per la gestione dei cavi
- la manualistica
La variante speditaci da SilverStone del suddetto alimentatore ST85F è la V1.1, sebbene in commercio sia stata introdotta recentemente la versione 2.0. La differenza tra le due versioni sta nella disposizione dell'uscita dei cavi - ricordiamo entrambi completamente modulari - e per l'intervallo di carico, ma sopratutto nelle dimensioni.
• Maggiori informazioni sull'alimentatore Strider Gold ST85F sono disponibili sul sito ufficiale.
La versione V1.0/1.1 misura 150mm (L) x 86mm (A) x 150mm (S), mentre la versione 2.0 mantiente lunghezza/altezza ma risulta profonda 140mm (Che sarebbe stata a questo punto più indicata per il nostro progetto, 1cm in questi casi vale quanto 1m!). Stando alle specifiche tra le due differisce anche il peso, in quanto la versione 1.0 pesa 2.5Kg mentre la 2.0 appena 1.55Kg.
Questa "pesante bestiolina" dalla capacità di 439W per litro (471W per la versione 2.0) è capace di alimentare un sistema con doppio ingresso a 4+4-pin per la CPU, un sistema multi-GPU grazie ai n.4 cavi da 6+2-pin e tanto altro in piena comodità, grazie ai cavi "flat" forniti in bundle.
• I dettagli in oro su sfondo nero sono davvero un tocco di classe!
Tale PSU dispone di un PFC attivo ed una certificazione 80+ Gold, grazie ad un efficienza minima garantita dell'87% ed una erogazione di 900W di picco, oltre ad un ramo dedicato alla linea +12v capace di erogare ben 70A.
Il tutto viene raffrescato da una ventola integrata da 120mm è capace di spingersi fino a 1.500RPM circa una volta raggiunto il massimo del carico, mentre fino al 60% la stessa opera a circa 700RPM rimanendo così molto silenziosa.
SilverStone garantisce che tale PSU garantisce una rigida regolazione del ± 3%, contenuti valori di ripple/noise ed un alto mix di "protezioni" sempre gradite:
- Protezione sovraccarico corrente
- Protezione sovraccarico potenza
- Protezione da sovraccarico tensione
- Protezione da surriscaldamento
- Protezione da sottocorrente
- Protezione da cortocircuito
Infine, anche il dissipatore NT06-PRO-AM4 di SilverStone è arrivato nei nostri laboratori all'interno della confezione retail. Questa, dalle dimensioni piuttosto contenute, è realizzata in cartone semplice, sulla quale sono impresse le specifiche tecniche del prodotto insieme ad un'anteprima dello stesso realizzata a fil di ferro.
Spicca naturalmente il logo che ne identifica la compatibilità con il socket AM4 di AMD, in quanto ricordiamo che l'originale NT06-PRO - commercializzato diversi anni fa - non era compatibile con le CPU Ryzen, difatti SilverStone ha dovuto ri-adattare il sistema di ancoraggio.
All'interno della confezione abbiamo trovato, in maniera ben riposta:
- Naturalmente il dissipatore, ben protetto;
- Una ventola slim da 120mm con tanto di gommini anti-vibrazione e clip per l'ancoraggio (X2);
- I vari accessori per l'installazione;
- Un campioncino di pasta termica;
- Manuale per l'installazione, specifico per il socket AM4.
• Maggiori informazioni sul dissipatore NT06-PRO-AM4 sono disponibili sul sito ufficiale.
Il dissipatore NT06-PRO di SilverStone si presenta con un aspetto piuttosto sobrio ed elegante, a tratti minimalistico, nulla a che vedere con gli odierni "dissipatori da gaming".
Questo si basa su di una superficie in rame nichelato piuttosto "ruvida", dalla quale partono ben sei heatpipe, anch'esse nichelate e dal diametro di 6mm, che salgono per circa 65mm e poi curvano nuovamente così da tenere in sospensione le diverse alette per la dissipazione del calore.
Sebbene risulti un tantino difficile da notare, e nonostante non implichi alcun problema, segnaliamo che il corpo dissipante non risulta perfettamente parallelo alla base del dissipatore, bensì la parte terminale delle heatpipe tende un tantino verso il basso.
