L'enorme successo del settore Mobile sta mettendo in difficoltà l'azienda che più di ogni altra ha puntato tutto, negli ultimi anni, alla realizzazione di processori ad alte prestazioni ed allo sviluppo di processi produttivi allo stato dell'arte, cercando al contempo l'utile più elevato possibile per pezzo venduto (il Gross Margin di questa azienda è pari al 65%, quando quello della tanto vituperata Apple stenta a raggiungere il 40%!). Di chi stiamo parlando? Di Intel.
Sebbene possa sembrare un controsenso questa nostra affermazione, in quanto Intel recentemente ha pubblicato dei risultati finanziari di tutto rispetto relativamente all'anno appena trascorso, non dobbiamo comunque pensare che un'azienda, seppure immensa, non possa commettere degli errori. Capitò ad IBM, quando cedette i diritti di 86-DOS a Microsoft, pensando che fosse l'hardware e non il software a generare gli utili maggiori (e vediamo che IBM oggi vive al 99% di software!), e capitò a DEC, quando non si accorse in tempo del pericolo rappresentato dei più economici processori x86 (considerati dai professionisti dei giocattoli, ed oggi la medesima storia sembra si stia ripetendo con ARM), giusto per citare un paio di esempi famosi. Un errore simile avrebbe potuto farlo la stessa Intel, quando tra gli anni '70 e gli anni '80 molti dei dirigenti della casa si batterono vigorosamente per vendere la divisione CPU (la quale generava bassissimi profitti) per puntare tutto sulla divisione che produceva le memorie (Eprom e Dram), allora molto costose e quindi profittevoli. Sappiamo tutti, oggi, la fine che ha fatto Elpida (fallita ed acquisita da Micron). Il fatto che Intel sia l'attuale leader, quindi, non deve porla necessariamente sopra il mercato.
Detto questo, veniamo all'argomento della discussione, i 10nm. Come abbiamo già avuto modo di affermare diverse volte, anche molti mesi fa, Intel sta incontrando alcuni problemi con i 14nm 3D-Gate, in quanto oltre ad essere decisamente più costosi dei 22nm (tra le 3 e le 4 volte) sono anche di difficile messa a punto. Il respin dei Core M e i continui ritardi di Broadwell-K sono lì a dimostrarlo. Non è questo, comunque, il solo problema. L'aver sottostimato la forza di ARM, prima vendendo XScale a Marvell, poi proponendo ad Apple per il primo iPhone un Atom esosissimo di energia, ha fatto perdere ad Intel quasi un lustro sulla concorrenza nel nascente mercato mobile. Per recuperare il terreno perso, Intel da circa due anni sta tentando di aumentare le proprie quote di mercato regalando i SoC Atom, ma con risultati alquanto dubbi (sì, le quote sono aumentate, ma qualora dovesse smettere con i Contra-Revenue, gli OEM continuerebbero ad usare i suoi SoC?).
Questa situazione si presenta allora insostenibile per Intel, e lo stesso CEO Brian Krzanich non cerca di nasconderlo quando afferma “I don’t want to do that with phones. I would really like to avoid that” riferendosi all'utilizzo dei Contra Revenue per entrare nel mercato degli smartphone. Per questa ragione Intel ha stretto un'alleanza prima con RockChip e poi con Spreadtrum per la realizzazione di SoC x86 dedicati a questo mercato, ma i primi risultati dovrebbero vedersi solo nel 2016.
Nel mentre, TSMC e Samsung, oltre alle altre fonderie pure-play (es. GlobalFoundries), stanno facendo affari d'oro, spinte dalle richieste di SoC per il mercato Mobile. A trainare questo mercato sono in particolare Apple e Qualcomm, ma il conseguente ampliamento del mercato dei Server Cloud (Es. Euroserver Project) sta portando alla ribalta anche altre case, come Cavium, HiSilicom, Applied Micro e l'eterna rivale di Intel, AMD (per non citare Xilinx, con gli FPGA, e nVidia ed ancora AMD per le GPU). Se Apple e Qualcomm sono alla ricerca di moderni PP per realizzare velocissimi SoC consumer, le altre case citate vogliono PP dai 14/16nm in giù così da realizzare potenti SoC per il mercato Enterprise, in grado di garantire ottimi utili. Queste case entrerebbero così in diretta concorrenza con i processori Server di Intel (ed al momento la divisione Server di Intel sembra quella più in forma). TSMC e Samsung, quindi, hanno tutte le ragioni per spingere i 14/16nm (14nm già in produzione presso Samsung) e i 10nm FinFET, sia perché le spese sono coperte dal successo, per la prima, dei SoC consumer (i 20nm sono una gallina dalle uova d'oro), e per la seconda dai prezzi delle memorie DRAM e NAND Flash, sia perché la richiesta di SoC prodotti con i processi FinFET subirà un'impennata incredibile nel prossimo futuro.
Intel, in tutto questo, che posizione di mercato ricopre? Per il momento ricopre ancora la posizione di leader, come abbiamo affermato in precedenza, ma le spese sempre più ingenti di aggiornamento delle FAB, unitamente alla possibile contrazione delle quote di mercato nel settore Server (anche Lenovo sta seguendo la strada di HP …) potrebbero mettere in pericolo il predominio nel settore fonderie della casa di Santa Clara (Già nel 2015 TSMC spenderà più di Intel nell'aggiornamento delle FAB). La veloce messa a punto dei 10nm si rivelerà necessaria per mantenere il comando almeno dal punto di vista delle fonderie, ma il problema rimane l'offerta di prodotti. L'attesissimo Cherry Trail si sta rivelando nient'altro che un die shrink di Bay Trail, e questo sicuramente non aiuterà Intel a migliorare la propria posizione nel breve periodo.