CES è acronimo di Consumer Electronics Show e mai come quest'anno si può dire che il nome calzi a pennello. Le novità per i puristi dell'Hardware PC sono state minime, con le varie case tutte concentrate nel mostrare e nell'offrire prodotti più che altro adatti ad un pubblico generalista; Smartphone, Tablet e TV in primis.
I Keynote sono stati un qualcosa di spettacolare, dal punto di vista del trash, con presentazioni che hanno rasentato il ridicolo. Nei vari chan e forum internazionali le prestazioni teatrali dei CEO sono state bersagliate di critiche e prese in giro, senza risparmiare nessuno.
Considerato ciò il CES potrebbe essere ormai relegata ad una fiera di media portata incapace di attirare la presentazione di vere e proprie novità, nonostante i 150.000 visitatori e le oltre 3000 aziende espositrici. Già da un paio di anni a questa parte si è assistito ad un vertiginoso calo della qualità generale. Il CeBit di Hannover e il Computex di Taipei sono diventati ricettacolo delle presentazioni più prestigiose, obliterando le altre fiere.
Questo, comunque, non rende il CES del tutto inutile, in quanto è ancora un'importante vetrina per la presentazione di prodotti che altrimenti passerebbero inosservati alle due fiere più sopra citate. Vediamo quindi cosa ci ha lasciato questa quattro giorni in Nevada.
Protagonisti della fiera, come l'anno scorso le Smart TV, quest'anno sono stati sicuramente gli Smartphone e tutto quanto gira loro attorno.
Già durante la prima giornata si è capito come sarebbe poi proseguito il CES. La presentazione congiunta di Microsoft e Qualcomm dei propri prodotti è stato un qualcosa di epicamente ridicolo, tanto da venire considerato, a detta di molti, come il Keynote più brutto della storia… sempre dopo la deprimente presentazione di Konami all'E3 del 2010.
Lasciando perdere Tornado92 e il resto della gang guidata da Jacobs e Ballmer, il CES ha visto la presentazione dei nuovi SoC di Qualcomm, gli Snapdragon delle famiglie 200, 400, 600 e 800, e di nVidia, il Tegra 4, mentre tra gli Smartphone vanno sicuramente menzionati il Lenovo K900 da 5,5”, equipaggiato con il SoC Intel Z2580 e l'Huawei Ascend Mate, dotato di uno schermo da 6,3”. Evidentemente il successo del Galaxy Note sta conducendo il mercato degli Smartphone verso nuovi orizzonti, capaci di far collidere Tablet e Cellulare in un unico, mostruoso dispositivo. Se durante gli anni '90 la moda era quella di avere il telefono cellulare più piccolo, ed il culmine si raggiunse con l'introduzione da parte di Motorola del design a conchiglia (StartTac), ora si sta assistendo all'esatto trend contrario. Evidentemente l'utenza, sempre più presa dai Social Network, trova questi dispositivi più utili ed ergonomici ai propri interessi divulgativi, ma parafrasando la massima di Eraclito “avere una grande cultura non significa essere intelligente”, avere uno Smartphone grande non significa avere qualcosa di intelligente da scrivere.
Il "piccolo" di casa Huawei
Infine la palma di miglior Smartphone va al Sony Xperia Z, il quale ha impressionato per la qualità dello schermo e della fotocamera integrata, considerati da molti allo stato dell'arte. Forse anche per questa dimostrazione di forza e design Sony è data come favorita per la realizzazione del futuro Google Nexus 5, nonostante la scomoda presenza di Motorola.
Come chiamarli se non utensili? L'nVidia Project Shield e il Razer Edge Pro hanno tutto quello che serve per diventare dei perfetti prodotti da dimenticare, proprio come quegli utensili che si sistemano sulle scaffalature del garage, in attesa che possano tornare nuovamente utili dopo essere stati comprati per un lavoro di riparazione urgente.
Non è la migliore foto della nuova console nVidia, ma mostra chiaramente la plasticosità e sensazione di collage che trapela dalla stessa
L'nVidia Shield ricorda spaventosamente quelle piccole console monogioco della GiG che si compravano a fine anni '90 per 20.000 lire nei tabacchi, le Tiger. Un divertimento simpatico, dalle basse pretese, in grado di intrattenere per qualche giorno. Inoltre l'hardware di Project Shield non è aggiornabile, il supporto software è aleatorio, sebbene il SO sia Android, ed il prezzo davvero poco convincente, ben 299 dollari dichiarati. Molti puntano sul fallimento totale del progetto a breve termine. Il silenzio della platea di fronte alla presentazione dello Shield dovrebbe far riflettere JHH. Cosa può offrire di più rispetto ad un normale Smartphone? Le levette analogiche? Farà la fine degli occhiali 3D Vision mostrati al CES 2009, utilizzati da quattro gatti?
GiG Tiger, chi non se lo ricorda?