SilverStone dichiara che questo dissipatore può tenere a bada CPU con TDP fino a 65W anche con utilizzo fanless, ovviamente in case ben areati, spingendosì fino a CPU con TDP fino a 95W con l'utilizzo della ventola integrata e 150W laddove si realizzi una configurazione push-pull, utilizzando in combo una normale ventola da 120mm.
Dulcis in fundo abbiamo ventola APA1220H12 fornita in bundle, una 120mm formata da 9 pale con profilo standard dallo spessore di 20mm, una via di mezzo tra le comuni ventole dallo spessore di 25mm e le slim da 15mm.
Per quanto riguarda le specifiche tecniche, questa opera in un range compreso tra i 1000 ed i 2100 RPM (Controllata via PWM) ed è in grado di generare un airflow pari a 73.97 CFM, con un fabbisogno energetico pari a 0.35A (12V).
Il cavo di connessione a 4-pin è lungo circa 20 cm ed è presente a cascata una prolunga da circa 5 cm, così da connettervi una seconda ventola per farle lavorare in perfetta sincronia (Sistema Push-Pull).
L'esperienza non è mai troppa, nemmeno dopo aver assemblato ben quattro configurazioni simili, e per l'appunto ci tengo ad ammettere che in più momenti durante il montaggio del sistema mi sono trovato in difficoltà, ma partiamo con gradi.
In prima battuta, con la CPU e le RAM montate sulla motherboard, ho provveduto a fissare sul retro di quest'ultima il backplate con tanto di perni per il dissipatore, la cui piastra principale viene fissata sul frontale.
Una volta gatto ciò è bastato trovare "il verso giusto" per il dissipatore, e poi fissarlo tramite due viti che lo assicurano tramite un supporto centrale alle precedenti piastre.
Una volta fatto ciò è giunto il momento di installare sulla ventola i quattro (Di otto, per un eventuale sistema push-pull) piccoli distanziatori in gomma, per poi installarla sul dissipatore.
Come potrete notare ho preferito, data l'impossibilità di posizionarla sul lato superiore, installarla nel "verso opposto", ossia facendole pescare l'aria dall'interno - quindi dalla zona della CPU - per farla poi passare attraverso le alette in alluminio del dissipatore sino all'esterno.
Questo sistema, che ricorda quanto effettuato da Microsoft e Sony sulle proprie console, porta diversi benefici, anche se non è in grado di garantire il medesimo rendimento di una eventuale ventola che pesca aria fresca dall'esterno.
Così posizionata, la ventola si fa carico del calore generato dalla motherboard - dunque aiutandola in egual misura nella dissipazione dei componenti - e funzionando per "depressione" porterà molto meno polvere all'interno del sistema.
Dopo aver preparato la motherboard, ho provveduto a fissare l'alimentatore nella relativa gabbia all'interno del case. Trattandosi di una unità ATX lunga 150mm, al contrario dei 140mm suggeriti (Come per la versione 2.0 del suddetto PSU ST85F), è stato necessario rimuovere il supporto della GPU per potervi installare tutti i cavi necessari.
Per fortuna l'alimentatore dispone dei famosi "cavi piatti" in gomma, che in queste ostiche situazioni si rivelano fondamentali.
Prima di fissare la motherboard con relativo backplate al case, ho provveduto a collegare tutti i cavi relativi all'alimentazione, pannello I/O frontale e cavi SATA per gli hard-disk..
.. non è vero, questi ultimi li ho dimenticati in questa fase iniziale, ed ho dovuto rimuovere il dissipatore - una volta fissata la motherboard al case - per poterli installare, maledizione!
Con un dissipatore così compatto ma comunque dispendioso in termini di spazio, installare i cavi da 8-pin per l'alimentazione della CPU non è stato affatto semplice (Colpa anche in parte della motherboard AB-350N di GigaByte per il suo particolare design).
Ci tengo a precisare che la gabbia per l'alimentatore lascia giusto giusto lo spazio per la motherboard, quindi per installarla - con tutta la roba collegata come ho provveduto a fare - bisogna farla scorrere dal vano della GPU sino alla sua posizione.
