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Possedere una fonderia potrebbe essere a prima vista una soluzione vantaggiosa, in quanto il team che si occupa di progettare i chip lavorerebbe a stretto contatto con il team che si occupa del processo produttivo, evitando spiacevoli sorprese in fase di pre-produzione. Questa è una delle chiavi del successo attuale di Intel, e lo era anche per AMD quando ancora possedeva le proprie fonderie di Dresda.

Per AMD ho usato un tempo passato, l'imperfetto, non a caso. Quando il marzo del 2009 AMD cede le proprie Fab alla neo creata GlobalFoundries, le due fonderie di Dresda sono probabilmente quelle con la più alta percentuale di chip funzionanti prodotti al mondo, relativamente alla propria produzione complessiva. Dopo tale cessione al gruppo ATIC di Abu Dhabi è cominciato il lento declino di queste fonderie, declino che si è concretizzato in tutta la sua miseria con la commercializzazione dei processori basati su core Bulldozer a 32nm. Le difficoltà produttive di GlobalFoundries non hanno permesso ad AMD di raggiungere le frequenze di funzionamento previste dal progetto iniziale, con conseguente perdita di quote mercato, ed inoltre i chip funzionanti per wafer erano in numero talmente risicato da risultare antieconomici.

Tale esempio potrebbe far supporre che essere un produttore Fabless sia decisamente svantaggioso ma proviamo ad osservare la situazione, come dicono gli anglosassoni, dall'altra parte della collina.

GlobalFoundries ha dovuto investire notevoli somme di denaro per risolvere i problemi avuti nella produzione a 32nm, ampliando le Fab e costruendone una completamente nuova. I costi di ricerca e sviluppo dei vari nodi si sono alzati moltissimo nel corso degli anni ed oggi molte fonderie non riescono a coprire queste spese. La stessa Intel è entrata nel mercato delle fonderie conto terzi per riuscire a dividere, almeno in parte, le spese di R&D con i clienti.

 

Coprire i costi di R&D è sempre più diffiile

 

Potrebbe inoltre verificarsi qualcosa di imprevisto e devastante, come quanto accaduto a TSMC: i costi per risolvere la situazione in tali casi crescono esponenzialmente, essendo i macchinari sempre più sofisticati. Nei primi 4 mesi del 2012 la fonderia taiwanese ha speso nell'aggiornamento delle proprie linee produttive più di 1 mld di dollari: una cifra astronomica, se consideriamo che questa stessa somma l'ha investita in tutto il 2011.

Se poi ci si mette anche la sfortuna, allora le spese potrebbero diventare davvero insostenibili, come è occorso sempre a TSMC. La settimana scorsa sono stati scoperti dei manufatti antichi durante lo scavo delle fondamenta di una Fab: lavori procrastinati a data da definirsi. E produzione bloccata in quella Fab.

Osservando pro e contro la scelta risulta tutt'altro che semplice.