E cosa dire del Razer Edge Pro? Considerato da molte testate la rivelazione di questo CES, probabilmente farà la fine dello Switchblade, sempre di Razer, presentato al CES del 2011: chiuso nel dimenticatoio. Un Tablet da 1400 dollari, per quanto pompato come hardware e bello da vedere possa essere, non potrà mai diventare una piattaforma da gioco hardcore. L'ossimoro è pregnante e visibile a tutti.
Ora che i Tablet hanno raggiunto un market share notevole, soprattutto se confrontato a quello di PC e Notebook, le case non devono cadere nello stesso errore occorso con i Netbook, cioè quello di vendere hardware antiquato a prezzi elevati. Per questo motivo queste si stanno concentrando nell'offrire prodotti sempre più prestanti, così da non far venire all'utente la nostalgia per le vecchie piattaforme.
AMD, a tal proposito, ha presentato i SoC Kabini e Temash, quest'ultimo pensato proprio per Tablet ad alte prestazioni, come il Vizio da 11,6”. Sebbene sia dotato ancora di un'APU Hondo, il Vizio riesce a regalare un'esperienza visiva davvero ottima, anche alla risoluzione nativa di 1080p. Forse AMD ha trovato la strada giusta per riprendersi, dopo tutti gli schiaffoni che Intel le ha servito nel mercato PC e Notebook negli ultimi tempi. Al contrario, proprio quest'ultima, fatica a ritagliarsi un posto da prima donna nel settore dei Tablet, così come in quello Smartphone, soprattutto a causa di una certa arretratezza nel comparto video tra i SoC Atom.
Altro prodotto degno di nota, sebbene sembri più un prototipo che un Tablet pronto alla commercializzazione, è il Lenovo IdeaCentre Horizon 27, un immenso schermo touchscreen da 27”, basato su piattaforma Intel i3/i5 e dotato di Windows 8. Unica pecca, oltre al prezzo stimato attorno ai 1000 dollari, è la durata della batteria, appena 2 ore scarse. Ma d'altra parte dubito che possa essere utilizzato in viaggio sul sedile dell'auto anche se dopo aver visto Tablet da 7” diventare Smartphone, tutto è possibile.
Il Lenovo Horizon permette questo e altro! Basta avere della fantasia
Per non essere da meno Microsoft ha permesso ad un gruppo selezionato di giornalisti di visionare in anteprima il Surface Pro, ma come potrete leggere a questo link i pareri sono per la maggior parte dubbiosi, per non dire negativi, sul possibile successo commerciale. Forse il vero boom si avrà con la seconda revisione, più economica, in quanto probabilmente basata su APU AMD. Non va dimenticato che la sola CPU del Surface Pro dovrebbe avere un costo compreso tra i 250 e i 350 dollari (a seconda delle fonti). Circa un terzo del costo totale.
Samsung, per equipaggiare i propri prossimi Tablet di punta, e far concorrenza spietata a quelli delle altre case, per ora basati in massima parte su architettura x86, ha presentato il primo SoC ARM con otto core, l'Exynos 5 Octa, creato sul disegno originale di ARM big.LITTLE, così da conciliare potenza ed efficienza. Nonostante sia prodotto con nodo a 28nm alcune fonti asiatiche affermano che sarà difficile vederlo sugli Smartphone della casa coreana, a causa del notevole calore generato. Probabilmente il prossimo Galaxy S4 sarà equipaggiato con un Quad Core, ma nulla preclude un eventuale big.LITTLE 2+2 invece che 4+4. In ultimo, per fare in modo che i propri prodotti vengano accettati in modo più caloroso dagli americani, Samsung ha invitato al proprio Keynote Bill Clinton: quale miglior pubblicità se non il presidente statunitense, ancora in vita, più amato? Una mossa molto astuta, visto che l'Exynos 5 Octa è stato prensentato come un octa core reale, quando non lo è dal punto di vista pratico. Il marketing della casa coreana non è secondo a nessuno.
L'anno scorso il CES è stato quasi completamente monopolizzato dalle TV, più precisamente dalle SmartTV, per la maggior parte 3D. Al CES di quest'anno sembrava che il 3D non esistesse neppure. 3D TV? Cosa sono?
Evidentemente, come affermano in molti, l'insuccesso commerciale delle TV 3D ha spinto le varie case a rivedere i propri piani futuri, puntando su altre caratteristiche. La più pubblicizzata è l'aumento di risoluzione, la quale verrà portata a ben 3840x2160 o 4096 x 2160, ed è chiamata sbrigativamente “4K”. Il Full HD è ormai antiquato, sembrerebbe.
Presentazione di Panasonic dei propri pannelli 4K
Eppure, come spesso accade, non è detto che le nuove tecnologie prendano piede in fretta, o vengano abbracciate dall'utenza in toto. Basta vedere, appunto, il più sopra citato 3D. Sarà veramente interessato chi ha già una televisione FullHD ad aggiornarla, spendendo un capitale? E' vero, la qualità visiva sarà eccezionale, soprattutto con schermi molto grandi (42” o più), ma cosa farsene quando i canali TV in HD si contano sulla dita di una mano monca, almeno in Italia? Per ora queste TV 4K sembra debbano rimanere degli esercizi di stile, a meno di repentini crolli di prezzi. D'altra parte molti aspettano gli OLED per compiere un nuovo, ingente investimento per il salotto. Perchè comprare una via di mezzo, oltretutto cara?