Operazione che ahimè, data la sporgenza relativa alle antenne per la connessione Wi-Fi, mi ha obbligato ad allentare queste ultime dalla motherboard per poterle "arretrare" temporaneamente.
Ed è ora che, sebbene il tutto potesse sembrare già difficoltoso, viene il bello.. bisogna fissare la GPU. Come potrete notare, la AMD RX Vega 64 nella variante Nitro+ di Sapphire ricopre per intero il supporto a lei dedicato, ergo siamo veramente al limite!
Prima di fissarla sul supporto ho dovuto installare uno degli SSD sul suo retro (Ho scelto quello di Transcend in quanto - rispetto al SanDisk ed all'hard-disk di Toshiba - possiede una scocca in metallo che lo aiuta nella dissipazione del calore). La Vega 64 Nitro+, con i suoi 310mm di lungezza, 54mm di profondità (Triple-slot) e tanto ma tanto peso, non è stata affatto semplice da fissare.
Dopo aver deciso che avrei utilizzato il case in verticale con la GPU rivolta verso l'alto, oppure in orizzontale con la GPU che guarda verso l'alto e la motherboard faccia al piano, ho deciso di ricorrere al medesimo escamotage sfruttato nella recensione del case RVZ01.
Per evitare movimenti sull'asse del PCB e relative prolunghe ho fissato la GPU al supporto tramite una fascetta passante dal dissipatore, e per offrirgli un appoggio - nel caso di utilizzo del case in orizzontale - ho posizionato metà del supporto generico offerto da SilverStone - con tanto di gommini - praticamente nel mezzo della scheda.
In totale, questo assemblaggio ha richiesto circa tre ore di lavoro, compresi i vai momenti di pausa per orgranizzare il tutto e verificare che non vi fossero problemi di sorta.. senza considerare circa mezz'ora per posizionare al meglio i vari cavi, così da poter "chiudere il coperchio".
Per l'occasione ho provveduto a realizzare un breve video in timelapse, dalla durata di circa 5 minuti, durante il quale ho condensato i "momenti salienti" di questa impresa:
A seguito delle tre ore di assemblaggio, insieme ad altre piccole sessioni di rifinitura, possiamo finalmente confermarlo.. all'interno del case RVZ03-ARGB ci è entrato tutto quel che avevamo programmato!
E credetemi, intravedere gli sticker con il logo "Nitro+" presenti sulle ventole della RX Vega 64 di Sapphire fa sempre un grande effetto, anche a distanza di settimane dalla prima accensione.
Questo piccolo case ha raggiunto un notevole peso complessivo, data la folle configurazione hardware che gli abbiamo regalato, e pertanto abbiamo deciso di testare la funzionalità dei piedini in gomma forniti in bundle.
Sia in verticale, con i piedini in gomma istallati in maniera forzata sul bordo inferiore lato mobo/alimentatore, che in orizzontale, tramite i quattro gommini semi-sferici posizionati agli angoli della paratia removibile, l'intero sistema è risultato davvero stabile.
Solo una volta rimossa la paratia e dopo aver osservanto "quanto pieno possa essere lì dentro" si può capire realmente quanto sia folle questa configurazione hardware!
Ciò nonostante, come già anticipato, devo ammettere che per rendere il tutto funzionale sono dovuto a scendere a compromessi in alcuni casi, diciamo due in particolare.
Data l'eccessiva profondità della RX Vega 64 di Sapphire nella variante Nitro+ è stato necessario rimuovere la prolunga dell'alimentatore dal suo vano di alloggiamento, lasciandola così pendente all'esterno, in quanto cozzava con il dissipatore della GPU.
Il secondo compromesso, derivato dall'utilizzo di un PSU da 150mm al posto di uno da 140mm come suggerito, è stata "la pezza" da utilizzare per evitare una mezza esplosione. L'unico modo per organizzare al meglio i cavi provenienti dall'alimentatore è stato di adagiarli tra esso ed il dissipatore.
In tal modo questi poggiavano direttamente sulle heatpipe del dissipatore, percui ho preferito separarli da esse sfruttando uno strato di gomma auto-estinguente sagomato ad arte (Il classico tappetino in gomma con i i cerchi che si può trovare sui banconi delle officine).
Una delle peculiarità di questa variante del case RVZ03 di SilverStone è proprio la striscia LED ARGB presente sul frontale, che lascia trasparire in maniera piuttosto fiera l'animo gaming che lo contraddistingue.
Sfruttando il controller integrato, già osservato in precedenza, tali LED possono essere comandati sia tramite la motherboard e relativo software di gestione, sia tramite l'apparente tasto "reset" contrapposto al tasto di accensione.
• Eccovi un esempio di come apparirebbe il sistema in funzione.
La cosa più importante da tenere a mente, quando si ha intenzione di collegare un sistema simile alla propria motherboard, è che il connettore ARGB è differente dal classico connettore delle comuni strisce LED RGB.
Quest'ultime sono alimentate tramite voltaggio a 12V, mentre le prime a 5V. I connettori, per quanto simili, sono differenti tra di loro, e per tale motivo prestate attenzione a collegare nel modo corretto un sistema o l'altro.
IMAGE CREDIT: graphicscardhub.com
Perchè vi dico questo? Beh, come si dice nel gergo internazionale, "shit happens", anche per chi ha tanta esperienza come il sottoscritto. Sfortunatamente, nella fretta e nella foga di assemblare tale folle configurazione, ho connesso il controller tramite l'header errato sulla motherboard.
Il risultato? Beh, fumo e puzza di bruciato alla prima accensione (Temevo di aver fritto tutto) in quanto la resistenza presente sul controller non ha retto - giustamente - i 12V che gli ho erroneamente fornito al posto dei 5V indicati.
Nonostante la profonda delusione, derivata da un mio errore che non ha permesso la completa valutazione del case, ho deciso comunque di donare una retro-illuminazione a tale progetto.
Sfruttando la porta RGB +12V della motherboard, ho connesso e posizionato ad arte due strisce di LED RGB in serie del kit fornitoci tempo fa da iTek, così da rendere giustizia alla maestosità della RX Vega 64 Nitro+ presente all'interno del case.
Di seguito le specifiche dettagliate del sistema appena assemblato, e le modalità con le quali sono stati eseguiti i test di stabilità e verifica dello stesso:
Sistemi di prova | |
B&C ITX Vega Project |
|
Processore Frequenza |
AMD Ryzen 7 1700 stock & OC 3.7GHz all-core @1.35v |
Dissipatore |
SilverStone NT06-PRO-AM4 |
Pasta termica |
|
Memoria RAM | |
Scheda Madre |
|
dGPU vendor frequencies |
AMD RX Vega 64 Sapphire Nitro+ 1630/945MHz stock 17301100MHz OC |
Driver |
AMD Adrenalin 19.3.3 |
SSD |
|
HDD |
Toshiba L200 2TB 2.5" - 5400rpm/128MB |
Alimentatore |
SilverStone ST85F V1.1 850W |
Case |
SilverStone RVZ03-ARGB |
OS |
Windows 10 PRO x64 |
Periferiche | |
Monitor |
LG 29WK600 - Freesync 75Hz HDR 29" - 21:9 - 2560*1080p |
• METODOLOGIA DEI TEST •
La metodologia operativa per questa recensione prevede quanto segue:
- Nel sistema sono stati installati tutti i componenti necessari per una configurazione da gioco;
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto.
- I test sono stati eseguiti utilizzando l'opzione di risparmio energetico "Bilanciato".
- Il processore con frequenza Overclockata, raggiunta tramite l'utilizzo del software AMD Ryzen Master, opera a 3.70 GHz su tutti i core con tensione pari a 1.25 V;
- La scheda video con frequenza Overclockata, raggiunta tramite il Catalyst Control Center di AMD, opera con un boost di circa 1.715MHz @1.1v sul core e 1.100MHz @975mv per le memorie HBM;
- Nell'hard disk di sistema sono presenti il sistema operativo, i driver per le periferiche, i software di analisi, l'antivirus ed una discreta libreria di benchmark/videogame;
- La pasta termica utilizzata è la Noctua NT-H2.