In ultimo veniamo al nostro caro, amato mercato PC. Il CES ci ha riservato qualche gradevole spunto, nonostante tutto.
Intel ha mostrato al pubblico le potenzialità di Haswell e dell'integrata GT3, accompagnata da eDram. Messa a confronto, forse fin troppo arditamente, con una nVidia GT 650M, sembra abbia superato brillantemente la prova, anche se molti nutrono dei dubbi a riguardo, soprattutto lato driver. Se come potenza bruta probabilmente è comparabile alle proposte di fascia bassa e medio-bassa di AMD e nVidia con un titolo di 2 anni fa (DiRT 3), senza l'utilizzo di filtri, come si comporta con i titoli più recenti? Questa è la domanda da un milione di dollari, e credo che Intel non risponderà fino alla presentazione di Haswell: lo scopriremo direttamente tramite le recensioni. Nel mentre ha dovuto rispondere ad altre domande sulla recente serie Y di processori mobili basati su core Ivy Bridge. A volte voler esagerare con il marketing non è consigliabile.
Nel mentre AMD mostra i muscoli tra le APU con Richland, almeno attraverso le solite immancabili Slide, così da controbattere ad Haswell. La casa di Sunnyvale non vuole certamente venire spodestata dal punto di vista della GPU (lato CPU è stata detronizzata da un pezzo) da Intel, famosa tra gli appassionati di videogiochi per le proprie schifezze integrate. Che figura ci farebbe? Richland si dovrebbe configurare come una sorta di tampone temporaneo in attesa di Kaveri e della propria iGPU basata su architettura GCN. Riuscirà nell'impresa o soccomberà sotto l'abbondanza di eDram di Haswell? I più puntano su Richland.
La SteamBox, in borghese
Soprattutto perché le APU AMD dovrebbero essere le prescelte di Gabe Newell per equipaggiare la futura SteamBox, presente al CES sotto mentite spoglie. Ma in cosa dovrebbe diversificarsi la SteamBox da un normale PC? Il prezzo? Possibile, ma oltre a questo? Il logo stampato sul case? Sicuramente. Tutto qui? No, si spera. Piston ha presentato la Xi3, e molti addetti al settore suppongono (o sperano?) che la SteamBox definitiva possa avere un disegno simile. Un PC minuscolo in grado di gareggiare prestazionalmente con gli attuali PC di fascia medio-bassa, così da poter offrire ai team di sviluppatori una piattaforma uniforme di sviluppo e ai videogiocatori un PC da gioco che non generi incompatibilità, sempre fastidiose da risolvere. Riuscirà Gabe nell'intento, o sprofonderà anch'egli in un incredibile insuccesso?
Questo CES, sebbene non l'abbia visitato di persona, mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Più di altre volte, leggendo i commenti dei giornalisti che vi sono stati, mi è sembrato di leggere le cronache dei clienti di un Trony o di un MediaWorld.
I prodotti di cui si è più parlato sono stati i tipici terminali di consumo attualmente in voga, Tablet e Smartphone, e probabilmente non c'è nulla di sbagliato in questo, essendo una legge di mercato vecchia quanto l'uomo: si devono pubblicizzare i prodotti che generano utili. Il problema si pone quando anche le case da sempre vicine al mercato PC, come Intel, AMD e nVidia, parlano quasi solamente di prodotti da ipermercato. Come nelle grandi catene di elettronica di consumo la componentistica hardware è quasi del tutto assente e carissima, allo stesso modo al CES è stata praticamente assente e di scarso interesse. Le presentazioni, da parte di Asus, della Ares II e della Sabertooth 990FX Gen3/Rev2.0 non sono assolutamente sufficienti.
L'unica cosa che mette tutti d'accordo, anche se è il CES
Certo, il nome (Consumer Electronics Show) dovrebbe fare in modo che non vi si ripongano troppe speranze, se si fa parte della schiera degli appassionati di hardware PC, ma almeno si potrebbe tentare di riportare il CES ai vecchi fasti. Non era un palcoscenico da buttare, fino a qualche anno fa. Bill Gates annuncia l'abbandono della carica di CEO di Microsoft (2008), vi è stata presentazione della tecnologia OLED (2008), delle DirectX 10 (2007) e della prima XboX (2001).
Da un paio di anni a questa parte è diventata solamente la vetrina privilegiata per la presentazione di Smartphone, Tablet e TV. Certo, non è cosa da poco, soprattutto considerati i trend di vendita attuali, eppure questo dovrebbe far paura: i soli prodotti generalisti ora riescono a tenere in piedi una fiera di 4 giorni di tali dimensioni. Cosa ci dovremo aspettare dal CeBit e dal Computex a questo punto?