Curva della ventola per la CPU, sia a frequenza stock che overclock:
Curva delle ventole della GPU, a frequenza stock:
La configurazione assemblata non vi sembra abbastanza folle? Beh, non potevamo certo "esimerci" dal testare sia la CPU che la GPU in overclock!
Portare a 3.70GHz la CPU AMD Ryzen 7 1700 è stato quasi un gioco da ragazzi, in fin dei conti l'abbiamo già testata diverse volte a tale frequenza da due anni a questa parte, mentre per quanto riguarda la RX Vega 64.. beh, non mi divertivo ad overclockare così una GPU da tanto tempo!
Al termine di due pomeriggi di test, sono riuscito ad ottenere una frequenza stabile sul core con boost a 1.715MHz circa (Contro 1550MHz circa del profilo stock) e 1.100MHz per le memorie HBM2 (Contro i 945MHz di default).
Per testare la stabilità della CPU in overclock abbiamo puntato sul nuovo Cinebench R20, nel benchmark multicore.
Il risultato ottenuto a frequenza stock (3.20GHz di boost su tutti i core) è stato pari a 3.164, mentre in overclock (3.70GHz di boost su tutti i core) è stato pari a 3.630.
Un aumento del 15% circa, davvero niente male!
Per quanto riguarda la GPU invece, il test prescelto per verificare la stabilità dell'overclock è stato il popolare Superposition di Unigine.
La GPU ha ottenuto a frequenza default un punteggio pari a 4.493 con una temperatura massima di 76°C (Ventole al 45%), mentre ha sfondato la soglia dei cinquemila punti in overclock con una temperatura massima di 69°C (Ventole al 65%).
Anche qui un discreto aumento, in questo caso del 12% circa, ancora una volta niente male!
Concludiamo questa tornata di test con una manciata di videogame AAA con benchmark integrato, effettuati tutti alla risoluzione 2.560*1.080p con tutti i dettagli grafici settati al massimo.
In base alla propensione dei titoli nel digerire o meno l'overclock abbiamo ottenuto risultati che vanno dal 6% al 11% circa:
Benchmark 2560*1080p Extreme Preset |
System Stock | System Overclock | % AVG | ||||
MIN | AVG | MAX | MIN | AVG | MAX | ||
Assassin's Creed Odyssey | 10 | 47 | 73 | 14 | 52 | 81 | +10.6 |
Far Cry New Dawn | 50 | 73 | 115 | 50 | 78 | 121 | +6.8 |
Forza Horizon 4 | 63 | 73 | 96 | 67 | 81 | 101 | +10.9 |
GTA V | 26 | 56 | 105 | 29 | 62 | 130 | +10.7 |
Metro Exodus | 5 | 37 | 68 | 6 | 40 | 81 | +8.1 |
Siamo sicuri che di questo progetto vi avrà certamente incuriosito il non proprio contenuto fabbisogno energetico, un dato di fatto data la scheda tecnica, e pertanto abbiamo deciso di offrirvi un quadro completo della situazione, rilevando direttamente i consumi dell'intero sistema alla presa.
Partiamo con la CPU a pieno carico che a frequenze stock fa segnare circa 164W di picco, valore che si attesta sui 250W nel caso di overclock (Prevedibile, sebbene c'è chi non potrebbe aspettarselo).
E se volessimo giocare ad un non proprio leggero Assassin's Creed Odyssey? Il sistema richiede alla presa circa 415W, che salgono a circa 455W nel caso in cui sia la CPU che la GPU siano overclockate.
Il bello inizia nel momento in cui si tolgono i freni alla GPU nel test Superposition, dove a stock richiede insieme a tutto il sistema ben 400W. Ed in overclock? Beh, sebbene il voltaggio utilizzato sia inferiore a quello standard, a carico dell'alimentatore si aggiungono ben 100W, per un totale di circa 500W richiesti.
E per quanto riguarda le temperature per la GPU, sopratutto in overclock? Beh, sono sicuro che questo risultato vi farà sorridere. Con i settaggi standard - e ventole settate al 45% di default - la scheda chiude il benchmark con un picco massimo di 76°C.
Paradossalmente in overclock, nonostate i 100W di differenza, è bastato portare le ventole al 65% per fargli chiedere il benchmark con un picco massimo di 69°C, circa 7°C in meno rispetto ai settaggi standard!
Situazione prevedibile invece per quanto riguarda le temperature della CPU. Il dissipatore NT06-PRO riesce a tenerla a bada nei carichi massimi, rimanendo piuttosto silenziosa, ma lo stesso non si può dire nel caso in cui si voglia fare dell'overclock.
Sfortunatamente e date le condizioni sfavorevoli, il che è un peccato dato che il dissipatore risulta concettualmente molto valido, è fisicamente impossibile ottenere di meglio con una ventola che opera per "depressione", aspirando dunque aria calda dalla faccia della motherboard.
Per quanto riguarda la rumorosità del sistema invece, misurata a circa 50cm di distanza dal case che risulta posizionato sulla scrivania al fianco del monitor, dobbiamo ammettere che i risultati sono piuttosto buoni.
Durante l'utilizzo giornaliero, complice i bassi giri della ventola della CPU ed il fan-stop della GPU, è difficile che il sistema produca oltre 40dB. Giocando con il sistema a frequenze standard si ottengono circa 45dB invece, mentre con la GPU in overclock - e ventole al 65% - si sfiorano i 50 dB.
Questo è quel che potrebbe sembrare un epilogo, ma vi assicuro che non è affatto così! Ho finito di assemblare questo sistema da circa tre settimane, e sto già pensando ai possibili upgrade.. e che ve lo dico a fare, qualche notte fa stato per rendere la RX Vega 64 in favore di una Radeon VII.
Per fortuna ho desistito, così da conservare un po di budget per il passaggio alle CPU Ryzen 3000 con relativa motherboard per questa estate (Ebbene sì, vi ricordiamo ancora una volta che quasi tutto quello che vedete su questi articoli viene acquistato a nostre spese - leggi questo nostro post sul forum - in quanto la pubblicità presente sul sito basta appena a coprirne i costi di gestione).
Ma una cosa è certa, la CPU verrà presto raffreddata da un dissipatore a liquido da 120.. sto giusto cercando il miglior candidato da adattare!
Ma vediamo di trarre le conclusioni in merito ai prodotti forniti da SilverStone per la realizzazione di questo progetto:
Case RVZ03-ARGB - L'animo del suo predecessore RVZ01-E è una linea guida da ormai diverso tempo nel campo delle soluzioni ITX ad alte performance, e questa rinnovata versione fornita dalla illuminazione ARGB arricchisce ulteriormente il carattere gaming che la contraddistingue. Le capacità offerte in termini di "spazio", sopratutto per quanto riguarda il supporto ad alimentatori ATX e GPU dai dissipatori poderosi, non si mettono in discussione.
Naturalmente l'aspetto deve piacere, non è una cosa scontata, e bisogna convivere con i difetti che anche questo nuovo RVZ si porta dietro (L'impossibilità di sostituire il dissipatore della CPU senza smontare l'intero PC e l'assenza di un filtro per la presa d'aria dell'alimentatore sono due aspetti da non sottovalutare).
Dissipatore NT06-PRO-AM4 - Che dire, il dissipatore NT06-PRO detta legge in ambito ITX dal lontano 2014, e riesce a dare il meglio di se sopratutto se lo si può installare con una ventola sul lato superiore. Nel nostro caso si è rilevato piuttosto efficace e silenzioso con la CPU a frequenze standard, ed è ovvio che non potevamo certo chiedergli - in quelle condizioni - miracoli con la CPU in overclock.
Alimentatore ST85F - Immenso, sia nelle capacità che nel rapporto "peso/potenza". Silenzioso ed efficiente, il nostro sistema che a pieno carico ha richiesto circa 500W in overclock è stato come una tranquilla passeggiata per questo Strider Gold da 850W. Certo, al pari di alcuni più blasonati concorrenti, ma per quel che abbiamo potuto provare siamo convinti sia un prodotto piuttosto discreto.
Si ringrazia nuovamente SilverStone per l'immenso e costante supporto in questi folli progetti.